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Autore: Nene_92    24/05/2016    4 recensioni
PSEUDO-INTERATTIVA [completa]
Alcuni di voi hanno già letto le avventure di Eleonore Grimm e dei suoi amici ad Hogwarts, ma cosa è successo prima?
Come si sono conosciuti ed innamorati Brian Grimm e Talisia Black? Come hanno agito durante e dopo la Seconda Guerra Magica? Come è nato Hansel? ... Entrate per scoprire questo e molto altro! 
(si tratta di una sorta di prequel della storia "Grimm | Jager der Dunkelheit" che a sua volta fa parte della serie "Grimm") 
Genere: Dark, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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13 - Svolta

- Svolta -

Febbraio 1998, Bosco di Salem

Image and video hosting by TinyPic Brian Grimm e Talisia Black Image and video hosting by TinyPic




Talisia alzò lo sguardo, alla ricerca degli occhi azzurri di Brian.
Si trovavano in una radura, dove lui l'aveva portata per quell'appuntamento e avevano da poco terminato un picnic.
Il ragazzo era seduto, appoggiato con la schiena ad un tronco di un albero, con gli occhi socchiusi, intento a godersi la pace che quel pomeriggio offriva loro.
Lei era semi sdraiata su un plaid, esposta al sole che filtrava dagli alberi. Intorno a loro, escludendo i rumori tipici della natura, tutto quanto era silenzioso.
Alice ed Edward erano già tornati in Inghilterra e lì tutto era tranquillo.

"Brian..." Iniziò a bassa voce, non sapendo bene come intavolare il discorso.
Ma lui la sentì comunque. "Dimmi." Le rispose avvicinandosi.
Talisia si puntellò sui gomiti, iniziando a muoversi a disagio. "Ecco... stamattina mi è arrivato un gufo da casa." Cominciò a spiegare  prendendola alla larga.
Il ragazzo rimase in silenzio, ma percependone lo stato d'animo agitato le poggiò una mano sulla sua, cercando di tranquillizzarla.
"Mi ha scritto mia madre, comunicandomi che la Guerra è arrivata probabilmente al capolinea. Tu Sai Chi sta regnando sull'Inghilterra ed Harry Potter è sparito nel nulla da molto tempo. Probabilmente è scappato, se non addirittura morto. Non ne sono sicuri, ma se la situazione andrà avanti così ancora per qualche mese, mi faranno rientrare."
Brian restò qualche secondo in silenzio prima di chiedere semplicemente "E tu cosa vorresti fare?"
Gli occhi verdi di Talisia si sgranarono, mentre pensava ad una possibile risposta da dare al ragazzo. "Non lo so." Ammise alla fine. "Non lo so." Ripetè. "Salem e gli Stati Uniti non sono la mia casa, percepisco me stessa qui come in esilio, sarei felice di tornare, dai miei genitori, dalla mia famiglia, dai miei amici ma..." Boccheggiò per un attimo, in cerca d'aria.
Poi rimase in silenzio.
"Ma?" Chiese lui, dopo aver aspettato per qualche minuto.
"Ma qui io ho te." Riuscì finalmente ad ammettere lei, anche se a bassa voce.

Uscivano insieme da mesi ormai e Talisia, per la prima volta in vita sua, si era innamorata. E Brian, nonostante ricambiasse, non ne aveva mai approfittato, rispettando le regole previste per la comunità d'elite dei Purosangue.
Anche se diventava ogni giorno più difficile resistere al richiamo del corpo morbido della ragazza. Ai suoi occhi verdi. E ai suoi capelli neri e ricci, che lei si intestardiva a voler trasformare ogni singolo giorno in boccoli ordinati.

"Qui ho te e so che se tornassi in Gran Bretagna dovrei rispettare le regole di una vita già scritta per me da qualcun altro. Ho un contratto di matrimonio siglato dai miei genitori alla nascita con un ragazzo che conosco appena e poi..." Continuò lei con tono agitato.
Brian non la lasciò finire: la attirò verso di sè, baciandola. 

"Ti amo Lis"
Le sussurò all'orecchio, quando si staccarono per riprendere entrambi fiato.
Era la prima volta che glielo diceva, che lo ammetteva anche a se stesso. Nonostante ne avesse già la consapevolezza da tempo.
A quelle parole un sorriso illuminò totalmente il volto della ragazza.
Le prese il viso tra le mani, mentre rimaneva con il suo a pochi centimetri di distanza. "E di questo non ti devi preoccupare. Sono un purosangue anch'io e di famiglia molto più nobile. Ci scommetto che i tuoi genitori non si lascerebbero scappare la possibilità di avere me come genero anzichè lui." Affermò convinto. "E in caso contrario... dovessi anche ucciderlo, ma quel matrimonio salterà." Aggiunse con un tono di voce talmente serio che Talisia non dubitò neanche per un secondo della verità di quella affermazione.

Restarono per qualche secondo entrambi in silenzio, mentre la consapevolezza di tutto ciò che era stato appena detto prendeva spazio man mano nelle loro anime.

"Devo chiederti un'altra cosa." Aggiunse lei dopo un altro po', quasi vergognandosi di se stessa. Aveva appena ricevuto una dichiarazione d'amore, ma nonostante questo il suo cervello non riusciva a smettere di elaborare, a smettere di pensare. E a smettere di preoccuparsi. 
"Quello che vuoi."
"Se io tornassi in Inghilterra e tu venissi con me..." Iniziò titubante.
"Puoi togliere il condizionale." Commentò divertito.
"Come ti schiereresti là?" Chiese lei tutto d'un fiato. "Io sono una Black, so quale sarebbe il mio posto in quella società." Continuò abbassando la voce man mano che parlava, pentendosi di ogni parola che pronunciava e perdendo sempre di più sicurezza. Diceva così, ma anche lei sapeva che le cose erano molto più complicate. "Ma tu cosa faresti?"
Aveva notato la reazione che il ragazzo aveva avuto di fronte al marchio nero
presente sull'avanbraccio di Bartemius. Disgusto. Profondo disgusto. E anche tanto disprezzo.

Brian si prese qualche minuto prima di rispondere.
Aveva capito dove Talisia volesse andare a parare e aveva capito l'esigenza della ragazza di essere rassicurata in merito, ma in questo caso non poteva farlo.
"Non potrei schierarmi una volta là e tu lo sai. D'altronde, da che parte dovrei stare? Dalla parte dell'Ordine? Se vincessero loro - per un qualche miracolo - la guerra, cambierebbero tutte le regole in Inghilterra. Non ci sarebbe più differenza tra purosangue, mezzosangue, nati babbani e Sondereith." L'ultima parola la pronunciò disgustato. "Non è di certo il mio ideale di società. Ma schierarmi dalla parte di Voldemort?" A quelle parole Talisia sobbalzò spaventata, ma lui, che aveva già previsto quella reazione, si limitò ad aumentare la stretta su di lei, mentre proseguiva. "Non potrei mai stare dalla sua parte. Mai. A parole la sua società dovrebbe essere governata da purosangue, mentre i mezzosangue, i nati babbani e babbani dovrebbero essere ridotti ad una condizione servile. I sondereith dovrebbero essere tutti quanti sterminati. Ma poi, nella realtà, la maggioranza del suo esercito è composto proprio da creature oscure: Dissenatori, Giganti, Ghermidoni, Lupi Mannari... So che tua zia è il suo braccio destro, dolcezza, ma se dovessi trovarmi nella stessa stanza con quel figlio di puttana di Fenrir Greyback, lo so già che non esiterei un secondo a farlo fuori. Con o senza bacchetta." Concluse il discorso.
"La sua fama è arrivata fino in Germania?" Chiese lei, sorpresa del particolare tono di voce che aveva assunto nel parlare di Greyback. Brian non perdeva quasi mai la calma. Ed era sempre misurato con le parole.
"Lui è arrivato fino in Germania." Rispose lui, stringendo i pugni fino a farsi diventare bianche le nocche delle mani.

Talisia capì che non era il caso di indagare oltre. Non in quel momento almeno. Allungò un braccio per accarezzargli un pugno e pian piano riuscì a farglielo sciogliere.
"Avevo otto anni." Iniziò a sorpresa a raccontare il ragazzo. "I miei genitori, Ursula e Willhelm, erano fuori casa da una settimana, all'inseguimento di non mi ricordo neanche quale creatura. Avevo io la responsabilità di mia sorella. Non aveva neanche un anno. Quel giorno aveva mosso i suoi primi passi per cercare di raggiungermi. L'ho guardata per il resto del pomeriggio, sperando che lo rifacesse e che i miei rientrassero dalla porta di casa, per assistere a loro volta. Ma non furono loro ad entrare. Non avevamo protezioni perchè nessuno di noi poteva pensare che qualcuno avesse il fegato di introdursi in casa nostra, nella casa di un Grimm. Poveri illusi. Lui lo fece. Non c'era la luna piena, ma si comportò peggio di una bestia. Immagino ti sarai chiesta come mi sia procurato quella cicatrice che mi attraversa la schiena... I miei rientrarono in casa appena in tempo per salvare me, ma mia sorella..." Prese un enorme respiro per soffocare le lacrime. I pugni erano tornati a stringersi attorno alla coperta e la stavano quasi strappando per la foga. "Non ho idea di come riuscì a sfuggire alla furia omicida di mio padre... probabilmente erano troppo occupati a cercare di salvare me, l'unico figlio rimasto... In ogni caso Greyback sparì. Lo cercarono ovunque, dopo, ma era come svanito nel nulla. E adesso è ricomparso sotto la protezione di Voldemort..."
"Mi dispiace..." Fu l'unica cosa in grado di dirgli dopo un lungo silenzio. "Come... come si chiamava tua sorella?"
"Eleonore."

"Non ti costringerò a scegliere." Sussurrò lei dopo un po', mentre spostava la mano sul viso del ragazzo, in un tocco delicato. Gli girò il volto verso di lei, per guardarlo dritto negli occhi. "Perchè se mi dovessero richiamare in Inghilterra, dirò loro che voglio restare qui. Con te."
A quelle parole Brian non si trattenne più. La afferrò per i fianchi, iniziando a baciarla con trasporto. La trascinò giù con sè ed entrambi si ritrovarono nuovamente sdraiati sulla coperta.
Poco dopo, Talisia rimase senza divisa. E lui senza maglia.

Non c'erano più muri, non c'erano più segreti, non c'erano più barriere tra loro.

E questa volta lui era intenzionato ad andare fino in fondo. "Fermami adesso o non ci riuscirò più." Le sussurrò all'orecchio.
"Ti amo Brian."

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Ce l'hanno fatta! <3
*L'autrice si asciuga le lacrime di commozione!*

Era una scena che avevo scritto già secoli fa e che non vedevo l'ora di pubblicare ^-^ Iniziate a capire un po' di più (mi rivolgo a chi sta seguendo entrambe)?

A presto! ;)
  
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