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Autore: Giandra    09/07/2016    2 recensioni
Raccolta di storie incentrate ognuna su una shipping del mondo Pokémon, scritte tutte su vostra richiesta.
Scrivo su:
- anime principale (tutte le stagioni);
- Pokémon Horizons;
- videogiochi (trovate le specifiche nel prologo).
☆ #7. Mizuhiki: Seconda classificata e vincitrice dei premi Sara, miglior stile, miglior grammatica e miglior personaggio al contest "Ho letto un libro, una volta (si chiamava...)" indetto da zbor liber sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Salve a tutti! Vi sono mancata?
So che è da molto che non aggiornavo, però ho avuto l'ispirazione solamente ieri grazie all'event di giugno del gruppo Facebook We are out for prompt. La mia promptatrice mi ha chiesto questo: "Isshushipping, lemon o lime, a tua preferenza. Prima volta, con insecure!top!N e conforting!bottom!Touya". Per questo motivo il capitolo di oggi penso di poterlo considerare arancione. Non volevo cambiare il rating dell'intera raccolta per un solo capitolo, per cui vi avverto qui!
Come è chiaro che sia, il pairing è una Isshu, ovvero N/Touya (o meglio Touya/N, in questo caso, anche se io vedo molto più Touya come uke ;;).
Spero sia di vostro gradimento!
Anyway, la storia è dedicata alla mia Chiaretta (_Akari), che la aspettava da un po'. Spero sul serio che ti piaccia. L'ho scritta ieri a mezzanotte, quindi potrebbe esserci qualche o/errore - nonostante l'abbia ricontrollata più volte. Nel caso ne troviate qualcuno, non esitate a dirmelo! Buona lettura. 



 

La prima volta
 
Touya non aveva mai avuto l'occasione di dirgli quanto i suoi capelli lunghi lo rendessero attraente, quanto quel loro colore verde smeraldo lo facesse apparire misterioso, o quanto ogni camicia attillata che indossava gli facesse venir voglia di strappargliela di dosso a morsi. Touya non aveva mai avuto l'occasione di spogliarlo, di baciargli quel collo candido e invitante, o di tastare la consistenza del suo sesso e dei suoi glutei sodi — che nessun genere di pantalone riusciva a nascondere.
N era una scarica di eccitazione al solo sguardo, un vero e proprio orgasmo per gli occhi.
Non gli aveva mai detto niente di tutto quello nella loro lunga relazione, ma sperava ardentemente di starglielo dimostrando in quel momento: lì, nella loro stanza da letto, incollati a quel muro troppo distante dal baldacchino ma assolutamente perfetto per trasmettergli tutto il suo desiderio, mentre gli alzava le gambe da terra e se le portava alla vita. I loro membri entrarono in contatto e N si lasciò scappare un gemito indistinto, subito soffocato dalle labbra vogliose del suo amato che andarono a catturare le sue. Si baciarono a lungo, con le mani del corvino che vagavano sulla sua schiena liscia e gli andavano a sbottonare la camicia blu scuro. Si separò un attimo da lui e la gettò per terra, andando a mordere, leccare e succhiare un piccolo lembo di pelle tra la gola e il petto, regalandogli — a lavoro terminato — un bel marchio rosso.
N continuava a gemere forte, aggrappandosi di più al corpo del suo compagno che, nonostante fosse cinque centimetri più basso, riusciva a reggere il suo peso. Affondò le falangi lunghe e sottili nei capelli corti e sbarazzini di Touya, inarcando la schiena quando il ragazzo fece pressione sul suo sedere per alzarlo più in alto e andare a baciargli l'inguine. Ma quando la sua mano curiosa andò a tastare la sua consistenza già dura sobbalzò, fermandogli il braccio con la mano.
Touya incontrò il suo sguardo, impaurito. «Scusa» gli disse subito, smettendo di toccarlo e facendolo scendere per terra, ma continuando a mangiarlo con gli occhi.
«No, scusa tu. È solo che...»
N abbassò lo sguardo, poi lo tramutò in uno di quei sorrisi ammalianti ed enigmatici che usava di solito per farsi perdonare qualcosa.
Touya sembrò leggerlo nel pensiero: «Non hai niente di cui scusarti, davvero.»
N rise, ma bastò poco perché tornasse a guardarlo dispiaciuto. «Io voglio farlo.»
Nonostante desiderasse tanto interpretare la parte del fidanzato perfetto da sitcom — quello che non delude, quello premuroso e sensibile —, Touya non riuscì proprio a farsi scappare l'occasione di andare avanti. Alzò le punte dei piedi e pose le mani sulle sue spalle prima di far sfiorare le loro bocche; chiese l'accesso con una calma disarmante e lambì le sue labbra con le proprie; ne delineò il contorno con la lingua, poi lo portò a schiudere la bocca e diede il via a una lenta danza senza esclusione di morsi. 
«Farò piano, rilassati» gli sussurrò dopo, rasente all'orecchio, scendendo a mordergli il lobo con dolcezza. 
A quel punto N fece una cosa che, Touya lo sapeva, non aveva mai fatto con nessun altro: si fidò; per quello, gli fu estremamente grato; e, quando spinse dentro di lui, prima molto piano, poi con una passione incontrollata, spedendogli scariche di piacere e di amore, lo fece determinato a dimostrargli che aveva preso la decisione giusta.








 
   
 
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