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Autore: CMeli    13/06/2016    2 recensioni
[–Ei Ruka, da quando te esci con delle femmine ahaha?- facendo finta di essere offeso mi diede una sberla sulla schiena e mi disse –ci hanno invitato, hanno detto che gli piacerebbe molto, ti prego vieni con me- mi scrollò pregandomi di andare con lui. Ci riflettei per un po’, non sono fidanzato, per cui, perché no? –e dimmi, sono fighe?- ]
Questo era solo un assaggio di quello che c'è :3
E' la mia prima fanfic, siate cauti per favore. Credo che mi capiteranno degli SPOILER un pò ovunque sorry c:
Genere: Demenziale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II                       Rivelazioni

Mi svegliai bella pimpante pronta per una nuova giornata. Dopo la delusione provata la sera prima da Natsume, per avermi respinta, decido di farmi bella per entrare in classe. Mi sciolsi i capelli senza farmi le codine. Dopo essermi vestita, mi diressi verso la classe, credevo di essere in anticipo perché mi era sembrato di aver fatto tutte le cose in fretta e furia, ma invece….-signorina Sakura, come osa arrivare di nuovo in ritardo? Le avevo detto di arrivare prima, mi pare- disse Jinno sensei.  Mi scusai per il ritardo e mi volsi verso i miei compagni, guardando il posto in cui mi sarei dovuta sedere, Natsume era assente –Ciao Mikan- mi disse Ruka sorridendomi, feci altrettanto –come stai?- mi chiese –bene Ruka, tu?- mi spostai una ciocca di capelli –bene grazie-. Lo guardai perplessa –dov’è Natsume?- gli chiesi, tanto per cominciare a conversare, dato che nelle lezioni di Jinno sensei, non ci capivo proprio niente –non saprei, non si è sentito troppo bene stamane-. Rimasi preoccupata durante tutta la lezione e Ruka purtroppo se ne accorse e mi disse di stare tranquilla perché non era nulla di grave. Ero molto preoccupata per la sua salute, perché sapevo quello che svolgeva per l’accademia.
Arrivò l’ora di Serena sensei che ci spiegò una nuova regola di inglese, non ero tanto portata nemmeno per questo, l’unica cosa in cui ero brava era combinare guai, uno dietro l’altro, senza badare alle conseguenze. Rimasi abbastanza attenta per tutta la lezione. Quando suonò la campanella, finalmente, uscì dalla classe, quel giorno avevo solo mezza giornata, perché si pensasse che gli studenti una volta finite le lezioni si andavano a preparare per gli esami. Io invece ero diretta verso la classe delle abilità speciali, la mia classe. Avevo una gran voglia di salutare tutti, dato che nel weekend non li avevo visti –Ehilà Mikan!- mi disse la senpai Misaki –Ciao!- salutai –come stai piccoletta?- mi chiese sorridendomi. Quel sorriso sembrava quasi forzato –tutto benissimo grazie, e tu? Ti vedo giù, come mai?- dissi curiosa, sembrava che ci fosse qualcosa in lei che non quadrava –Ma niente Mikan, non preoccuparti…- mi rispose così, ma non era del tutto sicura, forse perché la stavano osservando tutti dato il suo strano colore della pelle. Okay, ha qualcosa –ah, va bene- dissi. Guardai bene con occhio scrutatore, ogni studente di quella classe, ne mancava uno –senpai, dov’è Tsubasa?- chiesi guardandomi in giro –uhm, oggi non è venuto perché probabilmente si sentiva male- disse con sguardo serio. Strano, tutti si sentivano male proprio quel giorno? Decisi infine di salutare nuovamente, e dirigermi in camera di Natsume per fargli compagnia. Purtroppo, mentre camminavo nel corridoio, incontrai quell’antipatica di Sumire, che prima di rivolgermi la parola, mi squadrò da testa a piedi –Ciao Sumire- dissi tentando di essere più gentile –ciao Mikan. Dove stai andando?- mi chiese tutta curiosa –da Natsume perché?- dissi –ci sono appena andata e ha detto che non vuole essere disturbato da nessuno, ti consiglio di lasciarlo stare, ha avuto una serata difficile- disse. Mi prese per un braccio e mi trascinò lontana da quel corridoio. Rimasi un attimo sulle spine, mi chiesi cosa significasse “ha avuto una serata difficile”, era andato in missione? –Sumire, in che senso serata difficile, la missione è stata così dura?- chiesi impaziente –cosa? Ahah, Natsume non è andato in missione, è andato a divertirsi- a quell’affermazione non ci potevo credere  –davvero?- chiesi perplessa –si, e c’ero anch’io, abbiamo fatto una pizzata, c’erano anche Ruka e il senpai Tsubasa, pensa che poi siamo andati tutti a ballare al Party Night! Ci siamo divertiti un sacco, invidiosa? Ahah intendo che sarà sicuramente stanco e poi devo dire che lui si è davvero divertito più di tutti- disse tutta sprizzante. Sembrava essere esaltata. Onestamente non sapevo se credergli o no, per cui decisi di chiedere conferma alla persona più affidabile del mondo: Ruka, dato che anche lui era stato a quella serata, avrebbe potuto dirmi che cosa fosse realmente successo a meno che quello che aveva detto Sumire era la verità. La salutai cordialmente inventandomi una scusa per andarmene così per cercare Ruka e chiedergli se tutto questo fosse realmente successo.
Faccio il giro dei corridoi, controllo classe per classe, ma nessuna traccia di Ruka. Lo cerco anche nei dormitori e bussai alla porta della sua camera, ma niente. Se mi capitava, chiedevo ad alcuni se l’avessero visto. Incontro invece Hotaru che mi disse di averlo visto in giardino con You che parlavano. Diventai una vera e propria scheggia. Tra vari salti e schivi, arrivai vicino a Ruka, dove inizialmente chiesi scusa per l’interruzione e poi gli chiesi se potesse venire un attimo, giusto per chiedergli due cosette –dimmi tutto Mikan- disse accarezzando il suo coniglietto batuffoloso –Ieri sera. Dimmi di ieri sera- dissi cercando di essere più seria possibile –cosa sai di ieri sera?-mi domandò lui perplesso –Sumire mi ha detto che tu, Natsume e Tsubasa siete usciti con lei, mi ha detto che avete fatto una pizzata e poi siete andati in un locale a scatenarvi, è la verità?- chiesi senza indugio –si, è la verità. Ma ti posso assicurare che non abbiamo fatto nulla davvero, Natsume era venuto con me solo perché io gli avevo pregato di venire per farmi compagnia, inizialmente si doveva trattare di una semplice pizzata tra componenti del fanclub, ma poi le amiche di Sumire avevano voglia di ballare e così è nata la storia della discoteca- mi disse in tutta sincerità sperata –ah okay ahah. Comunque Sumire mi ha detto anche una frase molto strana…non saprei come interpretarla….- dissi dubbiosa, non sapevo cosa potesse significare quel “davvero, Natsume si è divertito più di tutti” –quale frase?- mi chiese –mi ha detto che tra tutti voi, Natsume si è divertito di più. Ha bevuto? Ti prego dimmelo.- dissi mordendomi un labbro, non volevo arrivare a pensare il peggio. E’ vero, io e Natsume non stavamo insieme, diciamo che ci frequentavamo, erano capitate alcune cose, ma dopo tira e molla questo si era verificato il periodo più critico. Se si era divertito con altre ragazze o se aveva bevuto tanto era ben liberissimo di farlo, ma non ne capivo il motivo, il mio cuore ne risentiva. Sentivo che stavo per piangere anche se non avevo colpa di niente, il mio cuore era infranto. –Mikan, non ti preoccupare, non è successo niente, Sumire ti avrà detto questa frase giusto per farti un torto e per farti ingelosire, non crederle- mi disse asciugandomi un occhio lacrimante con il pollice –Natsume adesso riposa, ma vedrai che domani si riprenderà e sarà il solito- mi fece un sorriso così bello, che dimenticai il dolore –grazie Ruka- dissi abbracciandolo. Mi sentivo un ipocrita però, anche un egoista. Non ero nessuno per dire cosa fare e cosa non fare a Natsume, però in un certo senso mi dispiaceva comunque sapere che faceva qualcosa di “sbagliato”. Avevo il dubbio che lui avesse bevuto o che avesse dato fuoco a qualcosa, dato che quando lui è ubriaco si mette ad attaccar briga con chiunque.
Salutai Ruka, mi sentì meglio dopo quella chiacchierata, almeno mi ero assicurata che Sumire avesse detto la verità. Andai verso il dormitorio, ma quando arrivai all’incrocio che divideva il dormitorio maschile da quello femminile pensai intensamente a che cosa fare. Avevo intenzione di andare nella mia stanza a ripassare ma siccome Natsume stava male, abbandonai questa fantasia e mi diressi verso la sua stanza. Contai mano a mano i numeri scritti su una striscia d’oro sopra ogni porta. 271 arrivata. Fissai emotivamente quella porta, pensai “la apro? Non la apro?”. Alla fine bussai per accertarmi che ci sia lui all’interno –si?- rispose Natsume –ehm, sono io…Mikan- dissi pervasa da un improvviso imbarazzo –entra-. Spalancai la porta e la chiusi immediatamente alle mie spalle. Sul letto non lo vidi, e nemmeno seduto sulla scrivania –sono qui- disse attirando  la mia attenzione sulla cucina, dove lo vidi –ahah non ti vedevo- risposi sempre imbarazzata –allora, come stai Natsume?- chiesi avvicinandomi a lui. Aveva una tazza in mano, che odorava di te –sto bene, perché mai dovrei stare male?- chiese perplesso –Ruka mi ha detto che stavi male…non è forse così?- rimasi perplessa anch’io. Ruka mi aveva detto in classe che si sentiva poco bene, perché mi aveva mentito? –non avevo semplicemente voglia di stare in classe, sono stanco da ieri sera- dopo questo rimasi muta, io sapevo che non era veramente andato in missione, ma bensì a divertirsi –Natsume..- dissi per errore. Fiatai senza nemmeno volerlo –dimmi-. Lo guardai negli occhi, era dura reggere quello sguardo –so che sei stato al Party Night ieri sera, e dimmi ti sei divertito?- feci un sorriso a trentasei denti, non volevo che si preoccupasse per la mia reazione anche se inizialmente era stata pessima –oh. Bene. Mi sono divertito si- stavo sudando freddo, come poteva essere così insensibile? Era stato colto con le mani nel sacco, avevo scoperto che lui era stato a ballare con delle ragazze, in discoteca, e mi aveva ignorato solo per questo –Mikan- disse appoggiando la tazza violentemente sul tavolo. Si diresse verso di me e mi prese per le braccia. Incominciò a farfugliare cose che non stavano ne in cielo e ne in terra e mi spinse verso la porta –Natsume, per me puoi fare quello che vuoi, sei libero di farlo, non sono nessuno per impedirti la libertà, io…- venni interrotta in sproposito da un bacio di Natsume che si rivelò intenso, pieno di passione. Ogni preoccupazione era scivolata via. Mi prese per i fianchi e nel mentre ci baciavamo, mi accarezzava il fondo schiena –tranquilla- mi disse prendendomi una ciocca di capelli. Mi tolse la maglietta di dosso, io gli tolsi i pantaloni, volò tutto, tranne la biancheria intima che Natsume non vedeva l’ora di togliermela, ma mi vergognavo troppo. Mi buttò sul letto, ma stranamente ci girammo e mi ritrovai io sopra di lui. Nel nostro bacio si intromise la lingua, con cui ci giocammo facendocele incrociare. La voglia di entrambi mi spinse a pensare a cose impensabili su noi due. Nel mentre, notai sul collo di Natsume un segno, mi fermai, ancora potevo sentire i nostri sospiri affannati –Natsume, cos’è quel segno?- chiesi guardandolo meglio. Rimasi immobile, schifata anche. Il mio cuore andò brevemente in frantumi -….è un…è quello che penso Natsume…?- non disse niente. Mi guardò scherzoso senza ritegno. Ed io senza giri di parole mi alzai, mi vestì e me ne andai.
Constatai che quella fu l’ultima volta in assoluto che mi sarei presentata da lui senza un motivo valido. 

_MY COMMENT C:_
spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo :3 ci rivedremo al prossimo. 
Ringrazio per aver recensito: 
-Francesca91
-mikan x natsume
-Tia09

 
   
 
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