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Autore: k_Gio_    15/06/2016    6 recensioni
Verità e bugie sono alla base di tutto. Tutti camminano in sentieri semi oscuri ma qualcuno vuole far sapere la verità.
Sarà l'inizio di qualcosa di bello o l'inizio di un doloroso epilogo, starà a loro capirlo e scoprirlo.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2




 

«A te come è andata? Sei riuscita a portartelo a casa?». Dopo aver messo Bae sul bancone e reggendolo con un braccio per essere sicuro che non cadesse si era rivolto a Ruby che quel pomeriggio le era toccato aprire il locale e quindi stava finendo di mettere a posto le ultime cose.
La bruna gli scoccò un'occhiata eloquente «Avevi qualche dubbio? Ho anche delle foto, se vuoi te le faccio vedere» ghignò.
«Le voglio vedere io Ruby!» Bae si sporse per prendere il telefono che la ragazza agitava nella mano. Era ignaro di cosa stessero parlando, pensava si trattasse di un nuovo cane che Ruby si era portata a casa...Ruby amava i cani e parlava di prenderne uno ormai da mesi.
Killian lo tirò indietro «Meglio di non ometto, magari un altro giorno» e non riuscì a trattenere una risata.
Bae mise il muso, era solito ad averla vinta quando era con la madre e il patrigno, con Killian era tutta un'altra storia.
«Non fare l'offeso perchè con me non funziona,lo sai, non l'avrai vinta piccoletto» e gli scompigliò i capelli castani. Ogni tanto quando Bae era con lui gli capitava di guardarlo e nonostante tutto ciò che aveva passato era grato di avere un figlio così, era un bambino adorabile quando non faceva i capricci ma lo amava con tutto il cuore...eppure ogni tanto sentiva che mancava qualcosa e se ne vergognava  terribilmente, dava la colpa a Milah per come era andata ma era lui a a fare quei pensieri. Così distoglieva lo sguardo da suo figlio e prendeva un respiro.
«La rivedrai?» Ruby irruppe nei suoi pensieri con quella domanda a bruciapelo, di solito non erano soliti scambiarsi quelle domande «Mi pareva interessata anche lei...nonostante entrambi foste tutt'altro che sobri. Immagino vi siate divertiti non poco» Sorrise scoprendo i canini appuntiti.
«Non immagini quanto...» distolse lo sguardo perso nei ricordi di quella serata di due giorni prima «dopo che è arrivato Bae è rimasta un po' a giocare con lui poi è scappata, scappata nel vero senso della parola» sospirò pesantemente.
Non gli piaceva lasciare le cose a metà. A Ruby non aveva detto come era andata davvero, le aveva solo lasciato intuire quello che voleva, senza dilungarsi in dettagli. Ma non era una persona a cui piaceva imbrogliare il prossimo quindi le aveva detto che la posta in palio sarebbe slittata alla prossima sfida perchè non poteva bere con Bae a casa quindi sarebbe stato un premio sprecato. E poi voleva rivederla, era certo che sarebbe stata un'esperienza memorabile.
«Emma è un sacco simpatica!» esclamò Bae all'improvviso distogliendo così la sua attenzione dal libro pieno di figure che Killian gli aveva regalato a Natale e da cui non si separava mai.
Killian trasalì. Bae non aveva mai incontrato una delle ragazze che ogni tanto si portava a casa e sopratutto era la prima volta che parlava di Emma da quando l'aveva incontrata.. Si sentiva irrequieto.
«Davvero? Beh in effetti un po' lo è.»  Di solito suo figlio non si interessava a chi compariva così all'improvviso nella sua vita. Abituato al lavoro della madre e del compagno che incontravano gente nuova ogni settimana aveva imparato ad essere carino ma distante da chiunque per poi non dover rimanere male ad un eventuale distacco. O magari era per il semplice fatto che gli amici della madre erano tremendamente noiosi mentre Emma non lo  era. Molto probabile.
«Perchè non me lo hai detto prima?»
«Perchè non me lo hai chiesto» rispose incrociando le braccia e non guardandolo ancora arrabbiato per non aver potuto prendere il cellulare di Ruby.
Killian guardò suo figlio. Non si era mai soffermato a pensare seriamente ad una di quelle ragazze che si era portato a casa per più di mezza giornata o  se lo aveva fatto era giusto per cazzeggiare con Ruby, ma con Emma ora che ci pensava era stato diverso. Ci aveva pensato prima di andare a dormire pensando a dove poterla ritrovare.
«Quindi quando ci viene a trovare?» ora Bae si era fatto insistente come un bimbo di cinque anni sapeva e amava fare.
«Non lo so Bae,» lo vide posare gli occhi sul libro, suscitandogli un'infinita dolcezza «non so se la rivedremo più» mormorò senza che suo figlio riuscisse a sentire.
«Magari torna al locale sperando di ritrovarti qui» ipotizzò Ruby sistemando gli ultimi bicchieri prima di aprire le porte al pubblico.
«O magari non tornerà proprio per questo...» stava iniziando a deprimersi.
«Ehi ehi ma tu chi sei?! Che ne hai fatto di Killian Jones?! Bae sei sicuro che sia tuo padre questo qui?!» Ruby era corsa al suo fianco tastandogli la fronte «Forse è malato, che dici Bae?!» , Bae si sporse per sentire anche lui la fronte del padre, divertito da quel siparietto che si stava creando.
«Ma spostatevi, non sono né malato né altro» li scacciò come mosche per poi prendere Bae e metterlo giù e indirizzandolo verso l'uscita.
«Non è che la biondina ha fatto colpo?!» Ruby e la sua perspicacia meritavano una medaglia.
«Ma che cavolo dici, smettila anche solo di pensare a cose del genere» stava per andare via quando Ruby gli si rivolse un'ultima volta. «Ti faccio uno squillo se si fa viva».
Alzò una mano in segno d'assenso non mostrandole così il sorriso dipintosi sul volto.

 

«Stasera torni al locale?» Elsa dall'altro capo del telefono cercava di mantenersi più calma possibile, non condivideva per niente il comportamento di sua cugina, sapeva che non sarebbe finita bene, glielo aveva detto ma lei l'aveva ascoltata? Certo che no, perchè quando Emma Swan si metteva in testa una cosa era quella e basta. Elsa sapeva che Emma doveva farlo, la capiva ma doveva farle presente che sarebbe potuta andare male.
«Si, tra poco arrivano Anna e Kristoff, rimangono loro qui, vado a vedere se lo trovo altrimenti passerò sotto casa sua domani» Stava mettendo la giacca quando suonò il campanello «Devono essere loro, ti chiamo domani Elsa, buonanotte»
«Buonanotte Emma e stai attenta» la solita raccomandazione a cui ormai si era abituata da due anni a quella parte.
«Come sempre, 'notte» chiuse la chiamata ed aprì. «Bene eccovi, io vado non dovrei fare troppo tardi. Siete sicuri che non è un problema per voi vero? Altrimenti chiamo qualcun altro» Ok forse a quell'ora era impossibile trovare qualcun altro ma doveva chiederlo.
«Emma non c'è assolutamente nessun problema, sai che per noi è un piacere e poi sai quanto adori...»
«Ok ok devo davvero scappare grazie mille come sempre» prima di scappare fuori dalla porta corse verso l'interno sporgendosi in una delle stanze costatando che andasse tutto bene, sorrise e filò giù per le scale.

Arrivata senza problemi al locale entrò e raggiunse subito il piano bar dove si ricordava di aver visto la bruna.
La bruna in questione si accorse della chioma bionda appena aveva varcato la soglia e prontamente aveva inviato un messaggio.
«Ehi cosa ti servo?» Sfoderando il più amabile sorriso Ruby era pronta a scoprirne di più su quella bionda così misteriosa.
«Uhm non so fai tu,» Emma era convinta che la ragazza di fronte a lei sarebbe sta di grande aiuto in quella faccenda quindi provò a sondare il terreno per vedere fin dove si sarebbe spinta «hai per caso visto un ragazzo moro, occhi azzurri, che sembra avere un ego smisurato?»
«O ma lui ha davvero un ego smisurato»
Perfetto.
«Io sono Ruby comunque» le porse la mano che venne stretta prontamente dall'altra «Emma»
«Killian mi ha parlato di te, non è sceso in particolari ovviamente...» ed ecco un altro sguardo più che eloquente.
Emma non capì subito dove quella volesse andare a parare finchè una lampadina si accese e iniziò a scuotere le mani davanti a quell'allusione «Ma non è successo assolutamente nulla, e non abbiamo neanche parlato troppo, siamo arrivati a case e siamo crollati come due bambini» rise mentre ricordava la serata . Prese un sorso di quello che le aveva dato Ruby mentre fissava quel volto che aveva assunto un'espressione incredula.
«Come siete crollati?! Non avete fatto nulla?! Che figlio...» non poteva credere che le avesse mentito. Basta da quel momento in poi avrebbe voluto vedere delle foto come prova.
«Pensi che verrà stasera? So che Bae rimane da lui fino dopodomani, probabilmente non lo porterà qui»
Ruby la guardava sorridendo in modo compassionevole. « Che c'è? Perchè mi guardi così?»
«Ti dirò una cosa Emma perchè a pelle sento che sei una brava ragazza, non farti strane idee su Killian Jones, lo dico per te, non voglio che ci resti male. Lui non cerca storie serie o impegnative »
«E chi ha detto che io ne voglia una del genere?»
Emma sorrise, Ruby scorse in quel sorriso qualcosa di più, ma non avrebbe saputo dire cosa. Tra un cliente e l'altro parlarono piacevolmente scoprendosi affini in genere di musica e film e serie tv perchè andiamo, chi non amava le serie tv?!
Un messaggio al telefono di Ruby interruppe lo scambio delle due, Emma vide la bruna assumere uno sguardo divertito,cosa stava succedendo?
«E' qui fuori». Non serviva specificare a chi si riferisse.
«Perchè non entra?»
«Bae è con lui e non lo vuole portare qui dentro, e fa bene guarda che tipi... ehi scendi da quel tavolo!!! Vai pure Emma tanto mi ritrovi qui quando vuoi» e corse verso il tipo evidentemente bello ubriaco.

Lo trovò appoggiato alla macchina in stile cattivo ragazzo e quella scena sarebbe stata più che credibile se dal finestrino posteriore non fosse sbucato quel visino paffuto di Bae. «Ciao Emma!!!»
«Ciao Bae, tuo padre ti porta in giro a quest'ora? Non dovresti essere già a letto?» gli scompigliò i capelli per poi lasciargli un bacio sulla testa.
«Ero a letto ma papà ha detto che dovevamo uscire. Guarda ho ancora il pigiama!» e gli fece vedere il pigiama verde con i dinosauri.
Emma si voltò finalmente verso l'uomo in questione riservandogli uno sguardo incredulo.
«Ciao anche a te Emma» si sentiva quasi offeso, non lo aveva calcolato minimamente.
«Non puoi portartelo in giro così a quest'ora e perchè poi?»
Killian si era perso qualche passaggio o lei gli stava rimproverando il suo comportamento genitoriale?! «Ti prego, c'è già Milah che mi riserva queste ramanzine, poi non puoi mica fare così, ci siamo visti mezza volta! E per Bae non ci sono problemi! »
Ok aveva esagerato, lo riconosceva, ma non apprezzava per niente quel comportamento. «D'accordo scusa, non dovevo.» incrociò le braccia in un atteggiamento che a Killian parve fin troppo familiare.
«Oh così va molto meglio, vieni da noi?» non si perdeva certo d'animo poi se era uscita andandogli incontro voleva pur significare qualcosa.
«Non posso fare tardi stasera» non era un no, non lo era affatto,e Killian se ne compiacque.
«Non c'è problema, Bae ci farà vedere qualche suo gioco» si fece più vicino in modo da poter essere udito solo da lei «per i giochi da grandi dovremo aspettare un altro giorno» alzò il sopracciglio con fare malizioso.
Lo spinse via andando dall'altra parte dell'auto e sedendosi sul posto del passeggero.
«Sempre carina eh» e salì anche lui.
Il tragitto relativamente breve fu occupato dal chiacchierare di Bae che stava informando di tutta la sua vita. Emma lo ascoltava rapita, realmente interessata a quanto il piccolo le raccontava e la discussione sui suoi compagni di classe ,sulle maestre ,sul cibo buonissimo della scuola, perchè si premurò di dirle che andava in una scuola privata facendo alzare gli occhi al cielo di Killian e continuò finchè non arrivarono all'interno dell'abitazione.
«Bae non annoiare Emma, se continui così non tornerà più» Killian non lo aveva mai sentito chiacchierare così tanto, con una sconosciuta per altro.
«Ti sto annoiando Emma?» Bae visibilmente dispiaciuto per essere stato ripreso guardò la ragazza negli occhi.
«Ma no piccolino!» lo abbracciò come scacciare quell'assurdo pensiero «Non mi annoi affatto.» Guardò male Killian che per tutta risposta alzò le spalle quasi per giustificarsi. «Ora Bae deve andare a dormire, vero?!» guardò suo figlio con uno sguardo che non ammetteva repliche. Sortì l'effetto sperato.
«Emma ti va di leggermi una storia» le porse il libro di fiabe illustrate sperando che lei accettasse.
Guardò l'orologio e vide che erano quasi le undici, un altro po' poteva rimanere. Fece di si con la testa e si diressero tutti e tre verso la stanza in cui aveva dormito la sera che era iniziato tutto.
Emma lo guardò mettersi sotto il lenzuolo e sistemarsi su un fianco puntando gli occhi verdi sulla sua figura. Seduta sul bordo del letto iniziò a narrare una di quelle storie interpretando le voci dei personaggi con toni buffi che lo facevano sorridere mentre lentamente si avviava nel mondo dei sogni. Chiuse il libro posandolo sul comodino e si prese un minuto per guardarlo. Gli occhi improvvisamente lucidi stavano per tradirla, pensieri che non dovevano sopraggiungere in quel momento si presentarono senza permesso.
«Ehi tutto bene?» Killian l'aveva distolta dai suoi pensieri facendola scattare in piedi come se si fosse scottata. Si scrollò di dosso quella sensazione inopportuna e si volse verso di lui. «Certo che si» lo sorpassò come  una furia.
«Ehi non puoi scappare così! Non mi hai rivolto quasi parola!»
«Non pensavo che volessi parlare, pensavo che da me tu volessi altro» fece un passo verso di lui con tutta la sensualità di cui disponeva, e scoprì di non esserne priva come inizialmente aveva pensato. Magari si sarebbe anche divertita.
«Oh oh questa è la Emma che conosco...» si gettò sulle sue labbra senza preavviso. Emma se l'era aspettato rispondendo con lo stesso impeto. Così come era iniziato era anche finito, staccati per riprendere fiato da quella breve lotta silenziosa ora si guardavano ansanti ma sorridendo con occhi famelici. Sapevano che non potevano spingersi oltre, almeno non per quella sera quindi era meglio non combinare danni e andare. Lo sorpassò e uscì.
«Dove ti ritrovo?» Killian l'aveva seguita sulle scale, non sarebbe scappata. Lui non sapeva che non era suo intento farlo.
«Ti cerco io» una breve occhiata «Tanto so dove abiti». Sparì dalla sua vista.
Si presentava come la caccia più complicata e pericolosa. Pericolosa e complicata per entrambi.
Non sapevano ancora chi fosse preda e chi predatore.

 

La casa era immersa nel silenzio, nemmeno il chiacchiericcio della tv in sottofondo disturbava l'abitazione. Posò le chiavi dell'auto che aveva recuperato al locale e si tolse la giacca. Ora avvertiva tutta la tensione che l'aveva accompagnata quella serata, il timore di non trovarlo, che non volesse vederla, che non le fosse simpatica. La situazione la stava stressando come non si era immaginata. Stava giocando con il fuoco le aveva detto Elsa, ma lei non stava affatto giocando. Di scottarsi non aveva paura, ne valeva la pena. La verità doveva essere affrontata ma era ancora troppo presto. Per tutti.
Si massaggiò gli occhi, voleva crollare sul suo letto e non pensare a nulla. Sarebbe stato impossibile ma doveva provarci.
Si affacciò alle camere e li trovò tutti sul lettone della camera per gli ospiti che dormivano ignari della sua presenza. Meglio così non voleva parlare con nessuno in quel momento né dare spiegazioni. Domani avrebbe parlato con Elsa per aggiornarla. Domani però. Quindi li lasciò dormire. Si diresse in camera sua cambiandosi e gettandosi a peso morto sul letto.
Guardò il soffitto della sua camera pensando alla sua vita. A quella che era diventata la sua vita da tre anni a quella parte.
Ne valeva la pena.
Doveva farlo.








Ok, rieccomi qui!
Grazie per le recensioni sono sempre ben accette e mi fanno tanto taaaanto piacere :')
Bene quindi siamo arrivate a questo secondo capitolo, che ne dite? ancora aleggia un alone di mistero...avete qualche idea su cosa stia succedendo?
Considerazioni generali:
 - Bae è un piccolo mocciosetto viziato, ma è adorabile no?! xD
 - Emma si dimostra una ragazza intraprendente che non teme nulla...ma cosa dovrebbe temere poi? una relazione con un don giovanni come Killian? Chissà xD
 -Abbiamo scoperto, cioè non mi ricordo se già lo avevo detto nel capitolo precedente, che Elsa è cugina di Emma e quindi anche Anna...considerazioni ovvie lo so, ma era tanto per chiarire che non è una donna sola ecco 
 Considerazioni a random finite, mi pare.
Spero che anche chi ha solo letto il capitolo precedente si faccia sentire, giusto per capire se vi piace o no...anche solo per fare due chiacchiere xD
Ok la smetto con questi xD a fine frase perchè mi urto da sola.
Penso ho detto abbastanza...so che mi verranno in mente altre cose in un secondo momento come al solito ma va bene!
Alla prossima gente!
Gio

  
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