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Autore: SofyTrancy    10/04/2016    2 recensioni
Ciao a tutti!
Questa è una FF AU sul mondo di Bravely Default, raccontata alternamente dai quattro personaggi principali!
In questa storia troverete tutti i personaggi appartententi al gioco... in vesti molto diverse dalle loro!
Curiosi? Allora iniziate a leggere!
(ATTENZIONE: Possibili SPOILER per chi non ha finito COMPLETAMENTE il gioco.)
(Coppie principali: Ringabel/Edea e Tiz/Agnés)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agnés Oblige, Edea, Ringabel, Tiz, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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~ Agnès ~

Lavanda

 

«A-Agnès Oblige!»

Quando il mio nome fu chiamato dal professore, il mio corpo fu scosso da un piccolo sussulto.

Mi alzai dalla mia postazione e mi avvicinai alla cattedra dietro alla quale si trovava il prof, rischiando quasi di inciampare e cadere da quanto barcollavo e tremavo.

Avevo paura.

E se mi ritrovavo in coppia con qualcuno di insopportabile e di completamente opposto da me...? E poi io... io non potevo avere amici.

«T-tenga.» mi disse lo strano vecchietto, tendendomi un bigliettino viola.

Perfetto.

Il colore del mistero e del mutamento.

Sembrava che il destino ce l'avesse con me e cercasse in tutti i modi di prendermi in giro...

Presi il bigliettino e aprii la porta, ritrovandomi in una grande sala piena di tavolo rotondi.

Con la coda dell'occhio vidi Edea che stava già litigando col suo partner.

Sorrisi leggermente notando chi le era capitato.

Io avevo pensato fin da subito che non stavano poi tanto male insieme.

Poi vidi un tavolo più isolato dagli altri, a cui era seduto un ragazzo di spalle.

Controllai più attentamente, notando che stringeva nella mano sinistra un bigliettino dello stesso colore del mio.

Il cuore iniziò a battermi nel petto, mentre con passo titubante mi avvicinavo a lui.

Mano a mano che camminavo, notavo che la sua figura si faceva famigliare: la sua statura, i suoi capelli dalle sfumature grigie, la sua mano che leggermente tremava stringendo quel bigliettino...

«I-io sono Agnès Oblige...– dissi arrivando al tavolo –Piacere d...»

I nostri occhi si incrociarono, mentre riconoscevo il ragazzo che la giornata prima mi aveva tenuto compagnia per tutto il pomeriggio

«Tiz?!» esclamai.

«Agnès?»

In un attimo il mio cuore si fece calmo, come se si fosse sollevato da un terribile peso.

«Quindi siamo compagni?» chiese lui, osservando il mio bigliettino.

«P-pare di sì!– risposi io, felice –Non pensavo che tu fossi in questa scuola!»

«Beh, neanche io mi aspettavo di trovarti qui.» disse lui, alzandosi dalla sedia.

Ero felice.

Incredibilmente felice.

Ero capitata con l'unica persona che mi aveva fatta sentire a mio agio dopo tanti anni, cosa potevo chiedere di meglio?

«Certo che il colore della lavanda non poteva che essere più azzeccato...» sussurrò lui, sorridendo e guardando il bigliettino che stringevo tra le mani, mentre le gote gli diventavano leggermente rosse.

«Lavanda...?– domandai io –Pensavo fosse un normalissimo viola... e poi cosa avrebbe di speciale questo colore?»

Lui scostò lo sguardo dal mio, spostandolo verso le rose dello stesso colore che si trovavano nel vaso sul tavolo.

«N-nulla di importante...» rispose.

Avrei voluto insistere, ma una strana figura si gettò a capo fitto sul ragazzo di fronte a me... facendolo cadere a terra.

«Tiz, aiutami!» urlò, stringendo ancora di più il povero malcapitato.

«Togliti dai piedi Ringabel!– gli gridò Tiz di rimando –Mi fai male!»

«GUARDA CHE NON MI SCAPPI!»

La voce di Edea arrivò alle mie orecchie.

Mi voltai velocemente verso di lei, notando che stava venendo velocemente verso di noi, il vaso di fiori d'acacia che era sul suo tavolo tra le mani.

«Quella vuole uccidermi! Aiutami!» continuava ad urlare l'albino, mentre Edea si avvicinava sempre di più.

«E-Edea che stai facendo?» le chiesi io.

«Gli voglio solo rompere questo vaso in testa!» urlò la bionda, alzando il vaso sopra la propria testa.

Le afferrai il braccio, cercando di fermare l'omicidio che da lì a poco sarebbe avvenuto sotto gli occhi di tutti i presenti nella sala.

«Si può sapere che ti prende?» domandai, mentre le afferravo il vaso.

«Mi provoca!»

«IO NON HO FATTO NULLA!» urlò di rimando Ringabel, che nel frattempo si era alzato e si era messo dietro Tiz per proteggersi.

«Nulla?! NULLA?! Prima mi hai rotto il telefono, poi mi hai baciata e una volta che ci siamo incontrati qui non solo hai scritto il tuo numero sul mio bigliettino rosso facendolo diventare un origami a forma di cuore, ma mi hai anche fatto notare il significato di questi fiori che ora ho solo voglia di tirarti su quella testa insieme all'intero vaso!» gridò lei, cercando di liberarsi dalla mia presa.

«Ringabel...» sussurrò Tiz, la voce leggermente minacciosa.

«N-non è colpa mia se si è seduta davanti alle acacie. E non sono neanche stato io a scegliere il colore della passione...» cercò di difendersi l'albino.

«Io ti ammazzo!» gridò nuovamente Edea.

«Aiutami Tiz!»

«Lasciami Ringabel!»

Osservai stranita la scena che avevo di fronte a me.

Possibile fare così tanto casino?

«Si può sapere cosa significano i fiori d'acacia?» chiesi, osservando i bellissimi fiori gialli che erano nel vaso tra le mie mani.

«Amore segreto.» rispose Ringabel, ricevendo un calcio dalla bionda.

«Ahia!»

«NON OSARE RIDIRLO!» gridò nuovamente lei.

«Magari ora è lei ha provare un amore segreto per me, che ne sai?»

Sta volta il calcio fu di Tiz.

«AHIA!»

«Chiudi quella bocca e fine!»

«Tutti gli studenti sono pregati di uscire dalla stanza e di andare in palestra, dove presto annunceremo i vari gruppi di studio.»

La voce di una donna (doveva essere la preside) arrivò dall'altoparlante che stava in alto a sinistra, interrompendo lo strano litigio che stava avvenendo nella sala.

«Vogliamo andare?» mi chiese Tiz.

«Sì.» risposi sorridendogli.

Lui prese una delle rose color lavanda dal vaso e, dopo aver controllato che non ci fossero spine, me la mise tra i capelli.

«In ricordo di questa giornata.» spiegò, mentre le mie guance diventavano rosse.

«Come sei audace Tiz.– ridacchiò l'albino, superandoci –Una rosa color lavanda...»

«S-sta zitto!»

Guardai Edea con sguardo interrogativo e lei alzò le spalle, come per dirmi che non sapeva di cosa stessero parlando.

Ancora infatti non sapevo che il color lavanda, e più specificatamente la rosa di quel colore, stavano a significare “amore a prima vista”.

   
 
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