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Autore: DanieldervUniverse    10/06/2016    2 recensioni
Si può dedurre chiaramente che Kefka non sia l'unico clown nel multiverso, e guarda caso un suo modesto collega assai più famoso è capitato, forse per sbaglio forse proprio per volontà di Shinryu, in Dissidia, e come ben sapete se due teste geniali ma malate entrano in contatto... altro che scintille.
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kefka Palazzo, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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A\N: Riprendiamo gli astuti piani di Kefka e colleghi, prima che sia troppo tardi per goderceli.



-Cosmos!- gridò Guerriero, raggiungendo il Santuario trafelato e tremante -Cosmos! Cosmos!

Continuava a correre, impazzito, per raggiungere il trono della dea.

Non capiva cosa stesse succedendo ma di sicuro non era una cosa buona.

Poi scorse di fronte al trono della divinità tre figure, tre nemici.

-COSMOS!

Con un balzo Guerriero si scagliò all'assalto, pronto a morire pur di difendere la dea, ma si ritrovò bloccato a mezz'aria dai poteri di Golbez.

-Chiediamo scusa per esserci introdotti nel Santuario senza preavviso, Guerriero- disse lo stregone, volgendosi verso di lui assieme ai suoi accompagnatori -Ma non c'è tempo. Un nuovo nemico si è unito alle forze di Chaos, e se non prenderete misure precauzionali sarà la fine per tutto.

-Di che parlate!? Indietro demoni!- replicò quello tentando di divincolarsi.

-No Guerriero, deponi le armi, devi ascoltare quello che hanno da dire- lo redarguì Cosmos.

-Ma...

-È un ordine- continuò lei, perentoria.

Con un sospiro Guerriero chinò il capo in segno di obbedienza, e Golbez lo lasciò andare.

-Allora, riprendete dall'inizio.

-Un nuovo guerriero, e la sua compagna, si sono uniti alle forze di Chaos. Ma non è un nemico che possiamo comprendere: è un altro Clown, come Kefka- spiegò Golbez.

-Appena si sono incontrati quei due hanno deciso di stringere un'alleanza in seno alle forze di Chaos. Se conosciamo Kefka, sappiamo che averne due a piede libero non è una situazione favorevole- intervenne Gabranth.

-La loro collaborazione potrebbe sconvolgere l'intero equilibrio del ciclo, portando irrimediabilmente Chaos alla vittoria, ma anche all'annientamento di tute le forze in campo- concluse Kuja.

-Temo sia già cominciato- disse allora Guerriero -Cosmos, porto notizie dolenti: Kefka e questo nuovo nemico ci hanno attaccato, e non so nulla del destino di Lightning o Firion. Probabilmente sono morti.

-O peggio- rifletté Gabranth -Kefka era solito controllare Terra con una speciale corona, che prendeva possesso del volere della ragazza.

-Se trovasse il modo di controllare i guerrieri dell'Armonia e farli combattere gli uni contro gli altri...- disse Kuja, cominciando ad intravedere il disegno.

-Dobbiamo dividerci e provare a fermarli, se possibile- decise Golbez -Kuja, tu, io e Gabranth dovremo occuparci di questa cosa, o nessuno riuscirà più a fermare quei folli. Guerriero, resta con Cosmos, nell'eventualità che torni qualcuno o che attacchino mentre siamo distratti.

-Ci servono alleati. Proverò a parlare con l'Imperatore, potremmo avere una chance in più se sarà dalla nostra parte. Posso convincerlo- rispose Gabranth.

-Ogni tentativo non può che essere utile, in questo momento. Andate, proteggete la luce!- disse Cosmos, brillando di luce abbagliante.



Pandemonium era inerte, disabitato, come al solito.

Mateus non era un idiota, sapeva come ingannare il nemico a credere che tutto fosse tranquillo.

Gabranth si mosse deciso verso la sala dove sapeva si nascondeva il tiranno, conscio di non avere molto tempo.

Spostò il muro finto e si trovò davanti la Strega, di spalle e con e braccia conserte.

Mateus camminava nervosamente per il corridoio, turbato.

-Cosa ci fai qui?- chiese Artemisia, senza degnarsi di guardarlo.

-Io? Vengo a proporre un alleanza, con entrambi- disse diretto il giudice, mentre il muro si richiudeva alle sue spalle.

-E perché mai vorresti?- replicò Artemisia.

-Kefka. E il suo nuovo amico, Joker.

L'Imperatore si arrestò, interessato, e sollevò lo sguardo sull'uomo.

-E perché mai con noi, Gabranth?- chiese altezzoso il biondo.

-Perché so benissimo quanto ti irriti il clown e quanto trovi spregevole il suo atteggiamento nei tuoi confronti- replicò questi, avanzando -E poi, forse non lo sai, ma sembra che Kefka e Joker siano interessati a più che semplicemente portare il caos ovunque si rechino. Se stessero cercando di convertire i guerrieri di Cosmos alla loro causa, aumentando di numero sempre di più...

Lasciò la frase in sospeso, passando affianco all'Imperatore con passo lento.

-Folli- commentò Artemisia.

-Quelli che mi dici è sconcertante per tutti noi, Gabranth. Non mi sarei mai aspettato che quei due volessero spazzarci via tutti- rispose Mateus, girandosi verso il giudice.

-Dovremmo aspettarci di tutto da quei folli. Avevamo ragione a dire che Chaos avesse commesso un errore a portare Joker tra noi- replicò quello, voltandosi a sua volta verso il biondo.

-Bene allora. Sembra che i nostri interessi finalmente coincidano, Gabranth. Dobbiamo fermare questi insulsi congiuratori prima che possano annientarci- ammise il biondo, solenne.

-Così sia- accettò Gabranth, sollevato almeno in parte.

Avrebbero avuto un alleato contro Kefka e il Joker, ma i piani segreti di Mateus non erano mai da sottovalutare.

In quel momento il muro si spostò nuovamente, e due Shuriken entrarono, andandosi a piantare a pochi millimetri dai piedi di Artemisia e dell'Imperatore.

-Voi non andate da nessuna parte- minacciò il Cavalier Cipolla (classe Ninja), in posa nel vano lasciato libero dal muro.

-Piccolo insolente...!- replicò Mateus, scagliando un violento incantesimo con il giovane, che balzò all'indietro, fuori portata.

Artemisia si teletrasportò alle spalle del combattente, bersagliandolo di frecce magiche.

Il Cavaliere scattò immediatamente verso sinistra, evitando abilmente i proiettili, per poi cambiare rapidamente traiettoria, costringendo la strega a teletrasportarsi di fronte a lui per sorprenderlo.

Ma prima che ne avesse la possibilità il piccolo eroe cambiò forma, tornando Cavalier Cipolla, e la colpi con un mini-tornado, che la abbatté contro la parete adiacente.

Artemisia fece per rialzarsi ma una delle trappole dell'Imperatore scattò, folgorandola.

Impressionante” rifletté Gabranth, osservando in silenzio il combattimento.

Mateus batté con forza il proprio scettro a terra, scatenando una serie di trappole nascoste.

Il giovane riprese a correre, cercando di schivarne il più possibile, ma alla fine la massa ebbe la meglio e il guerriero venne scagliato a terra di fronte al suo nemico.

-La pagherai cara per avermi attaccato, piccolo stolto. Lo sai chi sono io?- disse con voce minacciosa l'Imperatore.

-Certo... che lo so...- rispose lui, risollevandosi con qualche difficoltà -Lo so benissimo.

Di colpo una rete invisibile scattò, catturando Mateus e imprigionandolo, mentre lo scettro cadeva a terra, inutile

-Cosa...!?

-Ti ho preso Imperatore. Ti ho sconfitto- replicò orgoglioso il piccolo eroe, fissando il nemico caduto nella trappola.

-Impressionante- osservò Gabranth, rompendo il suo silenzio.

-Gabranth, maledizione, cosa aspetti!?- gridò Mateus, intrappolato e imbarazzato.

Invece il Cavalier Cipolla rimase zitto, facendo un passo indietro, pronto allo scontro.

-Credo che la nostra alleanza sia venuta meno, Imperatore- rispose il giudice, avanzando verso il giovane eroe.

-Cosa!? Sei tu che...!?

-Primo perché non ti sei dimostrato all'altezza- lo interruppe freddo Gabranth -E secondo...

Di colpo le lame del giudice perforarono la schiena del biondo reale, con foga -Preferirei allearmi con una iena che con te.

Come era toccato alla strega pochi istanti prima, Mateus cadde, abbandonando i propri sogni di conquista e le proprie ambizioni.

-Ora veniamo ai fatti, giovane eroe- disse Gabranth, tornando a rivolgersi al Cavaliere -La tua bailità nel tendere trappole sembra sia di gran lunga superiore all'abilità dell'Imperatore di tessere intrighi.

-Sei un guerriero di Chaos, la tua parola non conta niente- rispose deciso il giovane, preparandosi alla battaglia.

Gabranth fece scomparire le proprie lame, alzando le braccia -Non sono venuto fin qui per combattere. Sono venuto fin qui per chiedere aiuto.

-Un guerriero di Chaos che chiede aiuto?- replicò scettico l'altro.

-Chaos ha reclutato due nuovi combattenti, ma questi...

-Si si si ho sentito, questo nuovo “clown” chiamato Joker e la sua compagna. Cosa credi che mi importi? Li fermeremo proprio come abbiamo fermato tutti i demoni che Chaos ci ha schierato contro.

-Non credo che sarà possibile. Alcuni dei vostri compagni sono già stati assoggettati, e ogni istante che passate divisi sarete più vulnerabili.

-E perché dovrei crederti?- lo sfidò il giovane, avanzando deciso.

-Perché sai che dico la verità.



Golbez rimirò il panorama della Luna, come suo solito, travolto dall'emozione del luogo, prima di tornare a dedicarsi alla sua missione.

Era quasi sicuro che Cecil e Kain si fossero diretti lì, lo facevano sempre.

-Sei venuto qui per goderti la festa?- domandò Kefka a gran voce, facendolo voltare di scatto.

-Mi duole informarti che abbiamo già finito il primo e il secondo piatto. C'è il dolce, ma sarà un po duro da mandare giù- continuò il clown, affiancato da Joker, Harley e Terra, di nuovo.

Come a confermare le sue parole, si udì un -Beep-Beep!- in avvicinamento, e Golbez si vide passare davanti il fratello ad una velocità spaventosa.

-Cosa...?- balbettò sconvolto lo stregone.

-Beh, ecco...- provò a spiegare Kefka.

-Non sapevamo che la nostra mistura avesse un effetto del genere sul suo organismo- finì Joker, sorridendo innocente.

-Che poi, noi ci mettiamo tanta pazienza a sembrare lunatici, ma tuo fratello non ci prova nemmeno: lui lo è già!

La risata sguaiata del duo accompagno i pugni dello stregone mentre si stringevano, rabbiosi.

-Voi...- disse con tono talmente profondo che anche Lightning avrebbe chiuso la bocca all'istante.

-Beh ehm... erm... ah, inutile insistere. Il gioco è bello quando dura poco- si arrese Kefka, alzando le braccia.

-Bambini, la pappa!- esclamò Harley, agitando una campanella in aria, al che otto figure incappucciate si scagliarono contro Golbez dall'ombra in cui erano celate.



Sephiroth si risollevò lentamente, la pelle carbonizzata e il corpo dolorante, ma stava guarendo poco a poco.

Le forse tornavano, così come i ricordi e la rabbia.

Quei due clown l'avevano umiliato, l'avevano quasi annientato, ma non sospettavano la sua longevità.

Strinse i denti, strisciando a carponi sul terreno, pronto a iniziare la caccia.

Gli avevano portato via tutto: l'orgoglio, la sua forza, la sua superiorità, Cloud...

Era giunto il momento di rubare loro la vita.



Ex-Death scomparve in un lampo d'oscurità, e a quel punto poterono rilassarsi.

-SI!- esclamò Prishe, balzando in aria con i pugni sollevati -Beccatevi questa, guerrieri di Chaos!

Tifa si risistemò i capelli, scostandoli dal volto, mentre Shantotto si toglieva la polvere dai vestiti e Aerith si sedeva, respirando profondamente.

-C'è mancato poco...- sospirò, pensando alla lotta con i tre emissari del Vuoto.

-Sarebbe stato molto più facile se non ci fossi tu a rallentarci, gracile!- replicò Shantotto, agitando un dito ammonitore contro la fioraia.

-Doc!

-Ehi!- protestarono le altre due, ma la maghetta si limitò a sbuffare.

-Piccoli e patetici insetti tendono a unirsi in un solo sciame per non fare la fame. Oh oh oh oh oh- rispose.

-Che poesia, ragazze!- esclamò una voce allegra, facendole voltare.

Una strana donna, con due codini biondi e un vestito nero e rosso, da giullare, sedeva tranquilla sulle mura della Torre di Cristallo.

Aveva un gigantesco martello su una spalla e un campanaccio appeso al collo.

La cosa inquietante per era il colore della faccia, troppo pallido per essere naturale.

-Allora? Avete appena steso quel branco di maschioni puzzolenti senza tanti problemi. In gamba ragazze!- continuò allegra la nuova arrivata, saltando giù dal muro.

-Ehi! Non è che ne conoscete qualcun altro!? Sarebbe fantastico poterlo rifare tutte assieme!- esclamò avvicinandosi, senza che le altre muovessero un dito.

-S-s-scusa chi sei?- chiese Tifa, da cui la nuova arrivata si trovava ormai a due passi.

-Harleen, ma potete chiamarmi Harley- replicò stringendole la mano con foga -Ehi, ma siamo tutte donne qui!

-Beh, si- replicò Tifa, lanciando un occhiata nervosa alle compagne.

-Allora è perfetto! Dovremo fare gruppo! Non si sa mai se qualche barbaro verrà ad importunarci mentre siamo da sole!

-Ehm... sai, noi ci siamo appena conosciute- osservò Tifa, facendo un passo indietro.

Harley fece una faccia ferita, esagerando l'espressione, prima di inumidirsi le labbra, che passarono da un rosso vivo a un verde scuro.

-Proviamo di nuovo- disse, afferrando saldamente Tifa per le spalle e dandole un vivo bacio sulle labbra, prima che potesse provare a sfuggirle dalla presa.

La altre sollevarono il sopracciglio, sorprese.

Dopo qualche secondo Harley ruppe il contatto, fissando l'altra negli occhi.

-Allora, facciamo gruppo?- chiese nuovamente.

-Si- rispose Tifa, senza esitazione.

-Eh? Davvero?- fece Prishe sorpresa.

-YEIEIIHHH! Fantastico! Amiche per sempre!- replicò Harley, saltellando allegra attorno alla mora.

-Avanti, chi è la prossima a darmi un bacio? Su- chiese la giovane, sporgendo le proprie labbra in fuori.

Sospettosa, Aerith si alzò dal suo seggio, avvicinandosi quando bastava per annusare le labbra della nuova venuta.

-Feromoni. Una mistura chimica basata sul polline delle piante. Cosa hai fatto a Tifa?- disse con una nota di rabbia la fioraia, preparandosi a colpire.

-Uh? Ne sai di cose. Una volta che ce ne saremo andate da qui devo farti conoscere un'amica. Ma per il momento...- rispose Harley sorridendo innocente e ritirando le labbra.

BONK

La bionda calò il suo possente martello sulla testa di Aerith, facendola svenire sul colpo.

-Ops, scusa, mi hai fatta arrabbiare.

-Hai appena fato un grosso errore “amica”- replicò minacciosa Prishe, preparandosi alla battaglia.

Shantotto si rimboccò le maniche -Per quest'offesa giustizia ti sarà resa!

-Oh be in questo caso non c'è problema. BAMBINI! VENITE DALLA MAMMA!- disse Harley, agitando il campanaccio.

Kain, Squall, Lightning e tutti gli altri scavalcarono le mura saltando come ossessi e si precipitarono al fianco della donna, tutti con il volto pitturato e il sorriso diabolico.

-Prego, fate pure come se foste a casa vostra- li invitò la fidanzata del Joker, indicandogli le due combattenti.

Tifa si appoggiò una mano alla tempia, confusa, ma Harley si limitò a sussurrarle all'orecchio -Andiamo tesoro sarà questione di poco. Lasciati andare, al resto ci pensa Mamma Harley.



A\N: Okay scena pseudo-lesbo (eddai, fin ora quando potevo gli Yaoi ce li ho messi) voluta, per chi conosce i nemici di Batman sapr chi è la rossa di cui parla Harley.

DII\N: Credo ti converrebbe fare uno specchietto illustrativo per spiegare meglio chi sono i personaggi.

A\N: Pratico per una spiegazione chiara ma se posso dire assolutamente noioso, e mi appesantisce il lavoro che sotto esame vorrei snellire quindi lasciamo perdere. Alla prossima. Ciao.

  
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