Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: 22Mavi    08/07/2016    4 recensioni
{AU ° fantasy} Per quanto tempo era stato segregato nell'oscurità? Si ritrovò a pensare che probabilmente lo era da sempre.Lui ci era nato nel buio.Sul suo paese invece, Konoha, regnava la luce. Eppure dietro quell'accecante luminosità, si nascondevano animi oscuri. Sasuke sapeva di essere uno di loro, ma era consapevole anche di non essere l'unico.
Lui però non era una semplice ombra, no, lui era il buio che era sceso sull'intero reame.Lui era l'oscurità della follia di chi ha smarrito ogni strada, il cui passato è una disperata menzogna.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

L'OMBRA DI KONOHA

Capitolo 2






La cattiveria nasce da sentimenti negativi come la solitudine, la tristezza e la rabbia

Viene da un vuoto dentro di te che sembra scavato con il coltello,
un vuoto in cui rimani abbandonato quando qualcosa di molto importante ti viene strappato via

Ryū Murakami




Non aveva visto più Sakura, lei non era ritornata. Evidentemente il suo inganno era stato scoperto; Oppure, semplicemente, aveva il terrore di fargli nuovamente visita.
Si ritrovò a pensare a lei più di quanto avrebbe voluto, domandandosi ripetutamente se fosse stata punita dal padre per la sua imprudenza e disobbedienza.
Perché la possibilità che lei non volesse più vederlo -aiutarlo- lo faceva sprofondare in un' angoscia che a stento riusciva a controllare.
La mente, infatti, iniziava a giocargli brutti scherzi.
Nelle rare occasioni in cui riusciva a prendere sonno, le memorie della sua crescita nel segno della vendetta e dell'odio si alternavano a quelle della sua infanzia innocente e spensierata.Ricordava, soffrendo terribilmente, le emozioni del suo giovane cuore, il sorriso di Naruto, l'abbraccio di sua madre.Ricordava tutto quello che aveva perso e che non avrebbe mai più avuto.Ma ciò che lo tormentava maggiormente, era una consapevolezza che cresceva man mano allo scorrere del tempo : Sarebbe destinato a morire lì.
E lui non voleva morire.Non prima di aver completato la sua vendetta.
Non gli sembrava giusto andarsene in quel modo, dimenticato in quelle quattro mura.
No, non lo avrebbe permesso! Lui non era finito, lui era ancora lì respirava, pensava, e loro non avrebbero avuto il tanto desiderato lieto fine.No non lo avrebbero avuto, il loro lieto fine, perché il cattivo non era stato sconfitto, non ancora.Cercò di calmare la sua mente, lasciando andare quei pensieri folli e disperati.
Si chiese da quando fosse diventato così emotivo e si ritrovò a pensare che forse lo era da sempre.Rise tra sè ; Sì, stava decisamente delirando.
Il tempo continuò a muoversi nel vuoto fino a quando le guardie scesero le scale per la solita ispezione giornaliera, portando nuove ombre nella poca luce sotterranea.
Sasuke le osservò, torvo.

«Che c’è, Uchiha? Cosa stai tramando lì rinchiuso come una bestia?» lo derise un soldato. Era lo stesso che aveva tentato di prendersi gioco di lui il giorno prima o quello prima ancora.Non ricordava bene.
Sasuke sorrise, perfido.
«Sicuro di volerlo sapere, omuncolo
Il secondino digrignò i denti. L’aggressività nei suoi occhi aveva una nota quasi infantile.
«Mi chiedo perché il re Minato non ti abbia mandato al patibolo, sarebbe stato un piacere vederti appeso al cappio»

Sasuke non era affatto abituato a sentirsi mancare di rispetto da qualcuno di così inferiore. Quella guardia doveva essere folle per rivolgersi a lui in quel modo. O forse, la prospettiva della sua reclusione a vita lo rendeva oltremodo ardito.Il principe sentì la rabbia travolgerlo come un fiume in piena. Se avesse potuto,  avrebbe spezzato la schiena di quello sciocco sfacciato con un solo movimento di braccia.
«Sai invece cosa sarà piacevole guardia? Vederti bruciare tra le fiamme nere del mio Amaterasu. Le scritture narrano che siano il fuoco stesso dell'inferno.Bruciano ininterrottamente per sette giorni anche quando tutto quello che è stato catturato è ormai ridotto in cenere. Sono io l'unico ancora in vita a poter utilizzare questa tecnica e dicono che questo fa di me  il Signore degli Inferi... può darsi che io lo sia, come può darsi di no. Ma una cosa è certa, guardia : Quando uscirò di qui, le lingue nere ti verranno a cercare e tu brucerai gridando il mio nome! Ricorda, non si scappa dall'Amaterasu e non si scappa dal Lucifero che lo invoca »
 
La minaccia sortì il suo effetto, perché la guardia strinse le labbra, paralizzato.Sasuke osservava divertito il modo in cui a fatica inghiottiva la saliva, il tremore delle sue mani che stringevano la spada.
Aveva quasi dimenticato come era inebriante l'odore della paura, quanto lo gratificasse il terrore che era in grado di scatenare. L'altra guardia, quella che era stata in silenzio e defilata, lo afferrò per la spalla scuotendolo nella sua armatura. «Smettila di tremare, idiota! Fin quando gli somministrano le gocce non ha alcun potere. E ora allontanati dalla sua cella, prima di fartela sotto» il giovane spaventato serrò la mascella e corse via obbedendo agli ordini del suo superiore.
«Non siete cambiato Principe Sasuke, la vostra lingua resta tagliente quanto la vostra lama» disse quello ironicamente, poi si sfilò l'elmo, facendo uscire i suoi ciuffi argentati
«Kakashi Hatake...costretto a badare a un prigioniero.Che brutta fine hai fatto Cavaliere Copia» disse mostrando un ghigno.Vide l'uomo sorridere sotto la maschera nera che, dopo tutti quegli anni, continuava a portare «Voi non siete un prigioniero qualunque...» rispose avvicinandosi alle inferriate della cella «A cosa devo l'onore, maestro? Per essere stato mandato qui...deve essere sicuramente  successo qualcosa» disse indagatore, furbo e sveglio anche quando la sua mente era annebbiata dal velo della pazzia.
Kakashi poggiò la schiena sul muro di pietra e incrociò le braccia davanti « Il re Minato mi ha chiesto di venire personalmente a controllare le vostre condizioni.E' preoccupato...»

 «Tsk...digli che può dormire sonni sereni, per il momento mi è impossibile recare alcun danno a lui e alla sua illustre discendenza » a Kakashi venne quasi da ridere ma si trattenne, quell'ironia pungente gli era fin troppo familiare.« Ho anche un messaggio da parte di Sakura» disse alzando lo sguardo sul traditore «Le è stato severamente vietato di scendere qui »

Era stata scoperta, questo era l'unico motivo per cui non era più venuta da lui. Certo, come aveva potuto dubitare? Se fosse dipeso da lei, Sakura avrebbe passato ogni ora davanti alla sua cella, pur di non farlo sentire solo.

« Mi ha chiesto di ricordarvi della vostra promessa»  aggiunse serio
«Ormai dovrebbe aver capito che di me non ci si può fidare» rispose scettico «Sapete come si comporta vostra sorella quando ci siete voi di mezzo...» sembrava lievemente rassegnato, anche se Sasuke potè scorgere un mezzo sorriso sotto la stoffa nera. Nessuno a Konoha poteva vantare di conoscere i principi quanto Kakashi, lui era  sempre stato con loro, dal primo all'ultimo giorno trascorso in quell'angustiante palazzo.
« Dovrebbe cambiare il suo modo di agire allora...» disse lievemente infastidito.
« Non si sfugge alla propria natura, Sasuke»

Anche se Kakashi aveva pronunciato quella frase come una semplice constatazione riguardante Sakura, Sasuke la sentiva dentro di sè come una condanna,  più pesante del giudizio di Minato, di Konoha, o di qualsiasi essere vivente.
"La sua natura" si era rilevata una prigione ben più terribile di quella in cui era stato confinato dal Re.
E Sasuke aveva sempre detestato le costrizioni, gli obblighi, le imposizioni, anche se provenivano da sé stesso.Rimasero in silenzio scrutandosi l'uno difronte all'altro.Poi entrambi si voltarono verso un nuovo rumore che aveva sostituito il silenzio delle prigioni. Un giovane servo percorreva le scale di pietra velocemente, avvicinandosi all'ex maestro « Sir Kakashi, i nuovi cavalieri devono prestare giuramento.E' necessaria la vostra presenza» disse con il fiatone « Arrivo tra un attimo» il ragazzino fuggì via dopo aver lanciato un occhiata spaventata e curiosa al terribile traditore.
« Che emozione...il giuramento dei cavalieri» disse l'Uchiha sarcastico e Kakashi questa volta non riuscì a trattenere una sommessa risata «Sicuramente meno emozionante di uno scontro con voi»

 Sasuke sorrise tra sè e sè al ricordo dei loro combattimenti, sia come  maestro e allievo che come nemici « Devo riferire qualcosa alla principessa?» aggiunse prima di dargli le spalle
«Dille che io rispetto tutte le mie promesse...sempre»
Kakashi accennò un assenso chinando il capo e se ne andò.
Si ritrovò solo come sempre e anche se faceva di tutto per dare a vedere il contrario, Sasuke iniziava ad annoiarsi. E la sua mente, contro ogni sua resistenza, cominciò nuovamente a perdersi nei ricordi del passato.

Sasuke non era mai stato come gli altri bambini della corte, conosceva bene la sensazione di essere diverso, ci conviveva sin da quando era poco più che un neonato.
All'inizio ci aveva fatto poco caso, protetto e coccolato dall'amore abbagliante di Kushina e Minato. Per i primi anni dell'infanzia si poteva dire che fosse stato sereno, se non addirittura felice,cullato in una bolla d'affetto e comodità.Poi, man mano che la sua intelligenza cresceva, la bolla aveva iniziato a riempirsi di crepe.
Dapprima erano imperfezioni sottili, trascurabili poi, in un comico crescendo, erano aumentate, fino ad inghiottire quella perfezione in un enorme buco nero.
Pur continuando ad affermare il loro affetto, tutti quanti – Minato,Kushina e Naruto– pretendevano che lui fosse come loro desideravano, senza accettare il semplice fatto che non sarebbe mai stato come loro.
Non poteva, ed era stanco di provarci.



Anni prima

Ogni loro passo riecheggiava sul marmo del castello.Tutto intorno il brusio della corte.
Sakura accennava eleganti saluti,il principe Sasuke invece aveva lo sguardo fiero e distaccato.Alla sua destra, la principessina, percepiva l'orgoglio del fratello bruciare quasi come se lei stessa stesse provando quel tormento : Naruto mostravo orgoglioso i suoi progressi al padre, mentre lui non era in grado di riprodurre alcuna tecnica del Fulmine giallo.
Naruto risplendeva illuminato dal sole della gloria, mentre Sasuke rimaneva nell'ombra.Si morse forte un labbro, per reprimere la frustrazione.
Entrarono nel loro nascondiglio, la biblioteca reale.Ogni volta che Sasuke metteva piede in quel luogo,aveva la netta sensazione di riuscire nuovamente a respirare, il suo animo si tranquillizzava tutto d'un tratto.Tentava di attribuire quel beneficio agli splendidi affreschi che ornavano il soffitto, all'odore dei libri antichi,o al silenzio rigenerante.Ma in cuor suo sapeva che la sua improvvisa calma derivava semplicemente dalla vicinanza costante di sua sorella.
Lo sapeva,ma non voleva accettarlo.
« Che ti va di leggere oggi Sas'ke-kun?» chiese facendo ondeggiare il vestito crema che indossava « Non lo so,decidi tu»

Sakura guardò tra gli scaffali, ormai avevano divorato la maggior parte dei tomi più interessanti. Poi la sua attenzione fu catturata dagli ultimi ripiani
« Che ne dici dici potremmo vedere lì» chiese indirizzando  ll dito verso scaffali più alti, quelli che si potevano raggiungere solo con la scala «Va bene, andiamo alla sezione di storia allora»

Sakura gli sorrise e afferrando la sua mano corse tra i vari settori.
Si vergognava anche solo a pensarlo, perché sapeva che  Sasuke in quel momento sarebbe dovuto essere con suo fratello e suo padre, a dimostrare quanto anche lui valesse.
Ma a lei piacevano troppo quei pomeriggi che passavano insieme immersi nelle letture, trasportati tra luoghi esotici, scoperte rivoluzionarie e storie leggendarie.
Aveva Sasuke tutto per sè e non poteva chiedere di meglio.Avvolte si preoccupava, perché ormai era consapevole che quello che provava per lui era un po' diverso dall'affetto che nutriva per Naruto.
E quel particolare legame che sentiva nei confronti di Sasuke cresceva con l'età.Le venne in mente di quando, insieme, lessero alcuni libri su una nobile famiglia italiana: i Borgia.
Lei, poco più che bambina, fu profondamente colpita dalla storia dei due fratelli Cesare e Lucrezia e glielo confessò sottovoce, pudica e ingenua. « Sas'ke, pensi che sia così immondo il loro amore?» Sasuke puntò i suoi occhi neri in quelli verdi della sorella « E' sbagliato Sakura...» la ragazzina abbassò, piena di vergogna, gli occhi sulle pagine « Già...» ammise soltanto.
Come poteva essere così stupida, era talmente ovvio che fosse sbagliato,pensò stringendo le dita intorno all'ampia gonna.
«Cesare non l'amava veramente...perciò è sbagliato»  «Perché pensi questo?»  «Perché se l'avesse amata non avrebbe mai permesso che andasse in sposa, lui l'ha manipolata per le sue ambizioni politiche» Lo sguardo di Sakura si intristì, quello che si immaginava invece, era  una classica tragedia d'amore .E allora si odiò, Sakura, perché ancora così ingenua ,sognatrice e romantica.
Poi, Sasuke le alzò  il mento delicatamente, così che i loro occhi potessero rincontrarsi di nuovo «Io non ti manderei mai in sposa a nessuno, Sakura »

Sentì chiaramente il suo cuore bloccarsi e gli angoli della bocca spostarsi involontariamente verso l'alto, dando vita a un enorme sorriso.
Non ci pensò due volte e allungando il collo gli diede un leggero bacio sulla guancia.Ricordò che quella fu una delle poche volte in cui vide la pelle diafana di Sasuke divenire rossa.

«Siamo arrivati! » disse Sasuke interrompendo i ricordi di Sakura sui Borgia.Il principe prese la scala e la posizionò così da poterci salire entrambi.Si aggrappavano l'uno all'altro ridendo allegramente mentre salivano gli scalini di legno. Arrivando all'ultimo scaffale notarono con delusione che erano perlopiù  tomi sulle più importanti  e nobili famiglie dei Cinque Grandi Regni. Indirizzarono la loro attenzione verso il Regno del Fuoco, e poi verso la sezione destinata alle nobili famiglie di Konoha, la capitale.
« Aburame, Akimichi, Hyuga, Inuzuka ,Nara...Sarutobi, Senju...che noia Sakura, non c'è niente di interessante qui»
 La ragazzina appoggiò un gomito sullo scaffale, afflitta.Poi sentì un lieve sussurro, quasi un sospiro. "Sakura" , ripeteva la strana voce.
 «Lo hai sentito?» chiese tirando la camiciola di suo fratello.
 «Cosa? »
 «Qualcuno ha pronunciato il mio nome...» disse guardandosi intorno.
«Non c'è nessuno, Sakura »
« Ma io l'ho sentito...»
«Te lo sarai immaginato » rispose guardando distrattamente alcuni libri.
"Vieni, sono qui" ripeté la voce sovrumana.Sakura sgranò gli occhi e girò lo sguardo verso quella voce che la richiamava.
Quel sussurro sembrava provenire da un libro, più  impolverato rispetto agli altri, posizionato all'estremità del ripiano.Non ci aveva fatto caso prima, sembrava essere comparso dal nulla.
«Aspetta! Ho trovato qualcosa...» Sasuke guardò incuriosito il pesante libro dalla copertina nera che la sorella portava in mano.
Un simbolo bianco e rosso era disegnato al centro della copertina di pelle
« Non ho mai visto questo stemma...» disse lei eccitata accarezzando con i polpastrelli l'insegna in rilievo.
« Storia e discendenza della nobile famiglia Uchiha...» lesse piano Sasuke aprendo la prima pagina
« Sembra interessante no?...» chiese la sorella sorridendogli allegramente.













  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: 22Mavi