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Autore: koralblu    30/06/2016    1 recensioni
Dal testo [...]
Troppo sangue era stato versato a causa mia.
E ora, la vista di Kurapika me l'avrebbe ricordato ogni dannato momento della mia vita.
Ero riuscita a controllarlo, dopo anni e anni di pianti disperati e dolore inflitto a me stessa. Ero riuscita a controllare questo senso di colpa, illudendomi ingenuamente di essere stata ingannata e persuasa a fare ciò.
Ma vedendo Kurapika, vedendo il dolore che IO gli avevo procurato, tutte le mie scuse erano crollate.
Lui era il passato che non avrei mai scordato; il passato che mi avrebbe sempre perseguitata, ricordandomi chi ero stata, e chi sono tutt'ora: un mostro. Un essere abominevole, che non merita altro che il dolore eterno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck, Kurapika, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                              Capitolo 3

 -E' giunto il momento- 
Gon fissava intrepidante l'enorme porta di fronte a noi, pronto per la prossima sfida. 
-Sta crescendo la tensione- aggiunse Kurapika, il viso segnato dalla determinazione.
-Già, non sappiamo nemmeno che sfida ci aspetta- concluse Leorio, la mano ben premuta sulla parte dolorante della testa.
-Dovresti fasciarla- 
Tutti si girarono verso di me, guardandomi incuriositi -Si beh, se la fasciassi non saresti costretto a tenere premuta la mano. Potrebbe essere più comodo per te- 
Mi vergognavo come una ladra e gli altri dovevano essersene accorti. Da quando avevo incontrato questi quattro non facevo altro che imbarazzarmi e arrossire, soprattutto a causa di Kurpika. 
-Ma come sei gentile..- 
Il ghigno sulla faccia di Killua scomparve in meno cinque nano secondi, grazie al pugno ben assestato che gli avevo tirato in testa.
-Ora che sono nella squadra non voglio nessuno che mi rallenti. Non sono gentile, sto solo facendo i miei interessi-. Misi il broncio, alzando il mento in maniera altezzosa. 
Ma Gon, Leorio e Kurapika, contro ogni mia aspettativa, iniziarono a ridere, riscaldandomi il cuore. 
-Che ho detto!?- mi finsi indignata, aumentando così le loro risate. 
E se fuori facevo la finta offesa, dentro ero felice e spensierata, come non lo ero mai stata prima; soprattutto sapendo di aver fatto ridere Kurapika
Killua si rialzò da terra, fulminandomi con lo sguardo. 
-Hai visto il bernoccolo che mi hai lasciato?!- gridò furioso nella mia direzione, mentre indicava ripetutamente il punto dolorante. 
Alzai le spalle, guardandolo indifferente.
-Così impari a stare zitto, bamboccio- 
-Bamboccio a chi, razza di vecchio!- 
Oh no, questo non doveva proprio dirlo..
-Killua, forse è meglio se inizi a scappare..- affermò Leorio, tirandosi indietro. 
-Non ci penso nemmeno- rispose determinato l'albino, guardandomi con sguardo di sfida. 
Glie l'avrei fatta pagare cara a quel bamboccio insolente. 
Chiamarmi vecchio! Pua!
Ma purtroppo, prima che potessi fare a pezzi quell'insolente, le porte di fronte a noi iniziarono ad aprirsi lentamente, mentre l'orologio segnava le dodici in punto. 
Trenta secondo dopo esse erano completamente aperte, rivelando alla nostra vista una giovane donna, che se ne stava seduta su un divanetto, e dietro di lei, un uomo dieci volte più grande che si grattava la pancia, guardandoci con aria gentile.

-Eccoci qui- iniziò la ragazza, per poi voltare la testa verso l'omone - Hai abbastanza fame, Buara?-  La risposta alla domanda della ragazza fu un rumoroso gorgoglio del suo stomaco, mentre aggiungeva -Come puoi sentire, morirò di fame se non mangio qualcosa, Mewnchi- 
-Quel qualcosa dovremmo essere noi?- chiese sottovoce Killua a Gon, fingendosi terrorizzato. Un piccolo sorriso comparve sulle mie labbra. 
Che burlone. Diedi un buffetto sulla testa di entrambi, intimandogli di fare silenzio.
-Ma è stato lui!- si lamentò piagnucolando Gon
-Silenzio voi! Volete essere eliminati subito?!- 
I capelli di Gon e Killua si rizzarono, mentre fissavano terrorizzati la ragazza dai capelli rosa che li stava trucidando con lo sguardo. 
-N..no, no la prego! Ci scusi- dissero entrambi in coro, abbassando la testa come due cuccioli bastonati
-Molto bene..- riprese - Come immaginerete, i giudici della secondo prova d'esame siamo noi, gli Hunter buongustai-
-Gli Hunter buongustai?- chiese Leorio perplesso, dando voce alla domanda nella mia testa.
-Eh? E chi sarebbero?- 
Gon alzò nuovamente la testa, guardando confuso i due giudici di fronte a noi. Anche Killua alzò il capo, alternando lo sguardo da Gon agli esaminatori. 
-Gli Hunter buongustai cercano qualsiasi tipo di ingrediente in tutte le parti del mondo, nell'instancabile ricerca di sempre nuovi, quanto raffinati sapori. Ovviamente sono essi stessi cuochi di prima categoria- spiegò Kurapika, con il suo fare da esperto. E per quanto poteva, da una parte, essere irritante, dall'altra era dannatamente attraente.
''Ma che diavolo mi salta in mente?!"
-Mmm..quindi questo significa che..?- iniziò un ragazzo pelato, dall'aria pensierosa. Non riuscì a finire la frase -Si, esatto..l'argomento su cui verterà questa sfida- iniziò Mewnchi, guardandoci come polli che stanno per essere spennati. - sarà mettere alla prova le vostre abilità  in cucina-
-CUCINA?!- 
Un esclamazione di terrore, preoccupazione e rassegnazione scosse le mura della sala dove ci trovavamo. Stava per caso scherzando?!
-Questa è un'assurdità! Sarei arrivato fin qui per farmi mettere ai fornelli!?- gridò un uomo poco distante da noi, puntando il dito contro i due esaminatori. 
E per quanto mi costasse ammettere, ero d'accordo con lui. 
-Esattamente. Per cui tu se hai qualcosa da ridire, vattene di qui. C'è qualcun'altro che vuole accompagnarlo?!- 
Urla, minacce e offese seguirono le parole di Mewnchi. 
-Questa è un'assurdità!- iniziò un ragazzo, appoggiato da altri di fianco a lui. -Sono d'accordo-. -Si, che razza di sfida è mai questa?!- 
-Silenzio!- 
Mi coprii immediatamente la bocca, rendendomi conto, però, di non essere stata io a parlare. 
-Mewnchi e Buara sono i giudici di questa prova. Poco importa che la sfida sia di nostro gradimento; se vogliamo diventare Hunter dobbiamo affrontarla in ogni caso.- 
La determinazione di Kurapika mi stupiva ogni giorno di più. Non avevo mai incontrato nessuno come lui prima d'ora. 
Mi persi nell'osservarlo, notando come tutti i muscoli della sua schiena fossero contratti per la tensione, mentre le mani erano strette così forte da far diventare le nocche bianche. 
Ma ciò che mi attirava di più era la luce che splendeva nei suoi occhi. Potevo sentire molto bene l'odio e la vendetta radicate nel profondo del suo cuore; esse, proprio come per me, erano l'obbiettivo che lo spingeva ad andare avanti, a sopportare la morte e la distruzione che dovevano esserci state nel suo passato. Ma non c'era solo questo. Dall'altra parte, la profonda fiducia e l'affetto nei confronti dei suoi amici era ciò che riusciva a trascinarlo via dai suoi incubi. Kurapika era un ragazzo dolce, gentile e profondamente altruista. Per quanto i suoi demoni potessero essere grandi, lui era buono. Profondamente buono.
Non avrebbe mai fatto del male alle persone a cui voleva bene. 
Ma mi accorsi immediatamente che, proprio come me, c'era un'altra persona che guardava intensamente Kurapika; una ragazza, per essere precisi. Gli occhi di Mewnchi erano fissi sulla figura di Kurapika, pieni di ammirazione e qualcos'altro che mi mandava letteralmente il sangue al cervello.
 -Quali sono i patti che dovremmo cucinare?-
Buara prese la parola - La prova si svolgerà in questo modo: per prima cosa dovrete cucinare ciò che vi chiederò io-
-E infine, dovrete cimentarvi nella preparazione di una pietanza da me scelta. In parole povere, se entrambi diremo ''è buono'', avrete passato la secondo prova d'esame.- concluse la ragazza, distogliendo gli occhi da Kurapika.
-Ma è impossibile! Il senso del gusto non è assoluto e varia da persona a persona-  Noi potremmo anche ritenerlo buono, ma non significa che sia di gradimento di voi giudici!- 
-Calma, calma..- li riprese Mewnchi, battendo le mani per richiamare l'attenzione. -Come ho detto già prima, se qualcuno di voi non vuole sostenere la prova d'esame può benissimo andarsene. Su andate pure. Addio- 
-Non dire sciocchezze!- esclamò Leorio, agitando i pugni in aria - Ora che siamo arrivati fin qui non ci tireremo di certo indietro- 
Grida di assenso si alzarono dalla folla dietro di lui. Iniziò così una piccola rissa, subito placata dalla voce di Gon. 
-Per favore, potresti concludere il tuo discorso?- 
Il suo tono dolce e gentile era disarmante. Di certo era il bambino più buono che avessi mai incontrato. 
-Dunque, la prova finirà nel momento in cui entrambi saremo entrambi sazi.- 
-Cavolo, non credevo avremmo dovuto affrontare una prova del genere..- si lamentò sconsolato Leorio, mentre Kurapika di fianco a lui annuiva. 
-Io so cucinare!- saltò su Gon, saltellando contento. 
-E che piatti sapresti cucinare?- gli chiese scettico Killua, mentre lo guardava storto.
-La zia mi ha insegnato molte cose, ma il piatto che mi riesce meglio è il riso con l'uovo sopra-
-Gon..quello non è un piatto difficile-  gli rispose amaro Leorio 
-Davvero?- 
Lo sguardo stupito di Gon fece  sospirare Killua, mentre io e Kurapika ridacchiavamo. 
-Ordine, per favore. Buara, vuoi cominciare tu?- L'uomo battè le mani felice, annuendo. -Il piatto che dovrete cucinare è il maiale arrosto.- 
-Cosa!? Maiale arrosto?!?- 
Tutti i partecipanti erano attoniti e ognuno dimostrava il proprio dissenso o sbuffando, o imprecando sottovoce, o piagnucolando. 
-Esatto, il maiale arrosto, ovvero il mio piatto preferito- 
Buara sembrava non accorgersi di nulla, al contrario di Mewnchi che non faceva altro che lanciare occhiatacce a destra e a sinistra. 
-Il maiale che dovrete cucinare, però, non è un semplice maiale; è il più pericoloso esistente in natura e vive proprio in questi boschi. In pratica dovrete catturare e cucinare il ''Grande Calpestatore''. Buona fortuna- 
A nulla servirono le proteste e i lamenti degli aspiranti Hunter; la prova, per quanto assurda, doveva essere portata a termine. 
-Forza ragazzi!- esclamò felice Gon, correndo dietro a Killua e urlandogli di aspettarlo.
-Mi sa proprio che dovremo portare avanti questa pazzia..- sospirò rassegnato Leorio, abbassando la testa.
-Forza Leorio, c'è la faremo. Vero?- mi chiese Kurapika, girandosi nella mia direzione e sorridendomi incoraggiante. 
-Vero- risposi. -Sarà divertente dare la caccia ad uno degli animali più pericolosi di questi boschi.- 
-Così non mi aiuti!- 
Risi, correndo in direzione del bosco. 
Finalmente avrei potuto sgranchirmi le gambe. 

Catturare il ''Grande calpestatore'' era stato facilissimo. Dovevamo solamente capire quale fosse il suo punto debole e una volta scoperto colpirlo in quel punto. Mi era bastato osservare Kurapika per capirlo. 
Un colpo secco alla testa e il maiale era andato KO.
-Mmm è delizioso!- -Oddio, anche questo è buonissimo- 
Buara sembrava in estasi. 
Ogni piatto che assaggiava era la più buona delle pietanze. Con un sospiro di sollievo aveva dato l'ok a tutti i nostri piatti, facendoci i complimenti per la nostra bravura. -Non è stato poi così difficile. Supereremo la prossima prova in due minuti- esclamò Leorio verso di noi, battendosi il pugno sul petto. 
Le ultime parole famose... 
-Senti un po'!- iniziò Mewnchi furiosa, fulminando Buara con lo sguardo - vorresti farmi credere che tutti i piatti che hai assaggiato erano buoni?- 
Buara la guardò tranquillo, sorridendole - Proprio così Mewnchi-
La ragazza sospirò - Sei troppo buono.- Poi, rivolgendosi verso di noi disse - Io non sarò altrettanto clemente. Vi avverto che non sarò buona come lo è stato Buara.- 
Mewnchi si diresse verso un gong poco distante, e vi battè sopra l'attrezzo che aveva in mano. -La prima parte dell'esame culinario è stata passata con successo da settanta partecipanti; congratulazioni!- 
Esclamazioni di gioia seguirono le sue parole. Gon e Killua saltellavano contenti, mentre Leorio, Kurapika ed io sorridevamo, soddisfatti.
-Bene, ora passiamo alla seconda parte della seconda prova!- 
A quelle parole tutti si zittirono, attenti a non perdersi nemmeno una parola. Mewnchi ci fissò uno ad uno, soffermandosi un po' troppo su Kurapika; strinsi i pugni, mentre la voglia di andare li e spaccarle la faccia si faceva sempre più grande. Dopo quasi un minuto di attesa, che lasciò tutti con il fiato sospeso, Mewnchi esclamò -Il piatto che dovrete cucinare per me sarà il sushi!-
Sushi?
-Sushi?- esclamarono tutti i partecipanti in coro, guardando Mewnchi come se fosse un alieno.
-Sbaglio o vi vedo alquanto preoccupati?- 
Il suo tono altezzoso e provocatorio mi stava facendo irritare sempre di più. 
Dovevo stare calma. 
Feci lunghi e intensi respiri, cercando di concentrarmi su pensieri positivi. 
Mewnchi riprese a parlare, facendoci sobbalzare tutti dalla sorpresa. -Si tratta di cucina etnica, è naturale che non ne abbiate mai sentito parlare- 
Ci stava prendendo in giro?
- Ci stai forse prendendo in giro!?- urlò in sua direzione Leorio, i pugni serrati lungo i fianchi. -Dicci un po', vuoi forse prenderti gioco della nostra pazienza? Come credi che riusciremo a preparare un piatto di cui non abbiamo mai sentito parlare?!- 
Successe tutto in un nano secondo. Mewnchi, ad una velocità spaventosa, aveva tirato fuori dalla fodera uno dei suoi coltelli, lanciandolo dritto verso Leorio. 
Ma ero arrivata in tempo. 
Il coltello era fermo nelle mie dita, mentre delle gocce di sangue sgorgavano dalla mia mano. 
Regnava un silenzio attonito, mentre gli sguardi di tutti si alternavano da Mewnchi a me, impegnate a fulminarci con lo sguardo. I miei occhi, carichi d'odio, si riflettevano nei suoi, in cui vi era rabbia e stupore per aver saputo parare il colpo. 
-Avresti potuto uccidermi se non ci fosse stato lui a parare il colpo!- 
Leorio era a dir poco furioso, tanto che ci vollero sia Kurapika che Gon a tenerlo fermo. 
-Così la prossima volta imparerai a rimanere in silenzio..- rispose indifferente lei, girandosi dall'altra parte. -E poi in quanto Hunter, dovresti essere in grado di fermare un coltello. Forse, questo vuol dire che non sei ancora all'altezza..- 
Il sorrisino furbo di Mewnchi si spense in un secondo. 
Il coltello che poco prima aveva lanciato contro Leorio andò a conficcarsi nella parete alle sue spalle, a due centimetri dalla sua testa. 
-Vedi di portare più rispetto verso i canditati all'esame. Puoi essere brava quanto vuoi, ma questo non ti autorizza a mancarci di rispetto in questo modo- 
Le parole uscirono da sole, senza aver potuto fare nulla per fermarle. 
Erano parole vere e in assoluto meritate da quella ragazza, ma forse avevo esagerato. Dovevo ricordarmi di essere in una posizione svantaggiosa, poichè lei avrebbe potuto eliminarmi senza problemi. 
-Come osi tu..- 
Abbassai la testa, la rabbia verso me stessa che aumentava sempre di più. Ero stata una sconsiderata, e ora ne avrei pagato le conseguenze. 
-Su ora smettila Mewnchi- disse Buara, un tono duro che non gli avevo mai sentito pronunciare. -Sei stata avventata a lanciare quel coltello contro uno dei nostri partecipanti, e quel ragazzo non ha fatto altro che difendere il suo amico. Chiedi immediatamente scusa.- 
L'espressione sulla faccia di Mewnchi era impagabile e non dovevo averlo pensato solo io; tutti quanti avevano gli occhi fissi sulla scena, un sorriso divertito dipinto in faccia. Mewnchi continuava a guardarmi storto, mentre batteva il piede a terra nervosa. -Non ci penso nemmeno!- urlò arrabbiata. 
-MEWNCHI!- 
Un grido assordante uscì dalla bocca di Buara, costringendoci a tapparci le orecchie con le mani. 
-E va bene..- rispose lei indignata, massaggiandosi le orecchie che non aveva fatto in tempo a coprire. -Ti chiedo scusa..- 
Il suo non era un tono rammaricato, ma un ringhio represso; a Buara, però, sembrava andare bene lo stesso, mentre sorrideva tutto contento verso di noi. 
-Ora se volete seguirci vi faremo vedere le vostre postazioni- 
-Ti ringrazio davvero..mi hai salvato per la seconda volta- 
Il sorriso grato di Leorio mi scaldò il cuore, facendomi sorridere in risposta. -Figurati. Fra compagni di squadra ci si aiuta, no?- 
Sentii un calore dietro alla schiena, e girandomi vidi Gon che, come un koala, si era attaccato a me. -Ti ringrazio tantissimo! Hai salvato Leorio!- 
Mi fermai, per poi  staccarlo piano da me, mettendomi alla sua altezza. 
-Gon, devo ringraziare te se ho salvato Leorio; sei stato tu a farmi capire quanto sia importante aiutare i propri compagni di squadra. Sono io a doverti ringraziare- 
E contro ogni mia aspettativa, Gon si buttò fra le mie braccia, stringendomi come non aveva fatto nessuno. Ricambiarlo mi venne spontaneo, mentre lacrime di commozione scendevano dai miei occhi. 
Era forse questa, l'amicizia?
L'abbraccio venne interrotto dalla voce di Mewnchi che aveva iniziato a spiegare l'uso di ogni strumento e ad elencarci gli ingredienti che avevamo a disposizione. 
-Avete due ore di tempo per completare il vostro piatto. Potrete fare tutti i tentativi che volete, fino a quando non mi dichiarerò totalmente sazia. Due ore a partire da ora!- 
Tutti i partecipanti si misero ai loro posti, iniziando a girare e rigirare gli strumenti che avevano sul tavolo.
-E' inutile, non sapremo mai come preparare questo piatto- 
Gon provò a rassicurare Leorio, mentre io guardavo con la coda dell'occhio Kurapika, intento a fissare concentrato gli strumenti davanti a se. 
-Hai scoperto qualcosa?- 
Mi dispiacque interrompere i suoi pensieri, ma non avevamo tempo da perdere. 
-Niente, purtroppo..- sospirò lui, passandosi la mano sulla fronte, l'aria sconsolata. Non riuscivo a vederlo in quello stato. E senza rendermi nemmeno conto, mi venne spontaneo poggiare la mano sulla sua spalla. -Troveremo una soluzione.- 

L'ora successiva fu in assoluto la più caotica della mia vita. C'era una confusione spaventosa; oltre al casino che avevamo creato, rovesciando più volte il riso per terra, il rumore delle pentole e di tutti gli strumenti che sbattevano per terra, che venivano lanciati o distrutti aveva reso l'atmosfera assolutamente e completamente invivibile. 
Mewnchi ci osservava attentamente, esaminando il nostro lavoro con occhio critico ed esperto. In questo dovevo riconoscere che era davvero brava. Quando qualcosa stava per bruciare, il suo sopracciglio destro di alzava, mentre se avvertiva il riso cuocere troppo un piccola ruga si formava sulla sua guancia. Era proprio grazie a questi due trucchetti, scoperti con Kurapika, che eravamo riusciti a creare dei piatti apparentemente decenti. 
-Non saranno bellissimi ma credo siano buoni- 
Kurapika era soddisfatto del suo piatto, quasi orgoglioso; puntava molto su di esso. 
-E' IMMANGIABILE- strillò Mewnchi, buttando via il piatto di Leorio, che si depresse di colpo. 
-Non è possibile..eppure ci avevo sperato..- gli sentimmo sussurrare, mentre ci passava di fianco sconsolato. I prossimi furono Gon e Killua, entrambi bocciati per i piatti orrendi, a detta di Mewnchi, che avevano proposto. 
Fu il turno di Kurapika. 
Gli occhi di Mewnchi, più che osservare il piatto, erano fissi nei suoi, mentre sbatteva le palpebre come una gatta in calore. 
-Assaggiamo questo piatto..- disse serafica, abbassando il tono della voce. 
Kurapika non sembrava essersi minimamente accorto delle intenzioni di Mewnchi, concentrato nel giudizio del suo piatto. 
Ma a me non erano sfuggite le intenzioni della ragazza. Un senso sempre più crescente di rabbia si stava impossessando di me, mentre le unghie della mano libera erano conficcate così a fondo nella mia carne da farmi uscire del sangue. 
-Mi dispiace tesoruccio, ma non ci siamo ancora- 
Il responso irritò parecchio Kurapika, che abbassò il capo, ringraziando e già pronto per andarsene. Ma Mewnchi gli afferrò la mano, costringendolo a voltarsi e ad abbassarsi al suo livello, lasciandogli un bacio sulla guancia. Rimanemmo tutti basiti, mentre Kurapika aveva sgranato gli occhi, diventando tutto rosso. 
-Questo è perchè il tuo piatto era il più buono fra quelli che ho mangiato fino ad ora- 
Lasciò così andare Kurapika, che ci mise un po' per riprendersi e iniziare a tornare al suo posto. 
Ma un tonfo lo fece fermare, mentre gli occhi di tutti erano puntati nella mia direzione.
Dire che ero furiosa era un'eufemismo. Non mi ero mai sentita tanto il collera come in questo momento. Avrei veramente voluto prenderla e farla a pezzi, staccandole per prima cosa quella bocca dalla faccia. Il fuoco che sentivo quando stavo per perdere il controllo si stava propagando sempre più velocemente in me; inoltre, facevo sempre più fatica a bloccare i miei poteri e i miei occhi rossi. 
-Ma guarda che casino hai fatto!- sbraitò in mia direzione Mewnchi, indicando il piatto che si era rovesciato a terra. -Pulisci tutto- mi ordinò, altezzosa. 
E il suo tono arrogante, unito alla rabbia cieca che sentivo mi fece esplodere del tutto. 
-Non ci penso nemmeno- sibilai, mentre il mantello iniziava a vibrare per la rabbia. Sei solamente un' oca presuntuosa.-
-Ma come ti permetti!- 
L'urlo rabbioso di Mewnchi non mi fece il minimo effetto, mentre molti davanti a lei si ritrassero spaventati. 
-Su, non c'è bisogno di fare così..- 
Scansai malamente la mano di Leorio che aveva poggiato sulla mia spalla. -Non toccarmi e non immischiarti-
-Per favore, cerchiamo di stare calmi..- provava a calmarci Buara, cercando inutilmente di trattenere Mewnchi. -Per favore, stai calma..- 
Ma era tutto inutile. La ragazza, come me, aveva perso il controllo, tirando fuori dalla fodera i due coltelli affilati. 
Due secondi dopo ero su di lei, mentre cercava di schivare i miei attacchi. 
Ma lo scontro durò poco. Troppo poco. 
Mewnchi, senza che potessi fermarla, mi aveva sfilato il mantello, lasciando che una cascata di lunghi capelli rossi  ricadesse sulle mie spalle. 
Dannazione. 
Il silenzio si era fatto tombale. Tutti quanti, in sala, erano caduti in una sorta di stato di shock. Sentivo lo sguardo dei miei compagni di squadra perforarmi la schiena, ma solo uno di essi mi stava facendo tremare dalla paura. 
Cosa  avrebbero pensato ora di me?
-U..una ragazza?- domandò attonito un uomo poco distante, gli occhi sbarrati dalla sorpresa. -Come può una ragazza avere quelle abilità?- 
Mi girai nella direzione di quella voce, fulminandolo con il peggiore degli sguardi. -Senti un po'..non ti hanno mai insegnato a tenere la bocca chiusa?- 
Ma non c'era rabbia nelle mie parole, bensì solo un immenso fastidio. 
La mia copertura era saltata. 
Non avrebbero mai dovuto scoprire che fossi una ragazza, sopratutto i miei compagni. Non volevo che mi guardassero in un altro modo o che la loro opinione cambiasse in base a questo. Volevo che le cose rimanessero com'erano state fino a quel momento. In più, se qualcuno di loro conosceva mio padre, e di conseguenza anche me, sarei stata costretta a lasciare tutto quanto e sparire. Di nuovo.
Stringevo i pugni talmente forte da sentire il dolore. Ero stata una stupida ad abbassare così la guardia. 
Una risata acuta interruppe il silenzio che si era creato in sala. Hisoka, appoggiato alla parete di fondo della stanza, mi guardava canzonario, negli occhi impresso un messaggio che solo io potevo decifrare: '' sei in trappola''.
-Lo sapevo che eri una ragazza..- 
Mewnchi mi guardò fisso, mentre il mio cuore prese a battere all'impazzata. -I tuoi movimenti erano troppo femminili per essere di un uomo.- 
Accidenti un'altra volta. 
-Su, ora tornate sui fornelli. Vi rimane un'altra ora. Svelti, forza!- 
Senza guardare nessuno e con lo sguardo basso tornai alla mia postazione, la presenza di Kurapika di fianco a me che era come un macigno sullo stomaco. 
-E' così sei una ragazza- affermò Leorio, guardandomi attentamente. -Che sciocco, come ho fatto a non accorgermene prima?- 
Il sorriso sul suo volto mi fece perdere qualche battito. 
-Non sei arrabbiato per avervi nascosto la mia vera identità?- gli chiesi confusa, attendendo nervosa una sua risposta. 
-Certo che no! Avrai avuto le tue buone ragioni per farlo, o sbaglio?- 
Un sorriso amaro spuntò sul mio volto, mentre annuivo alla domanda di Leorio. In poco tempo ci raggiunsero anche Gon e Killua, che mi guardavano ancora shoccati. -Allora lei non è un uomo..- disse tranquillamente il primo, il sorriso sempre gentile stampato in volto. -Quindi adesso ci puoi dire il tuo nome!- 
Annuì, sorridendo ai due bambini che mi guardavano in attesa. 
-Il mio nome è Asuka, lieta di potermi presentare- 
-Che bel nome!- esclamò il più piccolo, mentre il secondo scrollava le spalle, fingendosi indifferente. - E che bei capelli rossi!- 
I complimenti di Gon mi fecero arrossire, mentre il bambino mi tirava i capelli lisci che arrivavano fino alla base della schiena. 
-Forza voi, che aspettate a iniziare!?- ci riprese Mewnchi, guardandomi storto. 
-Non la sopporto quella- disse sottovoce Leorio, tornando a cucinare il riso.
-Guarda che ti ho sentito!- 
Tornai anche io a dedicarmi al mio piatto, gli occhi insistenti di Kurapika che sentivo ancora addosso. Non avevo la minima idea di cosa pensasse lui della scoperta di poco fa; temevo che avrebbe pensato che fossi una bugiarda e che il mio scopo fosse solo quello di ingannarli. Non avrei potuto sopportarlo. 
-Kurapika..- iniziò Leorio -vuoi smettere di fissare la nostra Asuka con sguardo sognante e concentrarti sul tuo piatto?- 
Girai di scatto la testa, notando come Kurapika fosse diventato completamente rosso. 
-S..si scusa- 
Con grandissimo sollievo notai che nei tratti del suo viso non c'era nessuna traccia di rabbia o fastidio, bensì solo un forte senso di imbarazzo. 
Fu come se il mio cuore si fosse liberato di un macigno, tanto che sorrisi felice, tornando a cucinare.

-Uffa, non me ne viene bene uno!- 
Gli sbuffi di Leorio interrompevano costantemente il mio lavoro, tanto che per un attimo mi era passata per la mente l'idea di lanciarlo fuori dalla sala con un calcio ben assestato. 
Lo guardai indispettita, mentre per l'ennesima volta gli intimavo di fare silenzio. 
Con la coda dell occhio, però, notai che dietro di lui un ragazzo aveva l'aria tranquilla, mentre preparava due diversi tipi di piatti, uno tenuto ben nascosto.
-Zitto un'attimo..- 
E prima che Leorio potesse dire qualunque cosa, Kurapika gli aveva tappato la bocca. -Hai scoperto qualcosa?- 
Quelle parole furono come una scarica elettrica, poichè erano le prime che mi rivolgeva da molto tempo. 
.P..può darsi- mi uscì un sussurro spaurito, mentre cercavo di riprendere il controllo. -Aspettate qui- 
Mi avvicinai pian piano al banco di lavoro del ragazzo pelato, che scoprii chiamarmi Hanzo. 
-Ehi tu..?- lo chiamai gentile, un piano già formato nella mia mente. 
Assunsi lo sguardo più civettuolo possibile, ricordandomi di quello fatto poco fa da Mewnchi. -Perdonami, io non so come fare e ho visto che tu sei un vero esperto in questa pietanza.. potresti darmi qualche consiglio?-
Il tono civettuoso stava funzionando; sbattei in aggiunta le palpebre, avvicinandomi a lui. -Ti prego..- lo supplicai, sperando che cascasse nella mia trappola. 
-V..va bene certo- disse imbarazzo lui, il viso completamente rosso. 
Mentre si era avvicinato per raccontarmi tutto nell'orecchio, sentivo uno sguardo carico di rabbia addosso. Non mi voltai in quella direzione, poichè ero convinta fosse quello di Mewnchi, intenta a inveirmi contro per aver usato le sue stesse carte contro di lei. 
-Un piatto di riso avente forma rettangolare e posizionato sopra di esso una fetta di pesce crudo?! Tutto qui!?- 
Stupida. Ecco cos'ero. 
Una stupida e impulsiva. Avevo appena rivelato a tutti com'era il piatto da preparare. 
Tornai immediatamente alla mia postazione con la testa abbassata per i sensi di colpa, non prestando nemmeno caso alle occhiate furenti di Kurapika; di certo era arrabbiato per aver rivelato a tutti come cucinare il sushi..
-Ottimo lavoro; peccato tu non sappia tenere la bocca chiusa- mi punzecchiò Killua, beccandosi un altro pugno in testa. 
-Ahia! Sei veramente una megera!- piagnucolò lui, guardandomi male.
-Stai zitto e inizia a cucinare, bamboccio-

-Per quanto abbiate potuto comprendere la forma, non avete la ben che minima speranza di creare un piatto anche solo lontanamente vicino a ciò che ho chiesto.- 
Il sospiro rassegnato di Mewnchi ci fece capire che eravamo in guai seri; nessuno, nemmeno Kurapika, era riuscito a soddisfare le esigenze di quella folle. Avevo come il presentimento che fossimo in un mare di guai. 
-Non vi preoccupate; fino a quando non sarà sazia potremo tentare e ritentare..- disse Leorio a me e a Kurapika, intenti a fissare attentamente le reazioni di Mewnchi.
-Sapete cosa vi dico?- iniziò lei, mettendosi le mani sulla pancia. -Mi dispiace molto, ma sono sazia-
La mascella mia cadde a terra, mentre vidi il mio stesso terrore riflesso negli occhi di tutti i settanta aspiranti Hunter riflessi nei miei.
-Che..cosa?-  
-Proprio così. La prova si è conclusa e nessuno di voi ha superato l'esame. Mi dispiace, tentate l'anno prossimo- 
Un uomo si avvicinò a Mewnchi tanto rapidamente da farla indietreggiare, gli occhi iniettati di rabbia. 
-Non può finire così..- 
La sua voce era bassa e roca, come quella di un assassino che sta per colpire. -Non posso tornare a casa e dirmi ''ok, sarà per il prossimo anno'' a causa di una stupida prova di cucina. Io voglio diventare un Bleak list Hunter, e non posso accettare di essere stato buttato fuori da una ragazzina che gioca a fare l'esperta.-
Benchè l'uomo tenesse lo sguardo fisso e deciso, la sua determinazione venne meno quando Mewnchi si alzò di scatto in piedi, puntato minacciosa il dito verso di lui. 
-Ragazzina che gioca a fare l'esperta, hai detto?!- 
La rabbia nella sua voce era tangibile. Quell'uomo aveva passando il limite. 
-E va bene..te la farò vedere io. Vi darò una dimostrazione di quanto la professione di Hunter buongustaio sia difficile; datemi un'ora e preparerò un piatto che vi farà ricredere.- 
Non ci diede nemmeno il tempo di capire appieno le sue parole che era già sparita dalla vista. 
Era inutile aspettare in piedi; mi sedetti per terra, appoggiando la schiena contro un banco lavoro. Chiusi gli occhi, cercando di riprendere il fiato dopo le due ore appena trascorse.
-Quindi possiamo sfruttare quest'ora per conoscerci meglio!- esclamò all'improvviso Gon, posizionandosi tra me e Killua. 
-Posso chiederti il motivo per cui vuoi sostenere l'esame per diventare Hunter?- 
Il mio cuore perse un battito ed automaticamente strinsi tra le mani i pantaloni di cotone.
-Il motivo, hai detto?- 
Il mio era un sussurro appena accennato, ma nella mia testa fu un urlo a squarciagola. 
-Devo vendicare una persona- 
Tutti e quattro trattennero il respiro, completamente attenti a ciò che avrei detto dopo. 
-Devo vendicare l'assassinio di una persona morta ingiustamente  a causa di un uomo spietato e senza cuore. L'unica persona a cui abbia voluto bene e che mi è stata portata via senza pietà.- 
La rabbia iniziò a scorrermi nel corpo e il fuoco iniziò a bruciarmi dentro. 
-Posso chiederti chi è questa persona?- 
Il tono di Kurapika era dolce e cauto, un balsamo per il fuoco che mi divorava dentro. 
Un sorriso duro si dipinse sulle mie labbra. -La persona che devo vendicare è mia madre.- 
Cercai di far uscire la voce più pacata possibile, ma pronunciare quelle parole ad alta voce era stata una pugnalata nel petto. Cercai di bloccare le lacrime, poichè nessuno avrebbe mai dovuto vedermi piangere. Era successo solo due volte; e due dovevano rimanere. 
-Io invece voglio diventare Hunter per incontrare il mio papà; lui è un Hunter professionista e il mio scopo è quello di trovarlo e di conoscerlo!- raccontò Gon, la leggerezza nelle sue parole. Sorrisi, rincuorata che non avesse chiesto nulla riguardo mia madre. 
Tutti guardammo Killua, attenendo la sua risposta.
-Perchè mi fissate tutti?- chiese infastidito, incrociando le braccia al petto. -Non c'è una ragione precisa. Mi annoiavo-
-Il solito superficiale..- commentò Leorio.
-Taci, vecchio!- 
-Vecchio a chi, razza di insolente!? Porta rispetto per i più grandi!- 
-Non per i vecchi rincitrulliti!- 
Kurapika cercava inutilmente di placare le acque, mentre Gon iniziò a farmi mille domande riguardanti il luogo da cui venissi, la mia età e molto altro. 
-Ti racconterò tutto dopo Gon; ora pensiamo a placare queste due scimmie-
-SCIMMIE A CHI!?- esclamarono in coro i due che litigavano, guardandomi con sguardo indignato. 
-Leorio, qual'è il motivo che ti ha spinto a diventare Hunter?- chiese Gon, salvandomi da una situazione scomoda. 
-Perchè, mi chiedi?- 
Il suo sguardo si era fatto improvvisamente sognante, mentre si era alzato in piedi, gridando -PER I SOLDI NATURALMENTE!- 
Lo guardai scettica, fissandolo intensamente. -Davvero?- 
-In realtà Leorio vuole diventare un medico- rispose al suo posto il bambino, guardando tranquillo Leorio che aveva assunto un aria terrorizzata. 
-Ma cosa vai dicendo?! Non è assolutamente vero- 
Ma mi bastò un piccolo sguardo a Kurapika per capire che Gon diceva la verità; Leorio aveva un'animo buono e gentile, corazzato da una finta aria da sbruffone e menefreghista.
Kurapika si irrigidì, lo sguardo serio e concentrato sui ricordi che dovevano essere assai dolorosi per lui.
-Lo scopo per cui voglio diventare Hunter è..- 
Ma non fece in tempo a finire la frase che un rumore assordante ci costrinse a tapparci le orecchie; Mewnchi era tornata, e si era subito messa al lavoro con la preparazione di una strana pietanza. Dopo circa dieci minuti, sbattendo la pentola sul piano lavoro, esclamò -Et voilà!- E' pronto..chi vuole assaggiare?-
Nessuno si fece subito avanti. Il riso era cosparso di uno strano ingrediente, che emanava un'odore non esattamente invitante.
-Su non fate i timidi..avanti!- 
Si girò in direzione di Kurpika, lanciandogli un sorrisino malizioso che lui però non notò.
-Lo assaggio io..- ringhiai fra i denti, dirigendomi verso di lei a passo spedito. Il suo sguardo era incuriosito e provocatorio allo stesso tempo, ed io non vedevo l'ora di emettere il mio giudizio sul suo cibo. 
Presi una grande cucchiaiata di cibo, esaminandolo accuratamente. -E' commestibile?- 
La mia domanda a fece andare su tutte le furie.
-Certo che è commestibile! Sei un'incompetente, non puoi di certo capire! Mangia e taci- 
La guardai male, tappandomi il naso e mettendomi in bocca il riso.
-Allora, com'è?- mi chiese Leorio incuriosito, mentre settanta paia di occhi erano fissi su di me.
Mi veniva da piangere. 
Per quanto mi costasse ammettere, quello era il piatto più buono che avessi mai mangiato; probabilmente se ne accorse anche lei.
-Visto? Cosa vi dicevo?.- si vantava, battendosi i pugni sul petto. -La professione di un Hunter buongustaio è complicata e talvolta anche pericolosa. Vedete il muschio che ho messo sul riso?- 
Tutti fissarono lo sguardo sul poco riso rimasto, mentre io continuavo a mangiare come un'ossessa. 
-Questo non è semplice muschio; è un muschio del corno di un ''Orso dalle grandi corna'', i cui pochissimi esemplari vivono sul monte Raul, al di là delle terre di Numera. Un gusto raffinato e rarissimo, quasi introvabile-
Tutti sbarrarono gli occhi, rimanendo a fissare sbalorditi Mewnchi.
-Quindi tu avresti passato le terre di Numera e saresti tornata in un'ora nemmeno?- chiese stranito Kurapika.
Menwnchi annuì, un sorriso vittorioso stampato in viso.
-E non credo che qui vi sia qualcun'altro in grado di affrontare questa impresa..-
Una piccola risata scappò involontaria dalla mia bocca.
-Che c'è tu, credi forse di saper fare di meglio!?- mi sfidò Mewnchi, guardandomi male. 
-Oh certamente- le risposi, sfidandola con lo sguardo. -Ti procurerò quel muschio in mezz'ora.- 
-CHE COSA!?- urlarono tutti in coro, creando una confusione pazzesca. 
-Trenta minuti a partire da..- guardai l'orologio, sorridendo poi in direzione del mio gruppo -..ora.

Ci impiegai esattamente ventotto minuti e quattro secondi. Quando entrai nella sala con il muschio non seppi contare quante mascelle abbassate c'erano; le facce di Gon e gli altri, poi, erano impagabili. Mi guardavano sbalorditi, gli occhi fuori dalle orbite. Ma ciò che mi diede più soddisfazione era la faccia indignata di Mewnchi; la sua espressione corrucciata e il viso solcato dalle rughe d'espressione non avevano assolutamente prezzo. 
-Hai imbrogliato..-
La guardai, preparata ad una frase del genere. 
-E come avrei fatto? Il muschio che hai raccolto tu, come tu stessa hai affermato, si trova solo sul corno di certi esemplari rari, che vivono oltre le terre di Numera. Assaggia pure se non ci credi-
La rabbia prese subito il posto dell'indignazione, mentre l'esaminatrice era trattenuta da Buara per le spalle. -E' autentica- confermò lui, guardando preoccupato la ragazza che cercava di liberarsi dalla sua presa. -Su Mewnchi calmati..- 
-Calmarmi!?- urlò, in preda ad un attacco isterico. -Questa bamboccia viene qui e crede di farmi impressione con i suoi trucchetti!? Non ci penso nemmeno a farmi mettere i piedi in testa da una ragazzina!- 
I suoi attacchi isterici non avevano fatto altro che provocare le mie risate, che cercavo di coprire alla meglio con le mani
-Ridi, anche?! Bene, sai cosa ti dico? Sei bocciata- 
Le mie risate si fermarono all'istante, il corpo totalmente paralizzato.
-Co..sa?- 
Non badai nemmeno al tono strozzato di Kurapika. Ero concentrata a cercare di controllarmi, per non far fuori quella oca da quattro soldi.
-Avete capito bene; Asuka è definitivamente bocciata. Puoi tornare a casa, cara- marcò bene sull'ultimo aggettivo, tanto da essere paragonabile ad un insulto.
-Tu non boccerai proprio nessuno, Mewnchi..- 
Una voce sconosciuta mi riportò alla realtà, facendomi girare la testa di scatto; un uomo anziano, con un codino bianco e vestiti stravaganti si stava avvicinando a noi, spostando lo sguardo da me all'oca.
-Cos'è successo qui?- chiese pacato, fissando intensamente Mewnchi. -Signor Presidente Netero, quale onore..-. Detto ciò, questa iniziò a raccontargli tutto; dalla prima frase che aveva pronunciato per ''accoglierci'', alla decisione presa pochi minuti fa.
-Capisco; quindi hai deciso di bocciare tutti i candidati e questa ragazza sia perchè i primi non sono riusciti a soddisfare i tuoi gusti, sia perchè questa ragazza nella sfida che lei hai lanciato ti ha ''battuta''. E' così?-
Non c'era ironia nelle sue parole, ma solo una pacata e inconsueta serietà.
-Proprio così..- affermò lei, annuendo energicamente con la testa.
-E tu Buara? Sei d'accordo?- 
L'omone ci mise qualche secondo per capire bene che si stesse rivolgendo a lui, rispondendo con un tono di sottomissione - N..no non sono d'accordo con la decisione di Mewnchi- 
Il Presidente sorrise in direzione di Buara, iniziando a meditare. Rimase fermo per qualche minuto, gli occhi chiusi e l'espressione concentrata. 
-Che ne diresti, Mewnchi..- iniziò lui, tenendo gli occhi ancora chiusi - ..di proporre un'altra sfida e dare ai partecipanti un'altra possibilità?-
Un'esclamazione di gioia seguì le sue parole, il sorriso che tornava a poco a poco sul viso dei partecipanti.
-Come vuole lei, Presidente..Il tema della prova sarà: l'uovo sodo-
Sospirai di sollievo.
-Questa si che è fortuna- disse Killua a Gon, mentre quest'ultimo esultava felice.
-Finalmente qualcosa alla nostra portata- 
Kurapika annuì alle parole di Leorio, mentre io incrociai le braccia al petto sorridendo.
-Signor Presidente, potrebbe portarci su sulla montagna laggiù?- chiese gentilmente Mewnchi al Presidente, indicando una grossa montagna al di là della palude. 
-Con molto piacere- 

Arrivati sulla cima della montagna Mewnchi, dopo averci portati sull'orlo di un burrone vi si gettò dentro, tornando con in mano un uovo dai colori strani.
-Questo è un uovo di aquila ragno..il vostro compito sarà procurarvene uno e bollirlo successivamente. Ma state attenti, la corrente del fiume che si trova sotto di voi è molto forte e potrebbe trascinarvi via in un batter d'occhio.- 
Tutti guardammo giù, non riuscendo però a vedere il fondo di quel burrone. 
-Allora, chi  si tuffa per primo?- 
Guardai Kurapika negli occhi, un sorrisino di sfida dipinto sul mio volto.
-Io per prima!- esclamai, lanciandomi senza paura nel burrone. 
-Ehi, non vale!- sentii la voce di Kurapika seguirmi, a pochi metri da me.
Mi aggrappai ad una tela con una mano, afferrando prontamente un uovo di aquila-ragno. 
-Io ho fatto- dissi a Kurapika, mostrandogli l'uovo che tenevo nella mano destra.
-Non mi hai dato abbastanza tempo- sbuffò lui, afferrando un'uovo. -Gon, Killua, Leorio; avete fatto?- chiese Kurapika ai diretti interessati.
-Si, Kurapika!- rispose contento Gon, iniziando a risalire grazie alla sua canna da pesca. 
Killua si limitò semplicemente a mostrare l'uovo, risalendo velocemente la parete di roccia. Leorio, invece, aveva avuto qualche difficoltà nel restare in equilibrio sulla tela, così sia io che Kurapika lo aiutammo. 
-Grazie ragazzi- ci sorrise lui, cercando di risalire.
-A chi arriva primo?- 
Accettai la sfida di Kurapika, partendo senza preavviso; non gli diedi nemmeno il tempo di accorgersi dei miei movimenti, che ero già arrivata in cima. 
-Mi sa che ho vinto io!- 

-Bene, ora dovrete bollire l'uovo; state molto attenti, avrete solamente un secondo per tirare fuori l'uovo, poichè se lo lascerete troppo o troppo poco la cottura non verrà perfetta e sarete eliminati. Tutto chiaro?-
Annuimmo, pronti per porre l'uovo nella grande vasca di acqua calda dove avrebbe dovuto cuocersi.
-Via!- 
Immergemmo prontamente le nostra uova nella vasca, fissandole con ansia. 
-E ora come facciamo a sapere quale sarà il momento giusto?- chiese ansioso Leorio, mentre muoveva nervosamente fra le mani il suo retino. 
Buara richiamò la mia attenzione con un piccolo colpo di tosse, facendomi un cenno con il capo.
-Ora!- dissi immediatamente, tirando subito fuori il mio uovo dalla vasca. Tutti mi seguirono prontamente, mentre Mewnchi iniziò a inveire contro Buara per averci aiutati.
-Molto bene Presidente Netero..- iniziò lei, guardando attentamente il vecchio davanti a lei -Sono soddisfatta di questa prova. Totale dei promossi, quarantadue-
Esclamazioni di gioia e felicità esplosero di colpo; Gon e Killua si diedero il cinque, mentre Leorio raggiunse me e Kurapika e ci stritolò in un abbraccio. -Senza di voi non sarei qui..grazie ragazzi- 
-Figurati- rispondemmo in simultanea io e Kurapika, sorridendoci a vicenda. 
Era bello fare parte di un gruppo, sapere di poter contare su delle persone e poterti fidare di loro. Forse ciò che mi aveva insegnato mio padre non era la verità. Forse l' Amicizia era davvero più importante di ogni altra cosa.
Salimmo tutti sul dirigibile, impazienti di intraprendere la prossima sfida. 
Si era fatta notte. Vari partecipanti dormivano profondamente, altri chiacchieravano tranquillamente fra di loro, mentre le due piccole pesti avevano deciso di andare in esplorazione sull'isola. 
Io uscii fuori, il vento che passava fra i miei capelli, dandomi una sensazione di benessere.
-E' bello il cielo sta sera, non è vero?- 
La voce di Kurapika mi raggiunse, mentre il solito rossore comparve sulle mie gote.
-Kurapika.. sei tu- 
Il ragazzo si posizionò di fianco a me, lo sguardo rivolto verso il cielo. 
Era bello. Maledettamente bello.
Mi diedi mentalmente della stupida per ilgenere di pensieri che stavo facendo; ma non riuscivo a frenarli.
Ero come incantata. Non riuscivo a staccare gli occhi da quei capelli biondi come il miele, che gli ricadevano disordinati sulla fronte e sulle spalle, dagli occhi azzurri, così tranquilli e allo stesso tempo tormentati, e da quelle labbra piccole e carnose, come petali di rose rosse.
''Ma cosa vado farneticando, dannazione?!" 
Io non avevo mai pensato a queste cose. Non mi ero mai fermata a guardare un ragazzo, tanto meno a notare se fosse attraente o meno.
Non dovevo pensare a queste cose; nella mia testa doveva esserci solo un'obbiettivo: la vendetta.
-Posso farti una domanda?- gli chiesi, uscendo da una sorta di trance e fissandolo intensamente.
-Dimmi- rispose lui, girandosi a guardarmi.
-Anche tu cerchi vendetta, non è così?- 
Le sue pupille si dilatarono, mentre uno sguardo duro prendeva il posto dell'espressione sorpresa che aveva assunto in un primo momento.
-Come riesci a capirlo?- 
Sorrisi amaramente, mettendogli una mano sul cuore per poi porre la sua sul mio.
-Ho imparato a riconoscere i sentimenti intrinsechi nel cuore delle persone. Il tuo batte esattamente allo stesso modo del mio. Ecco perchè lo so-
Kurapika assunse un'espressione triste, mentre ritraeva lentamente la sua mano e la serrava intorno al braccio libero.
-Hanno sterminato il mio clan e rubato gli occhi della mia gente, considerati una delle meraviglie del mondo. Ecco perchè voglio vendetta.-
Il cuore iniziò a battere come un forsennato, mentre la gola mi si era completamente seccata in meno di un secondo.
-Di qualche clan facevi parte?- chiesi a fatica, la voce ridotta ad un sussurro strozzato.
-Appartenevo al clan dei Kuruta.- 
Impallidì all'istante, mentre sentivo come una voragine sotto i miei piedi. 
Avrei voluto sparire all'istante, mentre le lacrime premevano per uscire.
Conoscevo bene quel clan. 
Lo conoscevo bene perchè gli occhi scarlatti che avevo appartenevano a loro. 
Lo conoscevo bene perchè avevo un legame con esso; un legame indissolubile.
Lo conoscevo bene perchè cinque anni prima, ero stata io a sterminarlo completamente.

Buongiorno a tutti! Questo capitolo è davvero LUNGHISSIMO. Non pensavo che c'è l'avrei fatta a finirlo tutto. Ma eccolo qui. Ci sono davvero tantissimi elementi nuovi. Finalmente si è scoperto della vera identità di Asuka!. Non vedevo l'ora di descrivere questa parte, sopratutto la reazione di Kurapika. Che dire poi, sulla scenata di gelosia? Temevo veramente che Asuka l'avrebbe uccisa. Kurapika non si tocca. 
Inoltre ho cercato e cercherò di sviluppare al meglio, oltre al rapporto fra il nostro biondino e Asuka, anche il rapporto d'amicizia del gruppo, aspetto che ritengo indispensabile per la buona riuscita della storia. 
E dulcis in fundo, la batosta finale. Capisco che nella vostra mente frulleranno mille idee diverse e mille ipotesi; ma non temete. Tempo al tempo. Intanto godetevi la storia e cercate di tenere bene a mente tutti i particolari, che saranno fondamentali successivamente. 
Grazie per tutto quanto. Grazie per tutte le persone che hanno letto e recensito questa storia. Vi prego di farmi sapere, anche in posta privata, le vostre impressioni, così che io possa migliorare gli aspetti in cui vengo a mancare.
INFINITE GRAZIE. Il cammino è molto lungo, ma sarà bellissimo grazie a voi. 
Un bacio, alla prossima. Koralblu!




   
 
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