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Autore: noemi cullen    21/04/2016    3 recensioni
Salve a tutti!Eccomi di nuovo qua a scrivere!Questo è il seguito della mia unica e precedente storia "new moon bella's story"!Nell'ultimo capitolo abbiamo lasciato Bella e Edward nella radura pronti per il futuro matrimonio ma anche uno strano bracciale ritrovato da Bella nel suo Chevy e una vampira che è riuscita a recuperarlo e che li osserva...immagino,chi ha letto,che abbia capito chi sia la vampira,ma verrà tutto spiegato successivamente!Intanto godiamoci il matrimonio di Edward e Bella,i preparativi in casa Cullen e gli ordini dei generali Alice e Tanya per poi passare alla loro luna di miele!Nel frattempo però che i nostri amati festeggiano la loro unione,qualcosa di strano succederà a Seattle e non solo...anche Laurant non sembra più tranquillo come prima...qualcosa intralcia la vita dei Cullen e con loro anche quella dei quiliute....Non vi svelo niente per sapere...unico suggerimento:leggete!:);)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse, Breaking Dawn
Capitoli:
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ECCOMI!Dopo un'infinità di tempo!Però il capitolo è lungo,almeno da questo punto di vista vi posso soddisfare!Tra poco arriverà finalmente un pov.Edward max tra  capitoli...forse anche già il prossimo!Con questo vi lascio al "chiarimento" scritto tra virgolette perchè non è un vero e proprio chiarimento.Diciamo che...le radici ci sono.Ma il nostro Eddy ci dovrà mettere mmooolllttooo impegno! Con questo vi lascio alla lettura e scusatemi sempre tanto per eventuali errori di battitura o di grammatica!
Kiss,kiss
noemi cullen




Continuai a correre a zig-zag,in modo che gli fosse più difficile raggiungermi.Ma la sua testardaggine e la sua velocità non sembravano sentire la differenza.Mi fermai ormai fuori dalla foresta a pochi metri dalla casa con davanti parcheggiata la macchina della polizia.Dalla luce provenire dalla finestra del soggiorno e dal suono della tv,capii che Charlie era ancora sveglio.

ed-Togliti proprio dalla testa l'idea che ti lasci da sola!-mi tenne con la mano un braccio stringendolo sempre di più e avvicinandomi sempre di più a me con aria guardigna.Una luce,una luce che solo io col buio potevo notare,mi rivelò uno sprazzo di dolore,rammarico nei miei confronti.Ma il suono perfettamente nitido della voce di mio padre di Seth e Sam esaltati per il punto appena conquistato dai Mariners,mi fece pesare ancora di più i sensi di colpa nel riguardo di Charlie.Dovevo proteggere lui.Sempre.E soprattutto Edward doveva capire.Io ero come lui e questo già riassumeva tutta la questione.

-Non ti sei fatto problemi a lasciarmi sola ad Isola Esme,ad escludermi completamente dalla lotta contro Victoria,che era anche la mia lotta e consisteva anche nel proteggere la mia famiglia e anche la mia cittadina.-strattonai in pochi attimi il mio braccio in modo da liberarmi della sua stretta.

ed-Se l'ho fatto...con tutta la mia più grande capacità di auto-controllo per separarmi da te,l'ho fatto per proteggerti.E ora non ne hai bisogno,ma io....mi dispiace mrs. Cullen ma ti amo.Troppo ossessivamente forse...ma,e di questo sono sicuro,non ho la forza necessaria per stare lontano da te,ora.Sarà un difetto,ma per me è il difetto più bello,irresistibile che abbia mai avuto e per sempre lo sarà.-

Le sue parole furono un colpo al cuore.E se il termine cuore,per noi,non era valido o troppo poco realistico,allora l'avrei paragonata a una spaccatura interiore.I ricordi da umana,della mia vita così secondo il mio punto di vista,insignificante che mai avrebbe potuto accontentare Edward,riaffiorarono.Avevo donato la mia vita,sacrificato la mia esistenza mortale a lui,al suo ricordo,che per me era vera e propria luce solare,ciò che mi faceva sbocciare,nonchè, l'unica sorgente lì a Forks.Il sole e il caldo soffocante di Phoenix,il groviglio di quella città era solo apparenza,non ne avevo avuto più la necessità.:Ne avevo bisogno solo di uno,tutto per me,unico e inestimabile,e quello,era lui.E nessuno aveva quell'intensità,bellezza,dedizione e amore tanto quanto Edward.

-Sai che non posso resisterti.-gli dissi mentre la sua mano accarezzò la mia guancia delicatamente,come era solito fare lui.

ed-Non farlo allora.-mi rispose avvicinandosi sempre di più.

Ma in quel momento la porta di casa si aprì e Charlie,Paul,Quil e Seth uscirono insieme discutendo e ridendo ancora sulla replica della partita registrata da Paul.Una parte di me si congratulò con loro per aver trovato la giusta distrazione per mio padre.Con il baseball,potevo stare sicura che,anche se fosse arrivato un uragano,Charlie non se ne sarebbe accorto.

Focalizzai la vista proiettandomi immediatamente il salotto.Un merito dello svago andava anche alla birra e alla pizza.

Tornai a guardare Edward quando sentii un suo ringhio strozzato,gli occhi puntati verso i ragazzi della riserva.

Dall'altra parte potevo notare lo stesso sguardo disprezzante da parte di Paul.

-Ce l'ha con te?-dissi guardando prima Edward poi Paul di nuovo.

ed-Si-disse superficialmente tornando poi a guardarmi-Pensa che non sia corretto quello che sto facendo...-

Lo guardai alzando le sopracciglie,invocandolo a continuare.

-e...?!

Lo sentii sospirare ed infine ammettere.I ragazzi già nel fuori strada di Quil,avevano messo in moto e in pochi attimi si erano portati alle spalle anche l'ultimo isolato di case.

ed-Pensa che io ti stia "abbindolando",per passarla liscia.

Non risposi mentre me stessa era in bilico tra le due idee.

ed-Cosa pensi ora?-la voce divenne sofferente,angosciosa mentre appoggiava una mano sul tronco dietro di me,intrappolandomi-Ti prego,dimmelo.-

Non so se mi salvò o solo complicò le cose ma la voce allegra ed esaltata di Charlie arrivò alle nostre orecchie come a dividerci.

ch-Beeeellllss!Finalmente sei venuta a trovare il tuo vecchio!!

-Papà!-dissi mentre mi separai da Edward ed avanzai verso casa.Charlie in compenso mi venne incontro abbracciandomi forte.

Cercai di controllare la mia forza in quell'abbraccio,troppo desiderosa di stringerlo per la felicità.Sentire il calore,il cuore pompante di mio padre,mi rassicurava.Anche se potevo sembrare banale,vederlo mi aveva confermato che lui era al sicuro.

Quanto avrei voluto parlargli,raccontargli tutto,sfogarmi,condividere con qualcuno la paura,il senso di vuoto prima con l'assenza di Edward nell'isola e dopo pensando alla sua vita.

Lui avrebbe trovato le parole giuste.

O,molto probabilmente, sarebbe rimasto in silenzio,come faceva quasi sempre,anche lui pauroso di sbagliare il tono o le parole.

Ma di certo,con i suoi silenzi si poteva percepire il desiderio di ascoltarmi e di capire,immedesimarsi il più possibile come a far diventare il mio dolore suo.

-Come fai a sapere che ero già arrivata?-li chiesi sorpresa ancora abbracciata a lui.

ch-Seth mi ha raccontato che siete arrivati per il pomeriggio tardo.

-Oh.-risposi staccandoci di poco.

ch-Hai saputo di Jacob?Lui e quella moto da scatafascio!Ha fatto prendere un infarto a Billy.

-Ehm..si,la caduta.Io ed Edward siamo andati a trovarlo proprio prima.-rimasi al gioco architettato dai ragazzi rimanendo il più possibile serena ed umana,spostando il peso del mio corpo da una gamba all'altra,cambiando espressione facciale quando serviva accompagnando le parole,battendo le sopracciglie e muovendo gli occhi.

Con il nome di Edward Charlie si rese conto dell'ombra a pochi passi di distanza da me con le mani in tasca.

ch-Edward!Non ti avevo quasi visto.Come stai?-si poteva ben intuire la sua allegria nel rivedermi.Mai li aveva rivolto la parola con così tanta naturale sorpresa.

ed-Bene,Charlie.- li rispose in tono tranquillo,con un lieve sorriso sulle labbra.

ch-Immagino sarete stanchi per il viaggio.Ma sono contento Bells che hai mantenuto alla mia promessa....-

Una delle tante promesse o se vogliamo definirle meglio,minacce,era proprio quella di venire a casa sua immediatamente,appena messo piede a Forks.La voglia di super controllo,soprattutto dopo due settimane quasi di luna di miele in un posto che non conosceva,era in lui anche fuori dal lavoro.

ch-... anche se non mi sembri tanto stanca.Al contrario di Edward.Sei distrutto ragazzo!-

ed-Mi costa una certa fatica badare a sua figlia,Charlie.-disse sarcastico Edward.

-Non quanto io con te.-risposi girandomi verso di lui.-Comunque ho dormito molto in aereo.-mi giustifacai,alzando le spalle verso mio padre.

ch-E...-(era finito il momento felicità e allegria,e ora era il via con le domande da interrogatorio.Fantastico)-come mai siete arrivati prima?Io mi ero segnato il tuo arrivo tra 4 giorni.-

-Abbiamo tutto il tempo per le spiegazioni papà.Domani.Niente di grave comunque.-mentre parlai controllai con un occhio il calendario in cucina ed effettivamente si era segnato il giorno del mio arrivo.Conoscendolo,non c'era da meravigliarsi.

ch-Oh.Va bene.-disse più cauto questa volta.
Qualche sospetto era incrementato in lui ma non potevo per ora ancora dirgli niente.Una scusa perfetta sarebbe stata l'arrivo in famiglia della piccola ma ancora non avevamo deciso niente.Non sapevo nemmeno il suo nome,se ce l'avesse, e neanche come presentarla all'intera cittadina chiacchierona di Forks.Una nuova bambina adottata dai Cullen?Una sorellina dei gemelli Jasper e Rose?Una bambina adottata da me ed Edward? L'ultimo punto sarebbe stato colui che avrebbe disgregato tutte le possibilità ancora presenti in mio padre di lasciarmi con Edward.Il matrimonio non li aveva dato la certezza,d'altronde i miei genitori non si erano fatti scrupoli a lasciarsi dopo il gioramento,ma un bambino adottato,conoscendo soprattutto me che con la mia esperienza mai avrei fatto quello che aveva fatto mia madre,bhe...sarebbe stato un'altro colpo per lui quindi era meglio organizzarci per il bene psicologico di tutti.

ch-E la vostra macchina?-chiese di nuovo,cercando tra il buio la nostra vettura.

ed-è lì-rispose Edward indicando la macchina accostata al marciapiede della casa di fronte.

ch-Bhe...allora vi lascio.Buonanotte Bells.-disse sfiorandomi con le dita il naso scherzosamente.-Edward.- i due uomini si salutarono con un cenno mentre Charlie tornò a casa.

Quando la porta sbattè e il chiavistello venne messo mi girai verso mio marito appoggiato di nuovo sull'albero di prima questa volta con la schiena e le mani sempre in tasca.

-E io sarei quella che costa fatica?

ed-Non sai quanta.Fatica nel resisterti,nel convincerti,nel sopportarti,nell'amarti,nel perseguitarti..anche nell'odiarti.

-Almeno questo..-dissi sottolineando l'ultima fatica.Almeno non mi avrebbe mai odiata.E,dovevo ammetterlo,la stessa cosa era per me.

-La stessa cosa vale per me,non dimenticarlo.-aggiunsi camminando in direzione della volvo parcheggiata in modo furtivo in parte nascosta dal cespuglio degli Alden.

-Anche la macchina era nel pacchetto "organizzazione battaglia"?

ed-Si.-mi rispose,prendendo le chiavi della macchina dalla tasca e in un attimo aprendomi la portiera.

-Sei sicuro di non esserti preso una bella multa dagli Alden?Proprio dal capo della polizia magari?

ed-Sono ancora in vacanza.-rispose,lasciandosi a un tono altezzoso.Come se la  questione fosse elementare.

Salii in auto e nello stesso attimo in cui girai la testa verso il volante,Edward stava già mettendo in moto.

ed-Voglio riacquistare la fiducia che avevi per me.-esclamò all'improvviso più serio-ciò che di diritto dovresti avere.So che questo col tempo si ripresenterà,potrebbe dividerci o comunque sarà un ostacolo.Io non voglio che ci sia nessun impedimento.Costerà fatica per me,per te,farò di tutto,ti darò tutto il tempo possibile....tutto pur di non stare senza di te.-

Con questo mise la marcia,e partì sfrecciando verso casa.

   
 
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