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Autore: Chisaki__CS    09/04/2016    1 recensioni
Nella più antica delle regioni del mondo Pokémon qualcosa stava iniziando a muoversi;
Qualcosa stava rompendo quell'equilibrio creato milioni di anni fa dal trio drago e da un'altro misterioso Pokémon.
Qui a Seldid inizia l'avventura di Karin e Willy, due gemelli, e di una ragazza chiamata Mirei, pronti a realizzare i loro sogni e a scoprire le cause, che stavano portando disordine, in quel territorio misterioso quanto magico.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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✖ Pokémon Ranking 

[Capitolo.2] - Non c'è Due senza Tre -



“Karin, veloce, spostati” urlò frettolosamente il biondo.
“Sei il mio scudo, Willy, se ti sposti tu mi sposto io” ribatté la ragazzina, tremante, che chiedeva al cielo perché la sua avventura dovesse finire lo stesso giorno in cui era iniziata.
“Guarda che con te attaccata non riesco a muovermi, quindi o ti sposti o diventiamo entrambi parte integrante del paesaggio di Rocca Forte.”
Sentite queste parole, la mora si spostò talmente in fretta da perdere l’equilibrio e schiantarsi così contro il prato colmo di margherite, mentre suo fratello si spostò accostandosi di fianco a lei e osservando la bicicletta impazzita.
“Ora si schianta” pensò Willy, mettendosi le mani davanti agli occhi.
Il veicolo, dato che i due si erano spostati in tempo, non trovò nessun ostacolo; nessuno fino a quando la lunga via di pietre si trasformò in una stradina di montagna coperta di ghiaia e di curve, impedendo alla ragazza il controllo della bici, che ormai aveva solo una ruota.
La prima curva era tempestata di altissime querce, inutile dire come sarebbe andata a finire: nemmeno il tempo di provar a cambiare direzione che il mono ruota si schiantò contro quella muraglia infinita di legna, facendo volare la rossa ai piedi di Willy.
“La mia bicicletta…” disse, osservando quello che ormai era un tubo di ferro dalla forma indefinibile.
“Tutto bene?” chiese leggermente preoccupato il biondo, allungando le sue mani per aiutare le due ragazze, che erano entrambe sdraiate sul prato.
Karin accettò volentieri l’aiuto del fratello, al contrario della sconosciuta che con un colpo allontanò la sua mano.
“So alzarmi anche da sola, grazie, e poi non accetto aiuto da sconosciuti.”
Era più alta di Karin, ma meno di Willy; aveva gli occhi color notte e i capelli di un arancione tendente al rosso. Il suo viso grazioso a quanto pare si contrapponeva al lato scorbutico che aveva appena mostrato ai gemelli.
“Bene, dato che ci dai degli sconosciuti ora ci presentiamo” disse la mora, leggermente infastidita: solo lei poteva parlare con quel tono al fratello.
“Cosa stai dicendo?” chiese Willy, sempre più confuso. 
“Sto dicendo che ora ci presentiamo: io sono Karin e voglio diventare una famosa Coordinatrice, mentre lui è Willy e sogna di diventare maestro Pokémon; anche se non si direbbe siamo gemelli e veniamo da Quarto Basso.” Prese fiato e quasi con aria di sfida disse alla rossa: “Ora tocca a te a presentarti, sconosciuta.”
Lei si schiarì la voce e rispose con sicurezza: “Il mio nome è Mirei, ho 14 anni, vengo da Rocca Forte, la città in cui ci troviamo adesso e anche io voglio diventare una rinomata Coordinatrice come te.”
Dopo queste parole calò la quiete. Le due ragazze si fissavano senza spiccar parola e Willy, trovandosi in estremo imbarazzo, disse, cercando di rompere il silenzio che si stava creando: “Mi dispiace per la bicicletta.”
“Non ho bisogno della tua compassione, grazie” rispose con tono sgarbato Mirei, dando loro le spalle e proseguendo come se niente fosse.

I due gemelli si stavano sistemando per riprendere il viaggio quando videro la ragazza tornare verso di loro.
“Oh no, adesso che vuole” mormorò Karin all’orecchio del fratello.
“Ragazzi, senza la bici il mio viaggio sarà più lento e noioso, non è che potrei proseguire assieme a voi? Tanto alla fine io e Karin siamo dirette negli stessi posti e ci saremo comunque incontrati.”
Mirei aveva assunto un tono di voce totalmente diverso da quello usato precedentemente, era stranamente tranquilla; forse prima era solo scocciata per l’incidente o era semplicemente una delle tante persone lunatiche che esistono al mondo, fatto sta che i due non riuscirono a rifiutare e ripresero la camminata in tre.
Il tragitto fu lungo ed estenuante, il sole che gli batteva contro faceva ricordare a tutti che erano in pieno Aprile.
Willy ripiangeva in silenzio la tranquillità di Quarto Basso, le bellissime spiagge a pochi metri da casa sua dove poter passeggiare o addormentarsi sotto l’ombrellone; ora però le sue giornate sarebbero state riempite da questo: “Fa rientrare il tuo pulcino spennacchiato, sta bruciando le foglie del mio Chikorita con il suo Braciere, non senti come si lamenta?”
“Torchic vuole stare fuori a godersi con me questo bellissimo sole! Se proprio il tuo Pokémon non vuole stare vicino al mio puoi semplicemente spostarlo.”
“Toorch..icch” disse il pulcino, saltellando verso il nuovo amico.
“Chikoo” rispose l’altro Pokémon.
Chikorita era l’opposto della sua padroncina, sensibile e calmo: non si stava lamentando, i suoi erano versi di felicità. Aveva preso in simpatia Torchic, erano diventati subito ottimi amici e si stavano godendo assieme il bellissimo sole che gli regalava quella giornata.
Arrivarono a Solipoli ed entrati nel centro Pokémon Willy si buttò a peso morto sul divanetto color crema ed esclamò, con le orecchie che gli chiedevano da due ore pietà: “Finalmente risposo e silenzio.”
In quel momento, chiuse gli occhi e lì capì che il suo viaggio sarebbe stato molto, ma molto duro, però c’erano due lati positivi:
-Sua sorella non avrebbe urlato solo contro di lui;
-Quelle due erano assurdamente divertenti, dentro di sé sentiva che sarebbero diventate ottime amiche e si sarebbero coalizzate contro di lui… Okay, forse non era poi così tanto positivo.

Era notte, la prima notte fuori da casa. Nella testa dei tre ragazzi si mescolavano miliardi di pensieri diversi e dentro il loro cuore, che non smetteva di battere come se fosse impazzito, si mischiavano tantissime emozioni diverse e contrastanti.
“Willy, hai già deciso una tattica per sfidare la prima Palestra?” chiese curiosa sua sorella che osservava le stelle dal balcone della loro camera.
“Abbiamo iniziato oggi, sai che odio la fretta. Per ora voglio solo catturare un nuovo Pokémon e allenare Treecko, tu invece?” domandò a sua volta, sapeva quando frettolosa poteva essere Karin presa dall’eccitazione.
“Devo allenare Torchic, già da domani inizierò a preparare la prima fase della gara, non posso lasciarmi battere da Mirei” pronunciato quel nome, la strana tranquillità della ragazza si trasformò in improvvisa rabbia.
Willy non riuscì a non ridere: era così buffa quando si arrabbiava, forse anche per quello fin da piccolo si divertiva a schernirla. Dopo un sospiro divertito, aggiunse: “Secondo me diventerete buone amiche, lei ha trovato qualcuna da sfidare, con cui urlare e sfogarsi e tu lo stesso.”
“Lo penso anche io, non riesco a odiarla.”

“Quella ragazza mi piace, è tosta; suo fratello devo ancora riuscire a smuoverlo un pochettino, è piuttosto distaccato, ma gentile: penso proprio di aver trovato i compagni giusti.” 
Questi pensieri dominarono Mirei per tutta la notte, sia da sveglia che da addormentata; si era anche dimenticata della sua bicicletta, era pronta a svegliarsi per continuare l’avventura, per continuare a litigare con Karin, per continuare a stuzzicare Willy e per provare a realizzare il suo sogno.

“Prima di cominciare gli allenamenti possiamo fare un salto alla Palestra? Vorrei ottenere delle informazioni sulla Capopalestra.”
Si chiamava Charlotte ed era specializzata nel tipo psico, famosa per la sua grandissima eleganza, per i suoi misteriosi attacchi a sorpresa e per il grandissimo legame con il suo Espeon.
“Ragazze, sapete che la Gara Pokémon di Campo Onda è tra tre giorni, vero?” chiese Willy, leggendo un volantino appeso affianco alla Palestra.
Le due si guardarono e dissero: “Certo che lo sapp..” avevano risposto senza ascoltare bene le parole del biondo, per questo quando realizzarono il significato della frase appena sentita urlarono in coro: “Coosaa?!”
Campo Onda era un villaggio immerso nel verde, che segnava la fine del bosco boato e l’inizio del passaggio ai Monti Beautifly.
Per quanto potesse ingannare, il nome “onda” non derivava dal fatto che fosse una cittadina sul mare, ma proveniva da una leggenda che raccontava che la creazione della città avvenne tramite un'onda creata da un Pokémon leggendario.
“Ve la sentite di partecipare?” chiese Willy alle compagne, come se fosse una domanda da dieci milioni di dollari e com’era da aspettarsi, la risposta per entrambe fu un deciso: “Sì.”
Decisero di passare la notte nel bosco per respirare un po' d'aria fresca e per avere un luogo dove potersi allenare liberamente.
Willy pensava al suo primo combattimento, anche se lontano prima o poi sarebbe dovuto arrivare.
Mirei pensava al suo esordio da Coordinatrice, non aveva paura: era veramente una ragazza sicura di sé, coraggiosa e pronta a qualsiasi sfida. Era già mentalmente pronta alle sfide e all’esibizione, perché sapeva che bastava mantenere calma e la concentrazione.
Al contrario Karin era preoccupatissima, nella sua testa continuava a ripetere possibili combinazioni per non dimenticarle, aveva paura di sbagliare, di non essere all’altezza, di perdere: aveva paura di tutto. Non era la ragazza fiduciosa e combattiva che cercava di essere, lei era totalmente l’opposto di tutto ciò, era totalmente l’opposto di ciò che voleva apparire agli occhi degli altri.



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Angolo CS

Eccomi tornata con Pokémon Ranking, 
il secondo capitolo è stata una vera e propria fatica da realizzare
dato che la vecchia versione era totalmente da eliminare.
Ora che Mirei si è aggiunta ai due gemelli, cosa succedera?
Fatemi sapere qui sotto i vostri pareri e se la storia vi sta piacendo;
Ringrazio -Blue Eich-, che forse non smetterò mai di ringraziare,
per tutto l'aiuto che mi sta dando tra idee e betaggio.


Alla prossima -Karin


 
  
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