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Autore: Baileys    28/04/2016    2 recensioni
Quando la giovanissima Alice Paciock aveva ricevuto la sua lettera per Hogwarts non poteva essere più felice. “Vado a cercare il mio grande forse” diceva, saltellando per casa.
Quando era stata smistata fra i Tassorosso si era seduta al tavolo e aveva detto sono qui per cercare il mio grande forse.
Quando era stata mandata in punizione per la prima volta al primo anno nella foresta proibita con James Sirius Potter gli aveva detto in confidenza che cercava il suo grande forse.
Dopo sei anni ad Hogwarts, ancora però pareva non averlo trovato, e sotto il suo diciassettesimo compleanno, tutti sapevano che stava tramando qualcosa di grosso, era troppo tranquilla in quel periodo.
Era marzo quando Alice scomparve.
Dopo giorni senza vederla i professori si misero in moto nel cercarla, giorno dopo giorno, ma Alice era scomparsa, o così pareva.
Stava a James, seguire gli indizi e andare alla ricerca di Alice, il suo grande forse.
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«Alice amava i misteri – rivelò Evie – così tanto da diventarne lei stessa uno»
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice, Paciock, Jr, Dominique, Weasley, James, Sirius, Potter, Lysander, Scamandro | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo III: Il Buio

 
James e Lysander non avevano mai condiviso davvero qualcosa, erano compagni di stanza, sì. Ma non erano amici. Spesso, Lysander veniva evitato, dati i suoi modi stravaganti simili alla madre Luna. Tuttavia, in quel periodo condividevano davvero qualcosa.
Condividevano indizi, una scoperta. Condividevano il pensiero che Alice Paciock fosse sana e salva, da qualche parte e aspettasse solo di essere trovata. La sera stessa della scoperta dell’ultimo indizio, erano sdraiati nella loro camera, discutendo su quale potrebbe essere la risposta all’indovinello. Ci rifletterono a lungo, fino a notte tarda.
«Con questo buio non riesco neanche a rileggere l’indovinello» si lamentò James. I loro compagni di stanza si erano già addormentati da un paio d’ore, e loro erano costretti a guardare il libro di astronomia e l’ultimo indizio con la luce della bacchetta. James guardava fuori dalla finestra, pensando a qualsiasi plausibile risposta. Il vuoto? Nah, non ci stava. Sbuffò sonoramente: perché Alice era così complicata?
L’unico pensiero che lo tormentava, a quell’ora della notte, era lei. Era Alice. L’unica cosa che poteva fare era sperare che tornasse ad Hogwarts, poteva solo chiedersi: dove sei finita, Alice?
«Ma sì! » esclamò silenziosamente Lysander. James distrasse la mente dai suoi pensieri e guardò il ragazzo.
«Ne siamo circondati: è il buio! »
James si guardò intorno, guardò l’indovinello. Ancora una volta, Lysander aveva trovato la soluzione «Bel lavoro – si complimentò – ma adesso, qual è la parte più buia del castello? » chiese, i due si guardarono, pochi istanti e poi risposero all’unisono: «i sotterranei»
«Ma come ci arriviamo a quest’ora senza farci vedere? » chiese Lysander. James ci rifletté su «Tiriamo fuori il mantello di mio padre»
Sì perché il mantello di James non era un mantello come un altro. Era un Mantello dell’invisibilità, e non uno come un altro, era bensì l’unico Dono Della Morte rimasto.
E così, piano piano, uscirono dalla sala comune Grifondoro e si addentrarono nelle profondità del castello.
«Lorcan è un po’ giù – sussurrò Lysander, mentre avanzava con James coperti dal mantello – Sai, mio fratello e Alice erano amici» spiegò meglio.
«Presto la troveremo» disse fiducioso James.
«Credo avesse una cotta per lei – continuò Lysander – a casa non parlava d’altro, tutta l’estate a raccontare di quella volta che lui le ha prestato il libro di Artimanzia e lei gli ha lasciato una scia di indizi per farglielo ritrovare»
James rise «Beh, Alice è una bella ragazza»
«Pensa ad Emma tu» scherzò Lysander, tirandogli un colpetto.
Emma.
L’aveva totalmente ignorata negli ultimi giorni, e poteva solo sentirsi in colpa per questo. Emma era la ragazza che gli aveva rubato il cuore fin dal primo momento che l’aveva vista, a soli undici anni. Lei era sempre stata qualcosa di speciale, un diamante che brillava nella ruggine, era bella, educata, gentile, mai una parola fuori posto, mai un errore, la donna perfetta per chiunque, ma d’altronde tutti sognano gli angeli.
Emma era molto innamorata di lui, la famiglia di James l’adorava. Tutti meno che Dominique Weasley. Ma d’altronde a Dominique non stava simpatico nessuno.
«Dominique è una bella ragazza» disse a quel punto Lysander,
James guardò il ragazzo quasi stupito.
«Sì insomma – farfugliò Lysander imbarazzato – se solo fosse più gentile»
James rise, Dominique per sembrare bella avrebbe dovuto far molto di più che essere gentile, secondo lui.
Arrivarono ai sotterranei, li setacciarono da cima a fondo, ogni angolo, ogni muro ma niente. Nessun segno di indizi. Si stavano arrendendo e tornando alla Sala Comune, quando sentirono delle voci, provenire da un angolo buio.
«Non dovremmo essere qui a quest’ora» una voce leggera, di ragazza.
«Lo so ma non possiamo vederci durante il giorno» rispose una voce maschile che James pareva riconoscere.
«Già, mio fratello mi ucciderebbe» rise la ragazza, poi non si sentirono più suoni. James, curioso di assistere alla scena, si ritrovò davanti la raccapricciante, disgustosa, vomitevole, visione di sua sorella Lily che baciava nientedimeno che Scorpius Malfoy.
«LILY LUNA POTTER» sbraitò James, togliendosi il mantello e puntando la bacchetta contro Scorpius.
«James! » urlarono insieme Lily e Lysander, una per lo stupore, e l’altro per riprenderlo.
«Cosa ci fai qui? » chiese Lily, spaventata.
«TU COSA CI FAI QUI, NON DOVRESTI ESSERE A LETTO!? » sbraitava ancora James.
«James metti giù la bacchetta» lo ammonì Lysander.
Malfoy se la faceva sotto dalla paura, non riusciva neanche a parlare.  
«Guardalo che fifone Malfoy, mi disgusta che tu te lo stessi sbaciucchiando» disse James, con disprezzo.
«Non me lo stavo sbaciucchiando» rispose Lily, incrociando le braccia.
«Andiamo via James – si intromise ancora Lysander, prendendolo per una spalla – vieni anche tu Lily» le sussurrò poi dolcemente.
James abbassò la bacchetta e guardò torvo Scorpius «avvicinati ancora a mia sorella e non ti risparmierò» poi infilò il mantello e andò via con Lysander e Lily.
 
La sera dopo, nella Sala Comune Grifondoro, l’aria non era tranquilla fra i membri della famiglia Potter. «Lily mi passi l’inchiostro? » chiese James.
Lily sollevò gli occhi «Albus hai mica sentito una voce? Io non vedo nessuno che parla»
«Lily finiscila» la rimproverò Albus. La piccola Potter si rifiutava di parlare con James, dopo l’accaduto della sera prima.
«Digli di chiedermi scusa» si imbronciò lei.
«Lily puoi dirglielo tu è affianco a te» si lamentò Albus.
«Non vedo nessuno a fianco a me! » ribatté lei.
«Non ho intenzione di chiedere scusa a nessuno» affermò James.
«Siete insopportabili, lasciatemi studiare! » sbraitò Albus, per poi prendere i suoi libri e scomparire su per le scale.
Lily si imbronciò, e senza una parola salì anche lei le scale.
Emma vide la scena, per poi avvicinarsi a James «Lily è un po’ arrabbiata con te»
«Oh accipicchia, non me n’ero accorto! » rispose James, sarcastico. Emma si sedette a fianco al fidanzato, per poi farsi avvolgere le spalle con un braccio. «Ho visto che hai fatto amicizia con Lysander» affermò lei.
«Sì, lui è simpatico» disse James, con un mezzo sorriso.
Emma sorrise a sua volta «mi fa piacere, infondo i vostri genitori sono così amici»
James sorrise gentile, per poi baciare Emma.
«Mi spiace interrompere le vostre effusioni, ma ho bisogno di James» disse Lysander, comparendo alle loro spalle.
«Proprio adesso? » si lamentò James.
«Si tratta della questione.. ehm.. » balbettò Lysander, guardando Emma. Non sapeva se ne era al corrente o meno.
«Della questione..? » chiese James.
«Buio» disse solamente Lysander, sperando che James capisse.
«Che questione? » chiese Emma, curiosa.
«Oh nulla di che – rispose James – ma è urgente, scusami» poi si alzò dal divano, salutò Emma con un bacio e seguì Lysander.
I due ragazzi uscirono dalla Sala Comune Grifondoro.
«L’incontro di ieri sera con Scorpius mi ha fatto pensare che abbiamo guardato ovunque ma non nella Sala Comune Serpeverde» spiegò lui.
«Oh sì, certo, e come avrebbe fatto a lasciarci un indizio lì dentro, Alice? »
«Eveline Goyle – rispose prontamente – che pur sfacciatamente arrogante, ha una certa simpatia per Alice»
James pensò che per quanto assurdo potesse risultare plausibile.
«C’è solo un problema, come entriamo nella Sala Comune Serpeverde? » chiese James.
«Beh potremmo preparare la pozione polisucco e… »
«Ma ci metteremo una vita! – esclamò James – e nel frattempo Alice chissà dove sarà!»
In quel momento, svoltando l’angolo, non avrebbero mai immaginato di imbattersi in Dominique, che tetramente avanzava verso la Sala Comune.
I ragazzi si paralizzarono, sperando che non avesse sentito nulla.
«Perché mi guardate con quelle facce? »  chiese lei.
«Tu non hai sentito niente, vero? » chiese Lysander.
Dominique li guardò, e loro ebbero la strana sensazione che lei gli stesse leggendo la mente.
«State… Cercando Alice? »
Loro si guardarono negli occhi, pieni di panico.
Lei li guardò ancora affondo, e ancora loro ebbero la stessa strana sensazione.
«Sta dietro le stelle, Dio ma non siete proprio in grado di cercare? »
Loro non capirono, ma quando videro che Dominique avanzava, e che con un gesto elegante li invitava a seguirla capirono che Dominique era particolarmente brava a leggere i ricordi altrui.
La seguirono fino alla torre di Astronomia, stanchi e con il fiatone per aver percorso tutte le scale. « Sta sotto i colli, sta dietro le stelle, ed empie tutti i vuoti, tutte le celle. Per primo viene, ultimo va. E vita e a riso termine dà – recitò lei avvicinandosi al telescopio – non vi è mai venuto in mente di cercare dietro le stelle con il buio della notte? »
James serrò gli occhi. Dominique girò intorno al telescopio «Rivela i tuoi segreti » sussurra a questo, puntandogli la bacchetta. Il telescopio inizia a muoversi indicando un punto preciso «come credevo, è stato incantato – constatò lei – James, vuoi guardarci tu dentro? »
James si avvicinò cauto, per poi guardare dentro il telescopio. Questo, indicava una stella, e consultando il libro di astronomia di Alice, vide che si trattava della stella Sirius.
«Come facciamo a fidarci di te? » chiese Lysander a Dominique.
«Sono figlia della strega più brillante di Beauxbatons, ai tempi dei vostri genitori, so il fatto mio sugli incantesimi – disse, quasi vantandosene – inoltre, mi dispiace di aver riso ieri, davanti alle clessidre» e sembrava sincera.
«Indica la stella Sirius» interruppe James.
«E questo dove dovrebbe portarci? » chiese Lysander.
«A me – rispose lui – a James Sirius Potter»


 
.::.
Ciao!
è il primo Spazio autore che scrivo in questa FF
ommioddiocheemozione
Ma è bruttino lasciare tutto pluff, così finito
magari qualcuno lo salterà anche ma vabbé
buttiamo due minuti di tempo per parlare con voi
ALLORA
partiamo dal presupposto che non vedere recensioni mi deprime tantissimo
dico sul serio, cioè mi farebbe piacerissimo riceverne qualcuna
magari mi dite anche secondo voi quali sono le risposte agli indovinelli
così tanto per giocare con meee
Scherzi a parte
La storia non avrà più di quindici capito
li 
(anche perché visti i miei trascorsi,
ho capito che più di quindici capitoli per storia non posso fare,
non sono in grado)

E.. niente.
Spero vi piaccia quel che scrivo
Ciaao c:
  
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