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Autore: SabrinaPK    08/04/2016    8 recensioni
Due anni dopo essere fuggito in Europa, Castle vuole rivedere Kate.
Ma rivedendola si ritroverà con una sorpresa che non si aspettava…
Storia di rubbert.
Datele un'opportunità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Le mie dita battono sulla testiera ad una velocità che sorprende persino me, ma non posso evitarlo. Sono ispirato. Tutti loro mi aiutano ad esserlo: Kate, Allan e Josie.

All’improvviso mi ritrovo delle dita schioccare di fronte a me, il che mi sveglia dai miei pensieri mentre Kate mi sorride con le labbra corrucciate.

‘Di nuovo perso nei tuoi pensieri “impuri”’ dice, disegnando le virgolette con le dita ‘con Nikki Heat?’

‘In realtà… stavo pensando a voi.’

Mi sorride teneramente e si guarda intorno. Lo faccio anch’io, rendendomi conto che il salotto è deserto, fatta eccezione di noi due, e in silenzio.

‘Dov’è Allan?’ chiede guardandomi.

‘Non era con te?’ scuote la testa, negando. ‘Pensavo… pensavo fosse con te.’

‘E io pensavo fosse con te.’

Improvvisamente, i nostri sguardi s’incrociano e non c’è bisogno che nessuno dica niente. Sappiamo entrambi dove si trova nostro figlio. Lascio il portatile sul tavolino del salotto ed entrambi saliamo al piano di sopra. Non spaventati, più che altro entusiasti e curiosi.

Kate spinge la porta della camera di Josie per aprirla, essendo socchiusa. Non la chiudiamo mai. Entriamo nella stanza in silenzio, attenti ad essere silenziosi con i nostri passi, fino ad arrivare di fronte alla culla.

Proprio come ci aspettavamo, nella culla non c’è solo una persona, ma due. Due piccoli corpicini, uno molto più piccolo dell’altro. Sono entrambi perfetti. Come padre, non posso che sentirmi orgoglioso dell’immagine che ho davanti.

Abbraccio Kate da dietro, collocando le braccia attorno al bacino e poggiando la testa sulla sua spalla. Lei gira leggermente la testa per appoggiarla su di me e per poi collocare le mani sopra le mie.

Ammiriamo come Allan, che sta per compiere tre anni, circonda il piccolo corpicino di Josie, che ha solo due mesi. Allan è il miglior fratello maggiore che Josie potesse mai avere, anche dal modo in cui la abbraccia riesco a vedere quell’intenzione di proteggerla da qualsiasi cosa. Forse sono solo sciocchezze, ma è quello che io vedo.

Sia io che Kate sappiamo che il motivo principale che ha portato Allan nella stanza di sua sorella è la gelosia che prova. Non una gelosia di cui dobbiamo preoccuparci, ma fa spesso cose come queste. Dormire con lei quando può, chiedere un bicchiere di latte quando è ora della poppata e, soprattutto, sollecitare la nostra attenzione più che mai. Ma anche così, adora la sua sorellina.

’Non l’hai sentito entrare dall’intercomunicante?’

‘No.’ dice Kate, parlando sottovoce ‘È stato molto silenzioso stavolta.’

‘Sono perfetti.’

‘Hmm.’

Poi Kate si gira verso di me, afferrandomi il viso con le mani e mi bacia. Le nostre lingue cominciano una lotta, l’una in cerca dell’altra perché anche se ci stiamo baciando in questo modo non è abbastanza, entrambi vogliamo di più.

È lei a rallentare il ritmo del bacio e a separarsi di qualche centimetro. Porto le mani sui suoi fianchi, tenendola vicino.

‘Non voglio aspettare altro tempo.’ dice, accarezzandomi il mento ‘Voglio sposarti, Rick.’

Sorrido ampiamente mentre sento il suo anello sfiorare la mia guancia.

’Neanch’io voglio più aspettare. Dimmi una data e ci sposeremo.’

La osservo ancora sorridere, ma poi sposta lo sguardo verso la culla. So cosa sta pensando, so che non vede l’ora di sposarsi, ma vuole che Josie cresca un altro po’. Io la penso allo stesso modo.

’Solo qualche altro mese.’ dice, sospirando.

Giro la testa per osservare le nostre due piccole creature. I due esseri più perfetti e adorabili che conosca.

‘Rick’ dice ora, in tono preoccupato, poggiando una mano sulla mia spalla. ‘Non crederai che io stia cercando di posticipare il matrimonio, vero? Voglio davvero sposarti, so che l’abbiamo già posticipato molte volte, ma…’

La interrompo annullando la distanza che ci separa e baciandola sulle labbra. Soavemente e velocemente.

‘Josie è ancora troppo piccola.’ le sussurro vicino alle labbra. ‘La penso come te.’

‘Ma me l’hai chiesto quasi un anno fa…’ riesco ancora a vedere la sua espressione preoccupata.

‘E siamo sposati da quel momento’ le sorrido ‘Il matrimonio è solo un modo per renderlo legale, Kate. Io non posso sentirmi più unito di così a te.’

Le sue labbra s’incurvano di qualche millimetro in un sorriso.

’Anche io.’ dice, appoggiandosi sulla mia spalla.


Allan ed io siamo seduti sul pavimento del salotto a costruire castelli con dei lego colorati, finché non sento il pianto di Josie.

Kate scende le scale con lei braccio, e Josie si calma nel preciso istante in cui Kate comincia a cullarla leggermente tra le braccia per poi avvicinare la sua testolina alle labbra, dandole un bacio sulla fronte.

‘Guarda chi c’è con la mamma.’ dico ad Allan, che è ancora impegnato a costruire un castello più alto del mio.

‘Josie!’ dice lui, scuotendo la manina per salutare sua sorella.

Sollevo le spalle, guardando Allan che riprendere a giocare, e mi alzo sedendomi accanto a Kate e a nostra figlia.

Mi inclino su di lei, accarezzando la sua piccola guancia con il pollice e osservandola mentre posa lo sguardo su di me.

‘Credi stia bene?’ le chiedo indicando Allan con un cenno della testa.

‘Sta giocando, Rick. Non starà sempre attaccato a Josie.’

‘Lo so, ma… non voglio che si senta messo da parte.’

‘Credi si senta…?’

‘No, ma vuole sicuramente più…’

‘Non voglio giocare da solo.’ dice Allan, ancora seduto a terra, facendo delle smorfie.

‘Attenzione?’ mi sussurra Kate, completando la frase che avevo iniziato.

Faccio un gesto affermativo, ma quando sto per sedermi di nuovo a terra, disposto a giocare con nostro figlio, lei mi afferra il braccio.

‘Aspetta, vado io.’

‘Certo.’

Mi passa Josie tra le braccia, che protesta un po’ al cambio di posizione e sicuramente perché stava molto più comoda con Kate. Anch’io lo sarei, penso con un sorriso.

Mi dirigo con lei verso il divano, mentre Kate si siede a terra e comincia a costruire dei nuovi castelli con Allan, che adesso sembra molto felice.

‘Hey, ciao Josie.’ le dico una volta seduto sul divano.

Lei mi risponde posando lo sguardo su di me e facendo un tenero gesto con la bocca. Tutto ciò è sufficiente a farmi apparire un sorriso sul volto, e improvvisamente tutto l’amore che provo per lei diventa sempre più prepotente nel mio petto.

Le accarezzo la testolina, attento a non farle male, passandole una mano nella piccola chioma castana chiara, uguale a quella di Allan. Osservo i suoi piccoli occhi verdi chiari, anche se a volte sembrano azzurri, il suo naso leggermente all’insù, le sue guance e le sue piccole labbra con quelle piccole e adorabili fossette che le si formano. È semplicemente perfetta.

Kate dice che mi somiglia ma, anche se è in parte vero, io continuo a vederla come una mini Kate. L’unica cosa di cui sono davvero sicuro è che assomiglia ad Allan. Lo stesso naso, le stesse fossette, lo stesso colore di capelli…

Poso una mano sul suo petto, lasciando che lei la afferri e poggi le sue piccole dita sopra le mie. Inclino la testa e le do un bacio sulla guancia, muovendola leggermente e facendole emettere un piccolo suono.

La osservo con adorazione, la piccola gioia che ha rubato il mio cuore insieme ad Allan. Ricordo quando abbiamo dovuto sceglierle un nome. Io volevo chiamarla Johanna, cosa di cui Kate fu molto grata, ma alla fine abbiamo deciso per qualcosa di più personale per lei. Josie era perfetto.

Alzo la testa verso Kate e Allan e li vedo ridere a crepapelle, dopo aver distrutto i castelli. Non posso che sentirmi orgoglioso della mia famiglia.


Kate si sdraia sul letto, accanto a me, e impiega meno di un secondo a togliermi il libro che sto leggendo dalle mani. Ma non mi lamento, come potrei farlo?

Lo posa sul suo comodino e si gira di nuovo verso di me. Non posso fare a meno di sorridere, cosa che fa anche lei prima di avvicinarsi di più a me. Posa la mano destra sulla mia guancia, mentre porta la sinistra sulla mia spalla. Ma sono io a non poter più aspettare, così catturo le sue labbra con le mie, introducendo la lingua nella sua bocca. Entrambi ci godiamo il bacio, senza lasciarci trasportare dalla disperazione.

All’improvviso sento la sua mano sinistra introdursi sotto la mia maglietta, accarezzandomi il petto, il che mi porta a poggiare le mie mani sui suoi fianchi. Ma proprio quando sto per alzarle la maglietta, lei m’interrompe e si sposta sul letto per spegnere la luce.

‘Kate…’

Lei mi bacia per impedirmi di parlare, ma so esattamente cosa le sta passando per la testa e non posso permettere che la pensi così. Poggio una mano sulla sua spalla, spingendola delicatamente all’indietro.

Lei sospira e mi guarda storcendo le labbra.

‘Kate, lasciati guardare.’ le sussurro. Stavolta sì che introduco la mano sotto la sua maglietta, cominciando ad accarezzarla.

‘Rick, sai che non sono come prima. La gravidanza…’

‘Sei bellissima.’

’Sai che non è vero.’

‘La gravidanza ha cambiato il tuo corpo, proprio come quando è nato Allan, ma sei tornata in forma ed è quello che stai facendo adesso.’ le dico, più serio ‘Fai esercizio tutti i giorni e ti assicuro che il tuo corpo è perfetto così. Non smetti di essere attraente.’

Alla fine riesco a farla sorridere e anche arrossire un po’.

‘E come dirai di nuovo una sciocchezza del genere…’

‘Va bene, ho capito.’ dice lei, sollevando le braccia.

‘Bene. Ora accendi la luce e lascia che ti veda nuda, perché ti farò quella cosa che ti…’

Il rumore della maniglia che si abbassa ci zittisce, puntando lo sguardo verso la porta. Anche Kate si gira ed entrambi vediamo Allan che sporge la testa dalla porta, per poi entrare nella stanza. È scalzo e indossa il suo pigiama preferito, quello che sembra una tuta da astronauta ,che io stesso gli ho messo dopo avergli fatto il bagno qualche ora prima.

Kate si sposta sul suo lato del letto, accendendo la luce.

‘Ci sono dei mostli nella mia stanza.’ dice con il suo dolce tono di voce.

‘Non hanno funzionato le mie paroline magiche?’ gli chiedo.

Lui scuote la testa da un lato all’altro e poi ci guarda.

‘Vuoi che venga e le dica di nuovo?’

‘Non ne se vanno.’ dice, per poi corrucciare le labbra e fare la faccia da cucciolo abbandonato a cui nessuno potrebbe resistere.

‘Allora… se ci sono dei mostri nella tua stanza che non se ne vanno, non puoi dormire lì.’ dice Kate ‘Dovremo trovare una soluzione… dove potresti dormire?’ chiede, pensosa.

‘Qui con voi.’ dice lui, alzando la voce, con un grande sorriso sul volto.

Kate e io ci guardiamo sorridendo e, senza darci il tempo di dire niente, Allan sale sul nostro letto per posizionarsi in mezzo a noi.

Sia Kate che io ci sdraiamo, senza badare al fatto che ci abbia interrotto, e portiamo un braccio sul pancino di nostro figlio, abbracciandolo.

Allan rimane zitto, ma so che ha qualcosa da dire. Non posso fare a meno di sorridere quando, finalmente, comincia a parlare.

‘Ci sono dei mostli anche nella camera di Josie.’

‘Tu dici?’

’Sì e ha paura.’ dice, del tutto convinto.

‘Vuoi che Josie dorma con noi?’

’Sì, tutti insieme.’ non riesco a vederlo con la luce spenta, ma dal suo tono di voce deduco che abbia un gran sorriso stampato sul volto.

Non so se è una strategia di Allan per non dormire da solo o se crede davvero che ci siano dei mostri nella sua stanza ma, in ogni caso, so che la preoccupazione per sua sorella è reale e non posso negarglielo. Accendo l’abat-jour e vedo Kate sorridermi da sopra la spalla di Allan, perché neanche lei può negargli niente, così mi alzo per andare a prendere nostra figlia.

Accendo la luce ed entro nella stanza di Josie, avvicinandomi alla culla. Non vorrei prenderla in braccio mentre dorme tranquillamente, ma cerco di fare piano, in modo da non svegliarla. Si muove leggermente tra le mie braccia, facendo di nuovo una tenera smorfia con la bocca, per poi continua a dormire.

Quando ritorno in camera da letto, Kate e Allan sono seduti sul letto e mi guardano elettrizzati dall’arrivo di Josie. Mi avvicino a loro e la poggio tra Allan e Kate, perché so che lei starà molto più attenta di me. Io ho paura di schiacciarla durante la notte, ma in questo modo potrei sempre abbracciare Allan e assicurarmi di non schiacciare anche lui.

’Shh, sta dormendo.’ sussurra Kate ad Allan, portandosi un dito alle labbra.

Allan annuisce, sapendo di non doverla svegliare, e prima di sdraiarsi accanto a me s’inclina su di lei per darle un soave bacio sulla fronte.

Kate e io ci sorridiamo, perché non possiamo che sentirci orgogliosi di lui, di entrambi.

Ci sdraiamo tutti e quattro insieme. Kate e io abbracciamo i nostri figli con un braccio fino a toccarci l’uno con l’altra e abbracciarci anche noi.

Chiudo gli occhi con un sorriso stampato sul volto perché non posso sentirmi più felice di così. Quando ho rincontrato Kate avevo la speranza di avere di nuovo una relazione con lei, ma non mi sarei mai aspettato che succedesse una cosa del genere. E, adesso, sapere che io ho loro, tutti e tre, e che loro hanno me mi fa sentire l’uomo più fortunato del mondo.


Fine.












Angolo:
Non credevo mi sarebbe costato tanto spuntare la casellina "completa", ma è andata proprio così.
È stata una storia che non solo ho amato sin dal primo momento in cui l'ho letta, ma mi ha insegnato anche molte cose. Mi ha colpita soprattutto per il tema trattato: lo stupro non è un argomento facile. Nessun tipo di violenza lo è. È un tema che mi sta davvero a cuore, per questo ho approfittato di questo spazio per spiegarvi quali sono state le vere motivazioni che mi hanno spinta a tradurre questa storia, oltre alla più che ovvia presenza dei protagonisti.
A questo punto, non mi resta che ringraziarvi TUTTI. Grazie a voi che avete solamente letto, grazie a voi che vi siete scapicollati a leggere nonostante la storia avesse già venti capitoli, grazie a voi che avete commentato, grazie a voi che aggiunto la storia tra le seguite, le ricordate o le preferite. Insomma, GRAZIE!.
Vi lascio, per l'ultima volta, il link della storia origianale https://www.fanfiction.net/s/10296601/1/Pap%C3%A1-por-Sorpresa
Grazie ancora per essere arrivati fino a qui. 
A presto (forse)! :D

   
 
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