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Autore: Afaneia    17/04/2009    3 recensioni
Chi ha letto anche solo un paio di canti tutti interi dell'Iliade sa che questo poema ha, alle sue spalle, una trama ben più antica e complessa di quella dei pochi giorni raccontati qui. La trama è molto più incomprensibile di quella della più complicata delle soap opere. Per questo ho scritto questa parodia: per mettere in ridicolo un poema bellissimo, ma in fin dei conti un po' pesante. Qui troveremo un prode Achille perdutamente innamorato del suo Patroclo, un Odisseo che tenta in ogni modo di separarli, uno Zeus particolarmente irascibile e un Ettore troppo dedito alle libagioni...
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buon compleanno a me

Buon compleanno a me!!

Oggi è il mio compleannuccio e questo è il regalino che mi autofaccio- insieme al Torneo Yaoi. Infatti l'ambasceria è uno dei canti che mi è piaciuto di più riscrivere grazie anche al bel numero delle Odisseo-figuracce.

Buon canto e se lasciate un commentino mica mi schifo eh...

 

ILIADOS I  ILIADOFUL I

Iliadeful, Libro IX: L’ambasceria ad Achille

Per gli Achei si metteva male, anzi malissimo, e ad Agamennone gli era presa paura e voleva andarsene a casina bella. Allora convocò gli Achei e fece una delle sue solite figure di merda mettendosi a piangere davanti a tutti, poro piccino. Allora parlò Diomede, incazzato a bestia perché una volta Aghi l’aveva insultato. Diede ad Agamennone dell’incapace e dell’ignorante, mica era una novità, era Achille che aveva lanciato la moda. Per finire parlò Nestore che, come i capi degli Achei adoravano fare, si autoinvitò a cena a casa di Agamennone.

I vecchiacci mangiarono nella tenda di Agamennone, poi Aghi disse:

Agamennone: Saggi, non nego di aver sbagliato…

Odisseo: E ci mancava anche credessi d’aver fatto bene!

Poi Agamennone lo fulminò con gli occhi e Odisseo s’accorse d’aver urlato.

Agamennone: Odisseo, visto che pari happy stasera, perché non ci vai tu da Achille a chiedergli scusa?

Odisseo: dal mio Achille adorato? Capo, quando vuoi!

Stava già muovendosi verso la porta quando Nestore, il cavaliere geranio, disse:

Nestore: Odisseo, buone parole tu pronunci, sopra ogni altro. Ma siamo seri: già ad Achille tu gli stai di molto sul culo, poi in questi giorni gli girano anche quelli che non posso dire, secondo te in quale stato ti riporterà qui il pietoso Patroclo?

Allora Fenice e Aiace si offrirono di andare con lui, non tanto per proteggerlo perché non ci teneva nessuno, più che altro per aiutare Patroclo a riportarlo indietr dopo che Achille lo avesse massacrato.

Quando arrivarono alla tenda del Pelide trovaron Achille che con una cetra faceva una serenata a Patroclo. Allora per non interrompere spudoratamente Odisseo tossicchiò, solo che a un certo punto gli andò la saliva di traverso e per poco non ci rimase secco. Allora i due piccioncini li fecero entrare in casa. Patroclo offrì un banchetto, come al solito. I tre accettarono anche se avevano già mangiato. In genere ci voleva mezz’ora solo per accendere il fuoco, ma in casa Pelide si erano modernizzati, e quando Patroclo accese le braci i tre ambasciatori rimasero molto stupiti.

Odisseo&Fenice&Aiace: …cherosene!!

Quel giorno c’era sciopero dei buoi, sicché non c’era verso d’ave carne fresca, ma Patroclo aveva tenuto da parte gli avanzi del sacrificio del giorno prima e, cappellino da cuoco in testa, li fece saltare in padella con un po’ di rosmarino. Gli ospiti apprezzarono (a parte Odisseo, che odiava Patroclo), poi prese la parola Odi bello:

Odisseo: o Achille, gran bel pezzo di fico che sei, lascia Patroclo, scappa via con me!! Io ti amo, posso darti tutto ciò che desideri, lascia questo sfigato e sposami!

Achille ci rimase di marmo, non se l’aspettava, infatti supponeva che almeno davanti a Patroclo Odisseo si sarebbe trattenuto un po’. Allora sollevando la coppa disse:

Achille: Laerziade glorioso, quando mai lo capirai? Io amo Patroclo, lui mi ama, siamo felici, non scapperò mai con te, ti detesto, sei brutto e antipatico, egli è soave e piacevole a vedersi! Oltretutto sei anche già sposato!

Odisseo: lascerò Penelope!

Achille: NONEE!!

Odisseo perse ogni reticenza e si buttò in ginocchio ai piedi di Achi-chan.

Odisseo: ACHILLE SPOSAMI TI PREGO TI SCONGIURO SEI L’AMORE DELLA MIA VITA!!

A quel punto Achilluccio bello perse la pazienza, gli saltò addosso e lo pestò a sangue.

Poiché era maleducato macchiare di sangue il tappeto in casa d’altri, e quindi non potevano lasciarlo lì, Fenice e Aiace si alzarono e portarono via Odisseo moribondo.

Patroclo non andò con loro per aiutarli, perché Achille doveva finire la serenata…

Fine Libro IX

   
 
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