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Autore: Sylvie91    09/05/2016    3 recensioni
Sorride triste al pensiero di sua madre che sicuramente la starà maledicendo per la sua testardaggine e intraprendenza, che sicuramente le avrebbe fatto un sermone senza fine vedendola così armata, ritenendola in effetti poco femminile.
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Dìs, Frèrin, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Il fragore delle armi non smette mentre la maggior parte della compagnia aspetta ansiosa l’arrivo del loro compagno impegnato in una dura lotta contro un numero per lui sproporzionato di orchi; Thorin guarda un attimo i suoi compagni, Fili e Kili che stanno attorno a Dis per il momento svenuta e Frerin che le tiene la mano fissando anche lui l’entrata del passaggio.
-Spingetemi su, devo aiutare Dwalin.- afferma Thorin sentendo un urlo di dolore del compagno.
-No, Thorin. Hai una missione, dobbiamo andare avanti.- risponde Gandalf –Sono sicuro che se la caverà.-
-E’ da solo!- sbraita il nano muovendosi verso l’uscita, finchè un corno rimbomba tra le rocce e il rumore di frecce scagliate precede le urla degli orchi feriti.
-Ora non più.- sorride Gandalf tranquillizzandosi, sapeva che gli elfi sarebbero arrivati in loro soccorso e sicuramente avranno tratto in salvo Dwalin e scortato a Gran Burrone –Andiamo Thorin.-
Il nano fa un gesto alla compagnia di seguire lo stregone lungo un corridoio di rocce, per poi avvicinarsi ai nipoti e al fratello –Come sta?- chiede facendo un cenno con la testa verso la sorella priva di sensi.
-E’ solo svenuta Thorin, si rimetterà presto.- risponde Frerin caricandosela sulle spalle.
-Doveva rimanere a casa.- borbotta il principe cominciando a seguire il sentiero, lasciando il fratello più giovane con i nipoti visibilmente preoccupati –Indad Frerin è tutta colpa mia.- afferma Fili, con voce quasi rotta così distante dal suo solito atteggiamento distaccato che ha cercato di imparare da Thorin.
-No, nipote… hai fatto quanto possibile per salvare tua madre e lei ha fatto il possibile per salvare te. Sono cose che possono accadere.- afferma Frerin con un tenue sorriso per rassicurare il biondo principe.
-E-e Dwalin?- chiede invece Kili.
-Dwalin lo troveremo presto. C’è un motivo per cui Thorin è così di malumore ed è perché incontreremo presto un po’ di elfi.- risponde il nano caricandosi meglio la sorella sulla spalla –Ma adesso gambe in spalla, altrimenti Thorin è capace di lasciarci indietro.-
-Vado avanti io.- afferma Fili, seguendo il sentiero.
Sentiero compresso tra due pareti rocciose talmente alte che il sole è quasi nascosto e invade il percorso con solo sporadici raggi, Bilbo guarda in alto il cielo sereno e terso così tranquillo e così in contrasto con il trambusto vissuto appena pochi minuti prima.
Si guarda intorno e non può fare a meno di notare il volto scuro di Thorin così concentrato nei suoi pensieri, può solo intuire le sue preoccupazioni: da una parte c’è sua sorella svenuta e forse con qualche trauma, dall’altra parte la perdita di un compagno; anche se la sicurezza di Gandalf dovrebbe infondere un po’ di speranza, questa non riesce a penetrare nella scorza dura del nano.
Poi un qualcosa di strano accarezza leggermente i sensi di Bilbo, come a volerlo accoglierlo in qualcosa di sicuramente più grande di lui; stranamente l’angoscia sembra diminuire e si sente avvolto in un vello caldo, è una sensazione nuova e se da una parte lo preoccupa perché sembra esserne l’unico affetto dall’altro vorrebbe rimanere sempre in questa bolla.
Si gira velocemente verso Gandalf sperando di ottenere delle spiegazioni per questa strana sensazione, vuole avere la sicurezza di non stare impazzendo proprio ora.
-Gandalf, dove stiamo andando?- chiede Bilbo.
-Tu riesci a sentirla?- domanda di rimando lo stregone fermandosi un attimo.
-Ehm… sì, non sono sicuro… ma sembra m-magia.- risponde titubante lo hobbit, non sapendo se effettivamente sia quella la definizione giusta per le sua sensazioni.
-Ed è esattamente quella.- afferma Gandalf –Una grande e potente magia.- conclude poi lo stregone riprendendo poi la strada.
-Signor Gandalf, c’è una luce lì in fondo!- esclama ad un certo punto Dori, facendo accelerare il passo agli altri; sino ad arrivare ad un spiazzo aperto che lascia libera la visuale verso delle splendide costruzioni che sembrano incastonate nella roccia.
Tutto l’ambiente sembra così armonioso e spettacolare che riempie gli occhi ai nani, che sono onestamente sorpresi da questo paesaggio così idilliaco e pacifico, Gandalf sorride soddisfatto sicuramente Elrond potrà dare qualche giorno di riposo alla compagnia oltre ad aiutarli a leggere la mappa; sempre che Thorin gliela faccia toccare.
-La Valle di Imladris. Nella lingua corrente è nota con un altro nome.- afferma lo stregone continuando il sentiero che porta verso Gran Burrone –Qui si trova l’ultima casa accogliente a est del mare.-
Thorin guarda irato lo stregone davanti alla fila, se non avesse bisogno di far riposare la sorella e di ritrovare Dwalin mai si fermerebbe in un riparo degli elfi, sicuramente questa sosta è un piano di Gandalf già la sera scorsa aveva espresso il desiderio di fermarsi a Gran Burrone.
Il nano batte seccato il pugno contro il muro roccioso, per poi continuare il cammino incrociando lo sguardo di Bilbo leggermente stupito nel vedere il gesto pieno di rabbia del nano.
-Non preoccupatevi, mastro scassinatore questa volta la mia rabbia non è per causa vostra.- sussurraa il nano passando affianco allo hobbit che manda giù la saliva preoccupato, sperando di non essere molto presto causa dell’ira del nano.
 
L’arrivo alle porte di Gran Burrone lascia a bocca aperta non solo Bilbo, ma anche i nani più giovani Fili e Kili si guardano attorno meravigliati e Ori ha una mezza idea di fare presto degli schizzi su questo luogo magico; passano sopra l’ennesimo ponte prima di arrivare a uno spiazzo rotondo che accoglie tutti i nani.
Un elfo scende dalle scale salutando con un lieve inchino Gandalf e scambiando un paio di parole prima che il suono di un corno, simile a quello che hanno sentito prima nel passaggio, allarma i nani che si chiudono in uno stretto cerchio con le armi in mano.
E velocemente si trovano circondati da alti elfi in sella a dei maestosi cavalli; Elrond guarda un attimo i suoi ospiti per poi rivolgersi a Gandalf tranquillamente informandolo degli orchi uccisi.
-Strano per gli orchi avvicinarsi così tanto ai nostri confini. Qualcosa deve averli attirati.- afferma in lingua comune il signore di Imladris passando la spada a un suo servitore.
-Magari siamo stati noi.- risponde Gandalf indicando con il bastone i nani con ancora le armi in pugno.
-Noto, che c’è un ferito tra voi.- ribatte Elrond, notando Dis ancora in braccio a Frerin – Narwain, scorta la nostra paziente in una delle camere, passerò io stesso per le cure.-
-Tu elfo, non toccherai mai mia sorella.- ringhia con ferocia Thorin con la spada sempre in pugno, finchè Frerin gli tocca il braccio per fargli abbassare l’arma lanciandogli uno sguardo serio e pieno di rimproveri –Il tuo orgoglio è più importante della salute di Dis, fratello?- domanda sottovoce.
Thorin guarda, sempre più innervosito, il fratello che non accenna di abbassare lo sguardo e davanti alla sua caparbietà accenna un segno di assenso, tanto che la compagnia rompe il cerchio facendo passare Frerin verso l’elfo indicato da Elrond.
-Vi ringrazio, signore di Imladris.- s’inchina appena Frerin, provocando dei rumorosi e bassi brontolamenti, ottenendo di risposta l’inchino di Elrond –Non preoccupatevi principe Frerin, passerò presto a vedere le condizioni della principessa.-
-Come fate a sapere chi sono?- chiede Frerin incuriosito.
Elrond accenna un sorriso –Ad ogni domanda arriverà una risposta mastro nano.-
Thorin intanto studia fermo e rigido i suoi anfitrioni che stanno accogliendo i suoi parenti più stretti, è sempre più convinto di non voler aiuto dagli elfi e soprattutto una domanda  lo rende sempre più ansioso e arrabbiato.
-Un nostro compagno è rimasto a combattere contro gli orchi. Dov’è?- chiede Fili con voce ferma anticipando il proprio zio.
Elrond si fa avanti con volto serio e fermo, scostando leggermente Gandalf per portarsi davanti ai nani che ormai hanno rotto la posizione di difesa e aspettano con ansia notizie riguardanti il loro compagno –Credo di essere portatore di infauste notizie. Quando siamo arrivati non vi era alcun nano a combattere contro gli orchi.-
A queste parole Thorin sgrana gli occhi come a non crederci e Balin cade in ginocchio privo di forze non riuscendo ad accettare che suo fratello sia stato eliminato da una mandria di orchi, Bilbo velocemente si fa vicino all’anziano nano assieme ad Ori.
-Non avete trovato il suo corpo Signore di Imladris?- chiede tremante Balin alzando lo sguardo tremolante verso l’elfo.
-Mi dispiace mastro nano, non è stato trovato niente se non i corpi degli orchi uccisi.- risponde l’elfo con una nota di tristezza nella sua voce, notando lo sconforto negli occhi e nei volti dei suoi ospiti –Vi prego riposatevi, poi sta sera potremo parlare con calma dell’accaduto.-
-Come potremo mai riposarci se un nostro compagno è stato ucciso o catturato?- brontola Gloin alzando anche le proteste degli altri nani, finchè Gandalf non batte per terra il proprio bastone –Vi riposerete perché avete una missione! Per Dwalin troveremo una soluzione, se non vi è il corpo non è detto che sia morto.- conclude lo stregone cercando di quietare gli animi.
-Manderò i miei guerrieri a perlustrare la zona.- afferma poi Elrond, guardando un paio di elfi ancora a cavallo che si girano, davanti all’ordine silenzioso del loro signore, per uscire galoppando da Gran Burrone.
I nani a questa proposta non sembrano meno rilassati, ma nonostante tutto seguono gli elfi verso l’interno dell’enorme edificio; Balin sembra non volersi muovere e guarda speranzoso verso il ponte da dove sono arrivati mentre cammina accompagnato da Bilbo e Ori.
-Principe Thorin.- lo ferma Elrond cercando in una sua tasca qualcosa –Questa credo che appartenga al suo compagno.- afferma passando a Thorin un foglio di carta piegato e macchiato di sangue che sembra fresco.
-Lo saprò presto.- ribatte con un grugnito il nano prendendo il foglio e seguendo la compagnia in quelli che sono i loro futuri appartamenti.
 
Dopo aver posto nella propria stanza le proprie armi, Thorin si distende nel letto placidamente, i muscoli cominciano a fargli male per la lunga corsa e per la fatica fatta la sera precedente nella lotta contro i troll; tira fuori dalla tasca la lettera che Elrond gli ha consegnato al loro arrivo e la apre, da una parte vuol essere sicuro che sia di Dwalin dall’altra si chiede chi mai potrebbe tenere una corrispondenza con il guerriero se non il fratello.
Ma già dalle prime righe si accorge di sbagliarsi, quella scrittura così minuta e raffinata non è di Balin, ma di Dis.
 
Dwalin,
ho ricevuto la tua ultima lettera e non ho potuto aspettare a risponderti.
Non so come poter definire i sentimenti che si sono alternati durante la lettura, ma uno ha prevaricato su tutti ed è la rabbia; non so quando tornerai agli Ered Luin, ormai manchi da quasi un anno, comunque non ti dovrai mai più avvicinare a me e ai miei figli.
Ovviamente quando ci sarà Thorin e Balin ti tratterò come se nulla fosse successo, ma se ti vedo con Fili e Kili a parlare di quell’argomento che avevamo deciso di mantenere segreto non rispondo delle mie azioni.
Soprattutto non avvicinarti a Kili, lui in assoluto non deve sapere niente.
Trovo inutile la tua dichiarazione nei miei confronti, inutile perché ormai quei sentimenti che provavo per te sono spariti da tempo e ciò per colpa tua; tutte quelle promesse con cui hai cercato di legarmi, tutti quei “se” rimasti ipotetici e così aleatori da non potermi dare alcun futuro.
Sei tu ad aver deciso per una vita tra le armi e da guerriero tanto tempo fa.
L’unica cosa di cui ti sono grata è che mi hai aiutata nel momento del bisogno senza chiedermi niente e senza pretendere niente, peccato che vuoi riscuotere il mio debito ora e mi chiedi proprio quello che non ti posso concedere.
Anche se ritornerai a casa considera questa lettera un addio Dwalin.
Dis.
 
Thorin rilegge un paio di volte la lettera con gli occhi sbarrati e pieni di ira, cosa gli nascondono sua sorella e Dwalin? Perché Dis sta cercando di tenere nascosto qualcosa?
Il nano si ferma prima di accartocciare la lettera tra i propri pugni, deve calmarsi e deve parlare con Dis, scoprire cosa c’è sotto a questa lettera che sembra così importante e che sembra nascondere un passato piuttosto turbolento.
 
 
Ciao ^^ lo so ci ho messo un po’ ad aggiornare questa volta, ma dovevo decidere come continuare all’inizio pensavo di fare ricomparire subito il ns guerriero pelato; poi mi sono detta “ se non lo faccio penare non sono io”… et voilà.
Spero che approviate la mia scelta, fatta anche per rendere più originale la storia!
A presto( esami permettendo^^)
Syl
   
 
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