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Autore: biribo    17/06/2016    0 recensioni
Avete presente tutti quei libri dove si legge di ragazzi sfigati che hanno problemi di bullismo?
Questo non è uno di quelli.
Vi racconterò la mia storia, chi sono io, e perché sono così stronzo.
Questa è la mia storia
Questa è la storia di un bullo sfigato.
Genere: Generale, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5- Bullo Da preda a predatore… qualunque cosa comporti 
Tornando a casa noto di star sanguinando, nulla di grave, ma il naso mi fa male.
 Il che poteva essere un problema, dato che avrei comunque dovuto spiegare a mia madre cosa avessi fatto e… non posso dirle di essere caduto, stò ancora piangendo provo un po’ di compassione per lui ma… lo rifarei
 Mi sento male ma lo rifarei Non importano le conseguenze che probabilmente ci saranno 
Ero fuori scuola, quindi, in teoria non possono sospendermi o cose simili per cose che faccio al di fuori dell’ istituto Ma forse la voce neanche si spargerà… ok, c’ erano fin troppe persone a guardarci ma… forse la notizia non arriverà ai professori
 Forse
 Arrivo sotto casa, mi asciugo le lacrime ma ho gli occhi lucidi 
Salgo le scale
 Vedo mia madre spuntare dal bagno, mi guarda -Cosa hai fatto?- chiede lei preoccupata
 -Nulla… giornataccia di merda- rispondo io piangendo
 -Perché?- chiede ancora
 -Quella di scienze… poi sono anche inciampato fuori- mi invento due cazzate per giustificare me in lacrime che torno a casa col naso sanguinante e forse rotto
 -Vieni qui, ti disinfetto- dice mentre corre in bagno a prendere il disinfettante 
Dopo essermi fatto medicare vado in camera e mi butto sul letto, ancora sto piangendo 
Mia madre mi chiede da fuori camera mia -Devi dirmi qualcosa?- 
-Stò bene- la rassicuro io
 -Sicuro?-chiede lei dubbiosa
 -Sì, cazzo- mi faccio scappare un imprecazione 
-Va bene, se vuoi parlarmi vieni di qua- risponde lei
 -Ok- le rispondo io 
Devo pensare a cosa fare adesso, vado in classe con la ragazza del tipo che ho pistato a sangue
 È un problema 
Già
 E se… Guardo i manga che stavo leggendo il giorno prima … Se lo meritava 
Come se lo meritano tutti gli stronzi del suo calibro Il resto della giornata la passo a meditare sul da farsi
 Domani sarà una giornata dura 
Spero non mi sospendano
 È mattina 
È già mattina, mi pesa particolarmente oggi andare a scuola 
Mia madre prima che io esca mi guarda, io le ricambio lo sguardo per rassicurarla 
Mi incammino verso l’ autobus, noto che alcuni mi guardano, altri bisbigliano chiaramente su di me… o forse è solo una mia impressione… ma non credo
 Arrivo di fronte all’ istituto, quasi deserto
 Alcuni noto che mi passano alla larga… li capisco
 Nessuno dice niente, o mi chiede qualcosa rispetto a ieri
 Vedo Francesco e Lisa uscire dal loro autobus 
Loro mi guardano Io li saluto come niente fosse 
Mi avvicino 
-Ciao ragazzi- dico io facendo cenno con la mano
 Lisa mi guarda quasi shoccata senza aprire bocca 
Francesco fa un passo avanti -Cosa cazzo hai fatto?- Domanda lui in modo aggressivo
 Noto che Lisa mi stà guardando male
 Nulla, perché? -Ieri hai picchiato il fidanzato di laria- mi dice lui in maniera aggressiva
 -Ah, e allora?- dico io in maniera strafottente
 -Allora perché lo hai fatto?-chiede Lisa alterata 
-Perché lo volevo fare- rispondo io
 -Hai picchiato una persona a caso?- chiede Francesco avvicinandosi
 -Bhe, sì- riconfermo io 
-Sei un malato di merda- mi dice lui 
-Senti, quando tu schiacci una formica devi rendere conto a qualcuno? No, è quello che ho fatto io ieri- Dico io senza contenermi
 -Mi fai schifo- dice Lisa 
Ci sono abituato -Ah sì, clichè- dico io ridendo
 -Cosa ti aveva fatto?- continua a chiedermi Francesco
 -Nulla...- dico io 
-Nulla?- chiede Francesco avvicinandosi
 -Nulla che vi riguardi- aggiungo io 
-… non so che dire… andiamo in classe- conclude Francesco 
-Sei un…- stà per dire Lisa -
…-malato di merda? Vero?- la anticipo io ridendo 
-No… insensibile- risponde lei calmandosi
 Io mi stupisco -…- non so cosa dire… sembra stranita, delusa… stordita 
-Non so perche lo hai fatto ma… lasciamo perdere- dice lei andando in classe 
… Entro anche io
 Tutta la classe mi guarda, non è ancora entrato il professore
 Ilaria mi vede… si avvicina
 -Lurida merda- comincia lei
 -… cosa vuoi?- le chiedo io
 -Chi cazzo ti credi di essere?-  
-Sei venuta qui per difendere il tuo amato coglione? Fai pure- le rispondo io
 -Sei un malato di merda- dicendolo si stà per mettere a piangere e si avvicina 
… mi stò stufando 
-Allontanati- le dico io freddamente 
-Altrimenti cosa farai? Meni tutta la classe?- chiede lei provocandomi 
Lisa continua a guardarmi male
 -Senti, puttana, se non vuoi fare la fine del tua amichetto allontanati- dico io spingendola 
Oddio, cosa cazzo mi è preso?
 -Come ti perm…- entra il professore mentre lo dice…
 lei piangendo torna a posto Io me ne torno da solo al mio banco
 La gente intorno a me è impietrita 
Mi riprendo ora, come cazzo mi è venuto in mente di risponderle a quel modo?
 Cazzo
 È pur sempre una ragazza 
Il professore ci guarda ma non si intromette 
Sembra quasi che non sappia cosa è successo ieri 
Meglio così 
Poi assurdo 
Sembra che nessun professore che entra in classe sappia nulla
 La giornata passa e la gente mi stà alla larga
 La gente ha paura di me
 Mi piace
 Ma dall’ altra parte mi faccio schifo per quello che ho fatto 
Ma mi piace
 Ma so di star facendo la cosa sbagliata 
E lo adoro 
Esco da scuola
 La gente mi rifila qualche insulto o domanda qui e la, ma non mi caga per parlare d’ altro, non troppo 
Vedo Francesco e Lisa ancora insieme, vedo la gente che mi insulta… vedo un gruppo di ragazzi che hanno saputo probabilmente la cosa che mi guardano
 Io stò perdendo il controllo
 Mi getto frai i ragazzi e ne spingo alcuni
 -Cosa cazzo avete da guardare?- Gli grido davanti io
 Si allontanano facendomi cenno di non aver fatto nulla e di scusarsi 
Funziona, la gente non mi guarda più 
Vedo un ragazzo con evidenti problemi di peso, gli vado addosso di proposito 
-Barile di merda, attento a dove vai- gli dico io 
-Vaffanculo lasciami stare- se ne va velocemente dicendolo
 Io rido
 Con gusto
 Vedo Erica guardarmi
 La raggiungo spostando la gente che non fa altro che guardarmi male
 -Come stai?- le chiedo io
 -Bene- risponde
 -Mi sento bene- le dico io
 -L’ hai fatto?- mi chiede voltandosi
 -L’ho fatto- dico girandomi 
Vedo Francesco 
   
 
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