Book.
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Midorikawa aveva parecchia nausea e un dolore lancinante alla testa. Erano due giorni che ormai aveva la febbre alta, l’unica cosa che poteva fare era restare a letto nella sua stanza del dormitorio.
Si rannicchiò sotto le coperte e prese il libro poggiato sul comodino. Lesse un pochino prima di crollare in un sonno profondo.
Aprì piano i suoi occhi neri.
Una voce che conosce fin troppo bene disse “Ah, sei sveglio finalmente!” vide solo una figura sfocata, dato che aveva ancora gli occhi socchiusi.
“Oh, ciao Hiroto.”

….

“HIROTO?” subito fu preso dal panico e si poggiò allo schienale del letto. Hiroto ridacchiò intenerito. Era seduto sulla sedia accanto al letto con il libro di Midorikawa.
“Ho trovato la porta aperta.” Disse semplicemente “… Però poi l’ho chiusa.”
Midorikawa sorrise “Non hai comunque il permesso di entrare nelle camere altrui.”
Hiroto continuò a leggere “Questo è il libro che hai comprato la settimana scorsa?”
“Non cambiare discorso.” Midorikawa incrociò le braccia e accigliò le sopracciglia. Hiroto rise brevemente e continuò a parlare.
“Dovremo tornare in quella libreria qualche volta.” Chiuse il libro e lo ripoggiò sul comodino, dove lo aveva trovato. “Appena ti passerà la febbre!”
La testa di Midorikawa pulsava troppo e gli impedì di continuare a parlare ma, il silenzio venne interrotto dal brontolio proveniente dalla pancia dalla sua pancia. Hiroto rise guardando il volto dell’altro diventare rosso.
“Vuoi che esca a prenderti qualcosa?” chiese in modo gentile.
Ci pensò un attimo prima di rispondere “…Prendi qualcosa anche per te.”
Hiroto annui e si alzò in piedi “Bene.” Prese la giacca “Vado e torno!” uscì dalla porta e la lasciò chiudere dietro di lui.
Midorikawa si allungò di nuovo verso il libro quando la porta si spalancò di nuovo, sobbalzò spaventato.
“AH! HO DIMENTICATO UNA COSA!” Hiroto urlò allarmato “Non legare i capelli!” continuò serio.
“…C-cosa?” fu l’unica cosa che riuscì a rispondere.
Hiroto arrossì un pochino “E’ la prima volta che ti vedo senza la coda. Stai bene anche così.” Poi si allungò per afferrare il portafogli “E avevo anche dimenticato questo!” fece l’occhiolino e andò via.
Midorikawa sentì la faccia più calda del normale. Prese ciuffo di capelli e iniziò a giocarci con le dita.

Prese una molla e raccolse i capelli in una coda alta.

***

Dopo cena Midorikawa si rimise a letto e Hiroto si accomodò nuovamente sulla sedia.
“Dovresti andartene al tuo dormitorio…”
“Mh?” Hiroto alzò lo sguardo dal libro e sorrise “Non fa nulla.”
Midorikawa roteò gli occhi. Poi il suo sguardo cadde sul libro. “Se vuoi te lo presto.”
L’altro spostò gli occhi azzurri su di lui. “Oh, no, non lo hai ancora finito!”
“Me lo riporterai.” Midorikawa sorrise un pochino “Ora tornatene nella tua camera.” Concluse in tono freddo.
“Voglio farti compagnia.” Alzò le spalle e rise.
“Non…” Midorikawa arrossì “…Fa come ti pare.” Si sdraiò e nascose il viso rosso sotto le coperte.

***

Midorikawa si svegliò un po’ intontito. Gemette un pochino e poi disse, con la testa nel cuscino “Quanto ho dormito?”
Sentì la voce di Hiroto dietro di lui “Mmh… circa due ore.”
Midorikawa si voltò e guardò l’orologio “23:25” si massaggiò la testa.
“Stai un pochino meglio?” Hiroto disse mentre si accomodò sul lato libero del letto.
“Sì.” Rispose “Credo si sia abbassata un pochino la febbre .”
Hiroto si avvicinò al suo viso e gli alzò i ciuffi di capelli e poggiò la bocca sulla fronte di Midorikawa. “No, non scotti più.”
Midorikawa arrossì e schiaffeggiò le mani dell’altro. “Ma tu non devi dormire?”
“Forse sì… forse no…” rise brevemente e scompigliò i capelli dell’altro.

Rimasero almeno un’ora svegli.

La testa di Midorikawa continuava a far male e non riuscì molto a seguire i discorsi. Hiroto si limitò a leggere ancora quel libro.

L’ultimo suono che Midorikawa sentì prima di addormentarsi fu quello delle pagine che venivano sfogliate.

***

Sbatté le palpebre velocemente e la prima cosa che vide fu il muro della sua stanza. La camera era illuminata dalla luce del sole primaverile che filtrava attraverso la finestra. Era mattina.
Si girò dal lato opposto e incontrò Hiroto. Era ancora seduto sulla sedia con il libro poggiato sulle ginocchia, aperto.
“Hiroto sei ancora qu-“ smise di parlare quando notò che aveva gli occhi chiusi e stava dormendo. Rimase a fissarlo per qualche secondo e poi sospirò. Lo prese delicatamente e lo fece sdraiare sul letto.
Cercò il punto a cui era arrivato e iniziò a leggere il libro seduto sulla sedia, aspettando che Hiroto si svegliasse.
 
 
 
 
----Angolo dell’autrice----
Hello my baby, hello my honey *canta*
Ciao Nicole, di nuovo, come va? Pronta per il romics?
Eh, sì. Domenica sarò al romics, non vedo l’ora. Sto facendo il conto alla rovescia dall’anno scorso. E niente avevo voglia di dirlo.
Anyway, ho un sacco di compiti ed interrogazioni ultimamente… quindi chiedo scusa se non pubblico spesso come vorrei, anche perché queste one-shot in un’oretta le ho scritte, il problema è trovare tempo…
Argh.