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Autore: Seekerofdreams_    15/06/2016    0 recensioni
Anne è una ragazza piena di ambizioni e sogni, si trasferisce a Manchester per raggiungere suo fratello e continuare gli studi per diventare una stilista di successo. Si tiene a distanza di sicurezza dall'amore e dai coinvolgimenti emotivi che potrebbero intralciare il suo cammino e tutto sembra andare per il verso giusto: frequenta le lezioni tutti i giorni, conosce nuove persone e instaura amicizie che è sicura dureranno in eterno. Si sente al pieno delle sue forze, lavora duramente, ma ben presto si ritroverà a fare i conti con il suo cuore e con il rapporto con il coinquilino di suo fratello. Imparerà che le tragedie possono accadere, che alla vita non importa quanti anni tu abbia o quali siano i tuoi sogni per colpire, bisogna essere grati per quel che si ha ogni giorno. Imparerà soprattutto che conta il modo in cui decidi di alzarti e intraprendere una nuova strada per far si che si possa ricominciare a vivere la vita in un modo completamente diverso senza dover rinunciare a niente.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Un'altra vita

 

 

 

Il paesaggio scorre alla mia destra incurante dei miei pensieri, dei miei sogni e della mia destinazione. E' sempre lo stesso, gli stessi alberi, le stesse case dai tetti rossi ormai familiari. Non cambiano, sembrano quasi in attesa che qualcuno li riconosca mentre in un battito di ciglia si viaggia sui binari della solita stazione. Giro la testa fino a quando non li vedo sparire e riporto l'attenzione su case e alberi nuovi. Mi piace viaggiare in treno, perdermi nei miei pensieri guardando fuori dal finestrino, pensando ad una vita immaginaria, fantasticando sull'ultimo personaggio famoso che ha catturato la mia attenzione e ascoltando musica; mi fa sentire viva e felice. Può sembrare strano, forse è vero, ma alcune volte le cose sembrano strane solo perché non sono state vissute in prima persona. Tutti dovrebbero provare a prendere un treno, magari senza destinazione, infilare le cuffie e volare di fantasia, vedere fin dove la propria mente potrebbe arrivare, inventando storie, scenari e battute e una volta ottenuto il risultato desiderato ricominciare ancora una volta, cambiando posto e personaggi. La mente umana è un vasto campo di idee sempre pronte a spingere per uscire fuori e non tutti si rendono conto della sua potenzialità, di quello che effettivamente l'immaginazione può fare. Ci ritroviamo circondati di oggetti, di strumenti, di macchinari, ma anche di serie televisive, film, libri e vestiti e non ci fermiamo mai a pensare che dietro tutto questo c'è l'ingegno e la creatività di qualcuno che ha combattuto e creduto nelle proprie idee per poter offrire qualcosa al futuro: un comfort, un privilegio, un sogno.

Sospiro e stringo a me lo zaino nero mentre un uomo si lascia cadere nel sedile accanto al mio, sorrido educata e sospiro. Osservo le altre persone cercare un posto a sedere e spero con tutto il cuore che la bambina che continua a piangere disperatamente non si sieda nei posti al di là del corridoio, paralleli ai miei. C'è solo un posto libero e così sua madre, per mia fortuna, passa avanti ad ispezionare i sedili successivi lasciandolo in balia di qualcun altro. Mi perdo a guardare il sedile vuoto senza una reale motivazione, lo schienale ha un taglio che lascia scoperto il rivestimento inferiore e mi ritrovo a storcere il naso quando un corpo mi copre la visuale non permettendomi di continuare a studiare l'oggetto. Un ragazzo è in piedi nel corridoio, mi dà le spalle, ha una giacca di pelle e un paio di jeans anonimi. Si tende per depositare una valigia dall'aspetto pesante nei ripiani appositi posti sopra i sedili, la sistema prima di lasciarsi cadere nel posto vuoto. Continuo ad osservarlo e solo quando incrocio il suo sguardo confuso mi schiarisco la voce e mi giro di scatto. “Che figuraccia!” Non riesco proprio a mantenere un profilo anonimo – o almeno normale – quando sono in giro, in un modo o nell'altro riesco a dare agli altri l'occasione di pensare che io sia strana. Picchietto il piede a terra e mi massaggio con una mano il ginocchio destro che inizia a far male dopo un'ora fermo nella stessa posizione. Allungo le gambe cercando di non infastidire la donna di fronte per poi frugare nella tasca interna dello zaino e recuperare le cuffiette. Cerco di slegare i nodi e ancora una volta mi chiedo come sia possibile che diventino sempre un ammasso confuso di fili. Scuoto la testa e le collego al cellulare sfogliando svogliatamente il lettore musicale, facendo così partire una canzone a caso. Ed Sheeran, beh, poteva andarmi molto peggio! Un giorno di questi dovrò seriamente cancellare le canzoni inserite da mio fratello, non sono proprio un tipo da musica house o techno. Mio fratello; sospiro osservando l'ora sullo schermo, mancano due ore di viaggio e lo rivedrò. Ho fatto questo viaggio così tante volte nell'ultimo anno che ho quasi perso il conto e se penso che lui si è trasferito quattro anni fa quasi mi sembra surreale. I primi anni era solito tornare molte volte a casa, ogni vacanza era una scusa buona per farsi qualche ora di treno, andando avanti però le cose sono cambiate, ci siamo visti sempre meno, complici la mia scuola e i suoi studi. E' stato strano vivere separati dopo aver condiviso tutto per quasi vent'anni, abbiamo preso strade diverse, conosciuto persone e amici nuovi e anche se abbiamo cercato di mantenerci partecipi della vita dell'altro è risultato piuttosto complicato.

Sospiro cambiando canzone e senza volerlo il mio sguardo si posa ancora sul ragazzo di prima. Il suo viso mi è familiare, ha dei capelli non troppo corti, qualche ciocca castana gli ricade libera davanti agli occhi e faccio una smorfia quando mi rendo conto di non riuscirne a notare il colore. Ancora una volta, quasi attratto, sposta lo sguardo verso di me. Mi guarda attento, scostando poco dopo i capelli dal viso mostrandomi così due occhi castani intensi. Mi lascio sfuggire un sorriso che ricambia passivamente, come se non avesse alcun motivo per essere felice. Mi chiedo quale potrebbe essere la sua storia, ma mi costringo a non farmi carico dei problemi delle altre persone. Torno a concentrarmi sul paesaggio alla mia destra e qualche secondo dopo, cullata dalla musica, mi addormento.

 

Mi sento scuotere animatamente un paio di volte e quando apro gli occhi mi accorgo della frenesia del vagone. Si stanno tutti preparando a scendere, il treno è già fermo e sono l'unica ancora seduta. Mi guardo attorno cercando di capire chi mi ha svegliata, ma sembrano tutti indaffarati nel piccolo corridoio, l'unico sguardo che incontro è quello del ragazzo misterioso. Quando la nostra carrozza è libera mi faccio forza per recuperare la valigia e metto lo zaino in spalla. Controllo di aver preso tutto e mi preparo a scendere. Mi accodo alla fila e inizio a guardare fuori dal treno, ansiosa di incrociare lo sguardo di mio fratello. Quando è il mio turno di scendere, ringrazio un signore gentile che mi aiuta con la valigia e mi stampo un bel sorriso addosso allontanandomi di poco dal binario per avere una visuale migliore. Respiro l'aria della città che mi ospiterà per i prossimi anni e improvvisamente sento nostalgia di casa. Mi mancherà la mia quotidianità, ma mi faccio forza e quando mi sento richiamare, quella sensazione sembra già essersi volatizzata.

“Anne! Sono qui!”

Mi giro verso destra e sorrido osservando mio fratello farsi spazio tra la folla. E' un bel ragazzo, più alto di me di quasi dieci centimetri, i capelli castani identici ai miei, fatta eccezione per le mie sfumature ramate, e due occhi azzurri da far invidia al cielo. Ricordo ancora quando da ragazzina la maggior parte di quelle che pensavo mie amiche si auto-invitavano a casa mia solo per passare del tempo con lui. Lo invidiavo all'inizio, è sempre stato popolare, ma poi mi sono resa conto che è sempre stato mio fratello prima di tutto il resto e che da lui avrei potuto prendere ispirazione.

“Chris!” Sventolo una mano in sua direzione e mi lascio cullare dalle sue braccia quando finalmente mi raggiunge.

“Che bello averti qui!” Dice accarezzandomi i capelli.

Mi stacco dal nostro abbraccio e lo guardo meglio, ci sorridiamo e anche un estraneo si renderebbe conto del nostro legame di parentela: le lentiggini sul naso, la forma del viso, il taglio degli occhi.

“La mia sorellina è diventata grande!” Esclama sorridendo e aprendo le braccia. Scoppio a ridere e quando afferra la mia valigia mi guarda orgoglioso. Poi controlla l'orologio e si guarda attorno “Chi cerchi?” Chiedo curiosa.

“Un mio amico è arrivato con il tuo stesso treno, ma ero troppo impegnato a cercare te e l'ho perso di vista.” Dice preoccupato.

“Oh, non puoi chiamarlo? Forse è uscito dalla stazione!”

Si affretta a prendere il cellulare mentre io mi guardo attorno, senza sapere realmente chi cercare. La maggior parte delle persone scese con me dal treno ha già preso la strada verso l'uscita, ma c'è ancora qualcuno in piattaforma.

“Dove sei? Si, si ho capito. Arriviamo!” Sento dire da mio fratello. Chiude la chiamata e mi sorride indicandomi la strada verso l'uscita. Ci incamminiamo sorridendo verso le scale mobili e una volta immersi nel centro della stazione mi lascio sfuggire una risata.

“Fa sempre lo stesso effetto!” Dico entusiasta mentre osservo lo spazio davanti a me. Ricordo ancora la prima volta che sono arrivata con mamma e papà, mi era sembrato di trovarmi in una città dentro la città vera. La stazione è piena di negozi e ristoranti, nel mio paese natale è ben lontana da essere così viva.

“Ty!” Esclama mio fratello allegro. Mi lancia un sorriso prima di avanzare a passo spedito verso un bar. Lo seguo con lo sguardo e lo vedo abbracciare forte qualcuno. Quando si staccano, tra le braccia di mio fratello, riconosco il ragazzo del treno.

Deglutisco quando Chris mi fa cenno di avanzare. Arrossisco spostando una ciocca di capelli dietro le orecchie e mi stampo un sorriso in viso.

“Ciao!” Annuncio fermandomi a pochi passi da loro, cercando appoggio alla maniglia del mio trolley.

“Ty, lei è mia sorella Anne. Anne, lui è Tyler il mio amico e coinquilino.” Dice entusiasta mio fratello, presentandoci. La mia bocca deve essersi aperta in un'espressione di sorpresa.

Allungo la mano, incontrando la sua calda e grande.

“Piacere!” Dico in un tono talmente basso che mi sembra di averlo detto solo mentalmente.

Guardo mio fratello e lui sembra non fare caso al mio turbamento. Nelle mie visite precedenti non ho mai avuto l'occasione di conoscerlo, ogni volta era via per problemi famigliari e ricordo di aver pensato che non volesse incontrarmi.

“Com'è andato il viaggio?”

Con mia grande sorpresa a rispondere è proprio lui: “Il mio bene, lei ha dormito tutto il tempo.”

Antipatico. Lo guardo sbuffando e mio fratello scoppia a ridere “Eravate seduti vicini? Non l'hai riconosciuto dalle foto?” Mi chiede sorpreso.

“Mi sembrava di averlo già visto, però non ricordavo dove.” Ammetto sincera. Pensandoci bene avrei potuto riconoscerlo da qualche foto postata su Facebook, ma data la scarsa presenza di mio fratello sui social potevo basarmi su ben poche prove.

“In effetti con i capelli in questo modo sembri un altro, ho fatto fatica io a riconoscerti!” Lo prende in giro, ma come nel treno, anche ora mi sembra che i suoi occhi siano vuoti. Accenna un sorriso di circostanza, poi li vedo scambiarsi uno sguardo comprensivo e mi chiedo quale sia il loro segreto.

“Quindi, presumo che per i prossimi giorni saremo tutti una grande famiglia, almeno fino a quando Anne non troverà un alloggio tutto suo!” Annuncia mio fratello mentre ci invita a seguirlo fuori, verso la sua auto. L'idea di dover vivere in casa con Chris non mi dispiace, ma già da casa ero titubante all'idea dei suoi coinquilini. Non conosco nemmeno Matthew, in quanto ultimo arrivato di casa, ma lui non mi turba quanto Tyler. Mi concedo qualche secondo per osservarlo mentre prende posto nel sedile anteriore, accanto a mio fratello, e quando sposto lo sguardo, incrocio il suo nello specchietto. Benvenuta a Manchester Anne Wilson.  


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Nda.
Ciao a tutti, come state?
Per chi mi conosce già ben ritrovati in questo nuovo viaggio all'insegna di sogni e amore. Per voi che vi imbattete in un mio scritto per la prima volta: Benvenuti!
Chi mi conosce sa che avevo in mente questa storia da molto tempo, per un motivo o per un altro non l'ho mai iniziata veramente e mi sembra quasi surreale trovarmi qui ora, a pubblicare il primo capitolo. Ovviamente è introduttivo, serve per dare una panoramica della nostra protagonista Anne e della sua nuova vita, salvo imprevisti il prossimo capitolo dovrebbe arrivare già da domani. Mi auguro che vi abbia incuriositi, se vi va, lasciatemi un commento.
A presto,
Serena.

   
 
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