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Autore: Sylvie91    04/05/2016    3 recensioni
Sorride triste al pensiero di sua madre che sicuramente la starà maledicendo per la sua testardaggine e intraprendenza, che sicuramente le avrebbe fatto un sermone senza fine vedendola così armata, ritenendola in effetti poco femminile.
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dìs, Frèrin, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Mai Gloin si era sentito così sfortunato, non è mai stata una sua passione correre e trovarsi ad attraversare la piana assieme agli altri sente già le gambe brontolargli per lo sforzo; non che sia stato sempre così, quando era un giovane guerriero faceva chilometri e si riteneva abbastanza veloce come nano anche se non riusciva mai a superare né Thorin né Dwalin.
Si è sempre considerato un guerriero da sfondamento pesante e ruvido, e una parte di lui gli urla di fermarsi e affrontare i nemici piuttosto che continuare questa corsa intramezzata da brevi pause dietro a dei grossi massi; tuttavia il pensiero di sua moglie e di suo figlio lo porta a seguire gli altri evitando rischi inutili.
Può quasi immaginarsi le risate di Glili nel vederlo correre così affannato, dato che più di una volta gli ha consigliato di rimettersi in forma non solo per il viaggio ma anche per il suo benessere piuttosto trascurato dalla vita sedentaria e da banchiere.
E non trova nemmeno tanto incoraggiante i continui guaiti dei mannari lanciati all’inseguimento di quello strano stregone amico di Gandalf; certo che se fosse stato un tipo più normale si sarebbe anche fidato maggiormente, ma a quel tizio è uscito un insetto stecco dalla bocca e va in giro con uno schitto di uccello in testa.
-Venite.- sussurra Gandalf dopo aver controllato che la via fosse libera e lanciandosi nella discesa lungo un pendio fatto di arbusti secchi e gialli con sporadici massi inutili per nascondersi, fin troppo bassi per coprirli lasciandoli visibili allo sguardo nemico.
È Thorin a capo della fila con Gandalf, entrambi cercano di rimanere i più concentrati possibile in modo da trovare dei punti di riparo per la compagnia allargata, lancia veloce uno sguardo ai suoi fratelli con Frerin che aiuta Dis a superare velocemente un dislivello.
Se prima temeva per la vita dei suoi nipoti ora come ora si sente anche responsabile nei confronti di Dis e Frerin, cosa potrebbe succedere se Dis cade nella corsa o se Frerin ha una momentanea ricaduta proprio ora; finirebbero entrambi spacciati, anzi probabilmente la compagnia si fermerebbe a combattere con davvero poche probabilità di sopravvivenza contro mannari e orchi assieme.
Dei ringhi e ululati troppo vicini bloccano la sua corsa, facendoli cambiare direzione velocemente e continuando la fuga fino a trovare un altro nascondiglio dietro a un enorme roccia, rimangono un attimo prudentemente fermi, finchè Gandalf non li sprona a continuare.
-Dove ci stai portando?- chiede Thorin, non riuscendo a riconoscere la strada ma sentendo nascere dentro di lui un sospetto legato alla discussione della sera precedente –Ci devi portare lontano da qui, ma non in mano agli elfi.-
-Non è tempo delle discussioni Thorin.- lo sgrida Gandalf facendo passare davanti a lui la compagnia.
-Non ho intenzione di elemosinare aiuto dagli elfi.- ringhia il nano affrontando lo stregone, finchè non viene letteralmente tirato via da Frerin che gli imprigiona il polso con fermezza –Ti pare questo il momento di fare polemica, fratellone?- domanda il nano, facendo tirare un sospiro di sollievo a Gandalf che continua con loro la corsa.
Superano ancora divere rocce e saltano velocemente i dislivelli cercando in qualche modo la salvezza, anche se Dis non vede proprio alcun riparo abbastanza duraturo per salvarsi dagli orchi, maledice sottovoce l’ambiente circostante troppo brullo e privo di vegetazione abbastanza alta da nasconderli; probabilmente avevano più possibilità di salvarsi rimanendo nella foresta.
Un'altra pausa dalla corsa dietro l’ennesimo masso le fa tremare le ginocchia, un ringhio basso proviene da sopra di questo, come se uno dei mannari si fosse fermato anche lui sentendo il loro odore o semplicemente per riposarsi.
Thorin fa un cenno a Kili che con sguardo complice esce allo scoperto con l’arco in mano pronto a scoccare una freccia e assieme a lui si unisce anche Frerin, l’uno puntando all’orco l’altro il mannaro in modo da dargli una fine rapida e pressoché silenziosa.
Scagliano velocemente le frecce, ma comunque dei rantoli e guati sfuggono all’animale ferito attirando l’attenzione degli altri nemici che abbandona l’inseguimento a Radagast per concentrarsi verso i nani, vero bersaglio della loro incursione.
L’orco ferito con un paio di frecce che escono dal costato si lancia contro Dis, la quale velocemente impugna l’ascia pronto ad accoglierlo come si deve; ma Dwalin si lancia contro il nemico con il suo grosso martello schiacciandogli la testa senza tanti complimenti e zittendolo in modo da evitare ulteriori urla inutili.
-Potevo finirlo da sola.- afferma Dis fredda e austera rivolgendosi al guerriero –Un grazie, una volta ogni tanto, non fa schifo Dis.- risponde il guerriero sollevando il martello dal cervello dell’orco.
-Non credo che sia il caso di litigare.- interviene Frerin sbuffando tirando fuori le frecce dalle carni del mannaro.
-Muovetevi! Correte!- esclama Gandalf sentendo sempre più vicine le urla degli orchi mischiate da varie imprecazioni in lingua nera.
Devono arrivare il prima possibile al passaggio nascosto, pensa Gandalf pensieroso notando che i massi su dove cercare riparo sono sempre più sporadici; nei suoi ricordi non dovrebbe essere lontano quel passaggio e dovrebbero riuscire a raggiungerlo sani e salvi, sempre che i mannari non siano più veloci.
C’è qualcosa che non va in questo viaggio, come fanno gli orchi a sapere della missione e perché ora questa caccia nei confronti dei nani; dubita che ci sia un traditore all’interno della compagnia, sono tutti nani fidati che sono partiti richiamati dal desiderio di servire il proprio Re.
Tuttavia ci deve essere stata una fuga di notizie, qualcuno che magari ha detto più di quanto doveva o si è lasciato tentare a scrivere qualcosa riguardante la missione ai suoi parenti; Gandalf scuote la testa innervosito, sempre più convinto che non possono essere stati i nani che sono fin troppo gelosi dei propri segreti, soprattutto se riguardano Erebor.
Non può essere stato neanche Bilbo a parlare, dopotutto è partito sorprendendo tutti e lasciando la casa aperta, inoltre non ha persona con chi può aver discusso di questo viaggio tra la notte della riunione e la mattina della partenza.
Gli unici che forse potrebbero sapere qualcosa sono Frerin e Dis; lo stregone si gira un attimo a guardarli e li vede correre mano nella mano, notando le difficoltà di lei nell’attraversare quell’erba troppo alta per le sue gambe da nana. Probabilmente dovrà parlare con entrambi, sperando che nel loro viaggio abbiano visto o sentito qualcosa di strano.
Altri ululati bloccano la loro corsa costringendo Gandalf a cambiare nuovamente posizione scendendo per una vallata con erba secca e ingiallita dal sole a picco; deve assolutamente trovare l’ingresso segreto per Gran Burrone prima che sia troppo tardi.
Ormai l’inseguimento sembra giungere al termine e lo scontro sembra inevitabile, Dis guarda i suoi figli preoccupata mentre Kili impugna l’arco e prepara già una freccia e Fili sguaina le sue due spade avvicinandosi il più possibile al minore.
-Siamo circondati!- urla Fili volgendo lo sguardo a Thorin.
-Stanno arrivando!- appoggia Kili tirando maggiormente l’arco.
-Kili! Uccidili!- ordina quindi il nano, cercando di trovare una soluzione adatta per salvare i suoi compagni; si guarda intorno cercando con gli occhi Gandalf che sembra momentaneamente scomparso.
Kili scaglia qualche freccia colpendo senza problemi i bersagli, purtroppo però si rende conto che non è abbastanza concentrato, la preoccupazione per sua madre si fa sentire e lo nota anche nei suoi tiri, che seppur mortali sono meno precisi del solito.
-Fili, raggiungiamo amad.- sussurra Kili, incontrando lo sguardo azzurro del fratello che piano annuisce anche lui preoccupato per questa situazione pericolosa; Frerin poco prima ha cercato di tranquillizzarlo sulle capacità di Dis come guerriera, ma comunque ha bisogno di saperla protetta.
I due fratelli si muovono veloci verso la madre e lo zio più giovane che stanno l’uno affianco all’altra indietreggiando piano, con le armi in pugno per accogliere gli orchi che si potrebbero, a momenti, buttare all’attacco.
-Fili, Kili dietro di noi!- ordina Dis perentoria, non venendo ascoltata dai figli che invece si piazzano davanti.
-No, Dis.- risponde invece Fili fermo e con le spade in pugno sorprendendo la nana, che per la prima volta non si sente chiamare “amad” dal figlio maggiore –Io e Kili, dobbiamo saperti in salvo per combattere al meglio.-
Dis sgrana gli occhi davanti a questa affermazione, non si era minimamente fermata a pensare a quale disagio poteva portare il suo arrivo ai figli; forse ha sbagliato nel voler ad ogni costo raggiungerli, forse i suoi bambini sono più adulti di quanto lei non creda.
-Dis, muoviamoci… uniamoci agli altri.- afferma Frerin prendendo per il braccio la sorella e andando a formare un cerchio difensivo con gli altri nani.
-Mantenete le posizioni!- urla Thorin sguainando la sua spada illuminata da un forte bagliore azzurro, come anche quella di Bilbo.
I ringhi si fanno sempre più vicini e minacciosi, Dwalin tiene stretto il suo grande martello spiando velocemente le posizioni di Thorin e di Gloin, anche se poi lo sguardo cade su Dis notando con celato orgoglio che gli ha insegnato davvero bene: le gambe solide ben ferme e leggermente piegate e l’enorme ascia, che ha scelto come arma, impugnata con entrambe le mani.
Spera solo che non faccia qualche sciocchezza.
-Per di qua! Stupidi!- esclama Gandalf spuntando da dietro una roccia, come se niente fosse.
-Muovetevi! Tutti voi!- esclama Thorin salendo sulla roccia vicina per assicurarsi che tutti si portano al sicuro prima di lui; Dis viene strattonata da Frerin verso l’entrata, ma si libera quando sente un ululato troppo vicino a loro.
Un orco sopra ad un mannaro cerca infatti di raggiungerli e con uno scatto corre verso i nani più vicini, Ori cercando di raccogliere dentro di sé quanto più coraggio possibile e gli scaglia addosso un sasso con la fionda senza risultato.
Il mannaro si avvicina, incurante anche delle frecce scagliate da Kili, sempre più ad Ori che chiude gli occhi impaurito; ma quando crede che la sua vita stia per finire sente di Dis urlare e poi la vede lanciarsi contro l’orco con l’ascia in mano.
Dis non avrebbe mai permesso a nessuno di toccare Ori, è il più piccolo e indifeso della compagnia oltre che lo considera quasi come un terzo figlio e fratello di Fili e Kili; dopo aver atterrato l’orco gli taglia di netto la testa e si gira per affrontare il mannaro.
Purtroppo non è stata veloce con i movimenti e il mannaro l’attacca facendola cadere per terra e tenta di morderla al collo, se non fosse che Dis mantiene una difesa ponendo l’impugnatura dell’ascia tra lei e il mostro.
-Scappate!- urla la nana –Fili, Kili mettetevi in salvo!- continua quando vede i suoi figli correre in suo soccorso con le armi in mano ignorando gli ordini di Thorin.
-Amad!- urla Kili quando Frerin lo carica di peso verso l’imboccatura del passaggio trovato da Gandalf.
-Ci penso io a lei! Voi due mettetevi in salvo!- esclama Frerin guardando Fili, che contrariamente al fratello si libera dalla morsa dello zio e corre verso Dis, saltando in groppa al mannaro e infilzandolo con entrambe le spade sul collo.
-Fili, Dis! Muovetevi!- urla Thorin aspettando il nipote e la sorella, essendo gli ultimi a entrare nel rifugio.
Fili velocemente libera la nana dal corpo del mannaro che gli è rovinato sopra, la prende in braccio e velocemente corre verso Thorin; Dis stanca guarda sott’occhi il figlio maggiore con i capelli illuminati dal sole e il volto serio tanto da ricordare il suo ex marito.
Dis sente a mala pena i ruggiti dietro di lei che continuano sempre più vicini e pericolosi, ruggiti mischiati ad urla disumane che le ricordano un passato che ha cercato più volte di dimenticare –F-Frerin.- sussurra la nana rivedendo nella sua testa l’immagine del fratello riverso a terra con il viso sfigurato e rosso.
Fili corre il più veloce possibile stringendo maggiormente Dis tra le braccia, è stato stupido voler uccidere il mannaro in quel modo, involontariamente ha ferito anche sua madre; aumenta la corsa vedendo la salvezza sempre più vicina.
Tuttavia altri mannari si avvicinano alla coppia fuggente e Thorin non riesce a raggiungerli impegnato a anch’egli a difendersi da un paio di mannari che cercano di seguirli anche all’interno del percorso segreto; il giovane principe biondo stringe comunque i denti anche se la sua corsa viene poi bloccata da degli orchi a piedi.
Non può buttare a terra Dis per combattere pensa Fili, sentendosi per la prima volta in crisi non sapendo esattamente cosa fare, non gli era mai capitato una situazione simile; sistema sua madre su una spalla e impugna la spada sperando di riuscirsi a difendere.
Tuttavia la sua difesa non è necessaria, un grosso martello si abbatte facendo piazza pulita degli orchi e Fili non può che rimanere stupito dalla forza del suo vecchio insegnante –Forza Fili, porta tua madre via da qui!- urla il nano affrontando gli altri  mostri che lo stanno pian piano circondando.
-Dwalin!- urla Thorin dalla roccia dopo essersi liberato degli ultimi mostri, il guerriero pelato lo guarda con un mezzo sorriso prima di ricominciare a mulinare il grande martello contro gli avversari che lo circondano; Thorin alla fine segue Fili e Dis all’interno del passaggio segreto sperando che questa non sia l’ultima volta in cui rivedrà il suo amico.

 
   
 
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