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Autore: Tessie_chan    08/05/2016    2 recensioni
Mi chiamo Aithusa Duchannes Kuruta, e non sono una ragazza come le altre. Sono una Maga, una Guardiana, e il mio unico scopo è proteggere gli umani,o come li chiamamo noi, i Mortali, dai demoni, dai Rinnegati e da tutto ciò che di oscuro e malvagio ci sia a questo mondo. Oggi ormai ho quasi vent'anni, sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui ho perso quasi tutta la mia famiglia nell'attacco al popolo dei Kuruta, e sono sul punto di realizzare il mio destino: affrontare la Brigata dell'Illusione, e fare finalmente giustizia.
E' quasi come una roulette russa. Sto per giocarmi il tutto per tutto, potrei vincere e essere finalmente una donna libera, oppure potrei perdere e morire, abbandonando così tutte le persone che amo al loro destino.
La mia storia comincia cinque anni fa, dal mio esame per diventare Hunter. Perchè è in quell'occasione che ho incontrato le persone che hanno stravolto la mia vita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Killua Zaoldyeck, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Aithusa era ormai sveglia da ore, e guardava Killua dormire. A quanto pareva, stava diventando un'abitudine.
Si era svegliata verso le tre del mattino, con il lenzuolo incollato al corpo per il sudore e il fiato corto. Aveva sognato che Killua moriva per mano dei Ragni, che decidevano di ucciderlo solo per il fatto che era Legato a lei.
Quell'incubo l'aveva sconvolta nel profondo, e le aveva ricordato che non poteva stare vicino al ragazzo che amava, non più: doveva allontanarsi da lui, se voleva che continuasse a vivere.
Incapace di rimettersi a dormire, era uscita dalla propria stanza ed era andata a bussare alla porta del fratello. Avrebbe preferito non disturbarlo, ma non potevano prendersela comoda, dovevano sparire. 
Inaspettatamente, Masahiro era andato ad aprirle: nemmeno lui riusciva a dormire. Si erano seduti sul letto di lui e, parlando a bassa voce per non svegliare Gon, avevano fatto dei programmi. Avevano stabilito che dovevano nascondersi, ma senza lasciare York Shin City, almeno fino a quando non sarebbero stati sicuri che la Brigata avesse abbandonato la città; una volta andati via i Ragni, sarebbero andati altrove.
Nascondersi non sarebbe stato difficile: Aithusa era stata addestrata dai migliori mercenari del mondo, e se voleva, poteva scomparire nel nulla senza che nessuno avesse più possibilità di trovarla. Ciò che sarebbe stato difficile era invece convincere Killua e gli altri a lasciarla andare. In effetti era praticamente impossibile. Così, anche se a malincuore, i due fratelli avevano deciso di scappare di nascosto, senza dare spiegazioni a nessuno. Era una cosa orribile da fare, ma non avevano altra scelta.
Verso le cinque del mattino Masahiro aveva acceso la televisione, e si era sintonizzato sul telegiornale, mentre Aithusa si era stesa sul letto del fratello, e stava quasi per appisolarsi, fino a quando il fratello non aveva lanciato un grido che l'aveva fatta ruzzolare giù dal letto per lo spavento.
<< Ma sei impazzito? Vuoi svegliare Gon? Cosa hai da urlare? >> aveva chiesto Aithusa, raggiungendo il fratello, che stava fissando lo schermo con occhi spenti. La ragazza guardò anche lei la televisione e capì perchè il fratello era così sconvolto.
Stavano trasmettendo un servizio che parlava della Brigata: dicevano che i loro cadaveri erano stati ritrovati nella periferia della città, completamente straziati dalle pallottole.
<< Secondo te è vero? >> aveva chiesto Masahiro con un filo di voce.
<< Tu che dici? E' ovvio che non è vero! >> aveva risposto Aithusa << O meglio, non è vero che sono morti. >>
<< Ma com'è possibile? Hanno ritrovato i loro cadaveri! >>.
<< Invece no. Quelli non sono corpi veri. >> Aithusa aveva preso dalla borsa un grosso libro rilegato, e lo aveva aperto su una pagina << E' un incantesimo molto difficile da fare, e può essere fatto solo da alcuni Maghi con particolari poteri. Si chiama Mano sinistra di Dio e Mano destra del Diavolo. Permette di creare delle copie di qualsiasi cosa, perfino di esseri viventi. Tuttavia, se si crea la copia di una persona, questa è immobile e senza vita, come un fantoccio. Devono aver creato queste copie di loro stessi, e devono averle sporcate con il sangue, per dare l'impressione che fossero corpi veri. >>
<< Quindi i cadaveri che hanno trovato sono falsi! >> esclamò Masahiro.
<< Esatto. >>
<< Ma perchè fare una cosa simile? >>
<< Per due motivi. Per prima cosa per evitare di essere ancora cercati dalla polizia e dalla mafia. E poi... >> Aithusa si interruppe, mordendosi le labbra << Per farci uscire allo scoperto. >>
<< Non dirai sul serio! >>
<< Sono serissima. Il loro era un buon piano. Se io non avessi saputo dell'esistenza di questo incantesimo, a quest'ora saremmo in giro per la città come se niente fosse, e saremmo già morti. >>
<< Ma Kurapika non lo sa! Lo dobbiamo avvertire! >>
<< Chiamalo tu, se vuoi. Io mi astengo volentieri. >> aveva detto Aithusa, ed era tornata in camera, si era sdraiata sul letto e aveva guardato Killua dormire.
Ormai era da ore che lo guardava: voleva fissare a fuoco quell'immagine nella mente, voleva approfittare di ogni singolo secondo che le restava da passare con lui.
In quel momento si ricordò di una cosa: aveva ancora quel foglio che aveva rubato al Rinnegato. Non lo aveva ancora visto.
Andò a prenderlo dalla tasca dei pantaloni, e si sedette in poltrona. Sarebbe sembrato un normale foglio bianco, se non fosse stato per quella forte energia Nen che emanava.
Aithusa attivò il Gyo, nel tentativo di trovare qualche messaggio nascosto, e sul foglio comparve una specie di strana poesia. Aithusa la lesse una, due, tre volte, mentre il battito cardiaco accelerava sempre di più, fino a quando se lo sentì rimbombare nelle orecchie.
Aithusa saltò dalla poltrona e si precipitò verso la stanza del fratello << Nii-sama! Nii-sama, aprimi subito! >>
Masahiro spalancò la porta allarmato, e trattenne il fiato quando vide l'espressione della sorella. 
Aithusa aveva la faccia di una persona a cui era crollata la terra sotto i piedi, e tentava disperatamente di non precipitare nel vuoto: vacillava visibilmente, e gli tendeva un foglio << Leggi questo, leggi... >>
Masahiro strappò il foglio dalle mani della ragazza, e lesse queste parole:



Cinque anni fa il sole è tramontato su un grande regno
Sacrificato sull'altare di un destino avverso
 affinchè le tredici lune potessero salvarsi.
Ma il destino è beffardo e crudele
poichè il re e la regina hanno salvato l'unica persona 
della quale la morte era stata invocata.
Le tredici lune hanno compreso oggi il loro errore
e cercheranno ora di rimediare, ma inutilmente.
Il loro tempo è finito, il loro destino presto di compirà, 
e saranno condotti alla rovina.
Novembre e dicembre sono già caduti, e gli altri li seguiranno
primi fra tutti agosto e settembre. 
Colei che possiede sangue di Avalon e sangue dei Kuruta
un giorno risplenderà con forza abbagliante nell'oscurità
 e la Brigata soccomberà davanti a lei.
Avrà occhi di fiamma e sangue, e capelli d'ebano
e la sua mano li colpirà senza pietà,
ma dovrà essere prudente
perchè solo una vera principessa
può fare giustizia per un popolo perduto.
La Brigata brucerà tra le fiamme purificatrici
e ciò che un tempo è stato tornerà ad essere.



 
Masahiro era incredulo: quelle parole...
<< E' una profezia >> disse Aithusa con voce atona << Una profezia che rivela il destino della Brigata. >>
<< Colei che ha sangue di Avalon e sangue dei Kuruta... Tess, questa profezia parla di te! Dice che tu sei destinata a distruggere la Brigata dell'Illusione! >>
<< Ironia della sorte, non trovi? >> rise amara Aithusa, crollando seduta su una poltrona << Nostro fratello vuole sterminare la Brigata da anni, ... e adesso tocca a me fare giustizia, proprio a me, che non ho mai creduto nella vendetta! >>  Aithusa continuava a ridere con aria sarcastica << E sai cosa è ancora più ironico? Che sono io la causa di tutto questo! Hanno sterminato i Kuruta perchè volevano uccidere me! Altro che occhi scarlatti! >> la Maga rideva e piangeva allo stesso tempo << Il nostro popolo, i nostri genitori.... sono tutti morti per colpa mia! Non è divertente, secondo te? >> Aithusa parlava con la voce scossa dai singhiozzi << Se Kurapika sapesse, probabilmente vorrebbe uccidere me, non i Ragni! >>.
Masahiro guardava addolorato la sorella, che ormai era preda di una vera e propria crisi isterica. Come poteva biasimarla: scoprire che la Brigata aveva sterminato i Kuruta nel tentativo di eliminare lei doveva essere stato un colpo tremendo.
Il ragazzo si inginocchiò accanto alla sorella << Ascolta, Tess... io posso solo immaginare cosa stai provando in questo momento. Non starò qui a dirti che tu non hai colpa per quello che è successo, perchè so che tanto non mi crederesti. Però voglio dirti un'altra cosa. >>
<< Cosa? >> chiese Aithusa, senza smettere di piangere.
<< Che devi stringere i denti e andare avanti. Non potrai mai riportare in vita i morti, però... la profezia dice che mamma e papà ti hanno messo in salvo, perciò molto probabilmente sapevano cosa stava per succedere. >> Masahiro le prese la mano << Ora puoi scegliere cosa fare: puoi arrenderti e lasciarti ammazzare da loro, oppure... puoi fare in modo che i nostri genitori non siano morti invano. Puoi realizzare il tuo destino, e liberare il mondo dall'oscura presenza della Brigata. >>
Aithusa guardò il fratello con gli occhi pieni di lacrime << Ma io non voglio vendetta... >>
<< Non è vendetta! E' giustizia! Quei mostri devono essere fermati, o continueranno a mietere vittime, lo capisci?? >>
La Maga guardò ancora il fratello, poi guardò verso la parete che separava la stanza del fratello da quella dove dormiva Killua << Al destino non si può sfuggire. >>
<< No, infatti. >> Masahiro la fece alzare << Perciò cosa farai, sorellina? >>
Aithusa si asciugò le lacrime, e raddrizzò fieramente le spalle << Mi allenerò, studierò e combatterò con tutte le mie forze, e diventerò Maestra di Arti Magiche, e quando sarò pronta, affronterò la Brigata, e non mi fermerò fino a quando non sarò morta, o saranno morti loro! Lo giuro su tutto quello che ho di più caro al mondo! >>
Masahiro abbracciò forte la sorella << E io sarò con te. Sempre. >>
***
Killua aprì gli occhi lentamente, con il sorriso sulle labbra, e allungò una mano per trovare Aithusa nel letto.
Ma lei non c'era. Killua si mise a sedere, e si voltò verso il bagno << Tess, sei lì? >>
Nessuna risposta. Killua si alzò, si infilo i boxer e una canottiera, e uscì dalla stanza, andando verso quella di Masahiro.
Trovò la porta socchiusa, ed entrò: Gon dormiva ancora profondamente con la bocca aperta, e di Masahiro non c'era traccia, tanto meno della Maga.
Allora il ragazzo fu colto da un terribile sospetto: si precipitò di nuovo nella stanza di Aithusa, e vide che tutte le cose della ragazza erano sparite, e sulla scrivania c'era un biglietto ripiegato.
Killua lo prese e lo aprì con le mani tremanti:


Mio amato Killua, 
mi dispiace di averti lasciato in questo modo, senza nemmeno una spiegazione. Ma era necessario. Ho ucciso un membro della Brigata, e ora devo darmi alla clandestinità. 
Non sono sola, Masahiro verrà con me; ci nasconderemo per un po' nelle vicinanze, poi ce ne andremo definitivamente, e non torneremo più.
 Non posso più mostrarmi a nessuno, e tu non mi puoi seguire, perchè ho preso la decisione di tornare ad Avalon. Mi dispiace dirlo, ma credo che non ci rivedremo mai più.
Non mi cercare, ti prego. Non mi troveresti, e ti metteresti in pericolo inutilmente. Non mi aspetto che tu continui ad amarmi dopo tutto quello che ho fatto, perciò ti chiedo di dimenticarmi e rifarti una vita senza di me. L'unica cosa che mi sta davvero a cuore è che tu sia felice.
Forse Illumi aveva ragione. Forse è vero che noi donne Duchannes siamo traditrici per natura. Probabilmente è questo che penserai di me. Non importa. Se questo ti farà sentire meglio, pensa pure le cose peggiori di me.
Voglio che tu sappia che, a dispetto delle apparenze, io ti amo e ti amerò per sempre. Il mio cuore ti appartiene, e apparterrà sempre a te. Ricordalo.
Addio, amore mio. Sii felice, e perdonami, se puoi.
Aithusa Duchannes Kuruta


 
Killua strinse forte il biglietto tra le mani, e cadde in ginocchio, tremando.
Aithusa lo aveva lasciato. Se n'era andata.
Sin da quando avevano saputo della Brigata, Killua aveva temuto che sarebbe accaduta una cosa simile. Ora per colpa di quei mostri, Aithusa era dovuta scappare.
Ma perchè non lo voleva con sé? La risposta era ovvia: perchè lui non era all'altezza della situazione. Non era un Mago.
Killua rilesse la lettera: Aithusa gli chiedeva di dimenticarla. Certo, come se fosse possibile. Loro erano anime gemelle, e dovevano stare insieme. Killua ripensò a quello che aveva detto ragazza mesi prima " Noi ci apparteniamo, e le cose non cambieranno, per quanto grande possa essere la distanza tra noi"
Sì, era proprio così: lui apparteneva a lei, e lei apparteneva a lui, e sarebbe stato così per sempre.
Killua afferrò il telefono e scrisse un messaggio:
Non importa se siamo lontani. Non importa se non stiamo insieme. Io ti aspetterò, anche per sempre se sarà necessario. Perchè ti amo, e non amerò mai nessun'altra a parte te. Ricordatelo.
Killua inviò il messaggio, sicuro che Aithusa lo avrebbe ricevuto.
Non si sarebbe liberata di lui. L'avrebbe aspettata, e avrebbe continuato ad amarla, per sempre. 
Perchè lei teneva il suo cuore, e lui non avrebbe voluto diversamente.

   
 
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