Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: 83ginny    19/04/2009    5 recensioni
E sempre una Harry/Ginny. Harry dopo avere lasciato Ginny otto anni fa,ed essersi sposato con una ragazza Serpeverde, non ha più sue notizie da allora,come Ron e Hermione. Ma Harry quando la troverà,avrà a che fare con una Ginny completamente diversa da come la ricordava. Non vi dico di più, se volete sapere cosa è successo a Ginny,non vi resta che leggere;)!
Genere: Romantico, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap.4

Dovevo assolutamente andarmene. Le sue parole continuavano a rimbombarmi in testa. “Sei una bugiarda! Questa è solo un'altra delle tue sporche menzogne, ma non preoccuparti, Rachel non ti ha minimamente creduto, come del resto io! Se stai cercando ancora di dividermi da lei, sappi che stai sprecando il tuo tempo!”. E poi ancora “ Non avrei mai pensato che saresti arrivata a tanto! Ma non importa, perchè presto io e lei ci sposeremo! La tua bugia non ti è servita a nulla!”. Le sue parole erano state peggio della maledizione Cruciatus, o peggio dell'Avada Kedavra. Arrivai a casa, stordita, ferita, a pezzi. Sapevo che almeno in parte lui aveva ragione, avevo inventato mille bugie, per dividere lui e Rachel, ma tutto perchè ero pazza di lui, e volevo, anzi dovevo riprendermelo ad ogni costo. Che colpa ne avevo io, se lo amavo così disperatamente da usare qualunque mezzo, per riaverlo con me? Ma credevo, anzi speravo che lui credesse a ciò che gli avevo rivelato. Una parte di me, sapeva che forse lui non mi avrebbe creduta, e che la mia fosse solo un'altra delle mie solite bugie, ma dovevo tentare. Avevo appena ricevuto il responso dell'ospedale S. Mungo, dopodichè mi precipitai da lui. Nessuno sapeva che io ero incinta. Ma come avevo previsto... Mi distesi sul letto in camera mia, cominciando a piangere.La mamma, aveva notato la mia espressione strana, intontita, prima che io arrivassi in camera mia. Mi aveva chiesto cosa avevo, le sembravo strana. “ Per caso hai litigato di nuovo con Harry?” mi chiese apprensiva. “ Oh Ginny cara, cos'altro hai inventato questa volta? Tesoro, ormai è finita, devi fartene una ragione...”. Non le diedi il tempo di finire, che mi precipitai su per le scale. Mia mamma, come tutti gli altri, era a conoscenza delle bugie che avevo raccontato ad Harry e Rachel. E fu li che cominciai a pensare di andarmene. Presto la notizia che avevo dato ad Harry, si sarebbe divulgata, arrivando alle orecchie di mia madre, mio padre e tutto il resto. Forse loro mi avrebbero creduta pensai, così come Ron e Hermione. Però, anche se mi avrebbero creduta, la vergogna prese il sopravvento. Vergogna di essere incinta di un ragazzo che di me non ne voleva più sapere, che adesso mi odiava, e che i miei genitori dopo anche loro, forse si sarebbero vergognati di me, di avere una figlia incinta di un ragazzo che l'aveva ripudiata. Ed io non potevo vivere con questa convinzione, ed ero certa che non avrei saputo guardarli più negli occhi, tanta la vergogna che provavo per me stessa e per loro. Così mi alzai dal letto, mi asciugai gli occhi con il dorso di una mano, presi la valigia e cominciai a mettere i panni dentro alla rinfusa, e il più velocemente possibile. Dopo che ebbi finito, mi diressi verso la mia scrivania, intenta a scrivere una lettera per la mamma, in cui le dicevo che io partivo, andavo via perchè avevo bisogno di cambiare aria, vita, e che se fossi rimasta li, a cercare di dimenticare Harry, non ci sarei mai riuscita. Più o meno, usai le stesse parole che George le disse quando decise di partire dopo la morte di Fred. Le dissi che andavo a New York, e di non preoccuparsi di niente, promettendole che gli avrei inviato presto un gufo con mie notizie. All'inizio, non sapevo bene perchè volessi andare proprio lì, ma visto che era l'unica città babbana che mi era venuta in mente, pensai che non avrei saputo prendere decisione migliore. Dopo aver finito di scrivere la lettera, raccolsi la valigia dal letto, e in tutta fretta, ma facendo il più piano possibile, mi affrettai a scendere le scale. Mi nascosi, dietro il muro delle scale, e con la coda dell'occhio, sbirciai per vedere se c'erano o mia madre o mio padre nei paraggi. Ma con mia fortuna no. Probabilmente, mia mamma era in camera di Ron a pulire, e mio padre era andato al Ministero della Magia. Sapevo che stavo sbagliando a scappare in quel modo, ma non avevo altra scelta. Tutto, tutto per non rivederlo più, per non doverlo vedere con lei sposato, e per non dare dispiacere ai miei. Mi affrettai ad uscire, e con passo spedito, mi incamminai. Avevo racimolato qualche soldo, così decisi di prendere l'aereo, un mezzo babbano, di cui mio padre, assiduo fan di cose babbane, mi spiegò che si usava per spostarsi in altre città, e che volava proprio come una scopa. Così dopo aver camminato un bel po', arrivai a Londra, vicino alla stazione di King's Cross, quando, non sapendo dov'è che dovevo prendere quest'aereo, chiesi gentilmente ad un passante, dov'è che lo potevo trovare. Questo signore vecchio e striminzito, mi disse che sarei dovuta andare all'aereoporto di Londra, e che per arrivarci dovevo prendere un taxi. Io non sapevo cosa fosse un taxi, e così timidamente gli chiesi cos'era, e dove potevo trovarlo. Lui cominciò a ridere, facendomi diventare rossa dalla vergogna, quando dopo un po' ridiventò serio, e con un gesto della mano, mi indicò una macchina gialla, con su scritto in nero “TAXI”, ferma proprio vicino alla stazione. Io lo ringraziai con un filo di voce, e mi affrettai verso il Taxi. Dopo essermi accomodata nel taxi, e aver detto al conducente che dovevo andare all'aereoporto di Londra, lui annuì, e mi ci portò. Dopo che arrivai all'aereoporto, pagai il conducente, e mi incamminai. Arrivata dentro all'aereoporto, non sapevo cosa fare, ero totalmente spaesata. Quando dopo un po', notai una coppia di babbani, marito e moglie che discutevano. Io cercai di avvicinarmi per sentire cosa dicessero. Il marito le diceva che se dovevano fare i biglietti per andare a New York, dovevano sbrigarsi, prima che l'aereo partisse. La parola New York, mi fece venire un tuffo al cuore. Così pian piano mi avvicinai, e cercai di fare quello che facevano loro. Così anche io comprai un biglietto, e seguì la coppia, diretta verso l'aereo. Devo dire che quando lo vidi mi fece un certo effetto. Avevo creduto davvero che avesse la forma di una scopa. Invece era come se fosse un uccello bianco, con davanti un becco, due ali aperte, ed aveva tutt'intorno dei finestrini. Più o meno, restai affascinata nel guardarlo, dopodichè mi distolsi dai miei pensieri, e cominciai a salirci dentro, sempre seguendo la coppia di babbani. Una signorina, vestita in modo strano, mi fece accomodare vicino ad uno di quei finestrini che avevo visto poco prima. Quando dopo un po', l'aereo partì, sollevandosi da terra. Quindi davvero quel coso sapeva volare come una scopa, proprio come mi disse il mio papà. Ma c'era davvero una bella differenza, pensai. Volare con la scopa era assai meglio che volare in quella maniera. Però dovevo ammettere che mi stavo divertendo. Ma feci troppo presto a parlare. Viaggare in aereo, non mi provocò altro che giramenti di testa, e più volte, avevo rischiato di dare di stomaco. Si, non c'era dubbio, volare con la scopa, era molto meglio. Quando finalmente arrivammo a New York, era quasi sera. Mi affrettai a trovare l'uscita dell'aereoporto, con lo stomaco ancora in subbuglio, e la testa che mi girava ancora un po'. E quando vidi la città, pensai che avevo fatto proprio bene a decidere di andare lì. Era stupenda. Notai un cartello, con su la scritta “ Welcome to Manhattan”. Quindi il posto in cui mi trovavo io, doveva chiamarsi così. Cominciai ad incamminarmi, decisa a trovare un posto in cui restare per un po'. Ma mentre pensavo al da farsi, mi guardavo intorno. Ero davvero affascinata dal panorama. C'erano tanti palazzi alti grandi, tutti illuminati, insomma era davvero un gran bello spettacolo. Comunque, dopo aver avvistato una signora di mezza età, le chiesi dov'è che potevo fermarmi per la notte. Lei mi disse che potevo fermarmi in un Hotel, e che in quei paraggi, c'è n'era più di uno. Ringraziai la signora, e mi incamminai. Trovai diversi Hotel, ma nessuno che potesse ospitarmi, perchè con i soldi che avevo, non me li potevo permettere. Erano tutti molto costosi. Ero davvero disperata, non sapevo cosa fare. Ma sapevo che forse, dovevo prepararmi a dormire per strada. Ero davvero stanca, la testa mi girava di nuovo, avevo la nausea. Eppure non avevo mangiato niente su quel maledettissimo aereo. Probabilmente, era la gravidanza che dava i primi segni. Mi sedetti su di una panchina, dopo aver camminato in lungo e in largo, distendendomi, per cercare di riprendermi un po', e chiudendo gli occhi. Quando li riaprì, all'improvviso, mi trovai una ragazza vicino a me. Era bassa, magra, con capelli corti castani, e gli occhi dello stesso colore dei capelli.

_ Signorina, che ha? Non si sente bene?_ mi chiese preoccupata. Era davvero molto bella, e aveva l'aria davvero gentile.

_ No, non stò affatto bene!_ risposi quasi sgarbata, ritornando a chiudere gli occhi.

_ Scusa, si vede davvero che stai male! Cosa ti è successo?_ mi chiese sempre apprensiva.

_ Niente, non si preoccupi! Il fatto è che sono appena arrivata in questa città, ma non so dove andare, ne dove passare la notte!_ dissi disperata e alzandomi. La ragazza annuì.

_ Capisco! Senti, ti va di venire con me?_. Io rimasi sbalordita. Mi conosceva da nemmeno cinque minuti, e voleva che io la seguissi. Eppure, era sincera, e mi guardava sorridente.

_ E dov'è che dovrei venire con te?_ chiesi accigliata. Non volevo sembrare sgarbata, ma diamine era una sconosciuta... e se mi avesse fatto del male?

_ Sai..._ disse lei sempre sorridendo _ la mia casa è un Bed & Breakfast..._ ma io la interruppi.

_ Un cosa?_ le chiesi sempre più confusa.

_ Un Bed & Breakfast! Non sai cos'è?._ io scossi la testa.

_ In parole povere, io affitto le camere della mia casa, tipo come fanno gli hotel. Naturalmente dovrai pagarmi per vitto e alloggio..._ disse pratica.

_ Ma io non ho molti soldi con me! Senti... davvero... grazie ma..._ ma lei mi interruppe.

_ Ti prego non dirmi di no! A me farebbe tanto piacere! E per quanto riguarda il pagamento, non preoccuparti, poi vedremo il da farsi! Che ne dici ti và? Guarda che non accetto un rifiuto!_ mi disse, seria.

_ Ma perchè ti preoccupi così tanto per me? Cioè... dico... mi conosci da cinque minuti e..._

_ Perchè so che hai bisogno di aiuto! E a me farebbe piacere aiutarti!_ disse sincera.

_ Ti prego fidati di me, ok?_ . Anche se non ero del tutto convinta di potermi fidare veramente di lei, annuì.

_ A proposito scusa, il mio nome è Alay, il tuo invece qual'è?_ mi chiesecon curiosità.

_ Il mio nome è Ginevra, Ginny per gli amici!_ le risposi io, sorridendo.

_ Va bene Ginny, allora che ne dici ti và di venire a stare da me per un po'?_ Io annuì. Il suo sorriso si fece più luminoso.

_ Sono davvero contenta che tu abbia accettato! Allora andiamo via di qui! Prenderemo la mia macchina!_ disse lei. Con grazia, si alzò dalla panchina, ed io feci altrettanto, anche se l'ennesimo giramento di testa, per poco non mi faceva cadere a terra. Per fortuna, Alay, mi afferrò per un braccio, altrimenti credo che mi sarei fatta veramente male. Ci incamminammo, finchè non arrivammo alla sua auto. Era bianca, molto carina, anche se non molto grande, ne troppo vistosa. Mi accomodai come feci nel taxi, mentre lei prendeva posto alla guida, e mise in moto. Quando arrivammo erano quasi le nove, visto che avevo notato l'orologio nella sua auto. Scendemmo dalla macchina, e ci avviammo verso casa. La casa che mi si presentò d'avanti,non era molto grande, ma possedeva un certo fascino,ed aveva delle ampie finestre. Dopo che Alay, aprì la porta, ed io arrivai all'ingresso, notai un ampio corridoio, in cui portava direttamente alla cucina e in un salottino. Sulla destra del salottino, vi erano delle scale che portavano al piano di sopra. Probabilmente, c'erano le camere da letto e i bagni, pensai.

_ Alay scusa la domanda, ma quante stanze ci sono di sopra?_ mi affrettai a domandarle, andando in cucina . Lei, dopo aver gettato le chiavi del tavolo e della casa sul tavolo della cucina, si voltò e sorrise.

_ Beh, allora... c'è la mia stanza, quella degli ospiti, la stanza di Robbie, e basta. Naturalmente, ogni stanza, possiede anche un bagno!_ mi disse.

_ Quindi non abiti qui da sola?_ le chiesi curiosa.

_ Beh no! Qui con me abita Robbie. E un bravo ragazzo, abita con me da tredici anni, ormai! E davvero un caro amico per me! Presto lo conoscerai... anzi mi sa che adesso scenderà! Avrà sentito il mio ritorno!_ Credevo che questa ragazza fosse sposata. Evidentemente, mi sbagliai.

_ Ginny sei molto pallida, siediti! Che ne dici ti va qualcosa da mangiare?_ mi chiese sempre con apprensione. Avevo ancora lo stomaco sottosopra. Era pur vero che dovevo mangiare qualcosa, visto che non avevo toccato niente tutto il giorno, ma non ne avevo proprio voglia.

_ No, grazie Alay. Non mi va niente, ho lo stomaco in subbuglio da un po'!_ le dissi.

_ Almeno bevi qualcosa! Ti va un succo, che ne dici?_ chiese lei affabile.

_ Un succo va bene grazie! Anche meglio se è un succo di zucca!_ Lei mi guardò come se l'avessi presa in giro.

_ Un succo di che?_ Avevo fatto la mia prima gaffe.Probabilmente, quella non era una bevanda babbana. Sospirai.

_ Non importa! Qualsiasi succo va bene! Grazie Alay!_ risposi gentilmente. Alay scrollò le spalle, dopodichè aprì il frigo( un'altra cosa che conoscevo grazie a mio padre), prese una lattina e me la porse.

_ Bevilo, è succo d'arancia!_ mi disse sorridendo. Mi accomodai su una delle sedie della cucina, e cominciai a bere il mio succo, quando dei rumori che venivano dalle scale del salottino, mi fecero smettere di bere.


_ Oh, questo deve essere Robbie!_ disse Alay, sempre sorridendo. Mi voltai di scatto e lo vidi. Vicino all'entrata della cucina, c'era un ragazzo, alto, con capelli biondo miele, bellissimo. Ma era molto magro, pallido, come se fosse un fantasma. Ma la cosa che mi fece rimanere pietrificata dallo stupore, fu il colore dei suoi occhi. Erano identici a quelli di Harry. Anche se erano circondati da profonde occhiaie, il loro verde smeraldo, era inconfondibile, magnetico. Volevo tanto urlare. Possibile, mi chiesi che nemmeno stando lontana da lui, potevo stare in pace? Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, ero come ipnotizzata, purtroppo a me facevano sempre quell'effetto i suoi occhi... e quelli di questo ragazzo, non erano di meno, erano proprio uguali. Questo ragazzo, si avvicinò vicino a me cauto, forse perchè si era accorto di come lo stavo guardando, oppure, squadrando, se proprio devo usare un termine adatto.

_ Scusa non volevo spaventarti!_ mi disse con aria gentile.

_ N-no scusa tu! E che i- io..._

_ Robbie, scusa il ritardo! E che oggi, ho chiuso tardi la biblioteca, e poi mi sono imbattuta in lei! Spero di non averti fatto preoccupare..._ disse Alay apprensiva. Il ragazzo, scosse la testa. Alay sorrise.

_ Bene! Rob, ascolta lei si chiama Ginny, è arrivata quest'oggi qui a New York, e non sapeva dove andare. Cosi le ho chiesto di venire qui!_ disse evasiva. Sembrava di voler chiudere presto quell'argomento. Il ragazzo le sorrise. Poi tornò a guardarmi.

_ Va bene Alay! Allora tu ti chiami Ginny, se ho capito bene!_ io annuì.

_ Veramente mi chiamo Ginevra, ma siccome il mio nome non mi piace, preferisco che gli altri mi chiamano Ginny!_ precisai. Lui sorrise.

_ Il mio nome è Robbie! Piacere di conoscerti allora, Ginny!_ mi disse sempre gentile, porgendomi la sua mano. Io gli porsi la mia, quando mi resi conto di due cose. Una è che quando toccai la sua mano, era talmente fredda , che sembrava di stare toccando un pezzo di ghiaccio. L'altra invece, è che lui si pietrificò, cambiando totalmente espressione, che da sorridente qual'era, divenne cupa, quasi sprezzante. Ritrasse la mano bruscamente, tutta la gentilezza di prima se n'era andata a farsi benedire. E non so come ne quando, lo vidi afferrare Alay per un braccio la quale mi guardava non capendo cosa stesse succedendo, e trascinarla con se nel salottino. Io non avevo la minima idea di cosa avere fatto di tanto grave. Avevo detto o fatto qualcosa di sbagliato? Ancora confusa da tutto ciò, uscì dalla cucina, e in punta di piedi, mi avvicinai al salottino. Avevano chiuso la porta. Sicuramente lui, stava dicendo qualcosa a Alay, perciò mi avvicinai per sentire. Sentivo Alay dire a lui, che non capiva, che io avevo bisogno di un posto dove stare, e che lei non avrebbe potuto lasciarmi da sola, dopotutto lei aveva bisogno di soldi, anche per questo aveva deciso di affittarmi una stanza.

_ Non mi importa! Non voglio che resti qui! _ lo sentì dire con rabbia.

_ Scusa ma non riesco a seguirti!_ sbottò Alay infervorata.

_ Non capisci? Se resta qui, io... non so cosa potrebbe capitarle!_.Il mio cuore sussultò. Cosa mai doveva capitarmi?

_ Ti riferisci a te?_ chiese Alay preoccupata.

_ Si!_ rispose lui, deciso.

_ Ma Rob, sono anni che a te non succede! Come può...._ ma all'improvvisò la voce di Alay si arrestò, per poi continuare.

_ Ho capito! Quindi lei è..._

_ Si Alay, per questo non deve stare qui! Non me ne sono subito reso conto, ma quando lei mi ha toccato... ho capito! Ho sentito... ti prego, io non so cosa le farò se resta qui!_ disse agitato, e con voce minacciosa. Io trasalì. Cosa voleva farmi? Pensai agitata. Avevo una paura enorme, senza contare che ero sprovvista della bacchetta, visto che l'avevo messa nella valigia. Che stupida, pensai di nuovo, dovevo metterla nella mia giacca. Con tutto il coraggio che mi era rimasto, decisi di entare. Dovevo sapere cosa stava succedendo e cos'è che lui voleva farmi, e spalancando la porta,

decisi di affrontarlo. Continua...

Risposta alle recensioni:

maryrobin: Ciao cara, sono contenta che il mio cap. ti ha interessato e altrettanto contenta perchè la notizia della figlia di Ginny è di Harry, ti ha fatto piacere^^. Spero che questo cap. ti piaccia, a presto, e grazie, baci Carmen ;) .

erikappa: Ciao cara, mi fa piacere che la storia ti interessa sempre di più, e spero che questo cap. ti piaccia altrettanto. Grazie infinite, Baci Carmen ;) .

Sarina87: Ciao cara, cmq volevo dirti che la ragione per cui Harry ha lasciato Ginny, non so se sia buona... dipende dal punto di vista, ma secondo me... scusa non posso dirti di più, cmq ti ringrazio di seguire la mia fanfiction. A presto, Baci Carmen.    Ringrazio immensamente tutti coloro che recensiscono, chi ha messo questa storia trà i preferiti, e chi invece l'ha solo letta. Grazie veramente di cuore, un enorme bacio a tutti, a presto^^. Carmen.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: 83ginny