Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Black Angel    23/03/2005    2 recensioni
Sono solo favole, nulla più. Le novelle di coloro che abitano queste lande, le fiabe delle loro vite intrecciate dai fili dell'oscuro peccato: figli della Morte e quelli della Luna, amanti del sangue e amanti della lussuria, animi che sognano la fine eterna ed altri che cercano disperatamente la propria libertà... Solo favole, nulla più. Una fiaba ad ogni capitolo nella speranza che non vi perdiate nella follia di queste lande senza ritorno...
Genere: Dark, Drammatico, Horror, Malinconico, Mistero, Thriller, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nobody can understand my art

Nobody can understand my art

 

Il pittore, che immerge il pennello nel colore.

Lo scrittore, che intesse parole.

Lo scultore, che crea ciò che vede intorno a se.

Arte e artista. Artista e arte. L’una non può vivere senza l’altra.

Nulla sarebbe l’arte senza l’anima dell’artista, e nulla sarebbe l’artista senza l’anima dell’arte.

Cos’è l’Arte?

L’Arte è colei che crea

L’Arte è colei che comunica

L’Arte è la vita...o…la morte….

 

 

TIC TAC TIC TAC

Il passare del tempo…lento…inesorabile...

Il suo fastidioso ticchettare riempie la mia mente, ricordandomi in ogni momento che lui è lì, che scivola su ogni cosa, lasciandone i suoi segni…anche su di me lo farà, lo so…

Lo odio!

Non lo posso fermare, non lo posso piegare alla mia volontà, non lo posso sovrastare…e per questo lo odio. Lui, così diverso dalle mie bambole…le mie care, dolci, bambole….

Esse…così ubbidienti a piegarsi al mio volere, così fragili a cadere sotto di me…

Esse…sono creta sotto le mie mani esperte, che da quel cumulo di materia inutile le trasformano in splendide creature. Da viscidi bruchi intrappolati nella loro seta, esse diventano splendide farfalle libere.

Le mie bambole…amate bambole…

Mie opere, che io creo e io solo posso distruggere…

Loro sono la mia arte!

A ognuna di loro ho donato un pezzo della mia forma, come lo scultore fa con le sue statue.

A ognuna di loro ho donato una mia frase, come lo scrittore con i suoi romanzi.

A ognuna di loro ho donato un pezzo della mia anima, come il pittore fa con le sue tele.

E come lo scultore ha il suo scalpello, come lo scrittore ha la sua penna, come il pittore ha il suo pennello, io ho…il mio coltello…

Esso ha modellato tutte le mie bambole. Lui e le mie mani, nessun’altro.

Non potrei permettere a qualcun altro di toccare le mie opere.

Credete che non ricordi il loro numero? Stupidi, ogni artista ha impressa nella mente ogni sua opera, e mai potrà dimenticarla, come mai un padre potrebbe dimenticare i suoi figli.

Ricordo ancora la prima tra esse…tre anni fa…

Il cielo piangeva i suoi angeli caduti, quel giorno. Li piangeva con foga disperata, urlando il suo dolore con potenti tuoni, che facevano tremare le creature in terra. Si disperava senza accorgersi che uno di essi l’aveva già trovato…

Lì, a pochi passi da me, sostava un giovane, che, dal suo aspetto, non poteva superara i 15 anni: uno degli angeli caduti! Nei capelli biondi s’intrecciavano le lacrime del suo padrone, nella pelle chiara vi era il ricordo delle celestiali volte, nelle sue labbra rosee il ricordo del nettare divino, ma nei suoi occhi…solo l’oblio, in cui anch’egli sembrava essere caduto.

“Lui dev’essere il primo” mi dissi non appena lo vidi. Lui doveva essere la mia prima bambola. Lui e nessun altro.

Non fu difficile avvicinarmi a quell’eterea creatura, che sostava sotto la pioggia. Mi limitai a offrirgli un riparo sotto il mio ombrello. Un gesto così semplice, così innocuo…

- Ti potresti ammalare – gli dissi, allargando il mio volto in un sorriso. I suoi occhi bui mi guardarono spenti.

- Ormai non m’interessa più – rispose, abbassando il volto, offrendomi, così, il suo perfetto profilo da ammirare: la fronte coperta da quelle ciocche d’oro bagnate, la curva del naso che rientrava per incontrarsi con le sue labbra, la curva delicata del mento che terminava contro il suo collo, alta e esile torre di alabastro.

Non potei resistere oltre. Feci scorrere le mie dita tra le sue ciocche bagnate di pianto, le feci scivolare sulla sua gota di pesca, e, infine, le feci cadere lungo il suo collo, in cui potevo sentir battere la vita.

- Vieni con me…ti libererò – promisi.

Egli accolse, illuminato di speranza, le mie parole, e non esitò molto a seguirmi.

Ricordo ancora le sue grida, musica soave alle mie sensibili orecchie d’ascoltatore.

Ricordo ancora la sua pelle bianca intinta di rosso, dolce accostamento di colori ai miei occhi.

Ricordo ancora il suo corpo toccato dal mio coltello, perfetta visione nella mia mente.

Ricordo ancora il suo nome…Joshua

Lui fu il primo. *Solo* il primo delle mie opera, perché come artista non potevo privarmi della mia arte.

E così, liberai le farfalle imprigionate nella loro seta…

La loro morbida carne è la mia creta e ogni volta che il mio coltello vi sprofonda, un brivido di piacere mi perlustra la schiena.

Le loro grida sono le mie parole e ogni volta che le mie orecchie le sentono, ansimi leggeri sovvengono sulla mia bocca.

Il loro sangue è la mia tempera e ogni volta che v’intingo le mie labbra, freddo e caldo si mischiano nella mia bocca.

E’ come se danzassi con loro…come se le amassi non solo con la mente ma anche con tutto il mio fisico.

Perché loro sono la mia arte…bella, perfetta, meravigliosa. Come potrei non amarle, allora?

Ogni giorno, dopo che un’altra bambola si è aggiunta alle mie opere, mi capita di sfogliare il giornale, cercandovi quello che i miei critici personali dicono sulla mia ultima opera. Non ho bisogno di cercare molto: le mie opere sono sempre in bella vista tra le prime pagine.

<< Un nuovo omicidio del neo- Jack lo Squartatore >>

Mi paragonano a un killer! A un inutile killer senz’anima! A un killer psicopatico, mentre io son solo un’artista!

<< Il neo-Jack lo Squartatore ha mietuto un’altra delle sue vittime. Un altro corpo straziato è stato trovato stamane in un appartamento di Whitecapel. La vittima è stata identificata quasi subito dagli agenti, che ne conoscono già il nome: Alexandra McOwen, 20 anni, era sparita da tre giorni e la polizia era stata incaricata di ritrovarla. Sfortunatamente il neo-Squartatore, ha preso anche lei, trasformando il suo corpo in un abominio.>>

Abominio?! Osate definire le mie opere abominio?! Stolti! Credete di conoscere tutto, di avere una risposta per tutto, di essere sempre nel giusto, senza pensare che voi stessi siete i giudici.

Stolti! Non potrete mai capire la mia arte!

<< Diamo tutte le nostre condoglianze alla famiglia McOwen, che ha perso una figlia ancora in giovanissima età, quando il suo tempo non era ancora giunto >>

Stolti! Dunque così la pensate? Il suo tempo non era ancora giunto? *Io* l’ho fatto giungere, per non far appassire le mie bambole nella vecchiaia, *io* l’ho fatto giungere per liberarle da quel mondo che voi avete creato, *io* l’ho fatto giungere per renderle felici. Ma voi come potreste capire?

Non potete comprendere la mia arte! Stolti!

<< E ora noi ci chiediamo perché. Perché una giovane nel fiore dell’età è stata uccisa così crudelmente? Perché una ragazza piena di vita è stata privata della sua virtù più grande? Chi può darci una risposta per tutto questo?>>

E voi potete definirvi intellettuali? Uomini, il cui vanto sugli animali è il cervello? Bestie stolte! Stolte bestie! Null’altro siete! Nulla siete di fronte a geni che nominate solo grazie ai libri, di cui studiate le gesta, ma per nulla l’anima, lo spirito!

Allora lasciate che vi dia io un piccolo seme…

Il compito dell’arte non è quello di dare risposte, bensì di porre delle domande, diceva Henry James

Iniziate a capire, mie care bambole?

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Black Angel