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Autore: Persefone3    25/04/2016    6 recensioni
Killian Jones è un giovane e promettente artista di Boston, ma la sua vita non è stata sempre facile. Proprio nel momento in cui decide di iniziare a riprendere in mano la sua vita, una giovane donna fa capolino nella sua vita. Dal canto suo, Emma Swan non ha la minima idea che dopo il suo incontro con Killian tutto quello che l'ha spinta a chiudersi in se stessa sta per subire un forte scossone. Riusciranno a trovare un loro equilibrio? E cosa succede quando uno dei due si troverà nella delicata situazione di dover proteggere l'altro dai residui del proprio passato?
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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II. How We Met: Drawing Lessons
 
Doveva ricordarsi di fargliela pagare a David. Estorcergli una scommessa mentre era mezzo ubriaco era stata una mossa davvero bassa. Lo conosceva fin troppo bene e sapeva esattamente quali erano le sue debolezze e come sfruttarle a suo vantaggio. Killian aveva ancora un leggero mal di testa, ultimo strascico della clamorosa sbronza che gli aveva fatto prendere a tradimento. Eppure avrebbe dovuto capirlo subito, sin da quando lo aveva visto avvicinarsi con una bottiglia sana di Zapoca. E lo aveva fregato come un ragazzino alle prime armi. Ricordava poco o niente del resto della serata se non qualche vago eco di risate senza un motivo preciso. Sapeva solo che la mattina dopo, ovvero poco più di un paio d’ore prima, David si era presentato alla sua porta sbattendogli in faccia un foglio, vergato di suo pugno, in cui si impegnava a frequentare un corso di disegno alla prestigiosa Galleria Blanchard.
 
- Ma sei impazzito? Perché dovrei frequentare un corso di disegno? E poi alla prestigiosa Galleria Blanchard! Come diavolo ci sei riuscito?
- È presto detto, la figlia della Signora Eva, Mary Margaret è la mia nuova fidanzata. L’altra sera mia suocera ha visto qualche tuo schizzo di quando andavamo all’università e così ho fatto la mia mossa. E poi sarebbe un vero spreco mandare queste tue capacità alla malora.
- Ne abbiamo già parlato. Grazie all’eredità di mio fratello Liam e alle sue rendite non ho bisogno di lavorare.
- Appunto! Non puoi oziare così tutto il santo giorno. Devi uscire, vedere gente! E poi sai che tuo fratello adorava i tuoi disegni.
- David, ho una mano sola se non te ne fossi accorto.
- Lo so bene amico, ma per impugnare una matita ne occorre una e a te è rimasta proprio quella giusta.
- Sai che tirare in ballo mio fratello vuol dire fare il gioco sporco, vero?
- Certo che lo so! Ma se ti convincerò comunque ad andare, mi sentirò meno in colpa perché è davvero per una buona causa.
 
La fronte corrucciata di Killian si rilassò immediatamente. Quello che più ammirava in David era la sua naturale propensione alla sincerità estrema, qualità che lo aveva sempre inchiodato alle sue responsabilità.
 
- Una lezione – sentenziò Killian secco – andrò ad una sola lezione.
- Una lezione è meglio di niente, quindi andata – rispose David.
 
Seduto in quel bistrot del centro, Killian stava aspettando di entrare alla galleria per la lezione. Data la sua idiosincrasia per gli orari, David lo aveva accompagnato con un’ora di anticipo: gli aveva promesso che sarebbe andato e la sua parola valeva ancora qualcosa, per questo David era andato via tranquillo.
Davanti a lui la tazza di caffè era quasi vuota. Stava osservando il blocco di fogli immacolati da disegno e il set di matite. Era dai tempi dell’università che non ne toccava una. Aveva usato spesso questa sua vena artistica per abbordare le ragazze. In fondo era proprio così che aveva conosciuto Milah. La fotografia era venuta solo in un secondo momento, quando Milah aveva manifestato la sua insofferenza nel rimanere ferma per delle ore, e poi per la sua attività di modella erano più utili i servizi fotografici che degli sciocchi ritratti. E ora tutta la faccenda aveva un sapore strano: Milah lo aveva allontanato dal disegno e ora, in un certo senso, ce lo aveva riportato.
I suoi occhi corsero immediatamente alla protesi della mano sinistra. Erano davvero lontani gli anni e la spensieratezza di quei tempi. Dopo la morte della sua fidanzata, Killian si era definitivamente trasformato in un ombroso uomo egoista cui interessava solo di se stesso. Il lento processo era iniziato con la morte di suo fratello qualche mese prima. E anche se quel lato oscuro non era completamente superato, se non altro aveva imparato a conviverci grazie anche al sostegno di David in persona.  Nonostante si fosse fatto terra bruciata intorno dopo quel maledetto incidente, David era l’unico che era rimasto a togliergli le castagne dal fuoco quando necessario. Non lo aveva mai abbandonato al suo destino, l’unico che con lui non si era mai arreso. Lo era andato a raccattare in ogni tipo di situazione: da quando era troppo sbronzo per guidare fino a quando lo aveva fatto uscire di prigione perché sorpreso a guidare in stato di ebbrezza. Gli doveva molto e proprio in nome di questa lealtà non poteva proprio sottrarsi all’unica richiesta che l’amico gli aveva fatto. In fondo due ore di disegno le poteva gestire senza problemi. Due ore sole e poi ne sarebbe stato fuori.

Stava distrattamente osservando i passanti dall’altro lato della strada, quando una frettolosa chioma bionda attirò la sua attenzione. La ragazza era di spalle, ma sapeva certamente come farsi notare in quei semplici e attillati jeans. Killian la vide sparire dietro una porta che di lì a pochi minuti avrebbe attraversato anche lui. Guardò l’orologio da polso: mancavano venti minuti all’inizio della lezione, presentarsi prima non sarebbe stato un problema perché Mary non sapeva che lui era un ritardatario cronico, o meglio sperava che David avesse tenuto la bocca chiusa. Sarebbe entrato con la scusa della lezione e l’avrebbe cercata, magari era un’allieva anche lei.
Una strana frenesia si impossessò di lui. Buttò giù l’ultimo sorso di caffè, prese le sue cose e corse alla galleria Blanchard. Prima di entrare si specchiò nella vetrina del negozio d’abbigliamento affianco. Il suo aspetto da bello e tenebroso era in grande spolvero. Si passò una mano per sistemare il ciuffo ribelle e poi oltrepassò la porta della galleria d’arte.

Entrò con passo spedito e sicuro, stato d’animo che sparì non appena si accorse che della bionda ragazza non vi era traccia. Si guardò intorno in cerca di quei attillati jeans.
 
- Posso aiutarla?
 
Davanti a lui si parò una giovane donna, capelli neri a caschetto e un sorriso dolce. Quella doveva essere sicuramente Mary Margaret.
 
- Salve, mi chiamo Jones, Killian Jones …
- E così finalmente ti conosco! – disse la donna ampliando il sorriso ancora di più – piacere di conoscerti, David mi ha parlato molto di te. Io sono Mary Margaret.
 
La ragazza allungò la mano per stringerla.
 
- Piacere Mary Margaret– rispose Killian porgendo il braccio con la protesi – anche io ho sentito molto parlare di te.
- Sei qui per la lezione di disegno, vero?
- Già, vedo che David ti ha informata.
- Ma certo, l’ho pregato molto di convincerti a venire. Vieni, ti presento mia madre Eva.
 
La donna lo prese per un braccio e lo condusse al bancone, proprio vicino alla cassa. Killian continuò a guardarsi intorno cercando, tra i pochi presenti, le fattezze di quella bellissima ragazza.
 
- Mamma! Guarda chi è arrivato!
 
Dal retrobottega emerse una distinta signora ancora molto bella ed elegante.
 
- Salve – disse Killian schiarendosi la voce – sono Killian Jones
- Ah sì! Il talentuoso amico di David, ho visto molti quadri a casa del suo amico. Lei è davvero molto portato, mi creda.
- La ringrazio signora, purtroppo sono passati anni da quando disegnavo e temo di essere decisamente fuori allenamento.
- Modesto, disegnare è come andare in bicicletta, una volta imparato non si dimentica. E ora si accomodi nell’aula, la lezione comincerà tra non molto.
 
Mary Margaret indicò a Killian una stanza dove accomodarsi nell’attesa. Non appena Killian vi mise piede notò immediatamente la luminosità dell’ambiente e di come fosse adatto per disegnare. Si sedette a uno degli ultimi tavoli. Gli era sempre piaciuto rimanere in fondo alle aule, qualunque fosse la loro destinazione, gli permetteva di passare inosservato ma allo stesso tempo aveva tutti sotto controllo. Si sedette ad una delle sedie. Era sicuro che quella biondina avesse attraversato la porta della galleria, ma dove era finita allora? La stanza iniziò a riempirsi di altre persone e ogni volta che la porta si apriva Killian sperava sempre di intravvedere una bionda chioma. Quando vide entrare Mary Margaret capì che la classe era al completo. Come può una galleria inghiottirsi una persona?
 
- Buon pomeriggio e benvenuti – esordì Mary Margaret – siamo tutti quindi possiamo tranquillamente iniziare la nostra lezione. Sono Mary Margaret e dirigo con mia madre Eva la galleria d’arte. Siamo qui oggi per imparare qualcosa in più sul disegno.
 
Killian iniziò a guardare distrattamente fuori dalla finestra: non era mai stato un allievo molto attento. Odiava le spiegazioni, rendevano la distrazione a portata di mano.
 
- … Non mi dilungherò molto. – stava dicendo Mary Margaret – per la prima lezione voglio vedere cosa sapete fare. Per questo vi assegnerò un compito particolare.
 
La testa di Killian si girò verso la donna che si era avvicinata ad una porta che non aveva minimamente notato nonostante fosse rimasto in quella stanza per più di venti minuti.
 
- Puoi uscire ora. – disse Mary bussando con le nocche alla porta.
 
Quando si aprì, Killian sgranò gli occhi: comparve una bellissima ragazza dai capelli biondi e dagli occhi verdi. Era sicuramente la ragazza che aveva attirato la sua attenzione al caffè. Si sistemò sulla sedia e si concentrò su di lei. Indossava sempre i suoi semplici jeans e una casacca blu abbastanza attillata. I biondi capelli erano raccolti in una lunga coda di cavallo. Trucco acqua e sapone, con tanto mascara sulle ciglia e un filo di lucidalabbra per rosare appena la bocca.
 
- Vi presento Emma Swan. Sarà la nostra modella oggi pomeriggio e non solo. Pregherei Emma di sedersi al centro dell’aula su quella poltrona.
 
La ragazza andò a sedersi esattamente dove le era stato indicato.
 
- La vedete tutti? – chiese Mary Margaret
 
La classe rispose affermativamente in coro.
 
- Bene – proseguì l’insegnante – fino alla fine della lezione voglio che facciate un ritratto del volto di Emma, solo del volto nella prospettiva in cui siete, il che vuol dire che non potete chiederle di spostarsi o girarsi dalla vostra parte. Ora Emma, cortesemente, fissa un punto sul fondo dell’aula e rimani concentrata su di esso.
 
Fu in quel momento che gli occhi verdi della ragazza incontrarono quelli oceano di Killian per poi andarsi a posare sulla sedia vuota accanto a lui.
 
- Cominciate pure.
 
Killian prese immediatamente la matita ed aprì l’album. Non aveva più la mano allenata di una volta ma di certo non aveva bisogno di tutto quel tempo per ritrarla. Con suo immenso stupore, la mano correva sicura sul foglio. Più la guardava, più sentiva qualcosa di magnetico attirarlo verso quegli smeraldi. Aveva appena finito di ritrarre la sua acconciatura che si accorse che Emma aveva lo sguardo rivoto da un’altra parte. Ebbe la tentazione di fare notare ciò all’insegnate, magari attraverso una battuta sarcastica, il suo forte, quando realizzò che tra tutti Emma stava guardando proprio lui e nessun’altro. Killian ricambiò lo sguardo accennando un sorriso, ma la ragazza, come se fosse stata colta in flagrante, tornò a fissare la sedia vuota accanto a lui.

Killian guardò il suo schizzo. Ne era abbastanza soddisfatto ma sentiva che aveva ancora voglia di disegnare. Senza farsi notare da nessuno girò il foglio e cominciò a fare un altro ritratto di Emma. Aveva appena terminato di definirne la forma del viso e degli occhi quando sentì la presenza di Mary Margaret.
 
- Lo so – disse più brusco di quanto avesse voluto – la prospettiva qui va migliorata, finisco gli occhi e poi mi concentro su quella parte.
- David non stava esagerando. Sei un vero talento Killian, il tuo ritratto è il migliore che ho visto questo pomeriggio. Bravo!
 
Killian fece in modo che i fogli del suo album fossero ben serrati tra loro. In quell’ora e mezza che era trascorsa aveva buttato giù due ritratti di Emma. Quella donna gli aveva fatto tornare la voglia di disegnare con un solo seducente sguardo.
 
- Perfetto le due ore finiscono qui. Portate i disegni a casa e lavorateci, ne parleremo a lezione la prossima settimana. Ringraziamo Emma con un applauso e le diamo appuntamento alla settimana prossima.
 
La ragazza fece un teatrale gesto d’inchino prima di sparire nuovamente dietro la porta sul fondo. L’aula iniziò a svuotarsi lentamente e quando bilia fu in prossimità dell’uscita, si avvicinò a Mary Margaret.
 
- Bene Mary, è stato molto interessante. Grazie davvero.
- Spero di essere riuscita a convincerti a tornare anche la prossima settimana. - Killian la guardò meravigliato – David mi ha detto che è riuscito a convincerti solo per la prima lezione. 
- Sarò onesto. Io non volevo proprio venire, ma David non mi aveva mai chiesto un favore, quindi non potevo tirarmi indietro. Mi sono divertito comunque. Magari ci penso a tornare.
 
Aveva salutato Mary Margaret ed era uscito in strada.

Aveva passato tutta la settimana a ripensare a quella bella ragazza. Aveva preso l’album e aveva continuato a ritrarla cercando di ricordare ogni particolare di quel viso. E più disegnava e più si sentiva bene, centrato su onde positive. Voleva tornare per rivederla, per cercare di conoscerla. Aveva iniziato a contare i giorni che lo separavano dal giovedì successivo, il giorno della lezione.

E alla fine giovedì giunse in punta di piedi. Killian aveva puntato la sveglia del cellulare e quella che aveva sul comodino per impedirsi di fare tardi. Stava miracolosamente per uscire in orario, quando qualcuno bussò alla sua porta.
 
- E ora chi sarà dannazione?
 
Quando Killian aprì la porta, si ritrovò davanti David.
 
- Ciao amico, tutto bene.
- Alla grande, cosa ci fai qui?
- Niente di particolare, passavo e ho pensato di andarci a bere una cosa insieme, che ne dici?
- Sai che sono sempre disponibile, ma oggi sono di fretta. Ho un appuntamento.
- E cosa diavolo è successo? Tu che hai un appuntamento! Un eventone! E dove devi andare?
 
Dargli la soddisfazione di aver avuto ragione sulle lezioni da disegno era da escludere a priori.
 
- Devo fare dei giri in centro
- Killian non ti starai cacciando in qualche guaio vero?
- Assolutamente no, parola di pirata.
- Capitan Uncino, tu non me la racconti giusta … te lo ripeto, che devi fare?
 
Fu solo in quel momento che David vide l’album da disegno spuntare dalla borsa del suo amico.
 
- Ma non mi dire, stai tornando alla galleria Blanchard per le lezioni di disegno.
- Non è come pensi.
- E dove altro potresti andare con un album da disegno? – ribatté David sorridendo.
- Ti ho detto che non è come pensi!
- Come no! – disse David allontanandosi fischiettando.
- E ora dove vai?
- Tolgo il disturbo. Non voglio che tu faccia tardi. E non osare negare, se andrai lo saprò, Mary Margaret mi dice tutto.
- E va bene hai vinto. La scorsa settimana non mi sono trovato male, quindi ho deciso di andare anche alla seconda lezione. Ma mi annoierò e sicuramente la prossima settimana rimarrò a casa.
- Sì certo – rispose David dalla tromba delle scale – a te ti si compra solo chi non ti conosce. E comunque buona lezione. E so che ci andrai anche la prossima settimana.
 
Killian sorrise: per quell’uomo era davvero come un libro aperto.
 
- Ti chiamo quando torno a casa e ricordami di offrirti una birra!
 
Killian prese le chiavi del suo appartamento e si diresse alla galleria. Era bello avere di nuovo qualcosa da fare, ma soprattutto era bello il fatto che avrebbe avuto ancora una volta la possibilità di incontrare e ritrarre una bellissima fanciulla di nome Emma Swan.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Allora eccoci qui con il secondo capitolo! Sì, pariamo con un lungo flashback che ci racconta quello che è successo prima, come si sono conosciuti e cosa è successo tra loro. Ma non scordate quel povero Killian addormentato sul divano perchè, finito il flash back proprio da lì riprenderemo :)
David è riuscito a convincere Killian a frequenatare un corso di disegno e qui ha incontrato la sua bella musa, ora dobbiamo capire come Emma reagirà a queste attenzione del bel tenebroso Jones! XD
Vi anticipo che nel prossimo capitolo scopriremo qualcosa in più sulla storia della nostra dolce Emma e su come ha iniziato a lavorare da Mary Mrgaret.
Io non ho parole per ringraziarvi dell'affetto che avete dimostrato per l'inizio di questa nuova storia! Davvero! Spero che anche questo seconda capitolo possa piacervi altrettanto!
La prossia settimana ci aspetta una puntata da infarto e io non vedo l'ora di morire infartata con i nostri piccioncini!
Un bacione e a lunedì prossimo
Persefone
  
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