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Autore: verystar02    06/05/2016    3 recensioni
«Tu credi in Dio?»
Alzo la testa con impeto, gli occhi spalancati e le labbra tese in quello che può sembrare un sorriso.
«Rispondimi, credi in un ente- un padre se vuoi. Credi in qualcuno che guida i fili del nostro destino? »Chiese perduto nei suoi stessi pensieri e dubbi. La guardava ma non la vedeva.
«Credi in tutto ciò? » Continua tranquillamente lui
Un mero silenzio sostituisce la sua voce inquieta.
Silenzio che lui però ignora con cura, attendendo una risposta.
«Oh sì, io sì. Io ci credo....
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ayato Sakamaki, Kanato Sakamaki, Laito/Raito Sakamaki, Nuovo personaggio, Subaru Sakamaki
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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È inutile cercare di rievocare il passato, tutti gli sforzi della nostra intelligenza sono vani. Esso si nasconde fuori del suo campo e del suo raggio d’azione in qualche oggetto materiale che noi non supponiamo. Quest’oggetto, vuole il caso che lo incontriamo prima di morire, o che non lo incontriamo mai...



Seduto sulla splendida poltrona il moro, dopo essersi messo apposto gli occhiali, aprì il grosso libro appena estratto.
«Sei sicura che vuoi conoscere la vera leggenda del nostro accordo?» Chiese prima di incominciare a narrare la leggenda.
Amay prima di fare cenno di si con la testa fissò Ayato, come per ricevere un qualche supporto nel rispondere, infondo era l'unico che, più o meno, conosceva, ma quest'ultimo però non arrivò.
«Bene, vuoi davvero sapere di quali pene si è macchiato tuo padre, la nostra famiglia, i nostri antenati, e noi stessi?» Aggiunse il ragazzo squadrandola attentamente con fare severo.
«Si-i lo voglio...» Gli rispose in modo flebile Amay, prima di accoccolarsi sotto la coperta, come per proteggersi dalle possibili cose che avrebbe a breve sentito, cosa che fece scappare un sorrisetto al moro intento a fissarla.
«Allora, lascia che ti racconti la vera leggenda del regno della notte... perchè la leggenda diffusa sulla terra su di esso è solo una cavolata.» Premise.
«In un passato remoto, ormai dimenticato da troppi, al di la della notte, nacque il primo re dei vampiri...» Iniziò a leggere in modo scorrevole lui.
«V-vampiri!?» Sussurrò Amay senza farsi sentire. Non poteva credere di aver capito bene, e aveva un brutto presentimento, sentiva che stava per ascoltare qualcosa di brutto...
«La leggenda narra di un potente re, che governava il proprio popolo con malignità e violenza, e di sua moglie. Erano sposati ma lui e la sua compagna non potevano avere figli e questo turbava sempre molto il marito, portandolo alla depressione. Il re torturava, bruciava o impalava chiunque non sottostava alle sue leggi, tenendo tutto questo nescosto alla moglie.
Una notte senza stelle, dopo aver scoperto il terribile segreto del marito, la moglie rivolse le sue preghiere agli spiriti maligni implorando la fecondità, così che il regno potesse avere un nuovo sovrano e così che la popolazione smettesse di soffrire per mano del marito.
Uno solo di questi l'ascolto, il più terribile di tutti, il suo nome era Honne Kiro, figlio di Ade e di una delle tre Moire, che le ghermì il cuore facendola cadere ai suoi piedi.
Con lui strette un accordo, Honne avrebbe donato alla giovane regina una lunga e potente dinastia in cambio lei doveva uccidere il re e sposarsi con lui.
La donna disperatamente innamorata accettò, ma fu ingannata...
Dopo aver ucciso il re lo spirito, passato nel mondo dei viventi, si impossessò dell'involucro vuoto del re insinuandosi nel suo cuore e nella sua mente, riplasmando quel corpo a sua forma e immagine.
Poi ringraziò la donna per averlo aiutato a scappare dagli inferi e per averlo fatto ritornare sulla terra, spiegandole che per tornare a vivere tra gli umani necessitava di un corpo senza anima, da occupare.
Dopo aver preso comando del regno però il terribile demone mantenne la sua promessa e donò alla donna la fecondità. Al contrario di tutto quello che si immaginava dopo neanche quattro mesi la donna diede alla luce un figlio, perfettamente sano nonostante la nascita terribilmente prematura.
Quando però, piena di gioia, quest'ultima  lo portò a vedere a Honne, ora suo marito, lui le disse di non allattarlo e di portargli due vacche sane da mangiare perchè ciò che aveva creato, se non perfettamente cibato di carne e sangue avrebbe scatenato il caos nel regno.
Solo in quel momento, quando osservò il modo famelico in cui il neonato si avventava sulle due mucche morte capì quello che aveva fatto, suicidandosi due giorni dopo il parto...
Aveva appena creato un mostro, forte, come le aveva promesso Honne, ma crudele e famelico, che si nutriva del sangue... il primo vampiro... Akimoto Kiro.
Honne, dopo la morte della regina, non badò mai a Akimoto lasciandolo cibarsi a suo piacimento dei domestici e infine anche del popolo su cui governava.
Quando però il regno fu completamente distrutto padre e figlio si separarono definitivamente andando a cercare di che vivere nei regni vicini.
Mi sembra quasi inutile dire che Akimoto, quando crebbe, diede inizio a una lunga stirpe indissolubile di suoi simili; qualunque donna, sposata o non, si incantava al suo passaggio avvicinandosi a lui tanto da cascare nella sua trappola e lasciarsi "trasformare".
La trasformazione era estremamente dolorosa e difficilmente si riusciva a sopravivere a essa, questa avveniva se il vampiro che  mordeva decideva di risparmare la vita alla vittima, e solo una donna trasformata poteva procreare un vampiro...»
Terminò la lettura, un secondo, il moro,  per controllare se Amay lo stesse seguendo o se aveva domande, ma questa era ferma, immobile, perfettamente attenta e con lo sguardo incuriosito che lo intimava a continuare.
«Quando nel 800 si crearono rivolte contro questi esseri dai poteri, per l'uomo, terrificanti, iniziarono a bruciare al rogo, impalare, fucilare o ghigliottinare tutte le donne considerate vampire nonostante poteva capitare che queste ultime non lo fossero realmente, e, dopo aver catturato Akimoto, anch'esso sfortunatamente finì tra le fiamme.
La sua stirpe si dimezzò, ma ciò nonostante i vampiri trasformati si erano ormai dispersi in tutto il mondo, dando una possibilità al continuo della dinastia.
Solo cinque tra le donne, sopravvissero ai cacciatori di vampiri, una di queste fu tua madre, che diede vita a una delle tre famiglie più potenti di immortali mai esistite, insieme a tuo padre, figlio anch'esso del demone Honne che, anni dopo la nascita di Akimoto, aveva dato alla luce insieme alla sovrana di un altro regno...»
«Non osare scherzare!»  Esclamò Amay interrompendolo e levandosi  il lenzuolo di dosso, mettendosi seduta sulle ginocchia e stringendo il cuscino, su cui prima era poggiata la testa, tra le braccia con forza.
Questo fece meravigliare i ragazzi all'interno della stanza, che non si aspettavano un interruzione da parte sua.
«Che ti è preso?»  Chiese il moro leggermente irritato non capendo il motivo dell'interruzione da parte di questa, chiudendo il libro e bloccando le pagine con il pollice e l'indice per mantenere il segno, e tirandosi un pò sù gli occhiali scuri.
«Io sono più che certa di non essere un vampiro, quello che dici è assurdo! Io non succhio il sangue dalle persone, non uccido nessuno! Quindi quello che dici è impossibile! E se anche fosse, quello di cui stai narrando è successo più di duecento anni fà quindi è impossibile che i creatori di quella presunta dinastia siano i miei genitori!»  Iniziò ad urlare Amay  guardando le sei figure oltre lei nella stanza e passandosi nervosamente le mani tra i lunghi capelli biondi.
«E magari, che ne so, mi state solo prendendo in giro, magari tutte queste cose che mi avete detto, il patto, i miei genitori, il fatto che esistono i vampiri, sono solo cavolate!»Continuò a sbraitare disperatamente, fin quando un ragazzo dai capelli bianchi, rimasto in disparte fino a quel momento, le se avventò sopra, bloccandola supina sul matesasso.
«Pensa quello che vuoi noi ti abbiamo detto il vero non importa se tu ci credi o no... farai lo stesso quello che ti diciamo noi... che ti piaccia o no sei sotto nostra, puoi chiamarla, "protezione" e quindi dovrai sottostare alle nostre regole, ti è chiaro?»  Le disse a denti stretti, per poi alzarsi e addossarsi a una parete continuando a fissarla.
Dopo le parole del ragazzo tutti rimasero in silenzio, in un inquietante silenzio, nessuno proferì parola, non c’era rumore, solo silenzio, fino a quando una voce, che proveniva da dietro Amay, non lo infranse.
«Suvvia, dai, vi sembra questo il modo di trattare la mia sorellina?» Disse la figura alle sue spalle portando le braccia sul bacino di Amay e tirandola a se come in un abbraccio, non permettendole però di girarsi per vederlo nel volto.
«Oh, no per favore, non terminate il racconto dolo perchè sono arrivato io, mi entusiasma risentire questa storia...eravate già arrivati a raccontare di me(?)» Terminò in modo leggermente ironico fissando in modo provocatorio i ragazzi che appena l'avevano visto comparire erano scattati all'erta...
 

Honne Kiro
Akimoto Kiro


<3



 

Angolo di Veronique

Mi piace inventare personaggi e poi passare ore a cercargli un prestavolto adeguato che lo descriva al meglio.... si ho dei seri problemi *risata maniacale*.
Grazie inanzitutto per i commenti stra graditi come al solito, sono immensamente felice di sapere che la mia fic viene apprezzata.
Beh che dire...
Il nostro Reiji inizia a narrare la leggenda del primo vampiretto per cercare di spiegare ad Amay quale patto li lega... ma questo non viene ancora detto.
Amay non crede a quello che le viene detto, e come darle torto, lei non sa se è realmente un vampiro o no.
E per ultimo, dopo un aggressivo Subaru che, se cavolo c'ero io al posto di Amay ne avrei approfittato, l'aggredisce, fa la sua comparsa un altra figura che dice di essere un fratello di Amay.
Vi lascio con le solite domande...
Chi sarà quel ragazzo?
Perchè i vampiretti sono scattati all'erta alla sua vista?
Chi sono i genitori di Amay?
E soprattutto, QUALE CAVOLO E' IL MOTIVO PER CUI E' LEGATA A LORO E CHE COSA DICE IL PATTO?!?!
Un bacione<333 Commentate in molti.

 
  
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