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Autore: Akeryana    04/06/2016    4 recensioni
Chi ci vuole fermare, chi darà la vita per aiutarci.
Non importa dove arriveremo, importa solo che fino a che avremo vita lotteremo per la nostra causa.
Io, le mie due amiche, i miei due migliori amici e la mia amata lottiamo per il pacifismo tra umani e vampiri, per vivere felici.
Io sono Leon Vergas, l'ultimo Sangue Puro rimasto, e nessuno mi potrà fermare.
P.S Per leggere questa storia dovete prima aver letto "Non possiamo tornare come prima, non importa se mettiamo da parte i nostri peccati"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Francesca, Leon, Ludmilla, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le storie di vampiri e umani'
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Un nuovo umano

 
 
Ho bisogno di un eroe
Che mi salvi ora
Che mi salvi la vita
 
 
<<   Tipo me, non ti piacerebbe Leon? Al posto di quella mocciosa?  >> le labbra di Arianna erano ormai vicinissime a quelle di Leon, quando a un certo punto si fermò... Non per sua volontà. Non riusciva più a muovere un muscolo. Con molta fatica alzò il viso per vedere lo sguardo di Leon e lo vide completamente diverso da prima: occhi rosso sangue, un ghigno sulle labbra e un'espressione malefica sul volto.
<<  Ammetto che sei davvero brava coi poteri mentali. Ma no quanto me  >>  senza che lui muovesse un dito, la donna venne scaraventata contro la parete, formando un enorme buco  <<  Per un secondo mi avevi ingannato, lo ammetto. Con i tuoi poteri avevi cambiato la tua immagine ai miei occhi prendendo le sembianze della mia Violetta. Astuto. Ma maligno.  >> 
La donna ridacchiò mentre si rialzava con enorme fatica  <<  Si, tu sei davvero il nostro prossimo sovrano. Sei come tuo padre: bello, intelligente, forte.  >> 
<<  Solo perché tu eri innamorata di lui non hai nessuno diritto di mettermi alla prova così.  >> 
<<  E sei anche freddo come lui  >> 
<<  Lui amava mia madre. Ma mentre ti controllavo ho scoperto anche altre cose. Tu non solo eri perdutamente innamorata di mio padre, ma eri la sorella del padre di Ludmilla. Non è così?  >>  il suo tono, anche davanti a una rivelazione del genere, era sempre freddo. Ormai aveva imparato a non farsi prendere dalla paura o da qualunque altra emozione quando si trovava davanti a un avversario.
<<  C-cosa... Tu non.. Non dovresti saperlo! E non osare rivelarlo a Ludmilla, lei non dovrà mai saperlo. Mai!  >>  si mise a gridare la donna, in preda al terrore. Ormai la sua ragione l'aveva abbandonata. Non c'era da stupirsi dopotutto.
<<  Sta tranquilla. Ma lo sai che ha un prezzo questo, mi dispiace molto ricorrere a questi mezzi ma è meglio, piuttosto che collaborare con una perfida come te.  >> 
La donna si mise di nuovo a gridare  <<  Farò quello che vuoi, ma vattene!  >> 
Il ragazzo preferì non continuare quella tortura e fermarsi, ma proprio quando stava per uscire la donna lo fermò di nuovo con voce flebile  <<  Aspetta… Ludmilla, ha qualcuno con se? Che la ama e la protegge?
<<  Si, Federico, il ragazzo di prima, con il ciuffo biondo  >> 
<<  Il vampiro?! No, non può fare i miei stessi sbagli!  >> 
Leon tacque per qualche secondo, fino a che riprese a camminare verso la porta e la spalancò facendo entrare la luce della luna  <<  Osa fare del male, o separare loro due, e dirò tutto a Ludmilla  >>  uscì sbattendo con forza la porta e lasciando la donna da sola coi suoi pensieri.
Non poteva fargli del male… Ma poteva aiutare la nipote.
 
 
Un eroe mi salverà
Appena in tempo
Devo combattere oggi
Per vivere un altro giorno
 
 
I ragazzi quella sera decisero di organizzare un piccolo campeggio, erano tutti davanti al fuoco, in cerchio, quando Leon e Fran ebbero la brillante idea di “parlare” al piccolo.
Francesca gridava sul ventre  <<  Sii femmina!  >> 
Invece Leon  <<  No, sii quel che vuoi ma no come tua zia Francesca!  >> 
Francesca gli diede una spinta facendolo cadere e i ragazzi ebbero l’idea geniale di saltargli addosso, Vilu li fissava divertita ma anche sconvolta e gridò lei questa volta al bambino  <<  Sii quello che vuoi ma no come questi!  >> 
Quando poi i ragazzi si alzarono vedendo che il fuoco stava per spegnersi, si lanciarono degli sguardi per decidere chi dovesse andare a raccogliere la legna, dato che di mandare una delle ragazze non se ne parlava proprio, per via della natura protettiva dei ragazzi.
Federico sbuffò e alzò la mano  <<  Va bene, va bene, vado io.  >>  ricevendo in cambio i sorrisi cordiali dei suoi amici e le occhiate, apparentemente, dolci delle ragazze.
Il ragazzo si diresse nella foresta oscura, ma non temeva nulla, lui era forse la creatura esistente che doveva temere di meno. O almeno credeva.
In quel momento tutto gli era molto confuso e le sue preoccupazioni si facevano sempre più largo nel suo cuore. In ogni luogo in cui erano stati qualcuno aveva rischiato di morire o di essere separato dalla persona che amava. E se fosse successo anche a lui e Ludmilla? O se fosse successo qualcosa alla sua principessa?
Si chinò per raccogliere la legna dal terreno, non accorgendosi che qualcuno gli era saltato alle spalle, facendolo cadere sul terreno erboso, mentre altri due gli legavano le mani e le gambe.
Il vampiro oppose resistenza, cercando di usare i suoi poteri, ma le corde con cui l’avevano legato erano fatte con tessuto anti-vampiro, non solo non poteva usare i suoi poteri, ma più passava il tempo più quelle maledette corde gli bruciavano la pelle.
Non riusciva a vedere i volti dei suoi assalitori, ma dall’odore aveva capito che erano cacciatori di vampiri. Quando uno di loro tirò fuori una siringa, con un liquido sul porpora, lo avvicinò lentamente al collo del ragazzo, che continuava a dimenarsi senza sosta, ma appena gli venne iniettato il liquido fu come se lo avessero svuotato di colpo, come se gli stessero portando via l’anima. Il dolore lancinante lo portò a gridare e questo fece scattare i suoi amici, che corsero da lui. Ma fu troppo tardi, già i cacciatori se ne erano andati e l’unica cosa che avevano lasciato erano quelle corde, ma loro sapevano che Federico non stava soffrendo per quello.
I ragazzi si precipitarono da lui, per capire cosa avesse. Ma nulla, non lo capivano e il poveretto non riusciva nemmeno ad aprir bocca, stringeva i denti per trattenere il dolore, cosa completamente inutile.
Diego, Maxi e Andres lo sollevarono, cercando di non muoverlo per non fargli provare ancora più dolore, credendo che avesse qualche osso rotto o peggio, mentre Ludmilla gli levava quelle corde per poi dirigersi dove erano accampati.
Ma Leon, con la sua vista, nell’oscurità video qualcosa che brillava, illuminata appena dai raggi della luna. Gli si avvicinò con cautela, per scoprire poi che era una siringa, usata.
Violetta, Fran e Nata gli andarono vicine e inorridirono alla viste dell’oggetto.
<<  Pensate che l’abbiano drogato?  >>  mormorò Fran, per la rabbia che qualcuno potesse arrivare a tanto.
<<  Non funzionerebbe sui vampiri, anche se fosse un Livello E, e poi ricordiamoci che Federico ha una resistenza di gran lunga migliore di qualsiasi vampiro normale.  >>  fece notare Violetta, ricordandosi le ore di chiacchierate con Leon, in merito ai vampiri di diverse “classi sociali”.
<<  Potrebbe essere qualcosa di mille volte peggio, come un veleno  >>  propose Nata terrorizzata all’idea, pensando soprattutto al fatto che ci fosse qualcuno con altro veleno tra le mani, pronto a fare nuove vittime.
<<  Nata, tu e Ludmilla domani chiamate Angie, analizzerà questa siringa, lei è molto brava in questo. Con voi rimarranno Andres e Maxi, per potervi proteggere nel caso arrivino altri nemici. Badate a Federico. Io Vilu, Fran e Diego andremo dal consiglio per chiarimenti. >>  ordinò Leon con tono autoritario, si vedeva che aveva la stoffa del leader, si percepiva lontano un miglio. Ma loro sapevano che non era solo quello. Infatti poi il ragazzo si girò verso di loro e sorrise rassicurante a tutte loro  << Non preoccupatevi, Federico starà bene.  >>  anche se non ne era sicuro voleva che almeno loro stessero tranquille, soprattutto Violetta e il bambino. La cosa sembrò funzionare e le ragazze sorrisero convinte e felici. Sicure che il loro amico sarebbe guarito.
 
 
Facendo parlare la mia mente oggi
La mia voce verrà ascoltata oggi
Devo opporre resistenza
Ma sono solo un uomo
 
 
La mattina dopo, come detto da Leon, i quattro andarono dal consiglio dei vampiri, anche se erano stremati. Federico si era agitato tutta la notte, facendo preoccupare e stare in tensione i suoi amici, anche se lui, dal canto suo, tentava in ogni modo di non farsi sentire. Sapeva che era un disturbo per i suoi amici e soprattutto per Ludmilla, che gli ha stretto la mano per tutta la notte, senza lasciarlo mai.
Ma i ragazzi, anche se assonnati e con poche energie, non potevano rinviare questo momento. Però, la cosa peggiore fu ritrovarsi davanti tutti quei vampiri, assetati di sangue, che fissavano Violetta, l’unica umana, come fosse uno spuntino. La cosa stava facendo davvero innervosire Leon e questo non sfuggì allo sguardo del vampiro sovrano, che aveva deciso di testare la “pazienza” del Sangue Puro.
<<   Leon! Quanto sono felice di rivederti!  >>  disse il sovrano correndo ad abbracciarlo, in quel momento non stava fingendo, era davvero felice. Aveva visto Leon sin da piccolo, era andato anche al funerale dei genitori di quest’ultimo.
Leon, preso pure lui dalla felicità di rivedere il vecchio amico di famiglia, ricambiò l’abbraccio, accennando un piccolo sorriso. Doveva farsi vedere duro e freddo davanti a tutti quei vampiri che aspettavano solo una mossa falsa per attaccare gli umani.
Purtroppo non tutti accettavano il pacifismo, ma per questo Leon aveva bisogno di Violetta, e di Diego e Fran.
<<  Sono felice anch’io di rivederti, ma abbiamo poco tempo  >> sussurrò il Sangue Puro al sovrano, facendolo allontanare. Tutti gli sguardi andarono su di lui, ma non sembrava affatto nervoso, anzi, la cosa che sorprese e confuse di più Violetta, fu il fatto che il suo amato sembrava a suo agio in quell’ambiente, tetro, quasi sinistro.
 
 
E' solo un'altra guerra
E' solo un altro assassinio
Il conto alla rovescia
Inizia a distruggerci
 
 
Intanto Ludmilla ,come le aveva detto Leon, aveva chiamato Angie, sperando, pregando, che riuscisse ad aiutare il suo amato Federico.
<<  Ludmilla, mantieni la calma. Arriverò lì il prima possibile, porterò con me tutto ciò che posso. Ma tu sta tranquilla, non c’è nulla che io non possa guarire  >>  disse Angie tramite il telefono per poi chiudere la chiamata.
Eppure un’orribile presentimento tormentava l’umana…
C’era qualcosa di strano nel suo amato, il suo colorito era più roseo e meno cadaverico, forse era una sua impressione, ma le sembrava che i suoi canini si fossero rimpiccioliti… E se quel liquido non fosse mortale? E se erano altre le intenzioni degli assalitori?
Il pensiero che qualcosa in Fede stesse cambiando la terrorizzava. Soprattutto dopo quello che era successo a Leon, la cosa aveva sconvolto tutti e da quel giorno avevano sempre tenuto la guardia alta… Ma a quanto pareva, era servita a poco.
 
 
Chi combatterà per quello
Che è giusto?
Chi ci aiuterà a sopravvivere?
Siamo nella battaglia della nostra vita
E non siamo pronti a morire
 
 
<<   Sei impazzito Vergas?!  >>  gridò un vampiro del consiglio, per poi essere accompagnato da un altro, altrettanto anziano.
<<  Tuo padre non avrebbe mai approvato un amore tra un vampiro e un’umana!   >>  
<<   Mio padre invece l’avrebbe fatto, pensando al mio bene!  >> 
<<  E con il sangue? Eh?! Come la mettiamo? Tu desideri ogni secondo bere il suo sangue. Se noi mettessimo alla mercé i vampiri e gli umani si creerebbe una guerra infinita! Quella che cerchiamo di evitare da più di milioni di decenni!   >>  continuò lo stesso vecchio, con più furia.
<<  Non ci sarà alcuna guerra se mi ascolterete!  >>   questa volta fu Leon a perdere le staffe e tutti tacquero, per non incombere nella sua ira   <<   Abbiamo trovato un rimedio al sangue, e si, desidero il suo sangue. Infatti non vado fiero, del fatto che più di una volta l’ho morsa… E temevo di non fermarmi  >>  la sua voce tremava, tutti pensavano che fosse per la rabbia, perché lo avevano offeso in un qualche modo, ma Violetta sapeva che, invece, stava per piangere, la sua corazza stava per cedere. Allora gli prese la mano, stringendola, per fargli forza. La cosa sembrò funzionare, tantoché riprese a parlare con più sicurezza e fierezza  <<  Ma l’amore, l’amicizia, superano queste cose. Ammetto che non sarà facile, che dovremo fare attenzione e, soprattutto, che non tutti andranno d’accordo con gli umani e viceversa. Ma dobbiamo tentare  >> 
<<  Tentare per cosa? Per morire? Tanto vale che dici che vuoi scatenare una guerra, Vergas  >> 
<<  Alex…  >> 
 
 
Chi combatterà per i deboli?
Chi li farà credere?
Io ho un eroe
Che vive in me
Combatterò per quello
Che è giusto
 
 
Vi mostrerò un sogno dolce la prossima notte.
 
 
Nota autore: Salve a tutti!! Sono in orario per una volta, scrivetelo nel calendario! Ma non ho belle notizie. Come avrete capito la storia sta per giungere al termine, mancano gli ultimi due/tre capitoli (vedremo). Tranquilli, c’è l’ultima parte di questa storia, dato che è una trilogia, ma vi avviso sarà molto piccola. Intanto ditemi che ne pensate di questo capitolo. Recensite. Un beso.
  
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