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Autore: obidoia    20/04/2016    0 recensioni
Anno 2xxx
Distretto di Shinjuku
Università centrale di Tokyo
In un contesto studentesco Izaya e Shizuo si incontrano per la prima volta. Eppure c'è un qualcosa che li unisce, qualcosa di forte, contorto e contrastante che li riporta indietro nel tempo, nello spazio, in un mondo parallelo dove già le loro vite erano intrecciate. E così tra file di banchi e divise scolastiche due ragazzi scoprono l'esistenza di un filo rosso che li lega e che li porta a incontrarsi, rivelando un destino già segnato da tempo.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izaya Orihara, Shizuo Heiwajima | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ANGOLO AUTRICE: scusate se lo scrivo all'inizio del capitolo ma è fondamentale che lo leggiate affinché possiate capire l'andamento che avrà la storia. Bene dimenticatevi praticamente tutto quello che sapete su Durarara!, Shizuo, Izaya e tutti gli altri. Per il momento fate finta che Shizuo non fumi, non porti sempre gli occhiali da sole, e che abbia sempre avuto i capelli biondi; fate finta che Izaya non abbia gli anelli e che non usi coltelli a serramanico, ma solo per il momento!Poi forse capirete il perché... se non l'avete già capito. ;) buona lettura e scusate per il ritardo!                                                                                                  



                                                                                                              Capitolo 1

 

 

Shizuo e Shinra erano sul tetto della scuola durante la pausa pranzo ad assaporare l'aria autunnale di una malinconica Tokyo, nascosti da occhi indesiderati e lontani dalla tumultuosa vita scolastica. Nonostante il sole di mezzogiorno l'aria era fresca anche se questo non sembrava importare al biondo che se ne stava comodamente sdraiato per terra accanto all'amico.
<< Shizuo questo week-end dovrei andare ad Ikebukuro per alcuni affari di mio padre e Celty ha già un impegno, non è che hai voglia di accompagnarmi? >>
<< Ikebukuro? Non è quel quartiere dove pullulano color gang e delinquenti anche in pieno giorno? Non so se riuscirei a controllarmi. >>
<< Beh, io mi sentirei molto più al sicuro con te al mio fianco... >>
Shizuo sbuffò << Ultimamente le cose qui sono state un po' troppo tranquille, quella pulce potreb- >>
<< SHI-ZU-CHAAAAN! >>
La quiete venne improvvisamente interrotta da una voce squillante e alquanto sgradevole, Izaya infatti apparse come dal nulla alle spalle dei due amici sorprendendoli negativamente. Shinra sospirò.
<< Che ci fai qua? Non eri in caffetteria con i tuoi compagni di corso? >>
<< Dotachin mi ha dato buca all'ultimo momento e poi mi mancava il mio shizu-chan♥. >> disse il moro sedendosi affianco al diretto interessato.
<< Stai zitto pulce. >>
<< Ahahah non ti scaldare Shizu-chan. Se non sbaglio oggi non hai ancora distrutto nessuna sedia e nessun cartello vero? É un miracolo! >>
Vedendo Shizuo alzarsi con aria omicida Shinra si allarmò immediatamente interponendosi tra i due.
<< Ehi, ehi calmatevi. Non volete per caso distruggere la scuola! E poi Izaya tra poco non hai un esame importante? Dovresti studiare di più. >>
Izaya guardò i due ragazzi con aria divertita e si distese completamente lungo il pavimento lasciando intravedere in fianchi e la pancia piatta e pallida che si erano scoperti a causa della maglietta rossa la quale si era sollevata nel gesto.
<< A dire la verità mi rispecchio parecchio nel filosofo su cui stiamo trattando ultimamente, è come se con una frase avesse descritto appieno la mia situazione.
La vita è come un pendolo che oscilla incessantemente fra il dolore e la noia, pass-” >>
<< Aaaah! - lo interruppe Shinra – intendi Schopenhauer. >>
Izaya annuì. << Anche se il mio pendolo sembra essersi fermato sulla noia. >>
<< Ahh? Se vuoi ti aiuto io a fargli cambiare verso, anche con piacere. >>
<< Ohh che cattivo Shizu-chan! Anche se mi piacerebbe vedere il risultato di quello che dici... >> rispose Izaya bisbigliando l'ultima frase.
<< Chiudi quella bocca. >>
Il moro sorrise nonostante quelle fredde parole.
<< Allora questo fine settimana Ikebukuro? >>
Shizuo lo guardò di traverso con occhi minacciosi. Anche Shinra avrebbe volentieri evitato la sua compagnia, tuttavia delle volte provava pena per quel ragazzo che a causa del suo caratteraccio era odiato praticamente da tutti. Alla fin fine gli unici che lo tolleravano erano Dotachin, lui stesso, e sebbene in piccolissima parte, anche Shizuo non sembrava completamente contrario alla sua presenza.
<< Se arrivi in ritardo non ti aspetteremo come l'ultima volta. >> si arrese infine Shinra.
<< Non potrei mai far aspettare il mio adorato Shizu-chan.♥ >> detto questo izaya schioccò un bacio fugace sulla guancia di Shizuo sparendo il secondo dopo.
Shinra non sapeva decidere sul da farsi, se stupirsi paurosamente o scoppiare dal ridere vedendo la faccia del suo amico diventare improvvisamente rossa, ma era sicuro che la seconda opzione lo avrebbe portato a morte certa per cui cercò di trattenersi il più possibile godendosi la scena in silenzio.
<< Quella dannata pulce... giuro che la prossima volta l'ammazzo. >>

 

Quando arrivò sabato i tre amici si ritrovarono nella metropolitana di Tokyo. Ikebukuro distava solo quattro fermate dal punto in cui si trovavano, ma a piedi ci sarebbe voluta minimo un'ora. Il viaggio passò in modo insolitamente tranquillo. Mentre Shinra era occupato a messaggiare con la sua fidanzata completamente assorbito dal cellulare, Izaya e Shizuo restavano in silenzio guardandosi in giro e ignorandosi l'un l'altro; ma a volte capitava che i loro sguardi si incrociassero. Shizuo era ancora irritato per quello che era successo sul tetto della scuola qualche giorno prima e la distanza ravvicinata del moro non aiutava la sua voglia irrefrenabile di spaccargli la faccia. Izaya d'altro canto sosteneva divertito gli occhi ricolmi d'ira del biondo, distogliendo poi lo sguardo e ignorandolo nuovamente con il solo scopo di farlo incazzare ancora di più. Era un gioco malato che però soddisfaceva e intratteneva la sua mente insana e contorta. Il moro sapeva come sfruttare Shizuo, facendo in modo che le cose andassero sempre a suo vantaggio. Si approfittava di lui, stuzzicandolo e provocandolo, facendolo cadere nella sua trappola. Izaya poteva manipolarlo a suo piacimento e senza che l'altro se ne accorgesse, data la sua facile irascibilità.
La situazione peggiorò ancora quando una volta arrivati a Ikebukuro, Shinra li informò che da quel punto in poi avrebbe proseguito per conto suo, lasciando da soli gli altri due. Shizuo era diventato un ammasso di rabbia e nessuno, neppure lui stesso, capiva come stesse riuscendo a trattenersi dall'ammazzare qualcuno di botte, soprattutto quando al suo fianco c'era la pulce. Si chiedeva che cosa fosse venuto a fare lì se alla fine la sua presenza non era richiesta. Avrebbe potuto passare il pomeriggio con Kasuka anziché con quello.
Izaya invece era molto calmo, ma decisamente troppo annoiato. Essendo in compagnia del biondo si era aspettato di assistere a qualche scazzottata con le color gang e magari di vedere finire in prigione Shizuo. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta ma, di color gang neanche l'ombra. A dire il vero non c'era proprio nessuno da quelle parti. Che avessero sentito dell'arrivo di Shizuo nel quartiere? Izaya ne rimase piuttosto deluso, ma in fondo tutto quello dimostrava che aveva sempre avuto ragione. Shizuo era un mostro. Troppo scontato e monotono, banale e noioso se messo a confronto con con quelle interessanti e imprevedibili creature che erano gli esseri umani. Il silenzio che si era creato nel frattempo aveva portato a una imbarazzante atmosfera, e restare lì fermi a fare niente avrebbe solo complicato le cose.
Izaya si rese conto di essere improvvisamente affamato e chiese al biondo di accompagnarlo da qualche parte. Shizuo aveva sbuffato infastidito ma non avendo di meglio da fare al momento e non volendo rimanere lì da solo come uno scemo, accettò di andare in un posto conosciuto da entrambi che si trovava lì vicino, un ristorante di sushi gestito da alcuni russi. Però, quando arrivarono a destinazione si accorsero di una cosa, che quel ristorante non esisteva. Era mai possibile? Entrambi erano convinti del fatto che in quel luogo ci fosse un locale dentro al quale lavorava un tizio troppo “abbronzato” da poter sembrare russo che ogni volta che li vedeva provava a rifilare loro del sushi o a invitarli a mangiare dentro. Ma al posto di quel ristorante ora non c'era nient'altro che una libreria. Si fermarono a chiedere ad alcuni passanti ma niente. A quanto pareva quel ristorante non era mai esistito e nessuno aveva mai sentito parlare di un omone di nome Simon. Potevano essersi entrambi sbagliati?
<< Che stranezza... e che merda. Ho fameee. >> piagnucolò Izaya accendendosi una sigaretta.
Shizuo lo guardò incuriosito.
<< Fumi? >>
<< No, ma ogni tanto non posso farne a meno. >>
Si erano seduti su una panchina e Shizuo non poteva fare a meno di fissare la pulce accanto a sé. Lo osservò portarsi la sigaretta alle labbra e aspirare piano. Il suo sguardo si spostò sulle mani e sulle sue dita pallide e magre del moro. Si fermò un attimo colto da un improvviso dubbio mentre le guardava. Izaya se ne accorse e sorridendogli entrò nel suo campo visivo.
<< Shizu-chan, sono così attraente che mi fissi? >>
Shizuo per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
<< AHH??!! >>
Izaya continuò a fissarlo con fare tranquillo e senza scomporsi, ormai era abituato alle sue reazioni. Pian piano Shizuo riprese il controllo di sé.
<< Pulce non portavi degli anelli? >>
Lo guardò come se si fosse rintontito da un momento all'altro.
<< Mica sono una ragazza sai. Oppure... stai cercando una scusa per regalarmi un anello e confessare il tuo amore per me? >> gli chiese Izaya sorridendogli divertito.
Shizuo avrebbe tanto voluto zittirlo per sempre, ma quella non era la migliore delle opzioni.
<< No, quello che volevo dire era, non portavi due anelli semplici sugli indici di entrambe le mani? >>
<< No, mai portati. Perché? >>
<< Mi sembrava che... no niente. >>
In lontananza videro una camice bianco avvicinarsi, Shinra stava arrivando. Prima che il loro amico potesse sentirli Izaya si avvicinò all'orecchio di Shizuo sussurrandogli maliziosamente: << Penso che il mio pendolo stia lentamente cambiando posizione... >>

 

La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra il dolore e la noia, passando attraverso l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere.

  
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