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Autore: Tinucha    06/07/2016    5 recensioni
Leon Vargas e Violetta Castillo, due ragazzi uniti da un passato burrascoso, entrambi orfani di genitori a causa di un incidente mortale. E se quel giorno avessero perso la vita sia German e Maria, i genitori di lei che Lucia e Fernando? Se Violetta e Leon si rincontrassero, cosa accadrebbe?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV LEON
Recupero un po' di comprensione dallo scrigno in cui tengo chiuse le mie emozioni, dirigendomi verso la camera di Camilla. Spalanco la porta, senza neanche bussare, è seduta sul letto, la spalla posata contro la spalliera, gli occhi vacui, il sorriso spento. Accorgendosi della mia presenza, si sfila una cuffia, guardandomi curiosa. << È già ora di mangiare? >> Non sono mai stato bravo con i giri di parole, per questo avrei davvero gradito la presenza di mia madre in un argomento delicato come questo. Sospiro, rialzo lo sguardo su di lei. << Da quanto? >> << Da quanto cosa? >> << Il cuore, da quanto ti batte? >> Aggrotta la fronte << Beh, da quando sono nata, credo >> scuoto il capo, come a rimuovere mille stupidi pensieri e preoccupazioni che si fanno strada in me. << Non so, quelle cose da ragazze..le tachicardie, i sorrisi e gli occhi accesi, e poi, credo la voglia di amare..da quanto? >> << Un po' >> ammette sincera. Il silenzio è straziante, sembra portarsi via l'anima, e tutto ciò che rimane dentro di noi, fino a lasciarci spogli..e vuoti. << E com'è successo? >> Scrolla le spalle << Non lo so, Leon, è successo. È arrivato come un uragano, come una tempesta durante un giorno di sole. È arrivato, ed ha spazzato via tutto >> << E poi? Poi cosa succede? >> domando curioso, quasi come fossi un alunno interessato a questa materia, e lei la mia insegnante. Ride, rossa in viso. << Poi ti manca il fiato, e ti viene da chiederti se è sbagliato. >> << Ed è sbagliato? >> scrolla le spalle << Il mio lo è di certo. >> << L'amore non è mai sbagliato, potrà essere indesiderato, ma sbagliato, beh..non credo. >> << Non diresti così se sapessi di chi sono innamorata. >> inclino il capo << E dimmi, è una persona vicina? >> annuisce posando il mento sulle ginocchia, rannicchiate contro il suo petto. << Abbastanza, ma è la persona sbagliata. >>





<< Inutile che me lo ripeti per la quattordicesima volta, Vargas, quel fottuto passo non mi esce. >> Sbotta irritata, passandosi le mani tra i capelli. << Chi è il professore, qui? >> Le domando con una punta di acidità ed irritazione, senza ottenere risposta. << Muovi quei fottuti fianchi, e smettila di fare la lagnosa, okay? >> << Okay? OKAY? Sei la persona più irritante, rivoltante e prepotente che io abbia mai conosciuto! >> << Bene, siamo di pari passo, allora >> le sorrido strafottente, mi sembra di essere tornato all'asilo. Si riposiziona al centro dell'aula, prendendo un bel respiro profondo, e guardando nel riflesso dello specchio, rivolgendomi la diciassettesima occhiata truce della giornata. 'Almeno stanno diminuendo' constato, scuotendo il capo ed avviando lo stereo. Si muove, ma sembra un pezzo di ghiaccio. Roteo gli occhi, esasperato fino all'inverosimile. << Il bacino, Castillo, devi solo muovere il bacino >> << Ce l'avessi l'idea di come si muove il bacino >> grida, voltandosi a guardarmi incazzata. Riavvio la musica, dirigendomi a passo svelto e feroce verso di lei. << Che stai facendo? >> Domanda, mentre cingendole la vita da dietro l'attiro a me. Sgrana gli occhi, sconcertata provando a dimenarsi. I nostri corpi sono schiacciati l'uno contro l'altro, a strettissimo contatto. << Sta' ferma. >> la guardo minacciosamente nello specchio, posando entrambe le mani sui suoi fianchi nudi. << Segui me >> Spingo il suo bacino verso il mio, cominciando a muovere i fianchi a ritmo di musica. << Senti la melodia? Devi solo seguirla >> le suggerisco, mentre lei annuisce, allontanandomi e prendendomi alla sprovvista. << Domani ci riprovo, ma da sola >> dice solo per poi prendere le cose e correre fuori dall'aula. Inclino il capo confuso, forse ho esagerato, è solo una ragazzina.




POV VIOLETTA
Corro velocemente fuori da scuola, riparandomi sotto un albero poco distante, la pioggia mi bagna i capelli ed i vestiti, sono agitata, il respiro è irregolare. Porto una mano all'altezza del cuore, sembra stia per esplodermi tanto è forte il battito. Inclino il capo contro la corteccia, recuperando un po' di fiato e poi raggiungo zia Angie in auto. << Tutto okay? >> Annuisco, le emozioni sembrano espandersi dentro di me, come fossero trasportate dall'acqua del mare. << Okay >> Pochi minuti dopo siamo già a casa, il nonno è seduto sulla dondolo ad attenderci, sorride creando delle adorabili e leggerissime fossette, mentre io decisamente più calma mi siedo al suo fianco, rannicchiandomi sotto la coperta. Avverto l'odore della pioggia e sorrido. << Devi ancora dirmi come hai fatto a rubarle il primo bacio >> scrolla le spalle << Sono un ladro, per caso? Prima le rubo il cuore e dopo il primo bacio? >> Annuisco, come una scema. << Tua nonna è sempre stata furba, ha nascosto i suoi sentimenti finché non le si sono ingigantiti smisuratamente. Per lei l'amore era debolezza, e lei era forte, niente poteva distruggerla, è accaduto, così, da se. Un bacio dolce, calmo e semplice. Ecco tutto. Non c'è un primo bacio ideale, l'ho guardata negli occhi, le ho carezzato una guancia e mi sono preso ciò che mi spettava. >> << Il suo primo bacio? >> Domanda Angie confusa, mentre io scuoto il capo in contemporanea al nonno. << No,  lei. >>




'L'amore è sfrontatezza, saper affrontare le proprie paure, reagire d'istinto, perdere la ragione. Solo un cieco può non amare, qualcuno cieco all'interno, che non vuole conoscere tutte quelle strane sfaccettature e sfumature che lo caratterizzano' carezzo piano quella scritta, situata sui fogli conservati della mamma, e quasi senza accorgermene continuo a scrivere. Scrivo di qualcosa che non conosco, che ho sempre visto da lontano, come qualcosa di irraggiungibile. Scrivo di qualcosa che ho sempre visto come proibito. L'amore è troppo forte per noi deboli, eppure, non ho mai conosciuto qualcuno che non vorrebbe essere sconfitto da un sentimento tale. 'Amore è niente, o forse tutto. È calma, pazienza, ascolto. L'amore vive e noi le permettiamo di viverci dentro. È sicurezza, e titubanza. E persino qualcuno che non sa niente dell'amore, potrebbe descriverlo appieno. Amore è odio. Amore è voglia. È quel desiderio carnale di cui ci priviamo, credendolo come una vergogna. Invece l'amore non ha tabù, ha solo due cuori, un istinto, due corpi. Amore è asciugarsi, procurarsi e versare lacrime. Leccare via le ferite, assaporarne quel gusto ferroso. Conoscere l'amore equivale a conoscere il paradiso, o forse solo l'infern..' Sobbalzo, avvertendo un bussare insistente proveniente dalla porta. Deglutisco, nascondendo frettolosamente i fogli incriminanti, mentre la zia avanza verso di me a passo calmo, con due bicchieri di spremuta tra le mani e dei biscotti appena sfornati. Me ne porge uno, che accetto senza esitazioni, e posa il vassoio sulla scrivania. << Che facevi? >> << Uhm..niente. >> ridacchia << Scrivevi, vero? >> Abbasso lo sguardo sulla punta della mia converse, avvertendo una calda ed angelica risatina abbandonare le sue labbra. << Anche tua madre lo faceva spesso, le piaceva parlare dell'amore, ne sembrava innamorata >> scuote il capo divertita, mentre i miei occhi si accendono improvvisamente << Innamorata dell'amore? >> Annuisce, scostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. << Già, innamorata dell'amore, come solo e soltanto tu potrai esserlo. >>



POV EMMA
Sospiro dandomi un'ultima occhiata allo specchio, posto al centro dello spogliatoio. Arrossisco all'idea di ritrovarmi sola, in quella piscina, con il ragazzo che mi piace praticamente da un'età immemore, ed il mio corpo freme, venendo attraversato da continue scariche. Rimpiango l'aver accettato la proposta di fare queste lezioni quando la piscina è chiusa al pubblico, e scuoto il capo, ridestandomi dai miei pensieri. Il bikini è azzurro, coprente, anche se non eccessivamente. Mi sfrego le mani, raggiungendo le vasche ed è lì che lo intravedo. Il mio cuore perde un battito, è già in acqua, gli avambracci sono posati contro la superficie della vasca, mentre il suo sguardo è vacuo. Respiro una buona dose di coraggio, tuffandomi immediatamente ed attirando così la sua attenzione. Mi viene incontro, le labbra incurvate in uno splendido e genuino sorriso. << Alla fine di tutto questo nuoterai come una bellissima sirenetta, biondina >> mi porge entrambe le mani che, titubante, accetto.





POV DIEGO
Accosto il capo contro la porta della cucina, provando a capire ciò che sta succedendo in salotto. Francesca è rigida, fredda, incolore, eppure emana amore, come nessuno sarebbe capace di fare. << Hai finito di farti i cazzi suoi? >> Sobbalzo, scontrandomi con lo sguardo divertito di Ludmilla. << Sorellina, che ne diresti di darmi un preavviso, invece di farmi prendere un infarto la prossima volta? >> << Io ho tossito prima di entrare, eri tu troppo intento a ficcanasare nella vita di Fran a non essertene accorto >> << Lei, come te, è mia sorella minore, ed io le voglio molto bene >> rotea gli occhi, dirigendosi a passo elegante e sensuale verso il frigorifero. << Certo, ancora la storia dell'essere fratello e sorella. Diego nutri quella gelosia possessiva nei confronti di Francesca da un'età immemore, e quella gelosia non ce l'hanno i fratelli maggiori, sai? >> << Cosa vorresti insinuare? >> Sorride sfacciata, versandosi un po' di succo d'arancia nell'enorme tazzone, portandoselo immediatamente alle labbra. << Insinuare? Io? >> non aggiunge altro. Sorride, divertita, convinta lasciandomi solo come un imbecille incompreso.






POV EMMA
<< Tranquilla, nel caso dovessi affogare conosco bene la respirazione bocca a bocca. >> sorride sghembo ed una smorfia si dipinge sul mio viso << Su questo non avevo dubbi, ma sta' tranquillo tu, imparo in fretta. >> << Sei l'essenza della sfrontatezza, Vargas Junior. >> ridacchio spensierata spingendo le mani sul bordo piscina e facendo leva per tornare a toccare Terra. Sono gocciolante, ed il mio paradisiaco perfetto adesso è al mio fianco. È in piedi, il suo sguardo languido che scruta il mio corpo senza timore, si inumidisce le labbra e dentro di me qualcosa cambia. Si accende. Rabbrividisco quando i miei occhi radiografano il suo corpo, una sensazione mai provata si fa strada in me. Un calore improvviso che parte dall'organo vitale, espandendosi dentro di me, irradiandosi nelle ossa e concentrandosi come un grumolo nello stomaco. Trattengo un sospiro di piacere, passando nervosamente le dita sulle braccia nude come per coprirmi dall'intensità che emanano i suoi occhi scurissimi. Sfacciato, prepotente, possessivo.
   
 
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