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Autore: Shirubia chan    08/05/2016    1 recensioni
Ogni membro della Raimon, compresi tutti i componenti della Inazuma Japan, dovrà abbandonare per sempre il calcio o sempre più persone verrano coinvolte. In caso di rifiuto i giocatori verrano sfidati ogni settimana lo stesso giorno e alla stessa ora a partire dalla prossima domenica ad una partita di calcio. In caso di perdita i danni a carico di poveri innocenti verranno incrementati. In caso di vincita altre squadre verranno inviate a disputare degli incontri ripetendo il medesimo processo fino alla vostra resa.
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La Inazuma Japan ha da pochi mesi vinto il Football Frontier Internation. Una nuova cospirazione è però in atto, pronta ad annientare il calcio. Toccherà quindi di nuovo a loro risolvere la situazione, affiancati stavolta, dalla misteriosa Violaine.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb/Akio, Nuovo personaggio, Shawn/Shirou, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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2.Violaine
 

La notte era ormai quasi calata e i 4 ragazzi si trovavano ancora per strada, intenti a camminare immersi nei loro pensieri.
Ciò che era successo li aveva decisamente turbati.
-Ragazzi che attaccano delle scuole e le distruggono utilizzando il calcio. Non vi sembra anche a voi una situazione familiare?- Jude interruppe il silenzio che si era creato fra loro.
Mark, Nathan e Axel si guardarono con uno sguardo preoccupato, consapevoli della risposta.
Un anno prima gli eventi della Alius Academy erano riusciti a catalizzare su di se l’attenzione dei media allarmando l’intero sistema giapponese.
Solo l’intervento tempestivo della Raimon aveva fermato i loschi piani di Astram Shiller, liberando dalla sua influenza negativa i ragazzi della Gemini Storm, Epsilon, Diamond Dust, Prominence e Genesis, offrendogli una nuova prospettiva di vita.
Il sospetto che non fossero dei semplici atti vandalici ma qualcosa di più grave e somigliante ad una realtà che avevano recentemente affrontato li fece ammutolire.
Per molti di loro, tra cui Nathan, combattere gli “alieni” era stato durissimo.
Erano riusciti a compromettere le loro personalità mettendoli addirittura l’uno contro l’altro.
Arrivati ad un incrocio i ragazzi si fermarono.
-Ho intenzione di contattare Caleb e David. Devo sapere cosa ne pensano di tutta questa faccenda- disse Jude sistemandosi con una mano i suoi occhiali da aviatore.
“Già!” pensò Mark “Caleb e David…”
Anche loro erano della Royal Academy e come Jude dovevano essere rimasti scossi per l’accaduto.
-Io invece ho intenzione di saperne un po’ di più e di indagare per quanto riguarda la Kirkwood- esclamò Axel.
Anche lui era rimasto toccato dalla distruzione della sua ex scuola ma non lo dava a vedere.
-Bene!- Mark sembrava aver ripreso tutta la sua energia e il suo vigore. -Domani appuntamento nel locale del signor Hillman per nuovi aggiornamenti.
Nathan sorrise all’ottimismo del suo capitano e accennò un sì con la testa seguito poi dagli altri due compagni.
Subito dopo i ragazzi si salutarono, dividendo le loro strade e scomparendo nell’oscurità che aleggiava sulle vie circostanti.
Mark iniziò a correre velocemente, percorrendo la strada che lo avrebbe portato a casa Evans, desideroso di sdraiarsi sul suo comodo letto e riposarsi.
Aveva troppi pensieri in testa per i suoi gusti!

Arrivato sulla soglia di casa suonò il campanello, aspettando che uno dei suoi genitori aprisse la porta.
Pochi secondi dopo sentì il suono del catenaccio che girava e la porta iniziò lentamente ad aprirsi.
Quando la porta si aprì del tutto, una figura femminile apparve sulla soglia, illuminata dalla luce delle lampade presenti in corridoio.
Mark restò fermo e immobile ad osservare quella figura femminile che però non apparteneva a sua madre, bensì a una giovane ragazza che doveva aver avuto all’incirca la sua età.
La ragazza aveva i capelli neri come la notte lunghi fino alle spalle e gli occhi, anch’essi scuri, lo scrutavano con curiosità analizzandolo molto attentamente.
Ad una seconda osservazione Mark notò che era in pigiama, composto da una canotta e dei pantaloncini corti.
Se era in pigiama dentro casa sua voleva dire che si trovava dentro casa sua da tempo e, se si trovava dentro casa sua da tempo, voleva dire che doveva restare.
La ragazza sorrise divertita alla reazione del ragazzo che, non riuscendo a capire cosa stesse facendo nella sua “umile dimora” aveva assunto un’aria molto perplessa.
Una signora di mezz’età apparve istantaneamente sulla porta, prendendo Mark per un orecchio e portandolo nel soggiorno di casa, seguita dalla corvina.
-Ahi mamma. Vacci piano!- si lamentò.
-Senti un po’ signorinello. Si può sapere dove sei stato?- chiese sua madre in un misto di preoccupazione e rimprovero. -Hai visto che ore sono?
-Scusami. Mi sono fermato dal mister Hillman- rispose Mark imbarazzato mentre si grattava la testa per il nervosismo. -Comunque… Chi è quella ragazza?
La signora Evans si girò e fissò la ragazza in questione con un’aria interrogativa e sorpresa, quasi come se non si fosse mai accorta della sua presenza, per poi rilassarsi e sfoderare uno smagliante sorriso nella sua direzione.
-Lei è la figlia della sorella di tuo padre. Tua cugina.
-Che cosa?- esclamò Mark sorpreso. -Da quand’è papà ha una sorella?
-Ovviamente da sempre- esclamò una voce baritonale.
Il padre di Mark, appena uscito dalla camera dei suoi, fissò prima il figlio e poi la nipote sospirando affranto.
Scese dalle scale e andò in soggiorno sedendosi sulla poltrona.
Si guardò nervosamente le mani e poi, fissando la nipote, come preso da un forte mal di testa si massaggiò la tempia con insistenza.
-Mi dispiace di non averti mai messo al corrente di questo. Io e mia sorella abbiamo avuto un… disguido diciamo. Abbiamo perso da tempo i contatti ma ora…
-Mia madre e mio padre sono morti entrambi in un incidente e lo zio è l’unico parente prossimo che ho- continuò la ragazza parlando con calma e spiegando la situazione.
Mark la fissò esterrefatto. Non aveva la minima idea che suo padre avesse una sorella e neanche che avesse una cugina.
Pur g
uardandola attentamente non notava la benché minima somiglianza con lui e nemmeno con suo padre.
-Da oggi in poi vivrà qui con noi e da te mi aspetterò molta comprensione. Intesi?- disse la signora Evans guardandolo torvo.
-Certamente!- scattò sull’attenti sfoggiando il migliore sorriso di circostanza che possedeva.
La ragazza proruppe in una sonora risata.
-Sei davvero uno spasso cuginetto- disse tra una risata e l’altra cercando di contenersi.
La sua voce era vivace, con uno strano intercalare, dovuto ad un accento che doveva trovarsi in una parte del Giappone che per Mark era sconosciuta e inesplorata.
Non appena si calmò gli sorrise. -Sarà bello vivere insieme.
-Sicuro!- Mark sorrise a sua volta. Ecco qualcosa che avevano in comune, la risata calda e spontanea!
-Allora piacere di conoscerti…- Mark si bloccò realizzando di non sapere ancora il suo nome.
La ragazza lo guardò comprensiva e allungò un braccio tendendogli la mano.
-Violaine!- rispose ancor prima che Mark avesse formulato la domanda. -Mi chiamo Violaine!

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice:

Salve a tutti! Eccoci con un nuovo capitolo della saga Inazuma Eleven-The secret cospiracy :3
Possiamo notare con piacevolezza Jude e Axel versione Holmes e Watson alla ricerca di indizi. Mark ha appena scoperto di avere una cuginetta che già gli vuole bene. Del resto l’allegria di Mark è talmente contagiosa che nessuno può odiarlo su. Comunque mi sono accorta che più avanti con la storia ci saranno dei temi un po’… Crudi diciamo.
Proprio per questo ho dovuto aumentare il rating della storia da giallo a arancione.
Che altro dire? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Spero che recensirete e mi darete un vostro parere. E per favore se ci sono errori grammaticali fatemelo notare altrimenti non migliorerò mai come scrittrice ç.ç

Al prossimo capitolo <3

  
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