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Autore: Sylvie91    11/04/2016    3 recensioni
Sorride triste al pensiero di sua madre che sicuramente la starà maledicendo per la sua testardaggine e intraprendenza, che sicuramente le avrebbe fatto un sermone senza fine vedendola così armata, ritenendola in effetti poco femminile.
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dìs, Frèrin, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Bilbo sbuffa mentre cerca tra i cespugli le erbe che Bombur gli ha chiesto di trovare per la cena, il compito di per sé non gli dispiace, ma da quando è partito  da casa Baggins un forte mal di schiena lo ha colpito senza pietà, probabilmente dovuto alle diverse ore in sella.
Tuttavia non vuole lamentarsi più del dovuto, anche se la mancanza della propria casa si fa sentire giorno dopo giorno; qualche notte fa ha sognato la sua comoda poltrona e il suo studio, oltre alla dispensa nuovamente piena e non come la hanno lasciata i nani la mattina della partenza.
Sospira pesantemente chinandosi per l’ennesima volta a strappare un altro ramoscello, non sa ancora spiegarsi il perché abbia deciso di unirsi a questa compagnia; avrebbe la tentazione di tornare indietro e mandarli a quel paese all’istante, dato che ben pochi sembrano contenti della sua presenza.
Soprattutto Thorin lo tratta con una freddezza mai vista da alcuno, non che ci abbia fatto queste gran chiacchierate con il capo della spedizione; però in una settimana non c’è stata una volta che lo abbia chiamato per nome e non riesce a capire se questo è per rispetto o perché non gli interessa creare alcun legame d’amicizia con lui.
Bilbo scuote la testa decidendo di non pensarci più di tanto e di lasciar perdere per il momento, si siede su un piccolo spazio guardando la luna piena che illumina le cime degli alberi di candidi raggi; sorride quando sente un leggero venticello accarezzarlo e quasi gli ricorda la mano della madre che lo coccolava mentre si riposavano durante le loro  passeggiate nei boschi.
Al pensiero di Belladonna, Bilbo sente stringersi il cuore e gli occhi pizzicare; era da tempo che non pensava a lei e alle piccole avventure che lei inventava per farlo divertire come la ricerca degli elfi, forse sua madre sarebbe stata più adatta di lui per quest’avventura.
-Bilbo!- lo fa sobbalzare una voce squillante e perennemente allegra, allo hobbit non serve nemmeno voltarsi per riconoscere Bofur, che lo sta raggiungendo di corsa lungo il sentiero.
–Ti stavo cercando! Bombur ha bisogno delle erbe!- esclama mostrando un bel sorriso allo hobbit, che ricambia timidamente –Sì, ecco… ho trovato queste.- afferma Bilbo mostrando un cesto mezzo pieno di spezie varie.
-Ottimo, Bombur sarà entusiasta! Sei sicuramente più bravo di Nori in questo, lui non ne azzecca una di solito.- ride il nano dando una pacca sulla spalla a Bilbo che per poco non cade in avanti –Oh scusa, dimentico che non sei un nano.- si scusa subito Bofur non smettendo di sorridere.
-Beh almeno in qualcosa mi rendo utile.- borbotta Bilbo seguendo il nano verso il campo che i nani hanno preparato.
Bofur si gira verso di lui e il suo sorriso diventa quasi triste davanti allo hobbit –Non avere fretta di metterti alla prova Bilbo, le occasioni non mancheranno.- ribatte il nano, per poi continuare a percorrere la strada.
Il campo preparato dai nani si trova all’interno di una piccola incavatura nella roccia, che è stata controllata attentamente da Fili e Kili per evitare di trovare inaspettate sorprese come orsi o pipistrelli o altri esseri poco simpatici.
Il fuoco illumina e riscalda l’antro dove sono stati posti dei tronchi attorno a questo dove ci sono già un paio di nani seduti in attesa della cena, Bilbo raggiunge Bombur intento all’ennesimo assaggio della zuppa.
-Fratello basta assaggi, altrimenti non ci rimane niente!- esclama Bofur, sedendosi vicino ad Ori intento a disegnare sul taccuino, mentre Dori gli pettina i crespi capelli.
-Se non l’assaggio, non posso sapere se è perfetta.- brontola Bombur un po’ seccato aggiungendo le erbe passate da Bilbo.
-Neanche a me spiacerebbe mangiare un po’ di più, ad essere sincero.- interviene Dori tirando uno dei tanti nodi di Ori, facendogli segnare una linea dritta sul disegno rovinando lo schizzo –Dori, mi hai fatto sbagliare il ritratto.- piagnucola il giovane nano.
-Beh potresti anche pettinarti alla mattina, invece di tenerti questa sottospecie di cespuglio.- lo sgrida il maggiore, mentre Bofur lo rincuora con una mano sulla spalla –Dai Ori, non badarlo… farai un altro ritratto più bello e ricordati che alle nane piacciono di più i nani con i capelli ribelli.- scherza il giocattolaio facendolo sorridere.
-Beh allora tu dovresti avere la coda.- ridacchia Bombur prendendo in giro il fratello che per tutta risposta gli tira dietro uno stivale facendolo cadere con un tonfo –Ma sei impazzito? E se prendevi il calderone con la zuppa?-
-La rifacevi, tanto non sembra che ne sia rimasta molta.- afferma Bofur alzandosi ad aiutare il fratello, mentre Bilbo sorride nel gustarsi queste scene che sanno tanto di famiglia.
 
Dopo la cena un insolito silenzio si va a creare all’interno della compagnia, c’è chi come Gloin e Bombur si rintanano nei sacchi a pelo sapendo che dovranno poi svegliarsi per il secondo o terzo turno di guardia; c’è chi invece non riesce proprio a chiudere occhio, e tra quest’ultimi c’è proprio Bilbo.
Quasi preferiva avere il primo turno di guardia con Fili e Kili piuttosto che trovarsi a girarsi come un trottola tra le coperte per trovare la posizione giusta, in modo da non sentire il russare combinato di Oin e Bombur.
Si alza sbuffando, sotto l’occhio divertito di Gandalf che sta tranquillamente fumando appoggiato alla roccia e guardando la luna, ora un pelo coperta da pesanti nuvole che fanno temere un acquazzone per l’indomani o per i giorni successivi.
Bilbo silenziosamente, come solito fare, si dirige verso il suo pony accarezzandogli la criniera delicatamente, cavalcare gli farà anche venir mal di schiena ma non ha potuto non affezionarsi al suo destriero; dal sacco appeso alla sella prende una mela e gliela porge incoraggiandolo a mangiare.
Sicuramente i nani lo prenderanno per pazzo per aver dato un bene così prezioso, come una mela, al pony; ma si disinteressa alla fine anche quel piccolo destriero è costretto a sopportare la sua inesperienza a guidarlo e merita un premio.
Un ululato però lo fa sobbalzare e allontanare dalla zona più scura dell’accampamento, si volta verso Fili e Kili, che guardano da dove proviene il suono un po’ agitati.
-C-che cosa è stato?- chiede Bilbo balbettando.
-Orchi.- risponde Kili seriamente e guardando il fratello che conclude la frase –Sgozzatori, ce ne sono a decine, lì fuori… nelle Terre Selvagge.-
Bilbo trema alle loro parole; mentre i fratelli non sembrano per niente turbati anzi Kili continua cercando di installare del timore nell’animo dello hobbit –Attaccano nelle ore piccole, quando tutti dormono, lesti e silenziosi, niente grida solo tanto sangue.-
I due giovani sghignazzano quando vedono il loro piccolo compagno strofinarsi le braccia ansioso, finchè non li giunge all’orecchio la voce severa dello zio –Lo trovate divertente.- li riprende con uno sguardo di fuoco, passando vicino a Bilbo.
-Un incursione notturna degli orchi è uno scherzo per voi?- domanda Thorin ai nipoti che abbassano velocemente lo sguardo intimoriti e mortificati.
-Non volevamo intendere niente.- mormora piano Kili, alzando appena lo sguardo verso lo zio che rimane imperturbabile.
-No, infatti… non sapete nulla del mondo.- e detto questo Thorin si allontana, mentre Balin si avvicina ai due principi per consolarli –Non fateci caso… Thorin ha più ragione degli altri di odiare gli orchi.- afferma il mentore –Ma questo non vuol dire che non ha fatto bene a sgridarvi.-
Fili alza un attimo lo sguardo verso Bilbo che è ancora fermo e tremante davanti al fuoco semi spento, si sente un colpa per lo scherzo di prima, non voleva spaventarlo così tanto; il giovane principe si alza e va quindi ad abbracciarlo –Scusami Bilbo… io non volevo, insomma.-
Bilbo un po’ preso di sorpresa ricambia l’abbraccio, finchè non sente di essere schiacciato anche contro il corpo di Kili, che sembra abbia seguito l’esempio del maggiore.
 –Scusaci, siamo stati stupidi.- ribadisce il minore.
-Vi perdono se mi liberate dall’abbraccio.- afferma Bilbo, preoccupandosi nel sentire i due principi ridacchiare –Ma a noi piacciono gli abbracci.- ribatte Fili.
-A te non piacciono, Bilbo?- chiede invece Kili con voce volutamente innocente.
-Liberatemi!- esclama lo hobbit, agitando le mani fuori dall’abbraccio dei fratelli e sentendo vibrare la risata bassa e allegra di Balin.
 
E’ da giorni che piove interrottamente e ormai Dis non può fare a meno di preoccuparsi non avendo più notizie di suo marito e Dwalin, partiti per un viaggio di lavoro verso Brea; di solito dopo un paio di settimane sono già per casa, ma questa volta il ritardo è davvero esagerato e lei non riesce a essere positiva.
-Amad, quando smette di piovere?- chiede Fili con la sua vocina da bimbo e tirandogli la gonna, mentre lei era imbambolata a guardar fuori.
-Spero presto, ho davvero voglia di vedere il sole.- risponde Dis con un sorriso e prendendo in braccio il suo tenero bimbo di quattro anni.
-E quando arriverà il sole, arriverà anche adad.- afferma il bambino sorridente con una piccola finestrella davanti, che lo rende ancor più dolce e tenero.
-Certo. Che ne dici di preparare il suo dolce preferito? Sono sicura che ritornerà solo per mangiarlo…- propone la nana, prendendo il naso al bambino, che mette un immediato adorabile broncio –Ma adad come farà a sapere che gli abbiamo fatto il dolce?- brontola sorprendendo Dis.
-Beh il tuo adad è un golosone, sentirà il buon odore anche da lontano e verrà di corsa!- afferma la nana, mettendo a terra il bambino un poco più rasserenato che le sorride entusiasta –Bene, allora cominciamo amad. Voglio che adad torni presto.-
 
Dis guarda intenerita il suo bambino dormire sul divano ancora sporco di farina, Fili ha voluto rimanere sveglio nella speranza di vedere arrivare Vili appena sfornata la torta; tuttavia non è riuscito a resistere al sonno e alla stanchezza.
Avrebbe quasi la tentazione di mangiarsi la torta in modo da far credere a Fili che suo padre è tornato, e poi spiegarli che è dovuto ripartire subito; sarebbe una bugia, ma in questo modo potrebbe rendere contento suo figlio in un certo senso anche se per poco.
Un forte bussare la distrae dall’osservare il suo figliolo e Dis si chiede chi possa essere a passare da lei a quell’ora della notte; stringendosi nella vestaglia si avvicina alla porta sperando con tutto il cuore che sia suo marito.
Invece davanti a lei c’è un nano che conosce fin troppo bene, con il volto chinato a guardare il suolo e le spalle piegate in avanti.
-Dwalin… dov’è Vili?- chiede Dis tremante senza spostarsi dalla porta.
Il guerriero alzo lo sguardo verso la principessa, uno sguardo triste che parla più di mille parole; gli occhi azzurri di lui così malinconici li ha visti solo tanto tempo prima e lei capisce cosa è successo anche se non sa come.
Dis cade in ginocchio per terra singhiozzando cercando di trattenere le urla per non svegliare Fili, sente subito dopo le braccia forti di Dwalin circondarla come molto tempo prima e cullarla verso di sé –Mi prenderò io cura di te e Fili, Dis… ci sono sempre per te.-
E intanto la pioggia continua a scendere.
 
Dis si alza di scatto dal giaciglio guardandosi intorno non riuscendo più a capire dove si trova, vedendo solo alberi e cespugli che la circondano finchè non incrocia lo sguardo scuro e sveglio di suo fratello che la fissa incuriosito.
-Dis, tutto bene?- chiede Frerin avvicinandosi a lei, vedendola tremare leggermente.
-Io… io… ho sognato il giorno in cui è morto Vili.- risponde lei confusa appoggiandosi alla spalla del fratello con la testa –Era da anni che non ci pensavo, non so perché mi è venuto in mente.-
Frerin accenna un sorriso baciando il capo alla sorella –Capita sorellina. Per fortuna non sei sola.- sussurra tranquillizzandola con la sua voce rassicurante.
-Tu non sogni mai quel giorno in cui…-
-Sì.- la interrompe sul nascere Frerin, non avendo il desiderio di ricordare il passato e la brutta avventura che ha dovuto affrontare in battaglia –Ma dopo penso che la mia vita è magnifica e che i ricordi belli sono maggiori di quelli brutti. Ho un fratello testone, una sorella bellissima e piuttosto rompiscatole, e dei nipoti che per fortuna mi somigliano.- afferma Frerin, notando il dolce sorriso di Dis che si riaddormenta ascoltando le sue parole.




Ciao cari : )
Eccomi con un nuovo capitolo, per il momento sono tutti capitoli tranquilli; lo so… ma  dal prossimo prometto che ci sarà un pelo più di azione! Giurin giurello! <3<3
Non ho molto da dirvi a parte ringraziarvi : )
Ringrazio chi segue e chi recensisce! Grazie siete dei tesori a ritagliarvi un poco di tempo per me e la mia storia <3<3 un ringraziamento particola a Beegrrrl che ha aggiunto la storia tra le preferite! Grazie cara!
A presto (?)
Bisous
Syl
 
   
 
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