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Autore: Shoen    09/04/2009    3 recensioni
SPOILER—SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER—SPOILER (minatoxkushina) La nostra storia inizia con un incontro...tra un bambino biondo ignaro del suo grande futuro e una bambina dai capelli rossi. Il loro legame si salda con il tempo e cambia rivelandosi per ciò che è veramente. Ma non tutto può durare per sempre e neanche la nascita di una nuova vita potrà preservarli dall’odio, guerra e dalla morte che arriveranno a dividerli. Ma forse non tutto è già stato scritto; il finale è mutevole, ancora aperto...
Genere: Drammatico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sorpresa, Tsunade, Yondaime
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CHAPTER 24

Cavolo è una vita che non mando più capitoli, questo è lo scritto mesi fa!!

Purtroppo tra tutti i miei cento sport e la scuola rimane poco tempo da dedicare alla scrittura e a questa fan fiction!!

Eppure mancano solo pochi capitoli…..

 

 

CHAPTER 24 – Ordinaria Amministrazione

 

(October acustic versionEvanescence )

 

Un giovane in piedi e un uomo seduto, molto simili, stavano sopra la collina degli Hokage; sembrava che guardassero il villaggio risvegliarsi ma in realtà nessuno dei due vedeva ciò che si parava loro davanti.

Naruto dopo un po’ cominciò a chiedersi cosa ci facesse li se poco prima si trovava nella stanza dove aveva combattuto con Minato ma l’uomo non accennava la minima intenzione di voler parlare.

 “Prima.. mi hai guardato in un modo strano…” disse vago Minato rompendo il silenzio.

Il giovane si spazientì e salto in piedi.

“Voglio sapere perché ci troviamo qui. Non avevamo un conto in sospeso!” gridò con rinnovata rabbia.

Minato lo guardo severo.

“Io non ho più motivo per litigare con te come un bambino. Se vuoi continuare ti consiglio di farlo da solo” disse convinto “Ma sappi che la farai soffrire molto”.

Naruto abbassò lo sguardo.

“Perché ti sei fermato. Non eri venuto qui per quello? Mi hai preso in giro un mese per poi far finire tutto così?”.

Minato sospirò.

“Prima mi hai guardato in un modo che gia conosco. Un’altra volta mi hai rivolto quello sguardo e come adesso mi hai fatto sentire terribilmente in colpa..”

“Il potente Quarto Hokage che viene messo in crisi da uno sguardo” lo prese in giro.

L’uomo si arrabbiò.

“Stiamo parlando di cose importanti. Cerca almeno d’essere serio in questi momenti” ribatte alterato.

Naruto sbuffò ma cominciò seriamente ad ascoltare sedendosi accanto all’uomo.

“Prima che la sigillassi dentro di te c’è stato un altro attacco della volpe; in realtà non fece nessun danno ma si avvicinò pericolosamente al villaggio e io con altri shinobi partimmo per fronteggiarla.

Io e Kushina ci siamo avvicinati alla volpe e capire perché non accennava ad attaccare e abbiamo visto chi l’aveva fermata...”

 Naruto alzò un sopraciglio “… eri tu. Non me ne capacito ancora ma la volpe era rimasta come un cagnolino dinanzi a te che l’accarezzavi”

Il ragazzino lo guardo in modo strano.

“Strano di solito non è affatto amichevole!”

“Ad ogni modo da quella volta eravamo rimasti tutti e due preoccupati e tu non finivi mai di metterti nei guai” sorrise un attimo al ricordo “ con le armi del mio ufficio.”

“Arriva al punto” intimò.

Bhè una volta mi sono arrabbiato molto e…”

“Diciamo che le ho prese come oggi?” lo anticipò stranamente divertito e Minato sorrise amaramente.

“Insomma quella volta mi hai rivolto uno sguardo terribile per un bambino di un anno. Poco fa non me la sono sentita di concludere così il nostro scontro.”

Naruto rimase in silenzio preparandosi mentalmente la domanda cruciale.

“Se tu e Kushina volevate veramente incontrarmi e costruire con me un rapporto. Perché non siete mai tornati negli anni e quando l’avete fatto siete riusciti solo a mentire.”

Minato lo guardò fisso negli occhi.

“C’è una cosa del processo del sigillo di cui non ti ho parlato. Ho voluto incontrarti prima perché una volta ristabilito il potere del sigillo ti saresti….dimenticato di me.”

“Cosa?” si stupì il ragazzino.

“Il potere della volpe è enorme e necessita una grande energia per poterlo contenere e un grande spazio che tu stai riempiendo con te stesso. La tua anima si è evoluta in questi anni e il posto che è per il demone non è più abbastanza. Il sigillo si è indebolito perché sta cercando di riprenderselo con la forza. Presto prederai il controllo perché lei vorrà il tuo corpo tutto per se.

In questo modo non dovrà preoccuparsi di una tua crescita perché ti avrà annientato mentalmente”

Naruto non sapeva cosa dire non aveva mai immaginato che la presenza all’interno del suo corpo avesse un giorno potuto prendere possesso del suo ospite.

“Perché, invece, non sigillarmi subito e poi tentare di conoscermi?”.

“Contavo di andarmene subito dopo il rito non avresti avuto tempo per me. Probabilmente avresti dovuto ricostruire la tua memoria completamente. E’ come se il processo di sigillo purifichi completamente il tuo corpo eliminando ciò che non serve per bilanciare il tuo potere e quello del Kyuubi.”

“Quindi io non avrei ricordato niente e tu te en saresti andato con Kushina con la coscienza a posto”

“Kushina non era prevista nel piano. So che il mio non è stato un comportamento molto corretto ma quanto ti ho visto per la prima volta e ho interagito con te ho dimenticato la vera motivazione per cui ero venuto e ho pensato che potevo costruire qualcosa come amico piuttosto che come…”

“Come un padre?” propose.

Minato fece un debole sorriso.

“Forse sarebbe stato meglio se avessi fatto come avevo deciso. Potrà sembrare assurdo ma quando eri piccolo noi due stavamo davvero bene insieme mi sono lasciato trasportare un po’ dai ricordo rivolendo indietro ciò che avevo perso“.

L’uomo non sapeva più cosa dire aveva tentato in ogni modo di riuscire a riconciliarsi ma se anche questo ultimo tentativo non sarebbe andato a buon fine ci avrebbe rinunciato completamente.

Naruto sospirò più volte, si alzo e cominciò a camminare nella direzione di casa ma ad un certo punto si girò verso Minato che era rimasto fermo,

“Hai intenzione di venire a casa o preferisci rimanere qui? “ chiese con un mezzo sorriso.

Minato fece un sorriso  largo come quello di un bambino e corse verso Naruto scompigliandogli i capelli una volta raggiunto; una piccola abitudine risvegliatasi...

 

Tsunade camminava avanti e indietro nell’ufficio dell’Hokage senza avere pace per quello che era successo.

A quanto pare padre e figlio avevano lo stesso tempismo per combinare guai; aveva confermato al consiglio che quella sera stessa il problema della reliquia sarebbe stato risolto ma con Minato non si poteva mai essere sicuri di niente e infatti se n’era scappato con Naruto quando mancava pochissimo alla risoluzione del suo problema.

Si sedette con sconforto sulla sua poltrona con la testa appoggiata alle mani ma poco tempo dopo sentì la presenza di qualcuno all’interno della stanza; alzò gli occhi e vide un Minato sorridente che la salutava con la mano.

La prima sensazione fu quella di andare a strozzarlo, ma poi passò in rassegna una serie di tormenti a cui sottomettere l’uomo ma alla fine trovò utile ascoltare ciò che aveva da dire.

Tsunade sospirò.

“Allora qual è l’ultima?” chiese, afflitta.

“Mi occuperò io della protezione di Naruto e di quella del villaggio” disse serio.

“Cosa intendi”?” chiese.

“Ho proposto a Naruto di seguire un allenamento per poter scongiurare la perdita di controllo sulla volpe. Sarà solo in casi estremi che ricorreremo ad un nuovo sigillo”

“Ne sei veramente sicuro? Il consiglio non accetterà una proposta così azzardata” disse.

“Non ti preoccupare” saltò sulla finestra e scese sul tetto “L’hanno già accettata! O meglio sono stati costretti a farlo” le rispose ridacchiando.

“Ma come hai fatto?” chiese allibita.

“Mi dovevano un favore” le rispose mentre scendeva dal palazzo a grandi balzi come solo pochi potevano permettersi.

 

(Sand in my Shoes – Dido)

 

Il giorni passarono tranquilli i tre vivevano nella vecchia casa in un misto di imbarazzo e divertimento per quella nuova situazione.

Intanto nel villaggio la notizia  sulla relazione tra il Quarto Hokage e Naruto erano dominio di tutti…e molti di essi non avevano più la forza di farsi vedere in giro per le ingiustizie e cattiverie che negli anni avevano perpetrato contro Naruto.

“Kushina” incominciò un giorno Naruto “devo incontrare i miei compagni di squadra vorresti venire vorrei presentarsi Sakura… emh…anche Sai” si ricordo.

“Sono invitato anche io” spuntò fuori Minato con un  martello in mano impegnato in qualche lavoro domestico che la donna gli affibbiava.

“No” rispose secco il ragazzino

“Dai Naru-chan è tutto il giorno che lavoro…” si lagnò lui.

“Non ti ho dato il permesso di chiamarmi così” si aizzò.

Daiii….” mugolò.

Il solito battibecco del mattino era incominciato e Kushina si subì ogni battuta e risposta del litigio che finì con a decretare Naruto come vincitore.

“Uffa me ne vado di sopra” incominciò a salire le scale e poi si ricordo di una cosa “ Sono andato a vedere per quella…” guardò Naruto “… cosa, sarà pronta fra una settimana” disse e sparì sopra.

Il ragazzino si accigliò ma si accorse di essere in tremendo ritardo e lasciò perdere, prese la donna per la maglietta e la trascinò fuori.

“Cosa doveva fare..?”

“Chi? Tuo padre” chiese

Il ragazzino la guardò nel modo strano che spesso le riservava e la donna sospirò.

“Te ne avevo già parlato tempo fa io e lui non stiamo più insieme. Non vedo il motivo per vivere tutti insieme”

“Ci sono io”

“Infatti si divorzia dalle mogli non dai figli” scherzò “Fra un po’ dovrai decidere dove andare”

“Ho appena acquistato dei genitori e già si sono divisi” disse incredulo.

“E’ una cosa di molto tempo fa. Siamo capitati qui nello stesso periodo per caso…più o meno… ci siamo organizzati in questo modo solo per un po’. Spero non ti sia fatto delle illusioni” chiese un po’ in colpa.

“Da quando sono bambino che mi faccio delle illusioni ma se due persone stanno insieme nel modo in cui vi ho visto è logico avere dubbi”

“Che intendi?” chiese imbarazzata.

Narutooo” sentirono una voce urlare.

Una bella ragazzina con i capelli rosa lo salutava da  lontano insieme ad un altro con i capelli neri.

Naruto corse verso di loro mentre Kushina fissava sbigottita la ragazza.

“Sakura ti presento Kushina…” guardò la donna “…mia madre” disse il giovane con un sorriso.

La donna lo guardò stupita e lusingata di quell’appellativo che mai aveva sentito venir pronunciato.

“Vuoi dire quella Kushina?” chiese stupita ma poi offrì la mano alla donna che esitò un attimo prima di prenderla.

“Spero non sia un trucco ma a me sembra di averti già visto ma avevi un aspettò molto meno dolce, non sarai quella Sakura…” esclamò.

La giovane rimase un po’ stupita.

“Sei forse la figlia di quella matta di Ikaru? chiese.

La ragazza annuì e Kushina prese a ridere.

Tutti e tre i giovani la guardavano un po’ sbigottiti della reazione.

“Come fai a conoscere la signora Ikaru?” chiese Naruto.

“Ho vissuto qui per molto più tempo di te. Era una mia vecchia rivale per il ruolo della squadra speciale” disse con un sorriso ricordando i bei tempi.

Alla parola Squadra Speciale Sai s’intromise nel discorso e tartassò la donna di domande su di essa dato che era nota per esserne stata, oltre e Minato, Kakashi e Itachi, una dei più grandi comandanti.

Dopo che Sai li ebbe lasciati i tre camminarono per le vie del villaggio ascoltando le storie che Kushina narrava su lei e Ikaru , quando Minato comparì in una via senza accorgersi della loro presenza.

“Cosa ci fai qui?” si arrabbiò Kushina “ Dovevi rimanere a casa a lavorare” disse raggiungendolo e agguantandolo.

I due attirarono subito l’attenzione dei passanti e a quel punto decisero di litigare in una via separata finché la testa di Minato emerse dalla strada con gli occhi fissi su Sakura.

L’uomo sfuggì alla prese della donna e prese a correre per la via.

“Ma dove va?” chiese Naruto a Kushina una volta ritornata.

“Ha detto che deve baciare quella donna” sospirò stizzita.

“Che donna? “chiese lui curioso.

“Una certa signora con i capelli rosa. E’ sempre stata il suo punto debole” sospiro lei, prendendo la via verso casa.

 

 

( Stay with You – Goo Goo Doll)

Minato si nascose bene dietro l’albero e osservò al situazione con attenzione.

Per una raggio di trenta metri tra gli alberi non c’erano ostacoli (manco avesse il Byakugan! Nda) o il bersaglio.

Non aveva voglia di usare lo Shunshin, sarebbe stato troppo facile e non era la cosa che più gli interessava ma quella di rendera l’avversario sempre più nervoso.

Si accorse di un movimento alle sue spalle e partì per schivarlo riducendosi a tornare nella radura; qualche secondo dopo apparì Naruto con il rasengan attivato che venne improvvisamente contrastato da quello di Minato.

Quello dell’uomo era nettamente superiore e dopo poco sbalzò il ragazzino contro un albero; ma egli si rialzò e guardo fisso verso l’uomo, i suoi occhi avevano assunto il colorato rosso tipico del chakra della volpe.

Il giovane attaccò fulmineo ma Minato fece leva sul braccio dell’avversario sbalzandolo dall’altra parte.

L’urto fu abbastanza forte e il ragazzino non si mosse da terra  ma appena l’uomo si era avvicinato questi aveva attaccato alla gola.

Lo sguardo di Naruto era perso nel rosso sembrava che già alla prima coda il suo controllo emotivo fosse minimo.

Naruto, calmati” disse Minato tranquillo contrastando la stretta che gli opprimeva la gola.

Il giovane abbassò la testa e l’energia che fluiva cominciò ad affievolirsi; lasciò la mano che opprimeva la gola della sua vittima e cadde a terra, seduto.

Kushina li guardava accigliata seduta su un tronco con le mani che sostenevano la testa.

Naruto puntò un kunai a terra e si stese sull’erba e li rimase afflitto.

“Sono stufo” mugolò. “E’ un impresa impossibile”.

Minato rise.

“Non sono diventato Hokage per niente. Ho dovuto lavorare. Comunque non è stato poi così male almeno sei durato più di cinque minuti” concluse trattenendosi dal ridere.

“Dai Minato!” lo richiamò Kushina.

 “Sto scherzando non voglio prendere troppo in giro il tuo adorato figlio” le rispose ghignando.

Come risposta Naruto gli tiro, piano, un kunai che lo colpì sulla spalla”.

“Ah biondino! Devi smetter di usare il chakra della volpe, te l’ho detto gia un milione di volte, altrimenti non riuscirai mai  fare a meno di lei” lo gridò.

“Se non utilizzo quel potere non posso contrastare nessuno. Ne te ne tanto meno Sasuke” si demoralizzò.

“Non essere stupido. Sei stato scelto come forza portante perché hai dei requisiti essenziali il tuo chakra ha un potenza fuori dal comune altrimenti non avresti mai potuto utilizzare il potere del Kyuubi. Inoltre hai il Rasengan” gli ricordò e Naruto sospirò.

Kushina si alzò.”Ora tocca a me” disse facendo schioccare le ossa delle braccia e  delle mani.

Naruto la guardò torvo “Non voglio farti del male” disse lui, Kushina sogghignò e poi sparì.

Il ragazzino fece appena in tempo ad accorgersi della sparizione della madre quando sentì qualcosa premergli contro la gola.

L’unica cosa di cui era certo in quel momento era che la lama non era di un metallo comune e si accorse che il tipico rumore del Rasengan proveniva dal pugnale.

“Ci sono tante cosa da imparare Naru-chan, una di queste è la forma mutevole del rasengan” la donna si staccò dal ragazzino e gli mostrò la mano che tratteneva un vero e proprio coltello fatto di energia vorticante.

“Come vedi il Quarto Hokage ha i suoi limiti!” sghignazzò “soprattutto in questa tecnica” aggiunse guardando l’uomo.

Minato sbuffò ricordando le difficoltà per imparare quella tecnica.

 

(Ultimate SecretsToshiro Masuda)

 

Naruto si alzò e preparò la posizione di difesa, anche questa volta sentì appena lo spostamento d’aria del corpo della donna ma riuscì a parare il colpo.

Un attimo dopo e la donna era già sparita; corse il più veloce possibile verso gli alberi per riuscire a colpire almeno al sicuro ma sentì qualcosa arrivare all’improvviso.

Un kunai gli attraversò il fianco e si conficco all’interno.

Naruto cadde a terra, immediatamente stordito; capì subito che qualcosa non andava.

Il mondo cominciò a vorticare sempre più, sentì la testa sbattere pesantemente contro il terreno e ogni piccolo rumore rimbombò come mai prima; gli occhi distinsero una figura avvicinarsi…un sorriso, un forte dolore e poi più niente.

Kushina aspettò per un paio si minuti l’attacco del ragazzino ma non avvenne niente e guardò Minato che ricambiò; egli tirò fuori dalla sacca un kunai con un sigillo e dopo essersi avvicinato alla donna attivò il justu arrivando a dove si trovava il pugnale corrispondente che apparteneva a Naruto…

I due sussultarono quando videro il figlio a terra senza inerte.

Poco distante da lui un uomo con la barba incolta e vestito di stracci li guardò con odio trattenendo tra le mani un pugnale da cui gocciolava una sostanza rossastra.

“…morta finalmente è. Questa stupida volpe” rise….. 

 

 

  
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