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Autore: vanessie    02/06/2016    4 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

 

Capitolo 8

“Vita da universitaria”

 

 

POV Nicole

Mi ero resa conto da pochi minuti che l’idea di sistemare i miei vestiti, invece che pensare a fare la spesa, era stata pessima. Avevo una fame bestiale, ma il frigorifero e la dispensa erano vuoti. Qualcuno però aveva appena bussato alla mia stanza. Sbirciai dall’occhiolino della porta e riconobbi Jonathan. Mi decisi ad aprire “Dimenticato qualcosa?” chiese sventolandomi davanti agli occhi due buste marroni del take away “E tu come facevi a saperlo?” “Tipico errore da matricola al primo giorno d’università. Si sistemano gli effetti personali e poi ci si rende conto che la dispensa e il frigorifero sono vuoti” disse. Sorrisi poiché era esattamente ciò che mi era capitato “Ti va di mangiare insieme qualcosa?” domandò “Volentieri, ho una fame!” esclamai, facendogli cenno di entrare. “Carino!” esclamò osservando l’appartamento “Sì, niente male. Vieni, mettiamoci sul tavolo” dissi. Apparecchiai la tavola e Jonathan mise nei piatti il contenuto delle buste marroni del take away, cibo cinese “Grazie mille, non avrei saputo come fare senza di te” dissi accarezzandogli un braccio. Mi sorrise “Sei in debito, vedi di ripagare in qualche modo…anche perché ti ho portato uno dei tuoi cibi preferiti!” precisò. Iniziammo a mangiare, l’appetito era cresciuto a dismisura ora che ne sentivo gli odori e che condividevo la cena con qualcuno, invece che essere sola come avevo previsto. “Ripagherò la gentilezza. Senti ma…come hai fatto a sapere quale fosse la mia stanza?” domandai curiosa “Ehhhh Nik, ho i miei segreti…diciamo che la tua tutor, Zoey, mi ha aiutato” “Scommetto che è stata felice di farlo, sembrava interessata” “Parliamo piuttosto di come tu vuoi dimostrarmi gratitudine per il cibo cinese!” “Vediamo…potrei…offrirti una cena o qualcosa da bere nei prossimi giorni” proposi. Lui continuò a masticare, osservandomi con quei meravigliosi occhi castani “Sì…potrebbe andare…” “Ti aspettavi di più?” “Forse” rispose. “Mmmm…oltre alla cena pagata da me, potrei anche invitarti qui a fare qualcosa insieme” “Tipo?” chiese “Boh…quello che ti va” “Lasci a me la piena libertà di scelta? Guarda che è rischioso Nikki” “Perché?” “Potrei chiederti qualsiasi cosa” “Mi fido di te” dissi sentendomi la voce morire nel petto. Avevo il cuore in fibrillazione e le mani sudate. Era così carino che…riprese a mangiare usando le tipiche bacchette cinesi, vedevo dalla sua espressione che gli aveva fatto piacere sentire la frase che gli avevo appena detto. Lo capivo perché a stento riusciva a restare serio, cercando di reprimere il sorriso che voleva spuntargli sulle labbra. “Sei imbarazzato Mr.Call?” domandai per scherzare “Io? No, perché?” “Perché hai la stessa espressione che ha zio Seth quando nonno Jacob lo punzecchia su zia Sarah” affermai ridendo e pensando alle notevoli somiglianze tra John e zio Seth. John trattenne nuovamente il sorriso.

 

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“Questa non me l’aspettavo, tirare in ballo zio Seth è sleale! Comunque…ti ho portato una cosa” disse alzandosi in piedi, per tirare fuori dalla tasca dei suoi jeans un ciondolo a forma di coccinella. Me lo porse “È di buon auspicio per la carriera universitaria, per gli esami, per qualsiasi altra cosa che desideri avere dalla vita. È una tradizione del college di Seattle” “Grazie io…non so cosa dire…sei gentilissimo con me” “Prego. Sono tanto gentile solo per capire fino a dove arriva la tua riconoscenza” disse per prendermi in giro cominciando a ridere.

 

 

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Lo colpii sulla spalla e risi anch’io. “Devo andare adesso. Tu hai bisogno di dormire ed io…devo finire di ripassare per l’esame” “Ok John, grazie per la cena, per il ciondolo, per la compagnia…per tutto” “Di nulla” disse avviandosi verso la porta “Buonanotte, ci sentiamo quando vuoi Nik” “D’accordo, buonanotte anche a te” dissi, guardandolo allontanare tra i corridoi dell’edificio, fino a quando sparì dal mio campo visivo.  

Nei giorni successivi cominciai a seguire le prime lezioni, concedendomi ogni tardo pomeriggio una videochiamata tramite Skype con Kevin. Lui mi mancava più di chiunque altro e il suo faccino sullo schermo del pc era una delle poche cose che mi rendevano felice. “Hey tutto ok?” mi chiese Kevin “Tutto benissimo, nostalgia a parte. Tu?” “Alla grande” “Con Megan?” gli domandai riferendomi alla sua ragazza irlandese “Con Megan va bene, credo proprio di…sì…di essermi innamorato” confessò con un sorriso,  contagiando anche me.

 

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“E tu invece? Con Jonathan?” mi chiese mio fratello “Con Jonathan cosa?” risposi fingendo indifferenza “Sai a cosa mi riferisco!” “Mi sta dando una mano ora che sono sola in un ambiente nuovo, tutto qui” sminuii. Kevin alzò le sopracciglia e scoppiò a ridere “Assicurati che te la dia bene questa mano!” esclamò “Kevin piantala, sei un deficiente” “Dai tienimi informato eh!” “Sì va bene, ciao” lo salutai.

Ormai avevo cominciato a seguire le lezioni già da un mese e mezzo. Era super eccitante poter studiare le discipline che più mi piacevano, in quel modo assolutamente diverso rispetto alla scuola superiore. Le lezioni mi tenevano impegnata per quasi tutta la giornata, contando poi che dovevo studiare, ma mi ero ambientata alla perfezione. Avevo anche imparato a gestire l’appartamento in cui vivevo con la mia compagna di stanza. Ci eravamo organizzate a turni per la pulizia, per fare le lavatrici, stirare, cucinare, fare la spesa. A La Push avevo sempre dato una mano a mia madre ma ovviamente occuparsi da sola di una ‘casa’ era un’altra storia. La mia compagna di stanza era arrivata al college tre giorni dopo di me. Catherine, detta Cat, questo il suo nome, era una ragazza della mia stessa età che iniziava l’università proprio come me. Era iscritta al corso di laurea in Arte, musica e spettacolo. Il suo sogno era quello di intraprendere la carriera da artista. Aveva infatti una voce bellissima, cantava a meraviglia e sapeva suonare e ballare. Era originaria di Arlington, una cittadina a nord di Seattle. Era molto carina, un po’ più bassa di me, con gli occhi castani e i capelli lisci sempre castani…o almeno così mi aveva raccontato, poiché li aveva tinti di un particolare tono di rosso. Mi piaceva la sua allegria, il suo essere così alla mano, gentile e anche un po’ pazza in certe occasioni. Talvolta il suo modo di fare mi faceva veramente sorridere, portandomi a chiedermi se si comportasse così perché fosse realmente ingenua o se lo facesse di proposito per far sorridere chi le stava intorno. Quella sua personalità tanto originale la adoravo. Stavamo imparando a conoscerci entrambe, ma eravamo partite con il piede giusto. Speravo vivamente che il nostro rapporto d’amicizia potesse crescere e approfondirsi. A Forks infatti avevo molte amiche, ma con nessuna di loro era scattata quella relazione intima ed esclusiva che mi faceva dire di avere una migliore amica. Avevo sempre desiderato averne una. Invidiavo il mio gemello, Kevin, per aver trovato in Jonathan il migliore amico al quale raccontare ogni più segreta confidenza. Mi auguravo che Catherine potesse in futuro assumere quel ruolo. Le avevo raccontato della mia famiglia, della mia vita passata, dei miei sogni e progetti e anche lei aveva fatto lo stesso con me. Cat aveva già intravisto qualcuno al college che poteva interessarle dal punto di vista amoroso. Luke, era un ragazzo che studiava farmacia e anche se personalmente non lo conoscevo, dalle descrizioni che lei mi faceva avrei sicuramente potuto riconoscerlo tra una folla di sconosciuti. Stava seriamente perdendo la testa per lui, nonostante si conoscessero solo da due settimane. “Ohhh Nicole…stasera esco e lo vedo e…mamma non sto nella pelle” disse ad un tratto raggiungendomi sul tavolo da pranzo della nostra stanza. “Cat spero davvero che tra voi possa nascere qualcosa!” esclamai sinceramente “Tu che fai stasera?” “Niente di che, credo che guarderò in streaming un episodio del mio telefilm preferito e poi…a dormire” “Caspita! Tutta questa bella vita ti farà male!” rispose ridendo e poi aggiunse “Perché non vieni con me? Chiedo a Luke di portare un amico” “No grazie, sei gentilissima ma preferisco riposarmi” “Come vuoi! E il tuo amico? Jonathan? Non esci con lui?” “No, lo sai, ha la ragazza e quindi è impegnato” spiegai. Le avevo raccontato anche di Jonathan, del fatto che eravamo stati insieme per due mesi quando eravamo più piccoli, ma lei non lo aveva ancora mai incontrato di persona. Le avevo anche confidato quanto lui mi piacesse ancora, quanto desiderassi che mi guardasse con occhi diversi da quelli di un amico. “Beh vado a prepararmi per la serata. Mi dai un consiglio sul vestito?” “Certo Cat” risposi.

 

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Andammo nella sua camera e lei tirò fuori dall’armadio alcuni vestiti molto carini. Ne scartammo alcuni perché erano troppo provocanti per un primo appuntamento, altri perché lo erano troppo poco e invece ci voleva il look giusto, che doveva colpire Luke, un vestito che mostrasse senza esagerare. Alla fine optammo per un abito corto blu con uno scollo a cuore. Le augurai buona serata e restai sola in casa. Prima di guardare al pc un episodio della serie tv The Flash, chiamai mio fratello Kevin con Skype. Quando rispose mi comparve davanti la sua faccia sorridente. Aveva infatti acceso la webcam e indossava le cuffie.

“Ciaoooo Kevin” “Ciao Nicole, mi fa piacere sentirti! Coma stai?” “Bene, sono stanchissima ma va alla grande” “Sono contento per te, non sei uscita stasera?” “No, te l’ho detto sono stanca…e tu come stai?” “Molto bene, sono uscito stasera e sono tornato tardissimo” disse. Giusto…il fuso orario…vedere il mio gemello mi metteva sempre di buonumore, lui era un ragazzo solare, allegro, mi dava un’iniezione di positività solo con il contatto visivo e il suono della sua voce. “Mi manchi” gli confessai “Anche tu Nikki” “Zio Ethan sta bene?” “Sì benissimo, te lo saluto domani mattina, perché adesso sta dormendo” “Ok” risposi. “Senti come sta Jonathan?” “Bene perché?” “No, così per chiedere. Ci siamo sentiti su Skype tre/quattro giorni fa, mi raccontava di Wendy…non lo so…non l’ho sentito molto entusiasmato” “Uhm…” “Perché non gli chiedi qualcosa? Resta sul vago” “Non so se è una buona idea Kevin…sai quanto John sia riservato!” “Certo, ma…ok cambiamo discorso. Tra voi due come vanno le cose?” “Tra me e Jonathan? Bene” “Almeno gli hai detto che sei innamorata di lui?” “Ma sei impazzito?!?!?” risposi. Lui si mise a ridere “Che tenerona che sei! Secondo me vi piacete a vicenda” “Kevin per favore…stai farneticando!” “Uhhhh guarda come sei rossa!!!” “Piantala! Comunque, ho conosciuto un ragazzo due settimane fa…è carino…” “Nome? Età? Da dove viene? Cosa fa?” “Calmati, aspetta un momento” “Non posso calmarmi, sei la mia sorella gemella, devo sapere tutto su di te e voglio assicurarmi che lui sia all’altezza” “Si chiama Andrew, ha un anno più di me, studia astrofisica. Ma non c’è nulla ancora…abbiamo solo parlato due/tre volte. È carino, diverso dagli altri che mi sono piaciuti fino ad ora ma…” “Mmmm…quanto somiglia a Jonathan?” “Non gli somiglia né fisicamente né caratterialmente” “Allora non è il tuo tipo…” “Ma dai Kevin, non lo conosci nemmeno e poi che significa…non è che Jonathan è il modello ideale in assoluto” “Hai ragione, non è il tipo ideale in assoluto, ma quello ideale per te e non negare. Ti conosco come le mie tasche” “Voglio conoscere meglio Andrew, almeno dargli una possibilità” “Come vuoi, ma stai attenta” “Kevin…mi sembri papà, ti prego!” “Poi non dire che non te l’avevo detto!” “Va bene!!! Dai ti lascio andare a dormire, ci sentiamo presto” dissi “Certo, ti voglio bene” “Anch’io, buonanotte” “Buonanotte e salutami John” disse. Chiusi la chiamata e trascorsi la serata guardando una delle mie serie tv preferite, ma pensando parecchio a Kevin, che mi mancava un sacco.

 

NOTE:

Buongiorno! Questa settimana, come annunciato, aggiorno con un giorno d'anticipo! La persona che a fine dello scorso capitolo stava bussando alla porta di Nicole era proprio Jonathan. Le ha portato la cena e le ha fatto compagnia, un gesto molto carino che lei ha apprezzato. Il tempo passa in fretta quando si comincia una nuova avventura ricca di impegni! Nicole frequenta le lezioni universitarie, sta facendo nuove conoscenze e ci parla molto positivamente della sua compagna di appartamento, Cat. Un'amica le serve davvero, ora che Forks è lontana...chissà se riuscirà a legarsi sempre più a Cat...Durante le chiamate con Kevin, scopriamo anche qualcosa sulla vita di Kevin in Irlanda! Lui dice apertamente di essersi innamorato di Megan...mi raccomando, anche se in questo momento la storia è incentrata su Nicole, non scordatevi di Kevin e dei piccoli particolari che vengono fuori di volta in volta, perchè ad un certo punto tornerà ad essere lui il protagonista di Following a star! Tornando su Nicole, si capisce che anche lei intanto ha conosciuto un ragazzo, Andrew...come procederanno le cose? Vi aspetto GIOVEDì!

Vanessie 

 

   
 
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