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Autore: Mia Renard    30/06/2016    2 recensioni
Storia autobiografica riguardante la mia prima Convention.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Padalecki, Misha Collins, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Bondage
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Martedì 24 Maggio
La sveglia suona alle 5:00. Naturalmente con Carry on my Wayward Son ( non sono Supernatural dipendente. Di più). Il mio primo pensiero è : -Oh santo cielo, oh santo cielo, oh santo cielo…oggi incontrerò Misha! La luce dei miei occhi, l’angelo al quale rivolgo ogni mio respiro. A mezzogiorno ho la prima foto con lui. E’ sicuramente il giorno più bello della mia vita.-
Mi alzo immediatamente, doccia e capelli, sistemandoli come mai in vita mi(avendoli mossi sono perennemente ribelli.) Mi trucco, strucco e ritrucco almeno sette volte, prima di essere anche solo lontanamente soddisfatta. -Porca miseria, ho preso il rossetto sbagliato! Come ho fatto a fare un errore così madornale. Non me lo perdonerò mai in vita mia!-
Alle sette sono pronta, parecchio presto. Bene, ho tutto il tempo per farmi salire la tensione al meglio.
Sento le mie amiche parlare nella stanza a fianco. Devo averle svegliate io col casino che ho fatto e con le imprecazioni quando mi sono accorta che il rossetto era quello rosa. Mi sento un po’ rincuorata. So che sono tese quanto me e l’affetto verso di loro cresce. Dopotutto siamo tutte nella stessa situazione.
Durante la colazione ci raggiungono anche Maria Laura e Vita, arrivate con l’aereo quella stessa mattina.  Anche loro con Sam Heugan nel cuore. Insomma, sono la pecora nera del gruppo. Solo io per Misha. Meglio, è tutto mio.
Ora siamo al completo. Un ultima sistemata e ci facciamo portare là.
Il panico all’ingresso dell’ Hilton è palpabile. Sappiamo  che loro sono lì, a poca distanza da noi. Non ci sembra reale. L’emozione e la gioia rischiano di travolgermi, mentre varco la soglia e mi ritrovo nella hall dell’albergo ( dopo almeno trenta minuti di training autogeno mentre ripetevamo tra noi la solita farse : io non ce la faccio).
Ci mettiamo in fila ed il momento in cui ti consegnano la busta con il pass e gli extra è magico. E’ una realtà. Ti infili il pass al collo ed è reale, hai le cartoline per le foto e sono reali. Ed ecco un colpo di testa dettato dell’euforia. Si, la foto con Graham l’avevo già in programma ma, dal momento che sono disponibili ed ho risparmiato per cinque mesi ogni mio centesimo, ecco che ne prendo un’altra con Misha. Dopotutto, questo angelo, l’ho solo oggi. Non saranno mai troppi gli attimi passati accanto a lui. E poi, dal momento che nelle foto verrò con l’occhio spiritato, la bava alla bocca e l’espressione di puro terrore, se sono tre ho più possibilità che almeno una esca passabile.
Ci rimandano fuori dall’ala adibita alla Convention e ci fanno aspettare ancora un po’. L’attesa è snervante ma anche bellissima. Mi sento lo stomaco chiuso e le cicale nella testa.
Mi reco nella sala del palco, trovo il mio posto. Poco dopo si spengono le luci e si accendono quelle del palco. Li vedo salire: Jared, Reeve, Jason, Travis,Graham, Sam, Sasha…E MISHA!  Non ci credo, non ci posso credere. E’ qui, a poca distanza da me, è vero. E’ la creatura più bella che io abbia mai visto, è la creazione più perfetta mai fatta dalla natura. Quasi non riesco nemmeno a guardarlo. Mi avevano detto in molte che dal vivo era ancora più bello pensavo che fosse impossibile. E invece mi sono dovuta ricredere. Lo amo, lo amo di un amore viscerale ed infinito. Non può essere. Sto sognando, è tutto un sogno e tra poco mi sveglierò e morirò dal dolore.
E’ vestito di scuro, e gli risaltano gli occhi! Quella giacca bordeaux gli sta a pennello.
Dopo vari sforzi riesco a distogliere l’attenzione da lui e a dare un’occhiata anche agli altri:
Sam Heugan- carino ma niente di così trascendentale.
Graham: figo fotonico e poi si è messo anche il kilt. Ti stimo, uomo!
Reeve: caro, tutto sorridente
Jared: il mio Sammy. Davvero un alce.
Jason: chi fu…?
Travis: ti riconoscerò quando comincerò a vedere la decima stagione.
Sasha: accidenti quanto sei affascinante. E quanto sei alto.
Comincio a seguire e primi panel. Anche se non mi sono ancora del tutto ripresa, scopro che Graham e Sam sono simpaticissimi e Reeve canta divinamente. Non sapevo cantasse anche.
Con panico e trepidazione mi accorgo che sono le 11: 45. A mezzogiorno ho la prima photo op con Misha. Oh cielo, cielo, cielo…non sono pronta, non ce la posso fare!
Mi metto in fila. Sono la prima dei Red Pass. Tengo in mano la cartolina che mi hanno dato corrispondente all’extra, con su la foto di quest’uomo bellissimo. Arriva mezzogiorno, siamo già un po’ ma altre ragazze continuano ad accodarsi. Sento vibrare il telefono . E’ la mia amica Valentina per informarsi se l’ho già incontrato e di stare pronta, perché è la creatura più meravigliosa che ci sia al mondo. Grazie, Vale, ora sono veramente più tranquilla. Ti danno 15 minuti buoni per farti salire l’ansia e poi la fila comincia a procedere.
Rischio un attacco cardiaco un passo dopo l’altro. Comincio a respirare tipo Darth Fener. Entro nella stanza dove è stato allestito il set e lui è lì, a neanche due metri da me, bello come un dio, perfetto, splendido. La mia mente non connette più, non riesco a staccare gli occhi da lui. Una parte di me vorrebbe fuggire, l’altra è calamitata dalla sua presenza. Spero tanto che le gambe mi reggano! Cerco di prendere un paio di respiri profondi ma ho dimenticato come si fa a respirare. Cielo no, mi gira le testa, sicuramente sto per svenire. Mi sto avvicinando, sono la prossima!
Sono in cima alla fila. La ragazza prima di me esce. Tocca a me. Lui è sul set e punta quegli occhi blu su di me. Se non sono morta in quel momento credo che non mi ucciderà più nulla. Mi avvicino  conun sorriso sicuramente ebete sulle labbra. Grazie agli dei riesco a camminare verso di lui. La mia faccia mostra adorazione allo stato puro. Sicuramente ho un’espressione scema e sono rossa come pomodoro, m lui sarà abituato.
Riesco a pigolare un: - Hi Misha- E in un soffio, prima di crollare lunga distesa, gli bisbiglio : Can i hug you for the photo op?-
Non so se mi ha sentita ma gli ho chiesto la classica foto. Appoggio le mani sui suoi fianchi, sono accanto a lui. Sento la stoffa del suo maglione sotto i polpastrelli, mi accorgo che lui ha la vita più stretta di quello che sembri in realtà. E’ magro. Sento il calore del suo corpo. Mi giro verso l’obbiettivo, senza vederlo, ma noto che lui si muove. Che fa, perché non sta in posa? Che sta facendo? Perché porta la mano verso di me? Fermo, che fai? Mi scosta una ciocca di capelli dalla faccia e li tiene fermi dietro il collo con l’altra. Ed io sono morta. Mentre viene fatta la foto, io ho un sorriso che è puro terrore. Il mio unico pensiero è: ha la mano tra i miei capelli.
Un nanosecondo dopo lo ringrazio e fuggo più veloce della luce. Prendo fiato. Cerco di calmare il mio cuore. Non è finita e ne sono felice. Perché adesso che ho rotto il ghiaccio so che non ne ho avuto abbastanza.
Mi rimetto in fila. Questa volta più tranquilla, sento che il peggio e passato. Ma quando rientro nella stanza mi rendo conto che sto male quanto prima. Ma come fa ad essere così bello. Mi riavvicino, con la voce un po’ più alta e ferma gli chiedo : Can we look each others in the eyes?-
Emozione grandissima, tenere gli occhi puntati in quei pozzi blu. Lui si mette leggermente girato verso il fotografo, mi tiene una mano sulla schiena e una sul polso. Io invece non mi volto verso l’obbiettivo ma sono rapita dal suo sguardo, e un po’ più rilassata. Le photo op vengono pronte e vado a ritirarle. Fanno schifo entrambe: 140 euro buttate nel cesso. Lui è venuto benissimo ma io, che già non sono per nulla fotogenica, sono stata immortalata nel non pieno delle mie facoltà mentali e fisiche, e nella foto si vede benissimo.
Successivamente seguo il suo panel, e rischio di nuovo la morte. Perché lui non sta sul palco, come hanno fatto tutti gli altri, ma gira tra il pubblico. Facendo una domanda qua e là. Spero con tutto il cuore che si tenga a debita distanza e che a me non chieda nulla, non sarei  in grado di spiccicare parola, così, senza essere pronta. Per le foto mi ero preparata tutto, tempo prima. Non lo ascolto, mi limito a consumarlo con gli occhi. La sua voce mi manda fuori di testa. E’ la cosa più meravigliosa che io abbia mai sentito. Non avevo mai pensato che davvero potesse esistere un uomo talmente perfetto. Ogni sua sfaccettatura genera amore e stima. Anche se fa male ci tengo ad assaporare tutto quello che mi sta facendo provare averlo così vicino. Quando mi ricapiterà.
A pranzo non ho fame, sto vivendo d’amore. Ma mi sforzo di mangiare perché mi aspettano altre prove nel pomeriggio.
Come prima cosa faccio la fila per l’autografo di Jared. Non ho fatto ancora  la photo op di coppia con lui e Misha, la sessione sarà dopo ma è il primo a rendere prezioso il cartoncino che hanno consegnato per gli autografi. Un’ora dopo questa si apre. Mi metto in fila. Sono ancora tesa ma sto molto meglio rispetto la mattina. Credo che sia stata la prima foto la più difficile. E’ naturale, è la prima volta che ti avvicini alla persona che hai sempre visto solo sullo schermo e nei tuoi sogni.
Arrivato il mio turno ho tempo di snervarmi. La ragazza prima di me li sta facendo mettere in modo come se facessero ginnastica (?). Loro non capiscono molto bene la posa in cui devono stare. Ci mettono un po’. Poi tocca a me. Adesso sono meno tesa della mattina. Li saluto entrambi ( e mano male che mi ricordo di non chiamare Jared “ Sammy”). Adesso sentono la mia voce, non è più un debole e terrorizzato sussurro: -Can i stay between you? Like sandwitch- . Capiscono immediatamente. Jared si scosta da Misha in modo che io possa scegliere verso quale dei due stare girata. Io circondo la vita di quest’ultimo con le braccia e lui mi appoggia le mani sulla schiena. Jared si mette dietro di me, appoggiando le mani sulle braccia di Misha. Non ci credo! Sono stretta tra questi due ragazzi meravigliosi ( è vero che il mio cuore appartiene e Misha ma non è che Sammy mi fa schifo). Sono talmente in stato di giubilo che anche la foto viene decentemente.
Adesso mi aspetta l’ultima sessione di foto del mio amore. Quella presa in più, quella che non avevo programmato, quella che non ho idea di come fare. Chiedere a lui non se ne parla, lo metterei in difficoltà. Ed ecco che mentre sono in fila mi serpeggia il panico lungo la schiena. E butto lì la prima cosa che mi viene in mente : -Cas you hug me from behind…-
Non mi lascia finire e mi abbraccia da dietro. Poi non so cosa succede, in quei momenti la ragione è in giro per i fatti suoi, non collabora. Alzo un braccio e lo porto attorno al suo collo ed infilo le dita tra i suoi capelli. Bisbiglio : -Can…?-  Ma non mi escono le parole. Lui non fa una piega.  Mentre ancora sono girata verso di lui, guardo il suo viso con la faccia di quella che si è appena drogata, quello scemo di un fotografo scatta, senza darmi il tempo di assumere un’espressione lontanamente intelligente. La foto non mi soddisfa in pieno ma è la meno peggio, anche se mia sorella poi dirà che sembra la copertina di “ Harmony”. In effetti ha ragione. E’ penosa. Ad è quella che decido di fargli autografare.
Il salone degli autografi è praticamente vuoto. E’ un po’ tardi. La sua sessione di autografi è l’ultima. Ci sono due persone davanti a me. Vedo che si alza e abbraccia la ragazza prima di me, ma mi sembra gliel’abbia chiesto lei. Io sono quasi commossa.
Mi avvicino e timidamente gli porgo la foto per l’autografo. Percepisco un gelo da parte sua che resto impietrita. Oh cielo, non è che si sarà offeso? Forse non dovevo alzare il braccio e metterglielo attorno al collo. Ma è stato un gesto che mi è venuto naturale. Non volevo certo infastidirlo. Anche quando gli porgo la lettera che gli ho scritto, nella quale ho messo a nudo il mio cuore che batte per lui, mi risponde un -Tank you, very much- con un tono palesemente scocciato. Mi cade un’incudine sulla testa. Era stato così gentile durante le sessioni di photo op. Si, non aveva spiccicato parola ma le aveva fatte tutte come gli avevo chiesto e poi il tempo è veramente contato. Mi dispiace ma non ci rimango troppo male.
Sono pienamente consapevole che lui è Misha Collins, non il mio Cas. Ho comunque un bel ricordo.
 
Mercoledì 25 Maggio
La sveglia suona alle 5:00. Il mio primo pensiero quando apro gli occhi è: Graham.
Io ho guardato Outlander, con la convinzione che sarei impazzita per Sam Heaugan , come tutte. Non è successo. Non me lo sono neanche considerato rimanendo dapprima affascinata e poi letteralmente ingrifata per Dougal. Uomo bellissimo e figo all’ennesima potenza.
A colazione si chiacchiera e si sa, gli extra ancora disponibili sono troppo succulenti da lasciare perdere. In fondo mi avanzano un po’ di soldi. E Sasha è talmente affascinante. Decisione presa. Photo op anche con Sasha Roiz. Sono pazza di Sean Renard di Grimm.
La mattinata  inizia tranquillamente: alcuni panel e chiacchiere in corridoio.
Passo al negozio del merchandising e acquisto una foto di Graham. Stafigo e supermuscolato. Gli farò autografare quella perché la photo op con lui l’ho dopo la sua ultima sessione di autografi.
Infatti, la mattina, vado saltellando al salone adibito a questi. Il giorno prima ho avuto solo quelli di Jared e Misha. Oggi devo recuperare tutti gli altri.
Il primo è Reeve. E’ stato carinissimo. Diversamente dai primi due, ha scritto il mio nome. Tutto sorridente e gentile. Poi, con gli occhi a cuoricino, mi sono messa in fila per lo scozzese del mio cuore. Si è messo gli occhiali da vista…caro… E’ davvero un uomo affascinante.  (Mia mamma poi, vedendo le foto, mi dirà: Certo che quello barbuto era il più bello). Il suo sorriso mi scatena le farfalle nello stomaco. Non so bene cosa dirgli, infatti non ricordo cosa gli ho farfugliato. Forse solo il mio nome. Anche lui lo scrive e poi mette il grido di battaglia dei Mackenzie. Lo adoro! Poi tocca a Travis. A Sam Heugan faccio autografare il libro. Sono stata felice del fatto che ha fatto un’esclamazione compiaciuta quando mi ha vista estrarlo dalla borsa. Devo confessare però che non l’ho neanche guardato in faccia, non mi ricordo nemmeno di avergli detto Hi. Non riuscivo a staccare lo sguardo da Graham due tavoli accanto.
Barbara ed io acquistiamo quella con Sasha. L’abbiamo alle 14:20.
Infatti si mangia in aeroporto con l’imbuto ( 7.90 euro per uno striminzito panino) e si ricorre lungo il tunnel sopraelevato di ritorno verso l’Hilton. Arriviamo trafelate, pausa rossetto in bagno ed ecco che, puntuali, siamo in fila. E Sasha non c’è! Infatti, secondo me non si muove finche non finisce gli spaghetti. Grande e grosso ha bisogno di mangiare. Infatti lei chiede allo staff. Pensavamo modifiche di orario o qualche problema. Sta pranzando: come volevasi dimostrare. Prima la pastasciutta, poi la sessione di foto. Falle aspettare le fan, così si snervano per bene.
Dopo 20 minuti buoni lo vediamo arrivare, decisamente alto e magnifico. Anche lui è ancora più bello che sullo schermo. La fila procede velocemente. Sono emozionata ma è una cosa diversa dal giorno precedente. Neanche un briciolo di terrore o imbarazzo, solo gioia incontaminata. Mi sorride quando mi faccio avanti. Accanto a lui mi sento così piccola ( lui è un papavero alto, alto, alto, io sono nata paperina). Porca miseria, quanto è bello, da vicino. Il mio cuore galoppa ammaliato da questo stupendo ragazzo. Gli circondo la vita con un braccio. Wow, che addominali! Mi sa che ha la tartaruga sul pancino.  Non mi metto in posa, non stacco gli occhi dal suo viso e il fotografo scatta. E’ la foto migliore di tutta la convention.
Alla sessione di autografi a lui non piace ma io gli spiego che a me invece si, molto. Quando l’interprete che è lì con lui, gli passa il mio pass in modo che lui possa copiare il nome per l’autografo sulla foto, con un urlo glielo strappo di mano. E lui mi chiede il perché. Gi spiego che sul pass c’è il nome che sta solo sui documenti ma non è il mio vero nome. Gli porgo il bigliettino che mi sono preparata in modo che possa copiare quello giusto. E’ cosi sorridente. Nella serie tv che seguo è sempre serio ed imbronciato. E’ il suo personaggio. Abbiamo parlato un po’, è stato carinissimo, mi ha fatto una dedica bellissima e durante il panel è stato simpaticissimo.
Parti per Misha e torni innamorata di Sasha. Sono cose che succedono. Forse dovrei cambiare il mio nickname su Efp. Togliere Novak e mettere Renard. ( lui interpreta Sean Renard in Grimm).
Come ultimo extra mi aspetta la photo op con Graham Anche in questo caso non sento un filo di paura ma solo incontaminate felicità. Mi chiedono se preferisco la figura intera, perché lui ha addosso il kilt. Onore e rispetto per quest’uomo. Certo che si. Quando mi avvicino mi sorride ed io gli circondo la vita con le braccia, allargando la bocca in un sorriso mostrando tutti i 32 denti ( infatti vengo con la faccia da allucinata post dose di droga). Quando esco noto anche Maria Laura e Vita in fila. Non hanno resistito e hanno preso anche loro la foto con lui. Le capisco in pieno. La mia ammirazione per lui poi, aumenta in modo esponenziale quando improvvisa un ballettino sul palco. Credo di non aver mai riso tanto in vita mia.
 In chiusura, Daniela annuncia che ci sarà la Jibcon 8 e tutte esultiamo. Chi non vorrebbe ripetere l’esperienza?
Salto il concerto di Jason Mans a malincuore, ma sono troppo stanca, non ce la faccio davvero più.
 
Avevo preso il pass per la Jibland un po’ come ripiego ma mi sono dovuta ricredere.
Sono stati i giorni più felici della mia vita.
 Ringrazio le ragazze che hanno condiviso con me questa avventura : Sara, Barbara, Maria Laura e Vita. Anche Anna e Sofia, conosciute dopo. E ringrazio il Jus in bello staff. Spero di rivedervi, l’anno prossimo.
Vi porto tutti nel cuore.
 
 
 
 
  
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