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Autore: emma95    01/06/2016    2 recensioni
Dal 2° capitolo: "La porta d’ingresso si aprì improvvisamente e una folata di vento gelido annunciò l’arrivo degli originali. Elijah, Rebekah, Kol e Niklaus erano disposti quasi in fila davanti a loro. Elijah serio in volto. Rebekah irritata. Kol ghignante. Niklaus diffidente.
“Damon volevi forse fare un party? È per questo che ci hai invitati tutti qui?” chiese scocciata Rebekah.
“Perché siamo qui?” chiese Elijah.
Damon rimase in silenzio e Caroline capì che quello era il momento della sua entrata in scena.
“Per me…” disse la bionda girandosi lentamente. Caroline vide lo stupore sui loro volti. Erano così cambiati si ritrovò a pensare la vampira. Gli originali non accennavano a parlare e piccata Caroline fece un passo avanti. Sembravano così sconvolti come se avessero visto un…
“Sei un fantasma…” il sussurro debole di Rebekah raggiunse immediatamente Caroline lasciandola esterrefatta. " Caroline Forbes si risveglia grazie a Katerina Petrova dopo quasi 500 anni, confusa e stordita ma decisa a ritrovare il suo compagno e la sua famiglia, perchè lei è una Mikaelson nonostante tutto! Tra riconciliazioni, litigi e ricordi Caroline cercherà di riprendere il suo posto accanto all'uomo della sua esistenza.
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Elijah, Klaus, Rebekah Mikaelson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sempre e per sempre
Always and forever
 


Capitolo tre
 
                                                                                                                                    
"Non sottovalutare il fascino dell'oscurità.
Anche i cuori più puri ne sono attratti.”
Niklaus Mikaelson.
 

Damon non poteva smettere di osservare quella vampira. Nel giro di un’ora le sue convinzioni erano state ancora una volta sconvolte, si era fatto un idea ben precisa degli Originali. Vampiri/Ibrido senza scrupoli, vendicativi, subdoli, arroganti, sanguinolenti. Con queste idee aveva costruito il suo castello di carte immaginario. Avere a che fare con gli Originali, nessuno di loro escluso, portava alla morte di qualcuno; sicuramente non alla loro. Il suo piano era stato quello di evitarli il più possibile e di preparare una strategia per distruggerli.                                                                                                                                                        Il suo castello di carte aveva le fondamenta così solide che niente avrebbe potuto spezzarle. Niente fino a un’ora fa. Ora il suo bellissimo e magnificente castello era sparso in mille pezzi, nemmeno un carta aveva retto a quel tornado biondo, a Caroline Mikaelson. Damon non era uno sprovveduto! Aveva capito che sotto la prepotenza degli Originali si nascondevano delle fragilità, Rebekah e la sua voglia di partecipare alle feste dei ragazzi umani, Elijah e Klaus con questa mania di proteggere la famiglia. Fragilità che derivavano dalla mancanza di amore. Damon l’aveva capito ma questo non cambiava il suo giudizio su di loro. Tuttavia la storia che Caroline gli aveva raccontato, il Niklaus che lei aveva presentato con quel suo sorriso dolce e pieno d’affetto. Quella storia aveva rovinato tutte le sue convinzioni!. Elena gli aveva spiegato che in cambio del loro aiuto, la vampira avrebbe impedito a Klaus di ucciderli. Era un buon patto se non fosse stato per il fatto che non sapevano se potevano fidarsi della bionda! Quando aveva fatto notare ad Elena questa piccola mancanza di base, lei lo aveva semplicemente fulminato con lo sguardo e gli aveva intimato di fidarsi del suo istinto. Certo fidarsi dell’istinto di un’umana, una doppleganger che come unico scopo della vita aveva l’essere una calamita per i guai.                                                                                                                                  Damon osservò Caroline. La vampira stava bevendo l’ultimo sorso della sua sacca di sangue. Tranquilla e soddisfatta, con gli occhi di nuovo luminosi e ridenti chiese:
“Posso continuare?”
Damon annui ed Elena incrociò le gambe sul divano per stare più comoda.
“Dove ero rimasta?” chiese apparentemente confusa la bionda. Era una domanda retorica.
“Al momento in cui Klaus ti chiede di sposarlo!” rispose prontamente Elena con spirito. Damon si voltò a guardarla. Quella piccola mora pareva davvero interessata. Sembrava stesse guardando un film o leggendo un libro che l’appassionava non poco. Elena era coinvolta in quel racconto d’altri tempi.
“Oh giusto” trillò Caroline “Ci siamo sposati poco dopo e abbiamo vissuto come una famiglia in quel villaggio. Eravamo felici, innamorati, sereni. Finché due anni dopo la nostra unione successe l’irreparabile.”
 

“MADRE!MADRE!”
Le urla di Niklaus svegliarono tutti gli abitanti, non lupi, del villaggio. Quella che si apprestava ad essere una normale mattinata come quelle precedenti si rivelò invece una tragedia. Caroline quella notte aveva sognato molto. Sangue, morte, cadaveri, lupi e ancora sangue e morti. Da che si ricordava non aveva mai avuto sogni così reali o così falsi. In preda all’angoscia si era risvegliata da quel sonno agitato e si era ritrovata sola nel loro letto. Osservando il cielo, vide il chiarore dell’alba e si tranquillizzò. Probabilmente Niklaus era uscito presto per disegnare.                                                                               Le urla disperate del suo sposo la raggiunsero qualche secondo dopo. Caroline scattò, corse verso di lui. Il dolore nella sua voce era tangibile e una paura incondizionata la sommerse. Poi lo vide e la sua corsa si arrestò. Era in piedi, nessuna ferita era incisa sul suo corpo, era sano e salvo. Caroline tirò un sospiro di sollievo e la paura svanì. Si avvicinò a lui, e lui la tirò a sé. La abbracciò con forza inaudita. Caroline ricambiò in parte la forza della stretta e sentì ben presto delle lacrime rigarle il viso.                                                                                                                                                                                                       Stupefatta alzò la testa, non era lei che stava piangendo era Niklaus. Il volto di lui era una maschera di dolore, di sofferenza mentre il suo sguardo era puntato al di là delle spalle di lei. Caroline si staccò e segui la traiettoria dei suoi occhi. Rimase paralizzata. Il corpo piccolo e minuto di Henrik giaceva li per terra interamente ricoperto di sangue. Caroline non vide Ester correre trafelata, non vide gli altri fratelli sconvolti, non vide il dolore nei loro occhi, non sentì nemmeno i tentativi di Ester di salvare il figlio e non sentì Niklaus dire che erano stati i lupi.                                                                                                                 Non senti niente e non vide niente di tutto questo.                                                                                                                            Osservava immobile il corpo di Henrik.
 
Caroline prese un lungo respiro. Raccontare quella storia la stava mettendo in difficoltà. Quei ricordi, quei sentimenti che a lungo aveva cercato di occultare, riemergevano potenti e amplificati. Il dolore era così forte che nemmeno il tempo l’aveva sminuito.
“Il seguito già lo conoscete…” disse con un po’ di fatica la vampira “Con la morte di Henrik, Ester fece l’incantesimo per rendere vampiri i suoi figli, poi si venne a saper…”
“Aspetta” la interruppe Damon “Ester trasformò i suoi figli e Mikael e infatti loro sono gli Originali, ma perché non te, non hai detto che eri come una figlia per lei?”
Caroline rimase senza parole, non poteva dire loro la verità. Ester voleva trasformarla ma non era il momento giusto per lei. Ester non poteva. Lei non poteva.
“Mikael me lo impedì!” mentì spudoratamente la vampira.
“Perché?” chiese piano Elena.
“Ovvio Mikael odiava da sempre Niklaus, il non trasformare me significava condannarlo ad una vita di solitudine perché mentre io sarei morta lui avrebbe vissuto per sempre.” Spiegò Caroline mettendoci tutto il disgusto che provava per Mikael in modo da rendere la sua bugia più credibile.
I tre rimasero in silenzio e la vampira capì che nessuno dei due sospettava la verità.
“I Mikaelson si trasformarono e per quanto io amassi Niklaus, mi resi conto che restare con lui era una grave minaccia. Ben presto i nuovi vampiri divennero degli assassini incontrollabili e assettati. Con il primo omicidio di Niklaus scoprì la sua vera natura. Ester lo maledì e Mikael arrivò a volere la sua morte. Io era solo una povera e piccola umana, Niklaus conscio che la situazione con i suoi genitori sarebbe peggiorata mi obbligò a lasciarlo, a scappare da lui, da quel villaggio. Mi obbligò a salvarmi.” Caroline sorrise “Io lo feci, scappai da loro, dalla mia famiglia. Ma come nella più tetra delle storie, accidentalmente morì”
“Come?” chiese stupito Damon
“Ah mio caro, tu ti starai immaginando una morte epica in realtà mentre correvo attraverso i boschi cadì rovinosamente a terra sbattendo la testa su una grossa roccia. Rimasi lì da sola per ora, il corpo sempre più freddo finché non mi risvegliai in piena transizione!”
“Tu avevi del sangue di vampiro in corpo! Di chi era? chi ti ha creato?” la raffica di domande che uscì dalla bocca di Damon non fece altro che allargare il sorriso della vampira.
Elena gli diede una gomita mentre Caroline lo guardò con fare ovvio.
“Secondo te chi era il vampiro, idiota!” sibilò infastidita Elena.
“Questo riguarda l’intimità tra me e Niklaus, Damon…” sussurrò maliziosa Caroline fissando il moro.
Damon alzò le mani in segno di resa, non aveva scampo contro quelle due.
“Io sono il primo vampiro che Niklaus ha creato. Mi accorsi ben presto che cosa ero diventata. Uccisi in preda alla sete una fanciulla di un villaggio vicino, bevvi con avidità ogni singola goccia di sangue prosciugando quel giovane corpo…”
 
Lo sentivo. Mi chiamava. Una richiamo seducente che mi invitava a raggiungerlo. Le mie gambe presero vita autonomamente, corsi a velocità impensabile e inimmaginabile incontro a quella attrattiva. Più mi avvicinavo più il richiamo era forte. Mi fermai e finalmente vidi cosa mi attirava.                                                                                                                            Sulla riva del lago c’era una giovane fanciulla che stava lavando degli indumenti. Ma non era lei il richiamo, era quello che scorreva in lei a volermi. I capelli neri della giovane era raccolti in una crocchia, dei ciuffetti sfuggivano ad essa e andavano a posarsi sul collo leggermente sudato. Fu li che lei perse definitivamente il controllo. La vena sul collo niveo e lungo della giovane pulsava, lei la poteva chiaramente vedere al di là della barriera della pelle.                                                                            Il cuore della giovane pompava frenetico per il piccolo sforzo che stava facendo. Caroline scattò. In preda al pieno istinto, senza nessun rimorso, senza nessun dispiacere affondò i canini su quel collo. Sentiva chiaramente il sangue fluire denso nella sua bocca. Lei succhiava sempre più veloce, ne voleva sempre di più.                                                                                                     Il sangue denso e vellutato che ingeriva le stava dando alla testa, lo sentiva chiaramente scorrere nel suo corpo e questo le dava una sensazione di euforia e di forza incontenibile. Presa dalla frenesia lei non si accorse che la fanciulla era ormai morta, non si accorse di averla prosciugata.
 

Elena rabbrividì. Quella era la parte della storia che non le piaceva.
“In quel periodo della mia vita ero fuori controllo. Il mio unico scopo era il sangue. Tutte le mie azioni erano compiute per soddisfare la mia sete. Uccisi molte persone. Rasi al suolo interi villaggi, intere famiglie. Capite che in paese come quello dove vivevano licantropi, streghe, dove si viveva di leggende, la notizia di una creatura venuta dall’inferno con sembianza angeliche che seminava morti si diffuse abbastanza rapidamente e di conseguenza non ci volle molto prima che Niklaus mi trovasse.”
Caroline sorrise.
 
Osservava la scena che si presentava davanti ai suoi occhi. Desolazione. Tutti gli abitanti di quel villaggio giacevano ai suoi piedi. Li aveva uccisi tutti. Senza esclusioni. Le loro lacrime e grida riempivano ancora le sue orecchie. Li osservò, sembrava dormissero ma lo squarcio al collo e il sangue che faceva loro da sfondo raccontava la loro tragica fine.                            Caroline si girò pronta ad andarsene, quando un profumo fragrante e  conosciuto le diede alla testa. Subito due braccia forti la strinsero. Lei riconobbe quel corpo. Lei riconobbe quel profumo. Lei riconobbe quella voce.
“Caroline…vieni con me…” Niklaus usò un tono dolce mentre con una mano la spingeva a muoversi per allontanarla da quella desolazione.
“Niklaus” disse con voce rauca lei. In quel momento capì.                                                                                                                        In quel momento si rese conto di quello che aveva fatto. Di tutte le persone a cui aveva negato la vita. In quel momento si sentì morire veramente.
 
“Ci volle molto prima che riuscissi ad accettare pienamente la mia natura. Le vite di chi uccisi pesano ancora sulla mia coscienza. Volevo morire all’inizio ma poi capì che le persone che amavo aveva bisogno di me. Niklaus, Elijah, Rebekah avevano bisogno di me ora che erano soli. Fu li che inizia la mia vita da vampira insieme a loro. Visitavamo città nuove, scappavamo da Mikael, nuovi palazzi, nuovi vampiri, nuove culture, nuove invenzioni, nuovi nemici… ho vissuto con i Mikaelson per quasi 500 anni conosco i loro segreti e i loro intrighi.”
“Da quello che racconti pare che Niklaus sia un dolce agnellino in realtà ha seminato distruzione ovunque…” Damon non riusciva a capire, la fama di assassino di Niklaus era lunga e risaliva anche al periodo in cui lei era ancora con lui. Niklaus forse non era così innamorato se uccideva senza pietà mentre lei –la sua compagna- a quanto diceva e mostrava pareva sinceramente dispiaciuta per le sue vittime.
“Io io lo so…” disse Caroline desolata “Niklaus è cambiato molto con la trasformazione, tutti loro sono cambiati…anche io. Niklaus pian piano è diventato sempre più paranoico, più subdolo e aggressivo. Io ammetto di non aver fatto abbastanza forse ma credetemi se vi dico che mentre era con lui sono riuscita più volte ad arrestare la sua furia e la sua impulsività. Posso solo immaginare e ascoltare” disse guardando Elena “come Niklaus sia diventato senza di me…” concluse la vampira con una vena di preoccupazione nella voce.
“Vuoi dirmi che con te la famiglia Originale era una di quelle del Mulino Bianco?” chiese ironico Damon.
Caroline non capì il paragone ma rispose ugualmente.
“Non dico di essere in grado di fermare la furia omicida di tutti loro solo che posso, o almeno potevo arginarla. D’altronde i Mikaelson sono sempre stati circondati da una follia psicopatica” Disse risoluta la vampira.
“Quindi tu saresti la panacea a tutti i loro problemi?” chiese ancora più sarcastico il moro.
Caroline sbuffò e piccata replicò:
“Vedila come vuoi Salvatore…”
Elena assisteva in silenzio allo scambio di battute tra i due. Damon non si fidava di Caroline e sotto sotto non poteva che dargli ragione. Ma quella vampira poteva davvero essere una soluzione contro Klaus.
“Continua la tua storia, ti prego…” chiese gentile Elena.
“Per 500 anni io e Mikaelson vivemmo come una famiglia. Poi si scoprì dell’arrivo della nuova Doppleganger. Katerina Petrova. Niklaus finalmente poteva spezzare la maledizione dell’ibrido. Devo ammettere che ero gelosa di Katerina” Caroline sorrise amara e in risposta allo sguardo scioccato di Elena si affrettò ad aggiungere “Si Elena, ero invidiosa delle attenzioni che Niklaus riservava a quell’umana. Lei era diventato il fulcro dei suoi pensieri. Sapevo che lui non era attratto da lei, che lui  non amava lei ma io non potevo accettare di essere messa in secondo piano. Così quando lei scappò per salvarsi dalla morte, non potei trattenere la gioia. Finalmente se ne era andata!” parlò Caroline alzandosi  lentamente dal divano.
“Non avevo ancora capito che la fuga di Katerina non avrebbe creato altro che l’ennesima ossessione di Niklaus. Ora lui voleva trovarla ovunque fosse.” Disse la vampira con desolazione.
“Aspetta, perché non hai vissuto con Klaus in tutti questi anni?” chiese Damon confuso.
“Stavo per arrivarci…” iniziò pungente la bionda “Il giorno in cui Katerina scomparve, tutti i vampiri di Niklaus partirono alla ricerca. Nei giorni seguenti anche lui stesso partì alla ricerca dell’umana. Quello stupido borioso mi impedì di seguirlo, mi obbligò a restarmene nel castello mentre loro non c’erano. Potete immaginare la mia rabbia. Io dovevo stare li mentre lui andava a farsi una scampagnata nei boschi. Ovviamente uscì dal castello…” disse Caroline ghignando “volevo trovare quella doppleganger e torturarla un pochino…” continuò “ non potevo immaginare che quello sarebbe stato l’ultimo giorno in cui avrei visto Niklaus…”
 
Caroline aprì gli occhi. Ciò che vide la lasciò confusa. Si trovava in una piccola stanza angusta e ammuffita. Non capiva dove si trovasse, un attimo prima stavo correndo nel bosco alla ricerca di Katerina e l’attimo dopo si risvegliava in quella specie di prigione.
“Finalmente…”
Caroline si voltò spaventata. Quella voce rauca a profonda. Erano anni che non la sentiva. Vide proprio dietro di lei ad alcuni passi l’uomo da cui scappavano da secoli.
“Mikael…” sussurrò impaurita
“Allora ti ricordi di me…ne sono estasiato!” disse l’uomo sorridendo malevolo “Vi ho cercati per molti anni, ogni volta che credevo di aver preso Niklaus lui mi sfuggiva. A lungo andare è diventato frustrante. Poi ieri ho visto te che correvi nel bosco e mi sono stupito della mia fortuna”
Caroline indietreggiò strisciando sul pavimento lurido. Mikael iniziò a camminare avanti e indietro lungo una parete della stanza.
“Non potevo lasciarti scappare. Ti ho iniettato della verbena e portata qui svenuta. Perdonerai il fatto che io sia stato così rude ma sei solo un mezzo per distruggere Niklaus.”
Mikael sorrise e Caroline sempre più spaventata, cerco di fuggire ma era in trappola. Mikael la spinse contro la parete, tenendola ferma per il collo.
“Mi ucciderai?” riuscì a chiedere la vampira con voce strozzata.
Mikael incatenò i suoi occhi a quelli della vampira e ad un soffio dalle sue labbra sussurrò:
“si”. Un pugnale si infilò nelle sue carni, Mikael le trafisse il cuore con un colpo secco. Caroline sentì il suo corpo morire e come ultimo atto udì le ultime parole che Mikael le rivolse mentre la lasciava cadere a terra:
“Caroline, sei solo un danno collaterale…”
 
“Mikael mi ha uccisa per far soffrire Niklaus. Elena mi ha detto che è stato proprio Niklaus ad ucciderlo. Non potete immaginare la mia gioia…” disse la vampira mentre si versava da bere.
“questo non spiega come tu sia ancora qui! Un vampiro muore quando viene trafitto al cuore!” gridò incredulo e confuso Damon.
“Ti dirò ero sorpresa anch’io, quando mi sono ridestata qualche giorno fa…non riuscivo a crederci. Ero sicura di essere morta. Poi ho visto il paletto incriminato. Un paletto risalente agli antichi maya. Ne avevo sentito parlare solo una volta molti secoli prima e stupidamente non avevo dato peso a quelle leggende. Ma quando l’ho visto ho capito tutto. Il paletto creato dal legno di un semplice albero, un abete era stato intagliato e lavorato dai più antichi e saggi sciamani e streghe del nuovo continente. Questi avevano creato un paletto che riusciva ad bloccare nel tempo e nello spazio un vampiro rendendo impossibile localizzarlo. Non lo uccideva semplicemente lo fermava.” Spiegò la vampira toccando leggermente il punto nel petto dove fino a qualche giorno fa il paletto era conficcato. Percepiva ancora chiaramente il senso del legno che si sfregava contro le sue carni. Un brivido la scosse.
“Una sorta di ibernazione? Un vampiro ghiacciolo…” disse malizioso Damon. Caroline lo ignorò.
“Il pugnale manteneva il vampiro nel pieno della sua forza mentale e cognitiva ma solo con l’estrazione di esso dal petto il vampiro poteva tornare a vivere… se vogliamo chiamarla vita, questa…” concluse ironica la bionda.
“Perché Mikael non ti ha ucciso? Perché usare un paletto che ti poteva riportare in vita?” chiese Elena ponendo per la prima volta una domanda.
“Non ne ho idea e ormai non possiamo più chiederlo al diretto interessato…” disse irritata la vampira “forse voleva tenermi nelle sue mani e usarmi come arma o ricatto contro Niklaus in un secondo momento…una sorta di piano di riserva…” disse sinceramente confusa.
“Chi ti ha risvegliato?” chiese serio Damon.
“Ironia della sorte è stata Katerina a salvarmi…” disse Caroline sorridendo mesta “io ero nello stesso cimitero di Mikael a Charlotte e lei mi ha trovata, mi ha riconosciuta e ha tolto il paletto…”. Caroline vide le espressioni stupite dei due e primi che potesse chiedere si affrettò ad aggiungere:
“Non ho idea del perché mi abbia salvato, Katerina è sempre stata abbastanza subdola e non mi sono mai sforzata di capire le sue ragioni…” disse Caroline con indifferenza osservandosi le unghie.
“Quindi Mikael ti ha ucciso, più o meno” iniziò Damon guadagnandosi un sorriso della vampira “Dopo 500 anni Katerina ti ha trovato e salvato e poi…” disse Damon cercando di fare mente locale.
“Poi mi ha lasciato li senza spiegazioni e così mi sono messa a correre, solo dopo ho visto Elena…l’ho scambiata per Katerina, ovviamente. E poi siamo venute qui!" disse la bionda “fine della storia! Ora chiama Niklaus e gli altri!” aggiunse fissando lo sguardo su Damon estremamente seria.
Damon ed Elena si guardarono negli occhi. Damon si affrettò a prendere il cellullare e digitò in fretta un messaggio agli unici originali di cui aveva il numero.
“Fatto…” disse il vampiro sventolando il cellulare per aria. Caroline lo guardò confusa, come poteva aver fatto? Non aveva sentito niente…
“Ora vogliate scusarmi signore, ma ho una faccenda da sbrigare…” disse il moro sparendo dalla stanza.
Caroline confusa e diffidente fece per seguirlo ma la voce di Elena la fermò.
“Damon ha scritto un messaggio con il cellulare…” disse gentile.
“Ah il ventunesimo secolo” borbottò la vampira mentre elegantemente si lasciava ricadere sul divano. Elena sorrise.
“Arriveranno qui tra poco…”
Caroline si limitò ad annuire mentre una leggera ansia prendeva possesso del suo corpo.


Nel frattempo.

Damon era riuscito a sgattaiolare dal soggiorno di casa alla stanza di Stefan. Controllò che non si sentisse nessun rumore. Non poteva rischiare che la vampira di sotto sentisse la sua conversazione. Il moro chiamò il fratello. Questi rispose al terzo squillo.
“Damon…” sentì la voce scocciata del fratello
“Stefan abbiamo un nuovo problema. Uno enorme.” Disse concitato.
“Cosa?” chiese preoccupato
“Non c’è tempo! Tu vieni immediatamente a casa! Nascondi i pugnali e corri qui!”
“Damon?”
“Fallo!”
La linea venne interrotta. Stefan aveva chiuso la chiamata.
 

Damon era appena rientrato nel soggiorno. Era agitato ma cercava di apparire rilassato. Si sedette vicino ad Elena. Caroline stava in piedi davanti il cammino e dava le spalle a loro. La porta d’ingresso si aprì improvvisamente e una folata di vento gelido annunciò l’arrivo degli originali. Elijah, Rebekah, Kol e Niklaus erano disposti quasi in fila davanti a loro. Elijah serio in volto. Rebekah irritata. Kol ghignante. Niklaus diffidente.
“Damon volevi forse fare un party? È per questo che ci hai invitati tutti qui?” chiese scocciata Rebekah.
“Io ho invitato solo tre di voi” disse Damon fissando Kol.
“Mi sono aggregato…” rispose per nulla infastidito quest’ultimo.
“Perché siamo qui?” chiese Elijah.
Damon rimase in silenzio e Caroline capì che quello era il momento della sua entrata in scena.
“Per me…” disse la bionda girandosi lentamente. Caroline vide lo stupore sui loro volti. Erano così cambiati si ritrovo a pensare la vampira. Gli originali non accennavano a parlare e piccata Caroline fece un passo avanti. Sembravano così sconvolti come se avessero visto un…
“Sei un fantasma…” il sussurro debole di Rebekah raggiunse immediatamente Caroline lasciandola esterrefatta.


Buondì!
Ringrazio sempre chi ha recensito, messo tra le seguite, le preferite, le ricordate e chi legge solamente:)
Nuovo capitolo che prosegue con la storia di Care tra flashback e emozioni diverse! Che ne pensate del paletto maya? la sua leggenda non è così semplice come dice Caroline ma si saprà tutto più avanti ;).
Scusate gli errori involontari!:)
A presto!
Emma95
   
 
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