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Autore: Tessie_chan    02/05/2016    3 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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<< Bentornata a casa, tesoro >> le aveva detto Zeno.
Dopo un primo momento di entusiasmo per aver rivisto dopo tanto tempo una delle persone a cui voleva più bene al mondo, Aithusa, dopo aver sentito quella frase, si era di nuovo adombrata. Non era lì per una visita di cortesia. Doveva capire cosa stavano facendo a Killua, e quanto ne fosse informato Silva.
<< Zeno, ascoltate >> cominciò Aithusa << detesto essere così sgarbata,  non so quanto voi sappiate riguardo agli ultimi avvenimenti, ma io devo vedere Killua. Per favore, datemi il vostro consenso >>
Zeno guardò sorpreso la giovane << Ovviamente te lo concedo, mia cara. Ma sono un po' confuso. Chi sono le persone che sono venute con te? E da quando tu conosci Killua? >>
<< Perdonatemi, avete ragione. Vi presento mio fratello maggiore Kurapika, vi avevo già parlato di lui >> disse Aithusa indicando il fratello, che si inchinò profondamente in segno di rispetto << e loro sono Gon e Leorio, due miei carissimi amici. Godono della mia massima fiducia e della mia stima incondizionata. >>. Anche Gon e Leorio si inchinarono.
Zeno sorrise << Dunque tu sei Kurapika. E' un piacere conoscerti, finalmente; Aithusa mi parlato sempre molto bene di te. Somigli molto a tuo padre, che Dio l'abbia in gloria! >>
<< Grazie signore >> rispose Kurapika rispettoso e formale.
Zeno si voltò verso Gon e Leorio << Quanto a voi... se andate a genio a questa giovane signorina >> disse, indicando la Maga << allora andrete senz'altro a genio anche a me. Siete i benvenuti! >>
<< Papà! >> esclamò Kikyo scandalizzata << Non direte sul serio! >>
<< Sono serissimo, Kikyo. Dunque Tess, come ti dicevo prima... potresti spiegarmi cosa sta succedendo? Killua aveva deciso di andarsene, con la benedizione mia e del padre, ma è tornato a casa dopo appena un mese, e senza dare nessuna spiegazione! E adesso tu ti presenti qui chiedendo di vederlo, quando io credevo che voi due non vi conosceste affatto! Posso sapere cos'è accaduto? >>
Aithusa era incredula << Mi state dicendo che nè Illumi nè Kikyo-san vi hanno detto raccontato niente?! >>
<< No, assolutamente niente >> Zeno guardò Kikyo << Poi noi due discuteremo di questa cosa, ma per il momento... ti prego Tess, raccontami tutto. >>
E Aithusa raccontò tutto, senza tralasciare nessun dettaglio. Raccontò dell'esame, della scoperta dell'identità di Killua, del Legame che li aveva uniti, dei sentimenti che erano nati tra loro, dell'intervento di Illumi e delle ultime azioni di Killua.
Zeno ascoltava serio e in silenzio, annuendo di tanto in tanto; a volte la interrompeva per farsi spiegare un particolare, e si incupì parecchio quando Aithusa raccontò del suo scontro con Illumi, delle torture che di nascosto aveva subito da bambina, inflitte da Illumi e a volte anche da Milluki solo per invidia.
<< Be' Aithusa, devo ammettere che la tua storia mi lascia molto addolorato. Non avrei mai immaginato che Illumi e Milluki si fossero resi colpevoli di atti così terribili nei tuoi confronti! E il fatto che mio nipote sia intervenuto per costringere il fratello a tornare a casa è ancora più terribile! E non mi sarei mai aspettato che Killua gli cedesse così facilmente; ma, d'altro canto, sappiamo entrambi quanto Illumi sia bravo a manipolare le persone. Forse Killua può godere di alcune circostanze attenuanti. >> Zeno si interruppe << Ma, a giudicare dagli abiti che indossi, devi essere davvero molto arrabbiata con lui. >> Aithusa, dopo l'ultima affermazione, alzò gli occhi al cielo << E' comprensibile, tranquilla. Potrai senza dubbio parlargli, ma temo dovrai cercarlo, perchè io non so in quale punto della proprietà si trova esattamente adesso. >>
<< Io credo di saperlo, invece. >> disse gelida Aithusa, guardando Kikyo << Lo avete fatto torturare, non è vero? >>. I ragazzi dietro di lei sussultarono spaventati.
<< Non ho alcuna intenzione di risponderti, piccola strega! Chi credi di essere per venire qui e dirmi come devo trattare mio figlio? Torna da dove sei venuta, e non immischiarti in cose che non ti riguardano! >>.
Aithusa sentì che le sue mani prendevano fuoco per la rabbia << Ora basta, questo è troppo! >> gridò furiosa, e spinse via con forza la donna, che finì con il sedere per terra << Dopo mi occuperò di voi, statene certa! >> minacciò Aithusa, prima di entrare in casa e cominciare a correre verso lo studio di Silva, seguita dai suoi amici e da Zeno, che le gridavano di aspettarli.
Aithusa corse su e giù per i lunghi corridoi della casa per più di dieci minuti, prima di arrivare alla porta che cercava. Bussò con forza per diversi secondi, fino a quando una voce non le gridò di entrare.
Aithusa aveva sempre ricordato lo studio di Silva come la stanza più bella, e soprattutto "normale", di tutta la casa. Era ben illuminato, le pareti ricoperte di quadri dallo stile variegato e da diverse mappe del mondo, testimonianza del cosmopolitismo di Silva e del suo amore per i viaggi. In un angolo c'era quella che Concorda definiva sempre "la zona musica": c'erano alcuni violini di diverse fatture e qualità sistemati uno accanto all'altro, e un armadio di noce che la ragazza sapeva contenere una quantità incredibile di spartiti musicali, diversi metronomi e manuali. 
E, in fondo alla stanza, c'era una grande scrivania dove c'era seduto Silva Zaoldyeck.
Nemmeno lui era cambiato: era sempre un bell'uomo sulla quarantina, con la pelle olivastra, gli occhi azzurro ghiaccio uguali a quelli di Killua, e una liscia chioma di capelli color neve: era il più gentile e paziente della famiglia, e raramente Aithusa lo aveva visto arrabbiato.
Aithusa si avvicinò lentamente, improvvisamente a disagio: aveva lasciato passare troppo tempo dall'ultima volta che era andata a trovarlo, e adesso si sentiva in colpa. Silva era il membro della famiglia che l'amava di più, e la ragazza sapeva che sentiva spesso la sua mancanza.
Silva nel frattempo si era alzato, e la stava fissando incredulo e confuso, quasi come se non riuscisse a riconoscerla << Tess? Sei tu? >>.
<< Sì, zio Silva >> iniziò Aithusa dispiaciuta << Scusa se mi presento così, però.. >>
Fu interrotta dall'esclamazione di gioia dell'uomo, che corse verso di lei e l'abbraccio forte, sollevandola da terra << Piccola mia, finalmente.... stavo per venire a cercarti, temevo ti fosse accaduto qualcosa, non avevo tue notizie da troppo tempo... santo cielo, come sei cambiata! Ormai sei quasi una donna! >> Silva la mise giù, toccandole con cura la testa, quasi volesse assicurarsi che fosse reale << Perdona l'ansia paterna. Ma vivo sempre nel terrore che ti accada qualcosa! Dopo quello che è successo a Coco... ma non parliamo di cose dolorose. Dobbiamo festeggiare il tuo ritorno! >>
Aithusa si inumidì le labbra, dispiaciuta. Odiava dover smorzare l'entusiasmo dell'amato zio, avrebbe voluto trascorrere un po' di tempo con lui, ma non poteva, doveva prima sapere la verità << Zio, mi dispiace doverlo dire, ma la mia non è una visita di piacere. Immagino che neanche tu sappia cosa è successo negli ultimi tempi... >>.
In quel momento entrarono trafelati anche Zeno, Kurapika, Gon e Leorio << Eccoti! Non ti avevamo detto di aspettarci? >> la rimproverò Zeno.
<< Scusate >> mormorò la ragazza.
<< Be', figliolo, a quanto pare Aithusa non ha avuto il tempo di dirti nulla? Tesoro, perchè non racconti a Silva quello che hai raccontato a me? >>
Aithusa sgranò gli occhi, terrorizzata << Be', io, veramente... >>. La Maga non voleva parlare allo zio di ciò che Illumi le aveva inflitto per anni; Silva l'avrebbe presa malissimo, e avrebbe preteso la testa di Illumi su un vassoio. Non che le dispiacesse per quello squilibrato, ma non voleva ferire lo zio.
No, un momento! Illumi doveva pagare per ciò che aveva fatto! Non poteva passarla liscia, meritava una punizione dal padre!
<< Tess, avanti, parla. Non preoccuparti, qualunque cosa sia successa, risolveremo tutto. >> promise Silva.
E così Aithusa raccontò tutto per la seconda volta. Come aveva previsto, lo zio prese molto male tutta la parte che riguardava Illumi: si infuriò e giurò che appena avesse avuto il suo primogenito sottomano, gli avrebbe fatto vedere i sorci verdi. Ma al tempo stesso fu felicissimo quando Aithusa raccontò di lei e Killua, e abbracciò forte la ragazza.
<< E' una notizia meravigliosa, tesoro, meravigliosa! Sarete una coppia fantastica! Ah, se solo Concorda fosse qui! Sarebbe impazzita di gioia! Avete la mia benedizione, naturalmente! >>
<< Zio Silva, non correre! >> lo riprese la giovane << Non hai sentito cosa ho detto? Ci ha piantati in asso e se n'è andato! >>. 
<< Sono sicuro che si è trattato di un terribile malinteso! Vi chiarirete, e sarete liberi di stare insieme e andare dove vorrete! Ovviamente dovrete sposarvi, anche se non subito, siete ancora troppo giovani... magari tra un paio d'anni... >>
<< SILVA! >> gridarono all'unisono scandalizzati Zeno e Aithusa, e Silva si interruppe, imbarazzato << D'accordo, avete ragione. Non sono cose che mi riguardano. >>
<< Zio, io devo vedere Killua. Tu mi sai dire dov'è? >> chiese Aithusa supplichevole.
<< No, però posso scoprirlo. >> rispose l'uomo, e sollevò la cornetta del telefono sulla scrivania << Tsubone? Rintraccia subito mio figlio Killua, io rimango in linea. >>.
Il mercenario attese per qualche secondo, poi gridò << CHE COSA? E' NELLA STANZA DELLE TORTURE? CHI DIAVOLO L'HA PORTATO LI'?! >>. 
Aithusa si raggelò << Stanza delle torture?>> urlò furibonda, e si lanciò fuori dallo studio.
Sapeva dove andare, aveva trascorso ore in quel maledetto posto, quando era piccola. Schizzò come un fulmine giù per una rampa di scale, e giunse davanti a una porta di ferro battuto, che spalancò con una spallata.
Lo spettacolo che le si presentò davanti era a dir poco raccapricciante. Killua era appeso al soffitto mediante delle catene, ed era letteralmente ricoperto dal sangue che usciva copioso dai profondi tagli che aveva su tutto il corpo, che continuava a gocciolare sul pavimento; teneva la testa china, probabilmente aveva perso conoscenza, ed era spaventosamente pallido.
E, davanti a lui, c'era Milluki che la fissava terrorizzato, con il torso rivolto verso di lei, e la frusta insanguinata ancora stretta in mano.
Aithusa lo fissò a sua volta, con occhi spiritati. Alzò lentamente una mano e gli puntò un dito contro << Tu >>.
Milluki urlò in preda al terrore, e lasciò cadere la frusta << Ascolta, Aithusa, non farti prendere dalla rabbia... io ho solo eseguito degli ordini, lo giuro! Non volevo farlo.. >>
<< Bugiardo >> disse Aithusa con voce folle, avvicinandosi con una lentezza spaventosa, e, con un colpo preciso, tagliò di netto le catene di Killua, che crollò a terra. Si inginocchiò al suo fianco e gli sentì il battito. Era ancora vivo.
In quel momento entrò Leorio, che, nel vedere com'era ridotto Killua, urlò sconvolto << Mio Dio! >> e corse verso di loro.
<< Portalo via e medicagli le ferite. Poi vi raggiungo >>
Leorio guardò terrorizzato la ragazza e, intuendo lo stato di follia omicida in cui si trovava, si allontanò con Killua in braccio, senza discutere.
Aithusa si voltò di nuovo verso Milluki, leccandosi le labbra con un'espressione da invasata.
<< Cosa dovrei fare con te adesso, porcellino? >>.
<< AAAAH! Ti prego Tess, non uccidermi! >>.
<< Ucciderti? Sarebbe troppo facile, per te >> continuò la ragazza sorridendo sadica con gli occhi spalancati, e raccolse la frusta << Ho in mente per te qualcosa di più...divertente >>
Milluki urlò di nuovo e cercò di scappare, ma Aithusa lo fermò avvolgendogli con un colpo secco la frusta intorno al polso, e tirando. Milluki cadde a terra con un tonfo sordo.
Aithusa lo afferrò per le spalle e, nonostante il ciccione facesse resistenza, lo incatenò nella stessa posizione di Killua, e gli tolse la camicia.
Milluki gridava isterico, supplicando aiuto, mentre Aithusa arroventava la frusta con espressione sanguinaria.
<< Preparati, perchè ora sarò io a divertirmi >> gli soffiò all'orecchio, e sferrò il primo di una lunga serie di colpi, godendo delle urla di Milky.

   
 
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