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Autore: RheaEve    16/05/2016    0 recensioni
Quando si è adulti si tende a ripensare spesso al passato, un pò per nostalgia e un pò magari per rabbia. I motivi sono gli stessi: frasi non dette, azioni non fatte, occasioni o persone perse o lasciate andare via. Niente rispecchia meglio tutto ciò come le nostre storie passate. Niente può far capire meglio una persona che l'amore. Adesso io non sono adulta, sono solo un pò più cresciuta (anche se non più alta) ma con la stessa voglia di riguardare ciò che mi ha portato fin qui e magari mi scappa anche un sorriso mentre lo faccio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dovevo aver compiuto da poco 15 anni quando lo incontrai. Non ricordo molto di cosa dissi o di cosa feci o di quanto impacciato e goffo dovette sembrare ma la prima volta che vidi Rui seppi immediatamente che la mia mente da ragazzina non avrebbe saputo pensare ad altro da quel momento. Ammetto che le mie aspettative sull'aspetto che dovesse avere un ragazzo proveniente dal Brasile non vennero del tutto soddisfatte, anzi direi che ricevettero una forte battuta d'arresto, gonfiate, forse troppo, dagli stereotipi e dalle telenovelas anni 90 che albergavano nel mio cervello e sopratutto nella mia fantasia. Ciò che vidi era un ragazzino della mia età, imbarazzato e indeciso sul come comportarsi, che stagliava i suoi capelli, la sua carnagione e i suoi occhi color nocciola contro le tende, a tonalità  rosse e gialle, adornate con  lustrini, del soggiorno di casa mia. Panorama che si ripeteva in ogni metro quadrato di ogni singola stanza.Quanta ostentazione natalizia in questa casa di bianchi! Dovette aver pensato. Anche se in verità era più un problema che affliggeva me. E non sarebbe stata l'ultima volta che le mie preoccupazioni avrebbero avuto come protagonisti indiscussi i possibili problemi che avrebbe potuto porsi Rui. Il mio interesse per lui era tale che anche dietro un semplice "ciao, buon anno nuovo" vi erano meccanismi e dinamiche sociali studiatissime nei minimi dettagli che puntualmente si risolvevano in frasi atone e scevre da qualsiasi sentimento umano. Io stessa credo che mi sarei stata lontana per evitare la mia imminente autodistruzione allo scadere del countdown. Dopo tutta una serata passata a tentare di attirare l'attenzione del mio ospite interculturale utilizzando l'infallibile tattica del volgere lo sguardo altrove quando i suoi occhi incrociavano i miei e non rivolgergli la parola neanche per sbaglio giunse finalmente il momento dell'agognato 5....4.....3.....2....1......BUON ANNO! e....."ciao, ci vediamo presto" che equivaleva al mio corrispondente emotivo del ho sprecato la mia unica occasione per poterti conoscere. Quella notte, probabilmente, tutti i miei buoni propositi per l'anno nuovo riguardarono l'acquisto di un cappio per suicidi ma il mattino seguente proprio mentre stavo smaltendo la mia depressione post cotta distraendomi tramite le migliaia di post di auguri per il capodanno di Facebook (come se il ricordo del fallimento non fosse già abbastanza vivido nella mia testa) notai l'arrivo di una notifica che....
  
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