Capitolo 01.

Erano passati anni dall'ultima volta che l'aveva sentita. Hermione era al settimo cielo per quella cartolina, dove diceva che stava bene e che si stava godendo il viaggio.

Aveva deciso di partire quando Hermione era ad Hogwarts a studiare le arti magiche. Da allora non ebbe più sue notizie.

“Non dice altro?” disse ella scoraggiata.

“No è tutto” le disse amorevole zia Frances.

Quanto le mancava.

Tornò in camera sua dopo cena e, guardandosi il palmo della mano destra, sfiorò con delicatezza una piccola cicatrice posta vicina alla linea della vita.

“Jilly, mi manchi tanto” pensò ella prima di addormentarsi.

Intanto, lontano da lì, un altra ragazza con lunghi capelli scarlatti si toccò il palmo della mano sinistra.

“Carotina” sussurrò, volgendo poi lo sguardo alla luna piena.

Il mattino seguente, Hermione andò al mercato con le sue zie a fare compere, sotto gli occhi assassini dei loro compaesani.

L'isoletta di San Juan, posta nello stato di Washington, era molto piccola e tranquilla. I cittadini non vedevano mai di buon occhio le tre donne perchè sapevano.

Sapevano che erano streghe e le incolpavano di tutte le cose negative che accadevano nella loro tranquilla cittadina.

Hermione era contenta di vivere ai limiti dell'isola, molto vicino alla scogliera, così non era costretta a stare sotto quegli sguardi.

Se ad Hogwarts c'erano maghi che odiavano i babbani, i babbani odiavano le persone dotate di poteri magici.

“L'odio è sempre stato reciproco” pensò tra sé. Pensando soprattutto ad un giovane mago che l'aveva sempre odiata perchè credeva avesse il sangue sporco.

Come la scritta sul suo braccio. Col tempo, invece di odiarlo, aveva iniziato a compatirlo ed avere pietà di lui. Sapeva che era sempre stato costretto dal padre a fare quello che faceva e pensava, ormai non gli dava più colpe per quello che le era successo.

Intanto le sue zie continuavano a salutare tutte le persone che incontravano e, come lo facevano scappavano senza rivolgere loro lo sguardo.

“Oh, Jet smettila di importunare la gente!” disse sarcastica Frances.

“Mai” rispose ella.

“Quanto mi manca Jilly” disse Hermione sospirando.

“Oh, ha fatto la sua scelta: desiderava una vita dove nessuno la conoscesse” sbottò Frances.

“Già e sta passando da un posto all'altro senza sosta” disse Jet.

Intanto, alle sue spalle, da un albero caddero molte foglie. Jet lo notò e sorrise: stava per accadere qualcosa di positivo per sua piccola nipote.

“Bene, abbiamo fatto tutto, possiamo tornare a casa” disse d'un tratto Jet.

“Ah, meno male. Controlliamo solo la posta” disse Frances “vai tu piccola mia?” disse ad Hermione.

“Va bene, zia Frances” disse ella dirigendosi verso l'ufficio postale.

Nessuno in quel paese aveva le cassette della posta e quindi, in mancanza anche di volontari che la consegnassero, ognuno se la andava a ritirare all'ufficio postale.

Le zie, intanto, si dileguarono dicendo che avevano ancora una commissione da fare, e lei andò sola.

Una Hermione ignara di quello che sarebbe accaduto da li a poco, si diresse verso la piccola costruzione situata vicino al molo.

La gente, nonostante non la vedesse da diversi anni, l'avevano riconosciuta e, mandandole occhiatacce e bisbigliando tra loro, la giudicarono come meglio sapevano fare. Hermione, che si sentiva a disagio proseguì verso l'ufficio, cercando di fare finta di nulla il più possibile.

Molta gente stava andando via e per la ragazza era quasi una fortuna, e decise, coraggiosa di alzare lo sguardo, ma ripensandoci era meglio se non lo faceva, pensò tra sé.

Rimase immobile per un po' prima di decidersi a nascondersi dietro al muro dell'ufficio postale dove era diretta.

Da lontano era riuscita a riconoscere due figure a lei familiari, anche se una l'aveva vista per poco tempo, era difficile dimenticare quei volti. Sperava che non l'avessero vista soprattutto lui.

Non sapeva ora cosa avrebbe fatto o pensato.

“Che diamine ci fa lui qui?!” pensò tra sé, molto più che agitata.

Decise di entrare di soppiatto all'ufficio, ritirò la posta senza nemmeno curarsi da chi fossero quelle lettere, guardò di nuovo dove li aveva visti e, accertatasi che si erano voltati dall'altra parte, scappò verso le zie che, sorridenti, la stavano aspettando.

***

“Allora, ti piace qui?” chiese la madre al proprio figlio.

Avevano deciso di andarsene il più lontano possibile da casa loro, e avevano scelto persino un mondo che, fino a qualche tempo prima, odiavano.

“Sì, è così tranquillo madre” disse.

“Già, mi piace questa vita sai? La trovo così piena di sorprese e non è mai noiosa come credevamo” disse lei.

“Già e soprattutto nessuno sa chi siamo e quindi non possono sapere chi siamo” precisò il ragazzo. Afferrò con tranquillità una mela verde dalla borsa dove tenevano gli acquisti dal fruttivendolo e la addentò, per una volta nella sua vita, felice e rilassato, senza preoccupazione alcuna.




Angolo autrice:
Eccomi tornata! ho fatto in fretta stavolta! 
Come vi sembra finora? Vi piace? Fatemi sapere le vostre impressioni! Chi saranno, secondo voi, i personaggi che Hermione ha visto al mercato? E chi saranno questi ultimi due personaggi entrati in scena?
Ringrazio chi ha già messo questa storia in una delle tre categorie! Grazie mille a tutti e anche a chi ha commentato per prima questa fiction!
Spero che la storia vi possa piacere sempre di più :) 
Alla prossima 
Kiss KIss
Scarlett