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Autore: CardoCampestre    19/06/2016    0 recensioni
Elena e Katherine, in fin dei conti, hanno accettato la loro essenza di Doppelganger, l'una il passato dell'altra e tutto cioò che questo ha comportato..
Ma questo loro gironzolare attorno ai Salvatore fa parte della loro essenza o è solo un gioco del Fato?
Una terza Doppelganger Petrova, dopo decenni dalla trasformazione di Elena, si imbatte nella vita delle strane creature che popolano Mystic Falls.. come reagirà nello scoprire tutta la verità?
P.S. La maggior parte delle cose raccontate sono tratte da sogni che faccio :)
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3.

Era passata una settimana da quando Stefan Salvatore aveva messo piede nell’istituto che, fino a quel momento era stata la mia unica casa e punto di riferimento.
Contro il mio volere scesero lacrime quando, una per una, salutai le ragazze e Callie, la piccola peste che mi sarebbe mancata tremendamente. La signorina Smith si compose in un abbraccio che sembrò durare pochissimo, il più affettuoso mai ricevuto da un adulto.
Quel giorno di Settembre la Signorina Smith, nel suo abito da casa e con i capelli disordinati, rivelava finalmente la sua giovane età, solitamente nascosta dagli abiti quotidiani.
Ora ce ne stavamo in silenzio in macchina, io e Stefan.
Guardavo fuori dal finestrino senza accorgermi del cambiare del paesaggio, persa nei pensieri e nell’imaginario della mia nuova vita.
A quanto pare Stefan era il compagno di una mia lontana parente: Elena Gilbert, anche lei era stata adottata, sbarazzandosi così del cognome Petrova.
Sbuffai.
“Qualcosa non va?” disse alla mia sinistra una voce composta.
“Bhe.. Non so nulla di nulla. Non so come tu sia riuscito a conquistare la fiducia della Smith e, soprattutto, la mia.. ma vorrei proprio sapere dove stiamo andando e chi mi ritroverò ad avere come famiglia.”
“Ah, quindi sono riuscito a conquistare la tua fiducia? Non lo avrei mai detto dopo l’incontro della scorsa settimana!”
“Diciamo che portarmi via dall’istituto è stata una gran bella mossa, da quando sono rimasta senza la mia migliore amica aspettavo solo di poter andare via.. anche se non so ancora dove mi porterai esattamente.”
“Mystic Falls”
Sgranai gli occhi. “Come, scusa?”
“Mystic Falls” ripetette con un minuscolo sorriso sulle labbra.
“Perfetto, quella città non è molto più grande dell’istituto in cui ho vissuto per una vita intera. Ha davvero vasti orizzonti.”
“Oh, non puoi neanche immaginare cosa ti aspetta.”
“Certo, Mystic Falls. Promette davvero bene.”
Così la conversazione si esaurì, lasciando mi a pensieri come la nuova scuola, la mia casa e la vita solitaria che mi aspettava.

Quando arrivammo a Mystic Falls per strada c’erano molte più persone di quelle che avrei mai potuto immaginare. Mi accorsi subito che non erano in molti quelli che salutavano Stefan e lui non dava molta importanza alla cosa. Lo guardai aprendo la bocca, volevo dare voce ai miei pensieri e, magari, prenderlo un po’ in giro.. dopo tutto mi aveva appena presa in affidamento.
Feci per parlare quando lo vidi sorridere a mò di saluto.
Mi concentrai sulla strada ma difronte a noi non vidi nessuno.. eccola, qualche metro dopo, la causa del sorriso di Stefan.
Una ragazza dalla pelle chiara e dalla chioma bionda si sbracciava per salutarci. Si, stava proprio cercando il modo per apparire visibile.
“Non ci posso credere. Ma perché?”
Proprio vicino a quello che sembrava il palazzo principale della città la ragazza reggeva un cartello che mi dava il benvenuto. Come cominciare bene.
“Megan.. Lei è  Caroline. Ci teneva tanto a conoscerti.” Aveva un sorrisetto stampato in faccia, lo sbruffone.
Passammo davanti alla ragazza che porse al mio finestrino e bussò vivacemente, appiccicando quei suoi occhioni azzurri a me, come se volesse conoscere ogni particolare del mio viso.
Le sorrisi, non ero una tipa che dava molta confidenza, ma infondo questa Caroline sembrava simpatica. Mi girai verso Stefan, che aveva capito benissimo che genere di persona fossi.
“Ti stupirò, caro il mio tutore legale” così dicendo abbassai il finestrino.
In un attimo la chioma bionda fu su di me e due braccia attorno al mio collo.
“Ciao Caroline” dissi con la voce attutita dai capelli della ragazza e con il fiato corto dato lo stritolamento in corso.
“Oh mio Dio Stefan! Lei hai parlato di me? Ma guardati..” disse osservando ogni centimetro del mio viso “Sei davvero incredibile! Tutti vogliono conoscerti , organizzeremo una festa al Grill uno di questi giorni, o magari a casa vostra, Stefan! Non vedo l’ora! Già so che tipo di vestito potrebbe andarti bene, so cavarmela con certe brunette!” disse tutta felice. Battendo le mani dalla gioia si diresse verso un gruppo di persone ed io rimasi a bocca aperta.
“Certe brunette? Festa? Gli altri? E poi… ma come, va via così?” ero davvero sconcertata e sopraffatta da cotanto entusiasmo.
“E’ Caroline.. Fidati, imparerai a conoscerla.” Detto ciò si rimise alla guida, sfoderando di nuovo il suo sorrisetto.


Parcheggiammo vicino al portico di un’immensa villa con le mura in legno.
Scesi dalla macchina osservando la maestosità del palazzo.. “Tu, tu vivi qui?” chiesi avvicinandomi al portone.
Quando aprì la porta di casa di fronte a me si apriva l’immensità di un salotto, raggiungibile attraverso un breve corridoio.
“Casa tua” Mi disse Stefan poggiando la mia borsa vicino a un divano in pelle.
Osservavo tutto per memorizzare ogni minimo dettaglio dell’immensa casa.
Stefan mi disse che avrei potuto sceglier una stanza. Scelsi la più alta della casa, raggiungibile dopo un lungo gioco di porte e scale. Dalla finestra vedevo la gente di Mystic Falls girovagare velocemente e, nella piazza centrale, Caroline che era tutta intenta a preparare un qualcosa che sperai vivamente non fosse la mia festa di benvenuto.
Stefan  mi aveva lasciata un po’ sola, stavo per svuotare la piccola borsa con i miei pochi averi, quando ne fuoriuscì un quadernino rosso.
Il diario che mi aveva dato la signorina Smith.
Mentre dal piano di sotto provenivano rumori dalla cucina, sorrisi pensando a Stefan che preparava la cena.
Cercai una penna e la trovai in una grande cassettiera posta difronte al mio nuovo letto e cominciai a scrivere e scrivere, buttando giù tutte le emozioni di una ragazza appena adottata da un ragazzo poco più grande di lei, che abitava in una casa più grande di quanto avesse mai potuto immaginare, compagno di una sua lontana parente.
Continuai a scrivere, finalmente sicura che mi aspettava una nuova, meravigliosa vita, lì a Mystic Falls.
  
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