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Autore: Perla Bane    13/06/2016    3 recensioni
Ff ambientata dopo "La Signora di Mezzanotte". Spoiler 😉
EMMA
“Emma.” le labbra che pronunciano il mio nome mi fanno rabbrividire più dell'aria fredda che mi soffia addosso.
“Mi hai mentito Emma, tu mi ami.” una stilettata al cuore avrebbe fatto meno male.
Mi accarezzo le spalle e mi volto verso di lui.
Julian, il ragazzo che amo erge statuario davanti a me.
Faccio fatica, ma porto gli occhi nei suoi e il cuore mi si stringe. Non è arrabbiato o deluso, solo infinitamente triste.
Ha tolto la maschera che indossa, è nudo davanti a me. Quello che prova traspare in ogni sua espressione.
“Lo so.” dico solamente e prendo un grosso respiro mentre la tempesta si fa sempre più vicina.
“Dove andrai tu...” inizia, ma lo blocco esplodendo, abbattendo gli argini che tenevano insieme quei piccoli pezzi traballanti che contenevano l'amore infinito che provo per lui.
“Ti amo Julian!” grido sovrastando il rumore di un tuono che echeggia alle mie spalle “Il giuramento tra parabatai non ci appartiene più, io ti amo!” mi sposto i capelli dal viso, la tempesta ci sta raggiungendo e le raffiche di vento hanno alimentato il mare, ormai è prossimo ad una burrasca.
Genere: Drammatico, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Emma Carstairs, Julian Blackthorn, Mark Blackthorn, Nuovo personaggio, Tiberius Blackthorn
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Così vicini, eppure così lontani.
Jonathan

 

JAMES

Osservo l'oceano fuori dalla finestra ed inspiro l'aria carica di elettricità, sta arrivando una tempesta, il cielo si sta oscurando.

Sono passati tre giorni dall'incidente. Non sono mai stato così tanto tempo senza di lei in tutta la vita. Siamo cresciuti assieme, dormito nello stesso letto, mangiato dalla stessa ciotola di cerali e ora... non sento la sua voce da tre giorni e mi sembra un'eternità.

È come se il mondo in cui vivo ora fosse sbagliato, uno scherzo della natura. Come se vivessi in una realtà alternativa dove i pezzi del mio puzzle non coincidono più.

Un incubo irreale.

Quando il Consiglio ha approvato il nostro trasferimento a Los Angeles, Perla non vedeva l'ora di fare un bagno nel mare. Il cuore mi si riempie di tristezza, non ce né stato il tempo e ora...

Sento dei passi e subito capisco che si tratta di Jonathan, chi potrebbe entrare qui?

“Come stai?” mi chiede in automatico anche se conosce già la risposta, ma vuole iniziare un discorso e non c'è modo più educato di farlo.

“Stavo pensando alla cerimonia.” gli rispondo continuando a guardare il mare.

Sorride tristemente e si mette a guardare fuori dalla finestra con me “Me la ricordo, c'ero anch'io. Perla non aveva occhi che per te, continuava a sorridere.”

Stringo gli occhi ricordando il suo viso emozionato mentre mi tracciava la runa parabatai sul petto “La sera prima ha fatto capolino in camera mia, era in lacrime. Si è scusata dicendo che non poteva diventare la mia parabatai.” sbuffo scuotendo la testa “Ha detto che non poteva farlo più, temevo avesse capito che razza di ragazzaccio fossi, invece si è indicata il torace e ha detto semplicemente -Ho le tette!-” ridacchio scuotendo la testa, quella sera ero terrorizzato e ora ci rido sopra. “Non capivo cosa centrasse con noi.”

Jonathan mi guarda meravigliato “Non me l'ha mai raccontato, e?” chiede curioso.

Faccio spallucce “Voleva farla il più possibile vicino al cuore, per sentirmi sempre accanto a lei. Si stava per legare ad un ragazzo problematico, irrispettoso delle regole e della vita umana in generale e lei si preoccupava del fatto che le sue tette avrebbero interferito con le rune che le avrei inciso nel corso degli anni.”

Jonathan sorride addolorato “Classico di lei.”

“Era disperata.” continuo ricordando quella sera “Le ho detto che gliela avrei fatta sulla schiena, proprio sopra il cuore, ma dall'altra parte. Ci ha riflettuto un attimo e ha semplicemente annuito dicendo -La schiena è piatta, ce ne stanno tante di rune.- Non l'ho mai presa in giro per questo, era un problema stupido a parer mio, ma a lei sembrava insormontabile. Mi sono sentito importante da subito, per la prima volta nella mia vita mi sono sentito indispensabile per qualcuno.” trattengo un gemito di nervosismo e mi volto guardandolo negli occhi.

Nei suoi verdi leggo la stessa cosa che provo io.

Dolore.

Un verso strozzato ci fa voltare all'unisono. La ragazza più importante della mia vita si muove leggermente nel letto dell'infermeria.

Fratello Enoch si avvicina subito a lei e noi gli siamo accanto in un attimo.

Un altro verso ci fa sorridere. È viva. È sopravvissuta anche a questo.

La spalla e il braccio si erano rotti in tre punti e un osso aveva perforato un polmone, per non parlare della botta in testa. Se è qui con noi è solo grazie al sangue freddo di Jonathan, io mi ero paralizzato, le mani mi tremavano e non sapevo assolutamente cosa fare.

Aveva sbattuto talmente forte il cranio che il cuore si era fermato.

Era morta.

Jonathan era terrorizzato, ma ha agito immediatamente. Si è precipitato sul suo corpo inerme e ha iniziato il massaggio cardiaco, il cuore ha ricominciato a battere e le rune che mi ha fatto incidere hanno funzionato. I Fratelli Silenti hanno fatto il resto.

Fratello Enoch le sta parlando, lei annuisce, ma noi non riusciamo a sentire cosa le sta dicendo.

Appena le arrivo accanto, la mia favolosa parabatai mi regala il solito sorriso “Devo aver preso proprio una brutta botta...” si interrompe voltandosi verso Jonathan e subito si copre meglio con il lenzuolo, arrossisce vistosamente guardandolo meravigliata “Salve Istruttore...” sussurra in difficoltà.

Soffoco una risata, che cavolo sta succedendo?! Istruttore!?

“Ciao Piccola Mia, mi hai fatto prendere un brutto spavento.” dice mentre si avvicina per baciarla, ma Perla spalanca gli occhi e si ritrae appoggiandosi alla testata del letto in metallo.

Magari pensa che sia stata colpa sua? Lo incolpa per quello che è successo al locale? È arrabbiata con lui?!

Il cacciatore sbuffa dal naso indietreggiando. C'è rimasto malissimo.

La mia parabatai mi guarda in difficoltà per poi spostare lo sguardo sul Fratello Silente.

“Estate, 2011.” risponde attenta.

Io e Jonathan ci guardiamo senza capire, mi siedo sul letto accanto a lei, cosa sta succedendo?

Perla continua a coprirsi a disagio, indossa solo gli slip e si vede che si vergogna, è un comportamento molto strano. “Voleva baciarmi?!” mi sussurra guardando di traverso Jonathan.

Mi pietrifico, sta giocando? Non è proprio il momento giusto per scherzare.

La guardo spalancando gli occhi, non riesco a capire “Non è colpa sua...” inizio, insomma, le ha salvato la vita.

La voce di fratello Enoch mi interrompe “CREDE DI VIVERE NELL'ESTATE DEL 2011, L'INCIDENTE LE HA FATTO PERDERE LA MEMORIA.”

“No!”

 

 

EMMA

L'aria profuma di tempesta. Il vento soffia verso la costa portando con sè il temporale.

Il mio amore ha quasi ucciso una ragazza.

Le braccia mi si ricoprono di brividi, l'estate finirà tra un mese, ma il tempo di oggi è lo stesso in cui vive la mia anima.

I fulmini spaccano l'orizzonte illuminando il cielo della notte. Non c'è luna stanotte, solo tenebre.

Jonathan e James hanno deciso di non denunciare il nostro amore proibito al Conclave, per salvare la famiglia di Jullian.

Perchè loro non devono pagare per i nostri errori.

L'ho quasi uccisa con l'uso della magia. Nonostante tutti i miei sforzi, Jullian mi ama ancora, forse più di quello che lo amo io.

Guardo l'acqua del mare sfiorarmi le punte dei piedi e mi torna alla memoria la sera in cui Jules mi ha salvata, la sera in cui abbiamo fatto l'amore su questa spiaggia. Di come tutto fosse perfetto nel nostro rapporto imperfetto.

Di come tutti i dubbi e gli errori della mia vita si convogliassero per poi sparire all'istante.

Se chiudo gli occhi riesco ancora a ricordare gli occhi di Jullian che si confondevano con le stelle sopra di noi. Di come è stato delicato e attento in ogni piccolo particolare, rammento ancora il martellare frenetico del suo cuore a contatto con il mio petto...

Forse dovrei buttarmi in acqua e lasciarmi affogare. Tutti i problemi si risolverebbero con la mia morte.

“Emma.” le labbra che pronunciano il mio nome mi fanno rabbrividire più dell'aria fredda che mi soffia addosso.

Non mi volto sperando che se ne vada, non sono pronta per parlare. Non lo sarò mai più. Gli ho mentito per salvarlo, ma gli ho comunque mentito.

“Mi hai mentito Emma, tu mi ami.” una stilettata al cuore avrebbe fatto meno male.

Mi accarezzo le spalle e mi volto verso di lui.

Jullian, il ragazzo che amo erge statuario davanti a me. Indossa una leggera camicia bianca e dei jeans corti.

Faccio fatica, ma porto gli occhi nei suoi e il cuore mi si stringe. Non è arrabbiato o deluso, solo infinitamente triste.

Ha tolto la maschera che indossa, è nudo davanti a me. Quello che prova traspare in ogni sua espressione.

“Lo so.” dico solamente e prendo un grosso respiro mentre la tempesta si fa sempre più vicina “L'amore che provo per te mi ha fatta diventare un mostro. L'amore tra parabatai porta alla distruzione totale, non solo delle persone che si amano, ma di tutto quello che le circonda. Ho fatto quello che dovevo, ci ho provato almeno.” soffio affranta vedendo il suo sguardo indurirsi.

“Dove andrai tu...” inizia, ma lo blocco esplodendo, abbattendo gli argini che tenevano insieme quei piccoli pezzi traballanti che contenevano l'amore infinito che provo per lui.

“Ti amo Julian!” grido sovrastando il rumore di un tuono che echeggia alle mie spalle “Il giuramento tra parabatai non ci appartiene più, io ti amo!” mi sposto i capelli dal viso, la tempesta ci sta raggiungendo e le raffiche di vento hanno alimentato il mare, ormai è prossimo ad una burrasca.

Jullian non mi perde di vista e stringe le labbra restando immobile “Ho quasi ucciso una ragazza innocente, chi dovrà essere il prossimo? E se fosse Tavvy!? Non possiamo rischiare!”

Jules, il ragazzo che amo, con cui sono cresciuta e ho fatto per la prima volta l'amore, il vero amore, infrange ogni limite che gli ho imposto e si incammina verso di me prendendomi il viso tra le mani.

Senza temporeggiare porta immediatamente le labbra sulle mie e mi bacia con un un amore talmente immenso da non poter neanche essere misurato.

La distanza dalla terra alla luna?! Sarebbe ancora poco. Noi ci apparteniamo, è questo che siamo noi.

Amore.

Solo la burrasca è testimone dell'amore che stiamo consumando, finalmente il peso che mi portavo sul petto si attenua.

Ora Julian sa tutto, ora troveremo una situazione insieme.

La pioggia inizia a cadere sopra i nostri corpi allacciati in un abbraccio che non permette neanche di capire dove inizia uno e finisce l'altro. Mi affonda le mani nei capelli e io lo stringo forte per i fianchi, nessuno potrà mai più separarci.

Apre la bocca e unisce la lingua alla mia. Il sapore di chiodi di garofano mi invade la bocca e contraccambio con immenso piacere il suo bacio.

Noi. Insieme troveremo una soluzione.

Un altro fulmine squarcia il cielo in tempesta illuminando a giorno tutta la spiaggia circostante e con la coda dell'occhio vedo una sagoma.

Mi stacco da Jullian e mi volto di scatto. Ancora tra le sue braccia, con le labbra rosse per i baci che abbiamo rubato uno all'altra restiamo immobili come se questo ci permettesse di essere invisibili, ma non è così.

Quello che ci troviamo davanti potrebbe cambiare la vita di tutti.

 

JONATHAN

Mi passo nervosamente le dita sugli occhi, sembra un film dell'orrore.

Non si ricorda nulla dell'ultimo anno.

“LA MEMORIA TORNERA' CON IL TEMPO. PIU' TEMPO PASSA CON LE PERSONE CHE CONOSCE, PRIMA SI RISOLVERA' IL PROBLEMA.” la voce di Fratello Enoch mi entra direttamente nel cervello.

Emetto un lungo sospiro di frustrazione, per l'Angelo, questo è sicuramente un incubo.

“JONATHAN.” le parole del Fratello Silente richiamano ancora la mia attenzione “NON PERDERE MAI LA SPERANZA, HAI PERSO TANTO, COMBATTI COME HAI SEMPRE FATTO."

Lo guardo sbalordito, non ho intenzione di scoraggiarmi, la amo, non rinuncerò a lei. Annuisco e lo ringrazio per il loro intervento, le rune che gli hanno tracciato l'hanno fatta guarire più velocemente.

Lei non si ricorda di noi, non può sapere quello che siamo, si è ritratta quando mi sono avvicinato per baciarla e ha detto che non ha intenzione di farsi vedere nuda da me. Si vergogna.

Ma non mi lascio perdere d'animo, è viva, questo è l'importante.

L'amore non ha limiti, l'amore nega ogni scelta. C'è e basta e tra noi c'è tanto di quell'amore da poter colmare i cuori di tutto il mondo.

Mi avvicino ai due parabatai, Perla alza la voce scioccata fulminando James con gli occhi “Me l'hai fatta tu questa?” dice indicandosi una runa sulla coscia accanto al sedere.

James scuote la testa e alza le mani “Non mi permetterei mai di fartela, è stato Jonathan!” risponde lesto discolpandosi.

Li raggiungo mentre Perla si volta verso di me diventando rossa come un peperone. Alzo la mano e sorrido “Te l'ho fatta io.” le dico.

Chi altro poteva apporle la runa anticoncezionale oltre a me?

Resta di sasso mentre la bocca le si apre per lo stupore. Si copre il viso con entrambe le mani e scuote la testa “Non ricordo nulla.” uggia sconsolata.

Guardo James “Ci lasci da soli?” gli chiedo gentilmente.

Lui annuisce ed esce lesto dall'infermeria, deve riprendersi, sono stati giorni pesanti anche per lui.

Mi avvicino al lettino che ospita la mia fidanzata e mi siedo accanto a lei.

Andrà tutto bene, la memoria le tornerà nel giro di poche ore, ne sono sicuro.

Indossa solo una canottiera bianca e gli slip, ma si sente abbastanza vestita da starmi accanto. Sta borbottando qualcosa tra sé e si irrigidisce mentre mi accomodo meglio sul letto.

“Stiamo insieme?” mormora sbucando dalle manine “James dice di sì.”

Sorrido, vorrei prenderla tra le braccia e dirle che andrà tutto bene, che sono felice che sia viva e ho temuto davvero di perderla.

“Dal nostro primo bacio è passato quasi un anno. È stato tutto così facile, ci siamo innamorati e...” mi blocco, magari è meglio non calcare la mano e dirle del matrimonio.

“E?” chiede incuriosita dandomi tutta la sua attenzione.

Ha le guance arrossate e uno sguardo dolcissimo, gli occhi sembrano due iceberg pronti ad inghiottirmi. Si mordicchia un labbro e sorride.

Sbuffo rumorosamente e distolgo lo sguardo “Non guardarmi così, non sorridere così...” non riesco a resistere.

“Perchè?” mi chiede meravigliata.

Mi volto e la guardo negli occhi, è sempre lei, ma non si ricorda di noi, non mi conosce “Perchè quando mi sorridi così ti bacio sempre, in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione. Sempre, ma dubito che tu ora voglia essere baciata.”

Afferra il labbro inferiore tra i denti e fa spallucce “Bè, io...” mormora in difficoltà.

Sorrido maliziosamente, non me la ricordavo così timidina, è favolosa.

Mi avvicino ancora di più e le prendo una mano tra le mie, il Fratello Silente ha detto che la memoria tornerà, che non devo calcare la mano.

“Tu mi ami?” mi chiede con un soffio.

Annuisco deciso “Certo e anche tu, tantissimo. Ti senti attratta da me, almeno?”

Cerca di ritrarre la mano, ma la stringo con decisione, non ho intenzione di rinunciare a lei, a noi.

“Si.” sussurra. “Davvero abbiamo fatto sesso?”

Caccio indietro una risata per non metterla in difficoltà e cerco di tranquillizzarla “Facciamo l'amore Perla, tutto quello che ci riguarda è amore. Però sì, parecchio.”

Si porta una mano sul viso e scuote ancora la testa “Non ho intenzione di farlo più.” dice secca e senza volerlo una fitta di dolore mi raggiunge lo stomaco. Prosegue sospirando “Io non mi ricordo niente, insomma. Per l'Angelo, l'altro giorno mi hai chiesto di uscire, che mi avresti portata sul lago Lynn a cavallo... e ora siamo stiamo insieme e... facciamo quelle cose! Non ricordo nulla!”

Emetto un lungo sospiro di frustrazione e stringo le labbra “Ricordo quella gita, eri bellissima.” sorrido mentre alza gli occhi e li punta nei miei. Mi avvicino ancora un po' e le sposto i capelli dietro all'orecchio “Da quel giorno stiamo insieme, è stata una giornata meravigliosa, mi sono reso conto che dentro di me stava sbocciando l'amore.”

Spalanca gli occhi e trattiene il respiro. Sorrido accarezzandole un braccio, mi lascia fare senza ritrarsi.

“Ti ho baciata e il mio cuore ha preso il volo. Tutta la nostra relazione è stata meravigliosa. Ti sei affidata a me e io mi sono sentito la persona più fortunata del mondo ad averti. Temevi che ti avrei lasciata per un'altra perchè non credevi in te, ma quando hai capito che eri diventata il mio mondo, ti sei resa conto di quanto preziosa fossi per la mia felicità.” le dico avvicinandomi.

Ha occhi solo per me, il suo sguardo non lascia il mio e mi avvicino ancora di più.

“Ti amo, sei la cosa migliore che mi sia mai capitata nella mia vita.” le soffio sulle labbra prima di baciarla. Sento martellare il suo cuore, il mio sta per scoppiare.

Le muove leggermente, con imbarazzo, come se mi baciasse per la prima volta. Devo trattenermi, le prenderei il viso tra le mani e unirei immediatamente la lingua alla sua, ma temo di spaventarla.

Il suo primo bacio, ancora con me.

Le lecco il labbro inferiore pronto a lasciarmi andare, ma si ritrae di scatto lasciandomi esterrefatto.

Spalanco gli occhi e la guardo, ha le lacrime agli occhi, un velo luccicante le fa diventare l'azzurro ancora più chiaro. Tira su con il naso e si passa una mano nei capelli.

Perchè è triste? Non le è piaciuto? Cosa prova per me in questo momento?

Le sorrido ed allungo una mano verso di lei, è sempre la ragazza che ha accettato di sposarmi, è lei.

“Devo andare da James.” uggia in difficoltà, allunga le lunghe gambe oltre il letto e sfugge ai miei occhi.

Le afferro dolcemente un braccio, ma si irrigidisce ancora.

Merda, non va bene.

“Io non mi ricordo niente di tutto quello che mi hai detto.” dice alzandosi in piedi.

Barcolla un po' e mi allungo per aiutarla, è ancora debole.

“Lo so.” le dico con un sorriso “Non piangere, tutto tornerà come prima...”

“Non farlo più.” dice interrompendomi.

Spalanco gli occhi scioccato “Cosa?”

Non fare più cosa? Raccontarle di noi o aiutarla ad alzarsi?

“Non baciarmi più, mi fa sentire...”

Mi infilo entrambe le mani nei jeans “Come?” la rimbecco sfinito. Innamorata? Eccitata? Felice?

Alza gli occhi nei miei, è paura quella che leggo nel suo sguardo.

“Sbagliata.” afferma voltandosi ed uscendo velocemente dall'infermeria.

E il tonfo della porta che si chiude dissolve ogni mia speranza di risvegliarmi velocemente da quest'incubo.

Siamo vicini, eppure non siamo mai stati così lontani.

 




♜♜♜♜♜♜♜♜

Care lettrici, grazie d'aver letto il capitolo.
Spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere! Avete dei consigli? La ff "fila"?
A presto, kisss
Pi

 

 
   
 
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