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Autore: Giovy_98    09/06/2016    0 recensioni
1903 Cosa sarebbe successo se Agueda non fosse morta?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Francisca Montenegro, Pepa, Raimundo Ulloa, Tristán, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti si alzarono in piedi e Don Anselmo iniziò a parlare “Agueda vuoi tu prendere Raimundo come tuo legittimo sposo e prometti di essergli fedele nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e amarlo e rispettarlo per tutti i giorni della tua vita?”. Agueda prese fiato e decisa rispose “Sì lo voglio”. Don Anselmo ripeté la stessa frase a Raimundo che sentendolo diresse i suoi occhi per inerzia agli invitati e tra loro riconobbe Francisca, i loro sguardi si incrociarono, da lì la sua mente iniziò a fare un giro di moltitudini pensieri, non riusciva a comprendere perché lei non gli avesse detto a suo tempo di essere il vero padre di Tristán, avrebbero potuto vivere una vita piena di felicità, invece di viverla piena di sofferenze lontani dalla persona amata, perché si solo lei, la sua Francisca era stata e sarebbe stata l’unica donna che avrebbe amato irrimediabilmente fino alla fine dei suoi giorni, però non poteva perdonarla, lo aveva privato di suo figlio e delle sue ricchezze e aveva fatto del male alla sua famiglia, del resto lei lo odiava c’era stato troppo disprezzo tra loro che li aveva allontanati sempre più. Nello stesso tempo Francisca era combattuta dalla ragione e il cuore, dove quest'ultimo gridava di fermare il matrimonio e di rivelare i suoi sentimenti all’unico uomo della sua vita, mentre la ragione zittiva il cuore ricordandole la promessa fatta giorni prima ad Agueda dove promise, che non avrebbe mosso un dito contro il suo matrimonio, e con la convinzione che Raimundo sarebbe stato felice al suo fianco. Vinse la ragione, distolse lo sguardo e si ricoprì di orgoglio, e lui nello stesso modo si rivestì del suo, si girò e rispose “Sì lo voglio”. Don Anselmo continuó, “ con il potere che mi è stato conferito io vi dichiarato marito e moglie”. Francisca sentí quelle parole infliggerle il cuore come un pugnale, ma capiva che era stata una sua scelta, che era la decisione giusta, lui si meritava di vivere accanto a una buona donna che lo amava e poteva renderlo felice, cosa che lei non avrebbe potuto fare. La cerimonia continuó al Jaral, dove gli invitati festeggiavano allegramente seduti a dei tavoli rotondi, bevendo del vino pregiato e assaggiando le prelibatezze di quel banchetto nuziale. Tutti a loro turno si avvicinarono a dare le loro felicitazioni alla coppia. I primi furono Tristán che abbracciò suo padre, e Pepa che abbracciò sua madre, “Padre, tanti auguri vi auguro il meglio e siate felici ve lo meritate” “ Grazie Tristán”, Tra Pepa e Agueda si intravedevano delle lacrime di gioia; “Sono tanto felice per voi madre” “Grazie figlia” “Vi siete sposata con l’uomo più buono di tutta la comarca, vi auguro tanta felicità” “Grazie di cuore Pepa”. Dopo di loro ci furono Sebastian, Emilia e Alfonso che a sua volta abbracciarono gli sposi, più tardi fu il turno del sindaco e la sua famiglia, dove si complimetarono per la buon riuscita e emozionante cerimonia tenutasi in chiesa, per la buona qualità e soprattutto quantità del cibo di cui si erano già ingozzati a sufficienza, mentre Dolores cercava di captare informazioni sugli invitati più illustri per poi spettegolare con le vicine del paese. In un tavolo poco lontano da quello degli sposi, sedevano sei commensali tra cui, il Comandante Don Alonso Fernandéz e la sua sposa Donna Marisa de Fernandéz, Don Ferdinando Gomez e la sua consorte Donna Amelia de Gomez, Don Miguel Torres vedovo de García e Donna Francisca Montenegro vedova de Castro. Francisca li conosceva tutti ed era un piacere conversare con loro, tra l'altro aveva una buon rapporto con tutti loro. Le conversazioni che avevano luogo tra quei signori, toccavano temi come la politica, la cultura, la letteratura, la religione, la giustizia, e le finanze dei loro affari, argomenti di cui Francisca era sempre aggiornata e che le piaceva trattare con la gente illustre come lei, tanto da stupire i suoi accompagnanti, per la vastità del suo sapere su campi dove normalmente si esprimevano gli uomini. Fra tutti, Don Miguel rimase affascinato dalla sua intelligenza, del suo carattere indomito, e altrettanto della sua bellezza unica, poco diffusa in altre donne, la guardava scrutando minuziosamente ogni sua sfaccettatura, dal color miele dei suoi occhi grandi, al rosso delle sue labbra carnose, fino alla scollatura del vestito che mostrava parte del suo seno prosperoso, distolse lo sguardo riprendendosi per quello che stava pensando e pensò fosse ora di avviarsi dagli sposi per le felicitazioni, ringraziare per l’invito e tornare a casa perché si era fatto tardi, si alzò; “Vogliate scusarmi, ma si è fatto tardi e devo far ritorno alla mia dimora, andrò a dare i miei omaggi agli sposi e poi me ne andrò. È stato bello passare del tempo con voi e vi ringrazio, buona continuazione”. Francisca vedendo l'occasione giusta per avvicinarsi ai festeggiati, appoggiò una mano sul braccio di Don Miguel e lo fermò; “Aspettate, vengo con voi, anche io voglio ritirarmi, oggi è stata una giornata abbastanza stancante” Don Miguel prese la sua mano e guardandola fisso negli occhi la aiutò ad alzarsi, Francisca diresse lo sguardo agli altri invitati; “Grazie mille per la vostra compagnia, spero di rivedervi presto, buona serata”. Miguel le offrì il braccio e lei accettò volentieri, si diressero dagli sposi, ogni passo che facevano Francisca si stringeva sempre di più al suo braccio, sentiva le sue gambe cedere, non voleva affrontare di vederli insieme, ma doveva farlo se non voleva si creassero pettegolezzi in giro. Mancavano pochi passi e lei si ricoprì della sua dura e impenetrabile corazza, arrivarono e Raimundo e Agueda accorgendosi di loro si alzarono, Raimundo si accorse in quell’istante che fosse accompagnata, rimase immobile qualcosa in lui reagì, sentì uno strano fastidio nello stomaco trasformarsi in bruciore e diffondersi in tutto il corpo, non voleva ammettere quello che gli stava succedendo, perché non sarebbe stato giusto, in quello stesso giorno si era sposato con un'altra donna, però vederla aggrappata al braccio di un altro uomo lo faceva morire di gelosia. Don Miguel iniziò a parlare; “ Vi faccio i miei più sinceri auguri per la vostra unione e vi ringrazio di avermi invitato, è stato un piacere assistere a questo matrimonio”. Agueda rispose; “ Grazie mille a voi per aver deciso di prendere parte a questa cerimonia” prese la mano di Raimundo e lo avvicinò a sé; “ Io e mio marito vi siamo grati della vostra presenza”. Francisca facendo un gran respiro e con difficoltà disse; “Anche io vi auguro molta felicità, spero possiate vivere felici”. Agueda rispose “ Grazie mille Donna Francisca”. Miguel baciò la mano ad Agueda e strinse la mano a Raimundo, che fino a quel momento era rimasto incantato sulla coppia che aveva difronte a sé. Miguel si rivolse a Francisca sorridendole ; “Volete che vi accompagno al calesse?” gli sorrise; “Sì, volentieri” lei abbassò il capo come forma di saluto ad Agueda e Raimundo, e a braccetto si diressero all’ uscita del Jaral. Raimundo si sentiva bruciare dentro, lei gli aveva addirittura sorriso e per finire in bellezza stava uscendo dalla casa al braccio di quell’approfittatore, si sedette e bevve tutto d’un sorso l’acqua del suo bicchiere. Raimundo e Agueda finirono di salutare e ringraziare tutti gli invitati, e per la stanchezza si diressero nella loro nuova camera, e si addormentarono profondamente. Continuerà!
   
 
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