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Autore: Silvery Mist    09/04/2009    7 recensioni
Quando Riza esce con un altro uomo, un geloso Roy interviene perché non scocchi la scintilla.
Tradotta per Lely1441.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note della traduttrice: Questa è stata la prima storia di Silvery che ho letto e, beh, semplicemente l'adoro. X3 È talmente carina e divertente, che ho deciso di conservarla per un'occasione particolare, che capirete tra poche righe. Ma ora, bando alle ciance: ringrazio chi ha recensito ‘Stealing e Kiss', l'altra shot di Silvery: sia io che l'autrice siamo contente che vi sia piaciuta. ^^ Grazie mille anche a chi ha solo letto e a chi l'ha messa tra i preferiti, siete state tutte molto gentili. ^-^  Buona lettura! XD

 

 

 

Traduzione dedicata a Lely, per i suoi diciassette anni. Auguri tappa! XD

 

 

 

 

A Not So Perfect Date

 

"Fuori," ordinò Riza, indicandogli la porta. "Non dovresti essere qui." Black Hayate se la svignò velocemente sotto il tavolo ma Roy rimase al suo posto.

"Perché no?" chiese, con la sua migliore espressione da cucciolo.

"Sai esattamente il perché. Il mio appuntamento arriverà tra un paio di minuti."

"Una ragione in più per me per essere qui," rispose, mentre si sistemava comodamente sul suo divano. "Ho promesso a tuo padre che mi sarei preso cura di te, il che include l'assicurarmi che i tuoi appuntamenti non abbiano ulteriori motivi."

"Comunque," disse Riza, voltandogli le spalle e andando verso il bagno. "Non tutti sono come te, sai,"  aggiunse da sopra la spalla. Lui si alzò velocemente e la seguì.

"Comunque sia, come hai conosciuto questo ragazzo?" chiese, appoggiandosi contro la porta.

"È un conoscente di Rebecca," rispose tirando fuori il rossetto. "L'ho incontrato alla sua festa di compleanno qualche settimana fa."

"Dannazione. Sapevo che avrei dovuto andarci," lo sentì borbottare sottovoce.

"Se ricordo correttamente, per prima cosa non eri stato invitato," replicò mettendosi il rossetto.

"Perché hai accettato di uscire con questo ragazzo?"

Lei aspettò un momento. "A quanto pare Rebecca gli ha dato il mio numero e mi ha chiesto di uscire per settimane. Immagino tu possa dire che, alla fine, abbia finito le scuse per rifiutare."

"Hmph. E cosa fa per vivere?"

"È un meccanico." Vedendo la disapprovazione sulla faccia di Roy, aggiunse. "Lavora all'officina sull'altro lato del fiume."

"Quindi, in altre parole, è un civile."

"Sì, lo è," rispose, voltandosi per affrontarlo. "La cosa ti disturba?"

"Forse."

Riza ghignò. "Perché?"

"Solo non penso che dovresti uscire con uomini a cui non sei nemmeno remotamente interessata."

"E che differenza c'è con quello che fai tu?"

"Io lo faccio solo perché ho una reputazione da mantenere. D'altra parte, tutte le mie ragazze sanno perché mi interesso di loro, perciò non ne porto avanti nessuna."

"E non pensi che qualcuna di loro potrebbe essere veramente cotta di te?"

Roy alzò le spalle. "Non sarei sorpreso se due o tre di loro avessero notato quando sono incredibilmente sexy." Riza sbuffò al commento. "Ma perché stiamo parlando dei miei appuntamenti quando dovremmo parlare dei tuoi?"

Riza sorrise compiaciuta mentre si spazzolava i capelli. "Se non ti conoscessi meglio, penserei che sei geloso."

Roy si avvicinò di due passi. "E anche se lo fossi?"

"In quel caso..." gli passò le braccia attorno alla vita. Roy sorrise e si inclinò leggermente in avanti ma lei voltò la testa. "È meglio che questi li prenda io per sicurezza." Tirò fuori dalla tasca del cappotto i suoi guanti da accensione.

"Hey! Quelli mi servono!"

"Non arrostirai nessuno stasera."

"Che succede se ti palpa?"

"Le mie pistole ci sono apposta."

"Sai, farai sparire qualunque prospettiva maschile se continuerai ad averle intorno."

"Ne dubito. Tu sei ancora qui dopotutto."

"Io non conto."

"Perché no? Sei un maschio, giusto?"

Un colpo alla porta li interruppe.

"Dannazione," sbottò Riza. Si precipitò fuori dal bagno, sbattendo la porta in faccia a Roy prima di andare alla porta principale. Prendendo un respiro profondo, la aprì. Il suo appuntamento stava dall'altra parte.

"Ciao James,"

"Hey, Riza. Pronta per il nostro appuntamento?" Riza annuì.

"Umm... puoi aspettare solo un momento? Devo prendere il cappotto e la borsetta." Chiuse la porta prima che potesse rispondere e si voltò. Roy stava uscendo dal bagno con disinvoltura, dirigendosi verso di lei. Aprì la bocca per dire qualcosa ma Riza gliela chiuse velocemente con la mano.

"Ora io vado e mi aspetto che lasci il mio appartamento subito dopo. Continueremo questa conversazione un'altra volta." Roy la guardò un po' confuso mentre toglieva la mano dalla sua bocca ma lei lo ignorò. Prendendo le sue cose, infilò i guanti nella borsetta prima di sgattaiolare fuori dalla porta principale.

----

Riza sospirò per la noia, mentre ascoltava James blaterare su un qualche argomento d'attualità che lei aveva dimenticato da tempo. L'appuntamento era partito abbastanza bene. L'aveva portata in un ristorante carino in una zona d'alto livello della città, seguito da una passeggiata al chiaro di luna attraverso il parco. Lei ne era rimasta piuttosto impressionata. Basandosi sulla prima impressione che aveva avuto di lui, si era aspettata che la portasse in un qualche club. Tuttavia, le loro conversazioni erano state per tutta la sera (almeno per lei) piuttosto pesanti e non vedeva l'ora che l'appuntamento finisse.

Ugh. Perché ho accettato di uscire?

Guardandosi attorno, notò alcune altre persone nel parco, incluso un uomo in lontananza che giocava al riporto col suo cane. Un'altra coppia era occupata su una panchina vicina, completamente dimentichi di ciò che li circondava. Riza sospirò ancora. In qualche modo, non poté evitare di pensare a come sarebbe stato più piacevole l'appuntamento se con lei ci fosse stato un determinato uomo dai capelli corvini.

Mi chiedo cosa starà facendo ora?

Scosse con forza la testa. Che stava facendo? Quello non era il momento di pensare al suo superiore.

"Va tutto bene, Riza?"

"Uhu?" sbatté le palpebre e voltò la testa. James la guardava, in qualche modo preoccupato,

"Scuotevi la testa."

"Oh, scusa. Stavo pensando ad un problema di lavoro."

James ridacchiò. "La vita nell'esercito deve essere piuttosto piena se devi pensare costantemente al lavoro anche quando non sei in servizio."

"Può essere duro a volte, ma ti ci abitui."

"Il suo superiore deve essere un vero schiavista per farti restare in ufficio oltre l'orario praticamente ogni sera."

Riza sorrise. "A dir la verità, probabilmente è lui a chiamarmi così. Non è molto affezionato alle pratiche."

James sorrise e si fermò. "Te l'ha mai detto nessuno che sei davvero carina quando sorridi?"

Riza arrossì leggermente. Non si aspettava quel tipo di complimento.

"Credo di essere un po' troppo vecchia per essere definita carina."

James rise. "Sono certo che non sei così vecchia, Riza," replicò, chinandosi appena per spazzare via una foglia solitaria che le era finita sul cappotto. Stava per dire qualcos'altro ma un forte abbaiare li interruppe improvvisamente e, un secondo dopo, qualcosa di nero e bianco colpì James dritto in schiena e lo fece cadere a terra.

"Woof!"

"Hayate!" Urlò Riza. Il cane guardò in alto verso di lei e scodinzolò, in cerca di approvazione. "Cattivo cane!" lo sgridò. Hayate guaì e scese da James giusto mentre una terza persona li raggiungeva.

"Mi spiace," si scusò Roy, indirizzando un veloce ghigno a Riza. "Stavamo giocando a riporto quando improvvisamente mi è scappato."

"Tutto bene," replicò James alzandosi da terra e spazzando via lo sporco dai pantaloni. "Nessun danno." Guardò Roy. "Hey! Tu non sei..."

"Sono Roy Mustang." Tese la mano.

Gli occhi di James si allargarono per la sorpresa. "L'Alchimista di Fuoco?" prese velocemente la mano di Roy e la scosse. "James O'Brien. Wow. Questo sì che è forte. Non posso credere di star stringendo la mano del famoso Colonnello Roy Mustang."

"Ne sono sicuro," replicò Roy. Riza avrebbe detto che non era colpito. Tossicchiò ed entrambi la guardarono.

"Oh! E questa è -" iniziò James.

"Riza Hawkeye," finì Roy per lui.

James lo guardò, sorpreso. "Vi conoscete?"

"Ovviamente," replicò Roy, ghignando. "Ci conosciamo da quando siamo bambini. In più siamo entrambi nell'esercito, quindi ci imbattiamo sempre l'uno nell'altra per  Central."

"A volte più di quanto sarebbe necessario," borbottò Riza tra i denti. Entrambi gli uomini non diedero segno di aver notato il suo commento.

"Quindi, come funzionano quegli attacchi con le fiamme?" chiese James. "So che è alchimia ma non mai visto altri alchimisti avvicinarsi a fare qualcosa del genere."

Roy ghignò. "I guanti che indosso normalmente sono fatti di uno speciale tessuto che crea scintille quando schiocco le dita. L'alchimia in sé è un segreto ben custodito che conoscono solo poche persone ed è veramente difficile da riprodurre a vista." Mentre spiegava, tirò fuori un accendino e Riza immediatamente riconobbe il marchio impresso sul lato metallico.

Non vorrà... pensò tra sé e sé.

"Ti interessa vedere una dimostrazione?" chiese Roy. James fece un gran sorriso e annuì entusiasta.

Cavolo.

"Puoi scusarci un momento?" si intromise lei,  spingendo rudemente Roy. "Vorrei scambiare una parola con il Colonnello Mustang."

"Huh? Oh, sicuro," rispose James in qualche modo confuso, mentre lei conduceva velocemente Roy a distanza di sicurezza con Hayate che li seguiva fiducioso. Quando fu certa che non sarebbero stati sentiti si fermò e si voltò a fronteggiare il suo superiore.

"Che diavolo stai facendo qui?"

"Sto facendo fare una passeggiata ad Hayate," rispose lui con il suo fare più innocente. "Il ragazzo guaiva dopo che sei uscita, quindi ho pensato di farlo uscire per fare un po' di movimento."

"Bugiardo. Mi stai spiando."

Roy ghignò. "Come facevo a sapere dove ti avrebbe portata dopo cena?" Gli lanciò un'occhiataccia.

"Sono sicura che tu abbia le tue fonti." Roy non rispose. Riza lanciò una veloce occhiata verso James, che guardava in loro direzione, prima di riportare l'attenzione a Roy. "Qualunque cosa tu stia tramando, fermala ora."

"Stavo solo per mostrargli un po' della mia alchimia."

"Non osare."

"Perché  no?"

"Perché ti conosco troppo bene. Appiccherai ‘accidentalmente' fuoco a qualcosa che indossa."

"Gli incidenti capitano, sai."

Riza sospirò per la frustrazione. "Non voglio averci a che fare, stasera. Finisci di far fare la passeggiata ad Hayate e riportalo al mio appartamento."

"Sì, signora," Roy sorrise compiaciuto prima di chinarsi a riagganciare il guinzaglio al collare di Hayate. Riza lo guardò sospettosa mentre la coppia si allontanava sul sentiero. Quando furono abbastanza distanti, si voltò e tornò da James. "Mi spiace per l'inconveniente," disse quando lo raggiunse.

"Va bene," replicò. "Quindi... uhh... perché il Colonnello e il suo cane se ne sono andati?"

"Oh, è venuto fuori un impegno improvviso per cui se n'è dovuto andare," gli disse, sventolando la mano nella direzione che avevano preso.

"Oh." Sembrava un po' deluso.

"Allora continuiamo?" chiese, facendo per andare avanti.

James la guardò. "Uhu? Oh, sicuro." Provò ad offrirle il braccio ma lei andò avanti, costringendolo a raggiungerla. Mentre continuavano la loro passeggiata attraverso il parco, Riza si segnò mentalmente di non dire mai più a Roy quando aveva un appuntamento.

----

"Grazie per avermi accompagnata a casa," disse Riza mentre salivano le scale verso il suo appartamento. "Davvero, non dovevi."

"Non è nulla. D'altra parte, non è sicuro per una donna rientrare sola la sera."

Si fermarono davanti al suo appartamento e lei tirò fuori le chiavi. Comunque, prima che potesse infilarle nella toppa James le presa la mano e iniziò ad accarezzarla dolcemente.

"Sono stato davvero bene stasera, Riza," disse, avvicinandosi un poco a lei. "Mi piacerebbe davvero conoscerti meglio."

"Veramente..." disse lei, levando la mano e facendo un passo indietro. "Io non-"

La porta si aprì all'improvviso e un uomo dai capelli corvini uscì dal suo appartamento.

"L'appuntamento è finito così presto? Non mi aspettavo di vederti a casa per almeno altre due ore," chiese Roy, con la voce stranamente calma; lo stesso, Riza notò i suoi occhi stavano bruciando come fuoco.

"Ho avuto una giornata lunga, come sono certa saprai," replicò bruscamente. Era stanca e non era dell'umore giusto per il suo interrogatorio.

James li fissava, sorpreso. "Abitate insieme?" chiese, indicandoli alternativamente col dito.

Roy sorrise compiaciuto. "No. Ma vengo spesso qui in visita, se capisci quello che intendo." Riza arrossì al commento.

"Questo è tutto. Dentro. Ora!" disse, spingendolo dentro l'appartamento e sbattendogli velocemente la porta in faccia. "Mi occuperò di te più tardi!" L'ultima cose che voleva quella sera era una scenata fuori dal suo appartamento. Voltandosi verso James, fece un debole sorriso. "Mi spiace. Può rivelarsi difficile a volte." James stava ancora fissando la porta.

"State insieme?" chiese, sempre puntando verso il punto in cui stava Roy qualche secondo prima.

"È complicato," replicò Riza in fretta. "Mio padre morì quando ero giovane quindi lui ha... umm... assunto il ruolo di una sorta di fratello maggiore. Può diventare un po' iperprotettivo a volte." Lo guardò per vedere la sua reazione.

Spero che non suoni troppo inverosimile,

James annuì lentamente. "Credo di poter capire. Dopotutto, ho anch'io due sorelle minori." Riza emise un leggero sospiro sollevato. "Comunque," continuò lui. "Pensi di essere libera la prossima settimana?"

"A dirti la verità, non penso che funzionerà tra noi."

James parve sorpreso. "Perché no?" chiese.

"Perché non le interessi!" urlò una voce dall'altra parte della porta. Riza si accigliò. La gelosia di Roy stava iniziando a stufarla.

"Sei un bravo ragazzo, James, ma non sento la scintilla tra noi. Penso che sarebbe meglio se restassimo amici."

"Ma pensavo-"

"Mi spiace. Buonanotte, James." Velocemente, Riza aprì di nuovo la porta ed entrò nel suo appartamento. Sospirò mentre richiudeva la porta e faceva cadere la borsetta e le chiavi sul tavolo che le stava accanto.

Chiudendo gli occhi, sentì i passi di James mentre scendeva riluttante verso l'ingresso. Si sentì un po' dispiaciuta per lui. Aveva ovviamente cercato di rendere la serata speciale, ma come Roy aveva detto prima, senza dubbio lei non era né sarebbe mai stata interessata a lui.

Parlando del Colonnello...

Aprì gli occhi e lanciò un'occhiataccia a Roy e Black Hayate, che erano nel bel mezzo di un tira e molla con un osso di pelle. "Perché non potevi semplicemente aspettare dentro l'appartamento invece di blaterare qui fuori?" domandò.

"Stava cercando di provarci con te," ribatté Roy, lasciando andare l'osso  e facendo cadere di conseguenza Hayate all'indietro. Voltandosi verso di lei, aggiunse, "D'altra parte, lui non mi piace."

"Dubito che ti piaccia chiunque provi più di un interesse passeggero verso di me," sbottò, mentre scivolava fuori dal suo cappotto prima di entrare in bagno. "E non posso credere che tu mi abbia seguita."

"Come ho detto prima, volevo essere certo che non cercasse di approfittarsi di te," commentò Roy, mentre guardava Hayate rosicchiare il suo premi. "Qualcuno deve proteggere il tuo onore."

"Disse l'uomo inutile sotto la pioggia," replicò lei, iniziando a togliersi gli orecchini.

"Onestamente, puoi essere così infantile, a volte."

Roy semplicemente sogghignò e si alzò dal divano. "Ti ho detto che sei bella, stasera?" chiese, mentre si avvicinava a lei.

Riza si fermò e guardò il suo riflesso nello specchio di fronte a lei. "No, non l'hai fatto," replicò, prima di continuare a togliersi i gioielli. Lo sentì arrivare dietro di lei.

"Bene, sei assolutamente splendida stasera," le sussurrò all'orecchio. Lei sorrise al suo riflesso.

"I complimenti non rimedieranno a quello che hai combinato stasera."

"Allora cosa dici di questo? In cambio per aver rovinato il tuo appuntamento, te ne arrangerò uno con qualcun altro." Sentì le sue braccia avvolgerle la vita. "Qualcuno che sia più il tuo tipo," le mormorò all'orecchio.

Lei girò la testa e lo guardò. "Oh? E quale sarebbe esattamente il mio tipo?"

"Qualcuno intelligente, alto, con i capelli scuri e bello, con un buon carattere," rispose con voce roca, mentre lasciava una scia di baci sul suo collo.

Riza sorrise e si voltò ad affrontarlo. "Maes è già occupato, Roy," disse, mentre avvolgeva le braccia attorno al suo collo.

Roy ridacchiò. "Stavo pensando a qualcuno persino migliore di lui. Qualcuno che so che sia tuo padre che tuo nonno approverebbero," rispose, prima di chinarsi a baciarla. Riza poteva sentire un brivido correrle lungo la schiena e lui approfondì il bacio. Un gemito leggero le scappò dalla bocca quando lo sentì tirarla più vicina nel suo abbraccio. Passò le mani nei suoi capelli scuri, incoraggiandolo a continuare.

Quando finalmente si separarono, lui aggiunse "Cosa ne penseresti se io continuassi da dove si è concluso il tuo appuntamento?"

Riza ridacchiò. "Mi piacerebbe." Quindi, senza un'altra parola, la prese in braccio come una sposa e la portò in camera da letto

  
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