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Autore: GinTB    04/04/2009    1 recensioni
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"Due anni. Erano passati due anni. Ma ogni singolo istante passato in quel piccolo paese le sembrava impresso a fuoco nella mente. Senza emozioni. Le aveva rinchiuse in uno scrigno e sepolte infondo al cuore, in un angolo remoto."

Rosso Fuoco. Marisol credeva di aver represso quelle sensazioni, quel mondo di cristallo che aveva finito inevitabilmente per rompersi. E credeva anche che rivederLo l' avrebbe solo lasciata indifferente. Ma forse, Marisol si sbagliava.

Genere: Introspettivo, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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LONTANO.. NELLA NOTTE.

Amore, amore, assai lungi volasti

Dal petto mio, che fu sì caldo un giorno,

Anzi rovente. Con sua fredda mano

Lo strinse la sciaura, e in ghiaccio è volto

Nel fior degli anni. Mi sovvien del tempo

Che mi scendesti in seno. Era quel dolce

E irrevocabil tempo, allor che s'apre

Al guardo giovanil questa infelice

Scena del mondo, e gli sorride in vista

Di paradiso. Al garzoncello il core

Di vergine speranza e di desio

Balza nel petto; e già s'accinge all'opra

Di questa vita come a danza o gioco

La vita solitaria -

Giacomo Leopardi

Il sole sovrastava ogni cosa, creando un gioco di colori e ombre. Era l'alba, le strade erano per lo più sgombre e il mondo ancora addormentato. Ma lei no. Marisol osservava il lontano orizzonte, il viso appoggiato tra le ginocchia. Quel posto non poteva fare a meno di farle sempre lo stesso effetto. Alcuni ricordi le tornarono debolmente in mente.

Li scacciò in fretta, infastidita della facilità con cui rievocava quelle immagini, quei gesti, quelle parole.. E della marea di emozioni che le crescevano dentro. Represse un altro brivido e sospirò. Era certa che sarebbe tutto passato. Con il tempo. Ma per il momento, per quanto si sforzasse, non ci riusciva proprio a scordare. A essere fredda ed insensibile come le riusciva tanto bene in quei casi. Sorrise. Un sorriso malinconico, ricco di sottointesi. E ascoltare il silenzio non era più così semplice e rilassante.

Si alzò all'improvviso, si infilò una felpa trovata per caso su una sedia e uscì di casa. Il pigiama che le cadeva leggero adosso. Non le importava poi molto.

Prese a camminare lungo uno stretto vicolo poco frequentato e si diresse verso la spiaggia.

Il leggero vento mattutino le scompigliava i capelli, portandole un lieve profumo di ciliegio. E poi quella rabbia, che la colpì all'improvviso. Le montò dentro, le se insinuò in ogni piccolo angolo. E l'amore, in contrasto. Che come un raggio di sole che illumina l'oscurtità, s'infiltra nelle membra. E la confusione. Ultima ed inevitabile. Conseguenza di tutte quelle emozioni. Un solo ed unico pensiero. Lui. Il dannato.

Perchè era lì?

 

Ero già sveglio. Non succedeva da ben due anni. Da quella prima volta che le era entrata dentro. Quasi automaticamente si diresse verso la spiaggia, proprio quella in cui aveva fatto l'amore con lei. E dove lei gli aveva detto addio. Quella in cui non metteva piede da quasi una vita, richiamava troppi ricordi. Troppa felicità, troppo dolore, troppa nostalgia. E quando finalmente era riuscito a non pensarla, non era voluto tornare. Troppo timoroso di risentire tutte quelle forti sensazioni.

Ora non aveva paura. Sulle labbra c'era dipinto un sorriso, una sfida, un pensiero. Non poteva immaginare. No, non poteva nemmeno pensare che.. lì c'era lei.

 

Rimasero a fissarsi in silenzio per qualche secondo, l'aria carica di tensione. Non avevano nemmeno il coraggio di respirare. Marisol strinse la sabbia tra le dita, maledicendo quegli occhi blu, quei capelli pece, quel viso dannatamente angelico. Poi lui sorrise.

-Ciao Marisol- Osservò l'orizzonte, perdendosi nell'infinito -che sorpresa trovarti qui-

-Potrei dire lo stesso- Aveva involontariamente sussurrato, tornò a sua volta ad osservare il mare.

Calò ancora il silenzio, fatto di mille parole.

-Io..ecco.. credo sia il caso che rientri.. Ho alcune commissioni da sbrigare! Si, si! Scusami.. Ci vediamo eh!- La rossa si allontanò in fretta, cercando l'aria che non arrivava. Si sentì afferrare per il polso. Manuel la trasse a sè e l'abbracciò. Annegò nel suo profumo, e nonostante volesse non si mosse. Non ne era capace. Lui la lasciò andare le le sfiorò le labbra, in un bacio denso di rabbia, dolore e malinconia.

-Addio- Aveva parlato così piano che le parve di averselo sognato. Rimase immobile, osservando la sagoma del ragazzo scomparire dietro il primo angolo.

Il cuore le batteva ancora all'impazzata. E lontano, nella notte appena trascorsa, il pensiero di dimenticarlo.

 

NOTE DELL'AUTRICE

Dadadan! Ho rispolverato vecchi file, per fare un pò di pulizia sull'altro computer e ho trovato questa fic. Ad essere sincera l'avevo continuata diversamente, ma non importa. Ho solamente deciso di andare avanti perchè mi faceva sorridere. Anche se era una delle tante che ho scritto. Così me la sono messa sul mio portatile e ogni qual volta ho cinque minuti liberi scrivo due righe. E così.. rieccomi qui! Ringrazio tutti, che ha solo letto, che ha pure commentato e chi ha, per giunta, inserito la Fiction tra i preferiti. Un saluto a tutti i lettori.

GIN

 

trilla94: Da non crederci. Ho continuato! E' passata più o meno una vita dall'ultima volta e per giunta è un capitolo decisamente corto. Però era un intermezzo. Spero che presto posterò il seguito! Grazie per la recensione, è sempre un piacere accrescere un pò di autostima ognitanto! =)

Gemi_girl: Davvero troppo gentile, grazie! Si, lo so che i miei errori grammaticali sono frequenti, soprattutto se di mezzo c'è una "z". Credo di soffrire di una spece di morbo. Il morbo della doppia "z". Io metto "z" ovunque e dove ce ne stanno già ne metto due. xD. Ok, a dire il vero sono migliorata, i miei voti dei temi si sono alzati di un voto e mezzo. Spero si vedi la differenza! Ancora grazie per la recensione, e per i complimenti!

Key:  Ok ok, niente Tiziano Ferro ed il chap è anche piuttosto breve, ma spero che ti compiacerà comunque! Grazie per la recensione! Ecco il proseguito!

  
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