Libri > Il diario del vampiro
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Autore: jacqulinewilliams    07/06/2016    1 recensioni
Va bene, siamo sinceri, Bonnie, siediti, respira profondamente e a voce alta di queste parole: TU SEI INCINTA
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Meredith Sulez, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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2.
 
 
Bonnie POV.
 
Il freddo vento dell’oceano Atlantico sventola i miei capelli in direzioni opposte, non ho mai creduto di  potermi sentire così  in pace con me stessa come mi sento adesso.
Non sembrano passati tre mesi da quanto ho scoperto di essere incinta, nemmeno da quando ho letteralmente sconvolto la mia vita cambiando nazione e nascondendomi dai miei amici.
Non posso negare, che rimugino ogni singolo giorno su questa scelta.
Ma mi sento diversa, non sono più la vecchia Bonnie, nessuno mi conosce, nessuno mi chiede aiuto per un incantesimo o perché qualche amico è in pericolo; il massimo dell’aiuto che offro è nel trovare qualche libro nella bacheca informatica della biblioteca del campus dove lavoro.
Sono una Bonnie diversa, si ok sono incinta,  ho le voglie, specialmente per i ghiaccioli alla fragola; le persone mi osservano, per lo più per la pancia, e non perché vogliono uccidermi..almeno per ora.
Vivo in una bolla di perfetta beatitudine, oscillo tra questa nuova realtà che mi piace da impazzire perché finalmente sono io a sceglierla e l’inquietudine che prima o poi qualcosa accadrà.
Ma è così bello vivere qui, è così bello passare i weekend pomeriggio tra il lago Auke e le passeggiate sul lungo mare; prendere un caffè ovviamente decaffeinato,senza problemi, senza ansie, preoccupandomi solo di mangiare bene, di osservare la mia pancia diventare sempre più grande e cantare canzoni assolutamente stonate la notte massangiandola.
La mia magia, inoltre è notevolmente migliorata, mi sono stupita delle cose che ho appreso e anche molto velocemente, mi sento come se fossi una piccola Hermione Granger.
L’entusiasmo che provo nel chiudere una porta solo con un sussurro o i risultati che sto ottenendo evitando che Damon entri in contatto con me. Sento che ci prova, praticamente tutti i giorni, ma io gli chiudo sempre la porta in faccia, metaforicamente.
Damon, anche qui una serie di sentimenti contrapposti sono all’ordine del giorno, alcune delle amicizie che ho fatto qui, mi chiedono chi sia il padre del bambino e i perché ci siamo lasciati. Io divago sul fatto che sia partito, che fa un lavoro pericoloso, che per lo più è  un idiota.
Quindi in conclusione la mia vita in Alaska la potrei definire perfettamente normale, ricca di giorni noiosi e … ok scherzo cosa sono queste macchie rosse.
Il terrore che ho in questo momento credo che non potrà mai essere comparato a nient’altro; ho paura e mai come ora mi sento sola; chiamo subito il mio dottore e gli spiego la situazione, lui mi dice che può capitare e che se entro un giorno le perdite non smettono dovrò urgentemente andare da lui. Ma il mio bambino non è un bambino normale quindi che fare? Non faccio che chiamare la dottoressa Beeze ma non risponde, qui non ho conosciuto nessuna strega, in parte perché me ne sono voluta tenere alla larga ed imparte perché vivono molto più a nord rispetto all’università.
Il panico mi avvolge e anche se so che devo mantenere la calma, l’inquietudine mi avvolge, le lacrime che ormai da tempo mi avevano lasciato scivolano sul mio viso.
Apaticamente, prendo il cellulare e compongo un numero, il telefono squilla e prego dentro di me che non sia alla pensione.
-Pronto- dice.
- Alaric! Sono Bonnie..io ho bisogno di te-
- Bonnie, ma che diavolo … ma dove sei finita? Ti stiamo cercando da mesi, Damon e Stefan sono addirittura andati in Nuova Zelanda, che cosa.. Bonnie -
Il suono della sua voce è così lontano, che devo darmi due minuti buoni per rispondergli.
- Alaric, ti prego dimmi che sei lontano da chiunque possa sentire questa telefonata- gli dico.
- Bonnie, cosa sta..-
-Ti prego Alaric, ti spiegherò tutto lo giuro, ho..ho bisogno che tu venga da me, ora, io..io sono in Alaska, vicino Juneau, ti ho già prenotato il volo, ti prego non fare domande, ho davvero, davvero bisogno che tu venga.-gli dico tutto così in fretta che mi manca quasi il respiro.
-Ma che diavolo è successo, ok senti allora parto, sono in ufficio quindi non c’è nessun rischio. Chiamerò Meredith e le riferirò che ho un convegno. Ma mi dovrai dire cosa cavolo ti è passato per la testa.-
- Lo vedrai- sussurro
-Ci vediamo tra due ora allora, a presto-mi dice.
 
Andrà tutto bene, ripeto tra me e me, andrà tutto bene, non ho il coraggio di vedere se le perdite si sono fermate, l’unica cosa che faccio è ripetere questo piccolo mantra e pian piano, mi addormento.
E’ il battere forte alla porta che mi ridesta dai miei sogni, mi ci vogliono cinque minuti buoni per ricompormi, urlare il nome di Alaric e farlo venire nella mia camera. So che è tutto confuso infatti appena mi veda rimane talmente scioccato che ho quasi paura che mi svenga.
-Bhe, tecnicamente quella presa dal panico sarei io ma capisco la reazione.- dico per sciogliere il ghiaccio, ma evidentemente non funziona perché Alaric non risponde.
-Il bambino … lui è di..è di Max?- lo dice come se sperasse fortemente che sia così.
-No, e credo che tu l’abbia intuito, ascolta, so che sei arrabbiato e ne hai tutto il diritto, io ti ho fatto venire qui così … sono scappata … ma ho avuto delle perdite e lui o lei, è un ibrido..non guardarmi così Alaric.-
Gli racconto tutto ciò che la dottoressa Beeze mi disse alla mia prima visita, sembra meravigliato e scioccato allo stesso tempo.
-Non avevo idea, insomma ne ho sentito spesso parlare..ma vedere in prima persona ecco..wow. -
-Lo so, solo che ecco non sapevo con chi parlarne e tu sei sempre stato l’esperto di misteri..io- non finisco di parlare che mi interrompe.
- Ascolta, è uno shock, non posso negarlo..cioè tu mi chiami io … mi aspettavo tutto fuorché questo. Ma vedi, non sono arrabbiato, mi domando come Damon reagirà, lui ecco non posso negare che ha dato parecchio di matto nel l’ultimo periodo, non credevo che fosse davvero innamorato..-
-Non lo è, tra me e lui c’è solo … è solo stato sesso, insomma io per lui sono l’inutile uccellino che quando è in difficoltà lo aiuta niente di più- dico.
-No Bonnie, Dio .. Damon era preoccupatissimo, Stefan era riluttante ad andare in Nuova Zelanda, ma Damon ha prenotato il primo aereo ed è partito, tra voi c’è sicuramente uno strano rapporto e forse nemmeno capite quali sono i vostri sentimenti, ma tutti, tutti noi abbiamo notato quanto Damon soffrisse per te. -
-Mi dispiace- sussurro, che razza di egoista.
-Non farlo, ascolta, non credo che la tua scelta non sia del tutto cattiva, insomma Bon tu sei sempre stata la nostra salvezza, ti sei sacrificata, hai dato la vita e per quel che mi riguarda avevi tutto il diritto di fare le valige e partire, ma un figlio..che non è nemmeno del tutto umano richiede un aiuto e ..noi siamo i tuoi amici.. la tua famiglia.-dice
Lo so, la bolla ormai si è rotta, la perfetta vita tanto agognata è svanita così com’è arrivata.
-Verrò con te dal dottore, domani se vuoi.-
-Si, grazie..mi dispiace ancora Alaric, so che Mer ti farà il terzo grado, ma ecco non sono pronta a tornare, non ora almeno.-
-Non preoccuparti, quando sarà, io e tutti noi ti staremo vicini, anche Damon - e nel dirlo mi fa un sorriso incoraggiante.
Passiamo la serata a raccontarci il più e il meno, gli racconto i miei progressi con la magia, lui mi racconta di nuove ricerche, ma il tasto bimbo e Damon non vengono mai toccati.
 
La visita ginecologica non mi ha mai spaventato come adesso. Ammetto che avere Alaric vicino mi fa sentire un po' più tranquilla. E’ visibilmente a disagio, un sacco di donne lo fissano e Dolores, la receptionist lo mangia con gli occhi, cosa che mi fa sorridere da un lato e  mi sciocca dall’altro visto che è sposata da più di 40 anni.
La visita procede bene, il dottore conferma che può capitare che al quinto mese ci siano delle perdite e che devo stare tranquilla e rilassarmi il più possibile. La cosa in parte mi tranquillizza, anche perché il battito è forte e il bambino si muove.
Ovviamente chiede ad Alaric se è il padre, non posso fare a meno di sorridere, mentre lui parecchio imbarazzato dice che è mio fratello.
Tornati a casa, Alaric si prepara a ripartire con l’aereo notturno.
-Sicura di non voler venire con me?- dice
-No. Grazie davvero, non so come avrei fatto, la dottoressa Beeze mi ha richiamato poco fa, e dice che devo assumere più sangue di mucca, per il resto concorda con il ginecologo umano.-
-Mi fa ancora strano lo ammetto.- mi dice cercando di sorridermi
-Già, ma quando la nostra vita è stata normale?-
-Vero, touchè. Promettimi che se vorrai ritornare mi chiamerai subito –dice.
-Lo prometto, davvero.- gli sorrido e lo abbraccio, averlo qui mi ha fatto stare bene, mi sono sentita meno sola, so che dovrò ritornare ma non ora.
 
Ma suppongo che non sarà poi così tardi. A un mese e mezzo da quando io e Alaric ci siamo visti, una brutta sensazione non fa che perseguitarmi. Qualcuno mi segue, forse più di uno. Fermi al bar del campus, vicino al lago, nei ristoranti sul lungomare, vicino casa.
Vorrei fosse paranoia, ma noto che la mia magia è come diminuita, ho abbassato le difese e sento che Damon cerca di entrare in contatto con me, non so.
Devo tornare, chiamo Alaric e con lui decidiamo il giorno della partenza.
Quando arrivo in aeroporto vedo il tizio che è sempre vicino a casa mia, cerco di camuffarmi tra la folla, il panico si impossessa di me, cerco di ricordarmi gli incantesimi di difesa e nello stesso tempo di chiamare Alaric, finche non sento qualcuno strattonarmi, mi giro, pronta a lanciare un incantesimo che per un po' l’avrebbe sicuramente tramortito quando mi rendo conto che non è il tizio del bar.
E’ Damon.
 
Eccomi, ringrazio con tutto il cuore chi mi ha recensito e chi sta leggendo la storia. Spero di pubblicare con frequenza e che la storia vi possa piacere andando avanti^^
Alla prossima
Con affetto, Jackie.
 
 
 
 
 
   
 
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