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Autore: vanessie    24/06/2016    4 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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Capitolo 11

“Un’uscita a quattro”

 

 

POV Nicole

La serata tanto attesa dell’uscita a quattro tra Cat, Jonathan, Robbie e me era arrivata. Ero super curiosa di incontrare Robert, detto Robbie, il compagno si stanza di Jonathan. Avevo spesso sentito parlare di lui, ma sebbene fossi al college già da sette mesi, ancora non me lo aveva presentato. Ci eravamo dati appuntamento all’uscita dell’ateneo, saremo andati sul lungofiume e avremo cenato tutti insieme alla festa che si teneva in quei giorni a Seattle. Cat ed io arrivammo puntuali e li trovammo ad attenderci. Robbie si presentò ad entrambe, mi fece una buona impressione: era sorridente, un tipo alla mano. Tramite Jonathan sapevo che era iscritto al corso di laurea in Ingegneria informatica e che era un tipo particolare, che sapeva però ridere e scherzare. Era molto amico di John. “E così tu sei Nicole! Jonathan mi ha parlato tanto di te, ti nomina spesso” disse “Anch’io so molte cose su di te” risposi “Ma non mi aveva detto che eri così carina!” “Grazie” “Mi sono sempre chiesto se John fosse sincero nel dire che sei sua amica o se invece…tra voi c’è dell’altro” affermò “Robbie! Non farci caso Nicole” si intromise Jonathan. Sorrisi “Ma andiamo cosa ho detto di male John! Non screditarti, sei un bel ragazzo” rispose Robbie. Restai con lui a parlare, mentre John e Cat andarono a fare la fila per ordinare la cena per tutti e quattro al chiosco. Robbie ed io invece ci accaparrammo un tavolo e lo occupammo, per evitare che venisse preso da altri. Ebbi il tempo di conoscerlo meglio. Più stavo con lui e scoprivo cose della sua vita, raccontandogliene anche alcune della mia, più avevo l’impressione che Robbie fosse…quasi interessato a Jonathan…figuriamoci, non avevo pregiudizi sull’omosessualità. Robbie mi piaceva e capivo che John era seriamente un ragazzo stupendo, non solo fisicamente, ma anche caratterialmente. Inoltre aveva un cervello formidabile, da far invidia e non era poi così strano che potesse piacere a donne e uomini. Robbie mi chiese della famiglia, degli studi, del mio ragazzo. “Comunque Nicole, sono colpito, John mi ha parlato tanto di te, ma conoscendoti in prima persona posso dire che…sei una ragazza interessante” “Mi fa piacere, anche tu mi piaci, sei simpatico e schietto. Siete molto amici tu e John!” “Sì, ci siamo conosciuti due anni e mezzo fa, il primo giorno di college per entrambi. Eravamo disorientati del tutto, poi due uomini…a gestire una casa…” “Mi immagino! Anche perché non credo che Jonathan a casa dei suoi genitori fosse abituato a fare lavori domestici!” scherzai “Infatti, incapace del tutto, ma ha imparato. Non che io fossi tanto meglio, ma abbiamo imparato a gestire tutto” rispose. “Eccoli che arrivano!” esclamai vedendo John e Cat avvicinarsi al tavolo, con in mano due vassoi con cibo e bevande. Avevano preso tutti cibi a base di pesce, poiché era la specialità della festa. Prima di mangiare ci facemmo delle foto ricordo.

 

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Cat e Robbie si misero a parlare tra di loro, dovevano conoscersi, ed era la prima vera occasione della serata che avevano. Jonathan ed io parlammo tra di noi, interagendo di tanto in tanto anche con loro. Il fritto misto di molluschi e gamberi era favoloso, buonissimo! Me lo gustai proprio! John aveva mangiato a metà con Robbie la grigliata di pesce e sempre a metà il fritto misto. Passò a Robbie il fritto misto e ad un certo punto gli chiese “Ma che fai Rob? Sguscialo il gambero!” “Come faccio?!” “Robbie non sai sgusciare un gambero?” “Sinceramente è la prima volta nella vita che ne mangio uno” ammise il suo compagno di stanza. “Vieni qua, te lo pulisco io, guarda come si fa” affermò Johnny. Lo osservai mentre spiegava al suo amico come fare per sgusciarlo. Sorrisi riflettendo su quanto Jonathan fosse attento e affettuoso con chi conosceva. Quando finì la sua opera, restituì a Robbie il piatto. “Mi accompagni a lavarmi le mani?” mi chiese ed io accettai. Lasciammo Cat e Robbie al tavolo e ci dirigemmo verso una fontanella che avevamo notato sul lungofiume. Si pulì le mani e mi schizzò l’acqua che aveva ancora sulle dita, facendomi ridere. Feci dietrofront per tornare dagli altri, ma lui mi fermò “Restiamo un po’ qui a sedere?” mi domandò “Va bene” risposi seguendolo verso il muretto. Ci mettemmo seduti a guardare il fiume “Mi ha fatto piacere conoscere Robbie, è un bravo ragazzo e ti vuole bene” dissi “Sei piaciuta anche tu a lui” “Ogni tanto potremo uscire di nuovo tutti e quattro insieme” “Volentieri” rispose per poi fermarsi a togliere dal mio giubbottino di pelle alcuni piccoli fiorellini, caduti dalla chioma dell’albero sovrastante. “Si sta bene qui, dovrei dire a Andrew di riportarmici!” esclamai “Anche stasera è con gli amici?” “Sì” “Hey voglio vederti sorridere, via quell’espressione!” mi spronò. Gli sorrisi “Hai ragione, sono soltanto un po’ infastidita dal suo comportamento! Sia perché è sempre con gli amici invece che con me, sia perché…una settimana fa ho scoperto che…ha l’abitudine di fumarsi le canne e nemmeno me lo aveva detto” confessai “Non è mica il primo che lo fa! Certo ha sbagliato a non dirtelo, questo è vero, ma…sì lo so Nicole. Da dove veniamo noi non ci sono queste usanze. Soprattutto per noi del branco. Se tuo nonno Jacob scopre che qualcuno fuma canne lo addenta sulla giugulare!” scherzò facendomi ridere di gusto. “Però…qui non siamo a La Push” aggiunse “Lo so, hai ragione. Forse reagisco così perché io…non ne ho mai fumata una, insomma oltre ad avere mio nonno Jacob alle calcagna, ho anche nonno Edward che mi legge nei pensieri e se solo ci provo non so che succede. Per non parlare di mio padre…che con il suo lavoro di poliziotto non simpatizza per niente con le droghe, né pesanti, né leggere. Comunque anche a me in primis non va di provare la cannabis” “Ti capisco, non ci ho mai provato neppure io e non ci tengo a farlo. Penso comunque che siete una coppia e…credo che se non ti sta bene una cosa Nik, tu abbia tutto il diritto di dirglielo” “È vero, ma non voglio passare per l’ingenua ragazza puritana di provincia!” “Posso darti un consiglio da amico? Oltretutto due anni più grande di te?” “Certo che puoi” “Non aver paura di mostrarti per quella che sei. Se tu non apprezzi che si faccia le canne, diglielo. Se ti dà fastidio che esca sempre con gli amici, affrontalo. Perché hai timore di sembrare te stessa? Tu hai un cervello ben funzionante, hai una personalità, un modo di vedere le cose. Sei Nicole. Se lui ti ama ti deve apprezzare per come sei qui dentro” disse toccandomi il petto con l’indice, per poi aggiungere “Non devi lasciare che né Andrew, né nessun altro si limitino a farsi piacere soltanto l’involucro, ossia il tuo aspetto esteriore. In te c’è molto altro…” “Questo è il miglior consiglio che un amico può darti, grazie” “Vorrei solo che tu ampliassi un po’ i tuoi orizzonti. Scusa se te lo dico, ma Andrew non è il tipo giusto per te. Meriti di meglio Nikki” affermò. Non risposi, sapevo che in fondo aveva ragione, Andrew non era il ragazzo che avevo sempre sognato, ma che potevo farci se non avevo il coraggio di ammetterlo a me stessa? “Non te la sei presa vero?” “No Johnny” risposi. Mi diede un abbraccio e mi tenne stretta “Voglio solo che tu sia felice Nicole, non ti giudico, ma seriamente…in giro ci sono pochissime ragazze come te, tu potresti avere molto più di questo. Potresti avere chiunque, se tu lo volessi” disse.

Sciogliemmo l’abbraccio e mi fece una domanda inaspettata “Senti ma…questo Mr.Y di cui parli sul blog? Dalla descrizione mi sembra già più adatto” disse. Oh cazzo!!!!!!! Cosa potevo rispondergli, Mr.Y era proprio lui!!! “Sì è vero, è sicuramente migliore per me” “Ma chi è? Mi hai messo curiosità!” “È Mr.Y, scusa se avessi voluto dire il nome lo avrei fatto” “Ma lui, questo misterioso ragazzo, lo sa che tu sei interessata?” “No figuriamoci” “Perché non glielo dici? Magari è lì che aspetta proprio te” “Sarebbe fantastico se fosse così, ma…siamo solo amici” “Uhm…magari un giorno Mr.Y viene da te e ti fa capire che sei sempre stata l’unico amore della sua vita!” esclamò. Porca paletta…ma non è che aveva capito di essere proprio lui Mr.Y? Oh signore, no, ti prego, fa che non abbia capito, ti supplico, continuavo a ripetermi come un mantra. Per fortuna Jonathan si alzò troncando il discorso, mi alzai e insieme tornammo da Cat e Robbie. Trascorremmo una serata divertentissima, al termine della quale ognuno tornò al proprio appartamento.

 

NOTE:

Ciao ragazze! Una bella uscita tra amici e compagni di appartamento al college: Nicole e Cat insieme a Jonathan e Robbie. La serata è stata un'occasione per conoscersi, per ampliare le proprie amicizie, ora che sono ancora più importanti visto che i ragazzi sono lontani dalle loro rispettive famiglie. Nicole ricerca di nuovo consigli su Andrew e sul suo pessimo modo di fare...e John penso che le stia dando i consigli migliori! Che dite? Jonathan avrà davvero capito l'identità di Mr.Y? ^____^

Vi aspetto venerdì prossimo, un bacio,

Vanessie

   
 
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