Anime & Manga > Naruto
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Autore: Ryu_    18/04/2016    1 recensioni
Sasuke è tornato e si recherà in una nuova missione con Naruto. A fare cosa? Proteggere Harry Potter ovviamente. Quello che non sanno è che i nemici si nascondono tra le tenebre. Nemici che dovrebbero essere morti. Come se la passeranno i nostri due protagonisti nei panni di studenti di Hogwarts? Scopritelo leggendo la storia!
SasuNaru, SasoDei con accenni a KakuHida.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori, Deidara, Hidan, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke, Sasori/Deidara
Note: Cross-over, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Hogwarts era agitata in quel periodo.

Tuttio intorno al castello si stavano alzando le prime luci del mattino che presto avrebbero infastidito gli occhi degli studenti, ancora addormentati.

Nel silenzio generale che regnava all'interno dell'edificio, si sentivano solo dei piccoli lamenti.

Da qualche parte, nel castello, qualcuno stava piangendo, ma non era un pianto razionale e silenzioso, no, erano urli di disperazione, un profondo dolore era sprigionato da tali rumori, e anche le persone con il cuore più freddo avrebbero provato un minimo di pena nel sentirli.

Neville fu uno dei primi a saltare fuori dal letto. Come poteva dormire in quelle condizioni? Per quello che sapeva qualcuno dei suoi amici poteva essere morto, in quel preciso istante. Harry gli aveva proibito di andare insieme a loro e pure ora Neville rimpiangeva di non aver insistito. Ma quando il ragazzo udì gli urli di disperazione, sentì una morsa allo stomaco.

'Uno di loro è restato qui', pensò, mentre, correndo a perdi fiato, usciva dal dormitorio. Appena raggiunse la saletta comune, si diresse, sempre correndo, verso il portale del quadro, che lo avrebbe fatto uscire dalla stanza della casa.

Improvvisamente Ginny gli fu affianco, correndo, se possibile, anche più veloce. Il ragazzo la guardò interrogativo. Lei ricambiò lo sguardo, aggrottando le sopracciglia.

“Sono solo preoccupata quanto lo sei tu”, disse. I suoi occhi erano cerchiati da occhiaie, dovute al poco sonno avuto quella notte. Sembrava veramente sfinita.

Neville la guardò rispettoso e rispose.

“Speriamo solo che stiano bene”, disse sorridendo.

“Ma....”, Ginny fermò la sua corsa, seguita poi da Neville. I due ascoltarono in silenzio le urla.

“Chi è?”, sussurrò lei.

Il compagno non rispose.

“Andiamo”, mormorò, prima di cominciare a correre, nella direzione dei lamenti.

 

 

Quello che videro Ginny e Neville fu abbastanza per farli trasalire entrambi. La stanza in cui erano entrati e da cui provenivano i rumorosi lamenti era diventata un mucchio di rovine. I muri erano caduti; il pavimento era pieno di crepe e tutt'intorno vi si trovavano i frammenti di quello che un tempo era lo Specchio dei Desideri. Il fetore di sangue imprimeva l'aria, rendendo difficile la respirazione.

Inginocchiato tra i frammenti di vetro dello specchio era inginocchiato un Naruto completamente disperato, che teneva tra le sue braccia un incosciente Sasuke.

Ci volle un momento, prima che i due maghi capissero a chi apparteneva tutto il sangue che aveva sporcato il pavimento. Entrambi sussultarono appena videro la ferita di Sasuke.

Lacrime solcavano senza fine le guance di Naruto, il quale urlava incontrollabilmente con gli occhi spalancati dal terrore e dallo shock. Il biondo non aveva nemmeno notato la presenza dei due ragazzi dietro di lui.

Ginny esitò, prima di camminare verso il ninja e posargli una mano, in segno di conforto, sulla spalla.

“Na......Naruto?”

“....”

Gli urli si fermarono.

La ragazza guardò Neville con sguardo smarrito. Naruto aveva smesso, non si muoveva e respirava faticosamente. L'unica cosa che a volte faceva era ansare o sussultare lievemente. I suoi occhi erano aperti, ma il ragazzo sembrava non vedere.

“Neville...?”, bisbigliò Ginny. “Cosa sta...”, ma poi la ragazza stette zitta, non completando la frase.

“I...io credo stia lottando”, mormorò il mago cautamente. Ginny lo guardò confusa.

“Lottando? Lottando contro chi?” chiese ancora la ragazza. Neville alzò lo sguardo da terra, guardando la rossa negli occhi.

“S....se stesso”, balbettò.

Ginny guardò entrambi i ragazzi interdetta.

“M...ma questo..”, cercò di replicare incredula.

“Ma guarda i suoi occhi Ginny!”, persistette Neville. “Sono di colori differenti!”. Ed era vero: un occhio, infatti, era azzurro pallido, ma l'altro era rosso vive, rosso sangue.

Stava lottando, con una persona contro la quale non avrebbe mai potuto vincere, ma nemmeno perdere.

 

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“Perchè sono ancora qui?”, mormorò Naruto, guardandosi attorno nella famigliare stanza*. C'era solo una differenza: il cancello era aperto e il sigillo era scomparso.

Tu a cosa pensi?”. Il biondo si voltò, aspettandosi di vedere la Volpe. Al contrario, si ritrovò a fronteggiare qualcun'altro. Qualcuno di identico a lui.

“Kyuubi?”.

Esatto”, rispose il demone, puntando gli occhi rossi sul ragazzo.

“Ma tu non dovresti essere qui! Dovresti aiutare Sasuke!” urlò Naruto.

E perchè io?”, chiese testardamente.

Naruto abbassò lo sguardo, sentendosi colpevole. “Perchè io non posso.....è tutta colpa mia”.

Oh?”, Kyuubi sorrise esilemte. “Com'è possibile?”.

“L'ho ferito”, sussurrò Naruto.

Kami, ma allora sei stupido”, ringhiò la il demone. Naruto lo guardò incredulo. “L'ho ferito io per quello stupido incantesimo di Legilimanzia. Tu non hai fatto proprio niente. E comunque, Uchiha ha bisogno di te più di chiunque altro adesso”.

Kyuubi si avvicinò al ninja, premendo gli artigli contro le spalle del ragazzo.

Naruto indietreggiò di alcuni passi, per poi guardare il demone negli occhi.

“Perchè mi stai aiutando Kyuubi?”, lo sfidò. Il demone ghignò.

Ho le mie ragioni”, rise, rilasciando Naruto dalla sua presa.

“Grazie”, sorrise Naruto.

Si stava preparando per andarsene, quando Kyuubi proferì altre parole.

In più Uchiha è davvero bravo a baciare, non posso permettere che muoia di già”, disse sghignazzando e facendo l'occhiolino al biondo, il quale lo guardò shockato, con la mandibola spalancata dalla sorpresa.

Dovresti davvero provarlo qualche volta”, aggiunse il demone, leccandosi sensualmente le labbra.

 

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Gli occhi di Naruto ci misero un po' per mettere a fuoco ciò che gli stava attorno. Appena lo fecero, vide se stesso sdraiato su pavimento e accanto a sé, sentì il respiro di qualcuno. Girò quindi la sua testa lentamente verso la persona.

“Sa....Sasuke..”, gracchiò, prima di sedersi e posizionare il suo partner sul suo petto. “Sasuke svegliati”, lo pregò, togliendo la frangia dell'amico dal volto.

Il biondo esalò un sospiro di sollievo quando il corvino iniziò ad agitarsi tra le sue braccia.

Si inclinò vicino al suo orecchio, sussurrando all'interno, ancora una volta, il suo nome.

“Sasuke”. Questa volta il ninja ottenne la risposta tanto agognata. Infatti, il corvino aprì gli occhi, focalizzandoli su Naruto.

La prima cosa che Sasuke sentì fu il dolore bruciante provenire dalla testa e dal fianco. La seconda fu qualcosa di bagnato cadergli sulla faccia. 'Lacrime' si disse, 'ma di chi'.

La terza e ultima cosa che il suo cervello registrò, fu che qualcuno si trovava inchinato sopra di lui. Era così vicino che poteva sentirne il respiro su tutto il suo volto.

'Naruto', realizò infine. 'La lacrime di Naruto'.

Notò poi, che tutto intorno a loro c'era una folla. Ma non una piccola e insignificante folla, no. Era composta da più o meno centinaia di studenti. Ma i pensieri di Sasuke erano altrove, in quel momento.

Infatti alzò una mano, posizionandola sulla guancia bagnata del biondo.

“I tuoi occhi sono tornati azzurri”, disse sorridendo.

“Sasuke”, pronunciò incredulo il biondo.

“Non te l'ho mai detto? È per questo che stai piangendo?”, continuò il corvino.

“Shhh, non parlare Sasuke”, lo zittì Naruto dolcemente. La sua voce era stranamente calma.

“È colpa mia perchè non te l'ho mai detto”, disse ancora Sasuke, portando il pollice della sua mano ad asciugare le lacrime dell'amico.

“Dirmi che cosa?”, chiese confuso il biondo.

'È così bello', pensò il corvino, lasciando scorrere le sue dita sul volto di Naruto.

“Ti amo, Naruto”, disse il più chiaramente possibile. Poi sorrise, un sorriso sincero, quando vide gli occhi di Naruto aprirsi dalla sorpresa. Senza preoccuparsene, il biondo ricominciò a piangere interrottamente.

“Mi dispiace di averci messo così tanto”, continuò Sasuke.

Gradualmente i suoi occhi cominciarono a farsi pesanti e lentamente iniziò a chiudere gli occhi. Un sentimento di sollievo e di pace lo attraversò.

'Gliel'ho finalmente detto', pensò. Questo fu il suo ultimo pensiero, prima che il sonno lo prese definitivamente.

 

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Il Ministero era silenzioso. Niente si muoveva. Era quel silenzio che ti pesava sulle spalle, senza andarsene. Ti rendeva stanco. Una persona che entrava lì dentro non avrebbe mai detto che ci fosse stata una battaglia, almeno non fino a quando avesse visto le rovine.

“Perchè è così calmo?”, sussurrò Harry.

“Lui sta aspettando”, replicò Sasori senza emozione. Harry lanciò ai tre ninja uno sguardo interrogativo.

Sia Deidara che Sasori erano appoggiati al muro, seduti, senza potersi muovere, grazie al piano di Hidan. Il rosso stringeva la mano del biondo, mentre quest'ultimo poggiava la testa sulla spalla del fidanzato, modellando, con la mano libera, un uccellino d'argilla.

'Si sente vulnerabile', pensò Hidan guardandolo.

“Beh, sta perdendo il suo tempo. I suoi aiutanti saranno tutti morti o inutili ora come ora”, disse Deidara.

Quando disse 'inutili', indicò con un cenno della mano lui e i suoi colleghi.

“Voi non siete inutili”, disse Harry. Fu piacevolmente sorpreso di vedere un piccolo sorriso sulle labbra del biondo.

“Per lui lo siamo, ora”, disse calmamente Deidara. Hidan ghignò per poi avvicinare il suo volto a quello del biondo, portandolo solo a pochi centimetri dal suo.

“Pensaci Dei-cah...”. Il biondo trasalì all'orribile soprannome. “Non hai mai fallito a qualunque missione che ti era stata data”. Il ghignò sul volto dell'albino si trasformò in shock quando sentì la sua faccia venir spinta all'indietro.

“Un po' troppo vicino per i miei gusti, Hidan”, ringhiò Sasori, in tono minaccioso.

Dopo pochi istanti, Hidan tornò sfrontato come sempre.

“La gelosia è una brutta bestia testa rossa”, lo derise.

“Come se mi sentissi minacciato da uno come te”.

“Rimarresti sorpreso”, continuò a provocarlo Hidan.

“Beh, almeno noi non abbiamo mai fallito le nostre missioni, come invece hai fatto tu. Quante erano?”, replicò piccato il rosso.

“Sei sicuro di aver superato la gelosia, testa rossa?”.

Harry sospirò allo scenario. Tutto ciò di cui parlavano questi tre, finiva sempre intorno al sesso e all'amore.....beh, questo era ovviamente normale per dei comuni mortali, ma loro era ninja, per dio! Come potevano parlare di queste sciocchezze in una simile situazione?

Il mago aprì la bocca per dire qualcosa, ma si fermò quando vide i tre irrigidirsi.

Un ghignò attraversò la bocca di Hidan.

“Eccolo”, constatò. Quando Harry si voltò, sentì qualcosa dentro di lui frantumarsi.

Davanti a lui stava Voldemort.

“Sciocchi traditori”, sibilò l'uomo, iniziando ad avvicinarsi, afferrando la bacchetta.

Il ghignò rimase sul volto di Hidan, nonostante la situazione.

“Beh, grazie”, disse.

 

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Naruto si accorse delle persone attorno a lui e Sasuke solo quando qualcuno lo alzò e lo portò fuori dalla folla. A farlo era stata Madame Pomfrey, che stava armeggiando freneticamente, cercando di curare Sasuke.

“Puoi aiutarlo?”, chiese disperato Naruto. Sentì una morsa allo stomaco quando l'infermiera gli lanciò uno sguardo serio. Poi, improvvisamente, la sua espressione si rilassò in un dolce sorriso.

“Puoi scommetterci che posso”, disse la donna, tirando fuori la sua bacchetta.

Dopo aver mormorato parole incomprensibili, un flash di luce uscì dalla stecchetta di legno. Magicamente la ferita di Sasuke si richiuse, e di lei non rimase altro che una misera cicatrice.

“L'attacco ha mancato gli organi vitali”, mormorò la donna, prima di guardare Naruto. “È stato davvero fotunato”, concluse.

Naruto sorrise lievemente. “Già....e così sono stato anche io”.

 

 

Gli occhi di Sasuke si aprirono lentamente. Il ragazzo si era svegliato, disturbato da un vociare generale. Si guardò intorno, notando di essere ancora nella stessa stanza del combattimento e ancor nella stessa comoda posizione di prima: sul petto di Naruto. Alzò lo sguardo per incontrare il volto del biondo.

“Non potevi spostarmi eh, dobe?”, chiese divertito. Si sorprese quando il suo insulto ricevette in risposta solo un sorriso.

“Almeno sei sano abbastanza da insultarmi”, replicò il biondo allegramente.

“Tch”. Sasuke decise di muoversi un po', e fu sorpreso di non provare dolore di nessun tipo nel farlo. Guardò in basso dove, teoricamente, si sarebbe dovuta trovare la ferita, e, incredulo, incontrò soltanto una cicatrice.

'La magia è davvero tutta un'altra cosa', pensò felice.

Il corvino guardò ancora il partner, vedendo che qualcosa non andava.

“Cosa c'è Naruto?”, chiese

“Ti ricordi?”, chiese il biondo cautamente, mentre le sue guance si imporporavano lievemente.

Sasuke sbattè le palpebre in confusione.

“Ricordare cosa?”, chiese. Naruto lo guardò oltraggiato.

“Quello che mi hai detto! Cavolo Sasuke non posso credere che te ne sei dimenticato!”, gli urlò contro. Ma non c'era rabbia nella sua voce, solo tristezza e delusione.

“Fa niente, non importa”, concluse Naruto, alzandosi e girandosi per andarsene.

Il biondo aveva fatto appena un passo, quando il corvino parlò.

“Ti amo”, disse chiaramente Sasuke. Naruto si fermò, girandosi.

“Cosa?”, sussurrò.

Sasuke sia alzò e raggiunse il biondo, prendendogli la mano. “Mi dispiace averci messo così tanto per dirtelo”, concluse il corvino, sorridendo al biondo.

Naruto aveva uno sguardo shockato e incredulo.

“Tu...ti sei ricordato”, bisbigliò, guardando il partner negli occhi.

Sasuke fece spallucce.

“Credo di si”, rispose.

Ora, una situazione del genere normalmente avrebbe richiesto maggiori spiegazioni, Sasuke probabilmente avrebbe deciso di dire qualcosa in più, se non fosse stato per la reazione del biondo.

Prima che il corvino potesse aggiungere qualsiasi cosa, Naruto gli saltò addosso, unendo le loro bocche in un bacio.

Sasuke, preso alla sprovvista, cercò di reggere il biondo, fallendo miseramente e facendo cadere entrambi sul pavimento. Le loro labbra continuavano a essere unite. Quando Naruto si staccò per riprendere aria, Sasuke approfittò per invertire le posizioni, trovandosi sopra a Naruto.

Riprese il bacio, questa volta unendo anche le loro lingue.

Ormai i due ragazzi erano completamente presi dalla situazione e quindi non badarono affatto al sottile vociare che si era creato attorno a loro.

Dopo pochi minuti i due si divisero, cercando aria. Naruto respirava affannosamente a pochi centimetri dal suo volto con un sorriso sulle labbra rosse.

“Aveva ragione*”, mormorò. Sasuke lo guardò confuso.

“Cosa”, chiese. Il biondo scosse la testa, baciando ancora una volta il corvino.

“Ti amo anche io teme”.

Entrambi i ragazzi gelarono, quando finalmente realizzarono quelle non troppo irrilevanti voci intorno a loro. 'Non troppo irrilevanti', perchè quelle voci appartenevano più o meno a tutti gli studenti di Hogwarts.

E 'più o meno tutti gli studenti di Hogwarts', avevano appena assistito all'intero spettacolo.

Fischi e urli di incoraggiamento e di felicità si alzarono immediatamente nell'aria, facendo arrossire vistosamente sia Naruto che Sasuke.

Dean e Seamus riuscirono a scavalcare tutti e arrivare di fronte ai due fidanzati, ghignando nella loro direzione.

“Siete dei pervertiti”, dissero ai due amanti, ridendo.

Naruto si alzò furioso, dirigendosi verso i due maghi.

“E quindi? Se c'è qualcuno di veramente pervertito qui, siete voi che avete guardato tutta la scena!”, urlò.

“Hey, hey, siamo felici per te amico!”, si difesero i due. “E poi era anche ora”, conclusero ridendo.

Questa affermazione fece arrossire ancora di più i due malcapitati. Sasuke fu il primo a riprendersi dall'imbarazzo, avvicinandosi al biondo, prendendogli il braccio.

“Dobe faremmo meglio ad andarcene”, mormorò. Naruto annuì. Appena si furono voltati per andarsene, Seamus parlò ancora.

“Aspettate....cosa facciamo con Voi-Sapete-Chi?”. Improvvisamente tutti si zittirono. I due ninja sospirarono. Non era un segreto quello che stava succedendo oramai.

Dopo qualche minuto, però, Naruto sorrise, facendo il segno della vittoria con le dita.

“Andiamo a distruggerlo, ovviamente”.

 

 

 

 

 

 

NOTE AUTRICE.

Scommetto che oramai non ci speravate più, ma invece, eccovi il bacio hahah! So che non è dei migliori, anche perchè io faccio pena a descrivere momenti del genere e dal testo originale non capivo un granchè, quindi mi scuso!

 

*'stanza' nella quale Naruto incontra di solito la Volpe, credo abbiate capito quale.

*Ovviamente si riferisce a quello che gli aveva detto il Kyuubi, ovvero che il nostro amato Sasuke bacia da dio (?) hahhaa.

 

Annuncio che mancano solo 2 capitoli alla fine di questa storia, e che quindi Venerdì finirò di aggiornare!

Spero che il capitolo vi piaccia, come sempre grazie a chi leggerà.

Un bacione.

Ryu_

   
 
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