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Autore: The_Lock    10/07/2016    1 recensioni
Tyler, Sydney, Kyle, Lydia e Skylar sono i nuovi prescelti per difendere Kandrakar e l'equilibrio dell'universo. Nove sono le missioni che dovranno affrontare, e nove saranno i temibili nemici che minacceranno la Pace e le loro vite; sì perché questi nuovi nemici sono più sanguinari di qualsiasi altro nemico mai affrontato e, per cominciare in bellezza, i ragazzi saranno costretti ad andare alla ricerca del Cuore di Kandrakar
Genere: Avventura, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Hay Lin, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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4.6- Blossoms 

 

Al Bluebeech campus non vi era alcun suono della campanella: tutte le lezioni erano regolate da grandi orologi presenti nelle aule e a cui i professori facevano minuziosamente riferimento, rivelandosi molto più puntuali dei professori che Sydney e Lydia avevano conosciuto al Bukowski.

“Questo fatto della mancanza di campanella mi destabilizza. Sono terrorizzata dal fare ritardo.” mormorò Lydia, appoggiandosi all'armadietto adiacente a quello del biondo.

“Credo che fra jet lag e tutto il resto saremmo giustificati...” sorrise Sydney, mettendo i libri nello zaino e chiudendo l'armadietto. Lydia sospirò, intravedendo la figura di Nick al fondo del corridoio che parlava allegramente con altri amici del campus, indecisa se rivelare al suo amico quello strano incontro che avevano avuto nell'aula qualche giorno prima. Se Nick non fosse stato chiaramente omosessuale, allora avrebbe pensato che ci stava provando con lei.

“Magari è bisex.” mormorò, fra sé e sé.

“Chi è bisex?” domandò il biondo, aggrottando la fronte.

“Nessuno... che lezione hai adesso?” domandò la rossa.

“Biologia.”
“Schifo. Io fisica. Ci vediamo all'intervallo, così mi racconti di ieri sera?” domandò Lydia, facendogli l'occhiolino. Il biondo annuì, mogio, ricordandosi come la sua mente aveva inopportunamente deciso di giocargli quello scherzo, facendogli avere quell'allucinazione di Kyle che voleva morderlo al collo, quando invece era solo Nick che voleva... bé, baciarlo sul collo.

I due ragazzi si divisero, e Lydia avanzò a passo spedito verso l'aula di fisica, prendendo il suo solito posto, sperando vivamente che Nick non si facesse vedere; speranza che si rivelò vana in meno di dieci secondi, perché il ragazzo si sedette al suo fianco e la salutò allegramente. Lydia sorrise al ragazzo cercando di non risultare acida: l'unica cosa che voleva era inimicarsi l'attuale flirt di Sydney, quindi decise di ripiegare in una tattica di aggressività passiva.

“Qualche volontario per risolvere dei problemi alla lavagna?” domandò il professore. Lydia alzò subito la mano, immediatamente imitata dal ragazzo.

“Che fai, mi copi?” domandò lei, alzandosi.

“No, ti sfido.” sibilò lui, sorridendo con le labbra sottili.

 

“Ti prego ti prego ti preeeeego!” disse Skylar, giungendo le mani e quasi inginocchiandosi davanti all'amico.

“Smettila! Non capisco niente di arte, perché vuoi che venga con te?” domandò Kyle, stringendosi nel suo giubbotto pesante. Nonostante la primavera fosse alle porte, il moro sentiva un costante freddo nelle sue ossa, e quella sensazione proprio non gli piaceva, tanto che continuava ad andare in giro con una sciarpa e ingurgitando cibi e bevande calde.

“Perché Tyler deve Skypare con Lilian questa sera, e Cordelia di arte visiva non capisce niente.” spiegò, aggrottando la fronte.

“Non hai altri amici?”
“No, imbecille.” sbottò il bruno, incrociando le braccia. “Siete voi i miei amici, e Lydia e Sydney sono lontani mille ore d'aereo.” aggiunse.

“Quindi sono la... quarta ruota di scorta?” domandò Kyle, alzando un sopracciglio. “Comunque stasera ho degli impegni.”
“Cioè? Rimanere in pigiama, fumare e ascoltare musica deprimente?” domandò il bruno, subito ricevendo un'occhiataccia da parte dell'altro ragazzo.

“Va bene! Va bene! Ma se entro mezz'ora non vedo nulla che mi piace a questa dannatissima mostra, parto e ti lascio solo.” lo minacciò, puntandogli il dito contro.

“Grazie! Sei il migliore!” esultò Skylar, dandogli una pacca sulla spalla e tornando a zampettare, allegro, per i corridoi della scuola.

 

Tyler guardò il corridoio vuoto con attenzione, tendendo le orecchie così da percepire ogni passo estraneo che avrebbe potuto sorprenderlo nell'atto di evocare il cuore di Kandrakar; ma nessun rumore arrivò alle sue orecchie, se non il chiacchiericcio isolato delle aule della scuola. Tyler sospirò, ed entrò nel bagno dei ragazzi del terzo piano, chiudendosi in cabina ed aspettando qualche secondo, per essere ancora sicuro che il bagno fosse deserto. Quando ebbe la certezza di sentire solo il suo respiro, Tyler evocò il Cuore e sospirò a lungo, chiedendosi più volte se stesse facendo davvero qualcosa di utile per la missione. Certamente era un'azzardata, un'idea talmente rischiosa che, appunto, preferì tenerla per sé, per evitare che qualcuno dei suoi amici si opponesse. Già immaginava le reazioni del suoi amici. Le forti opposizioni di Lydia, la sfuriata di Kyle, il mite rimprovero di Sydney e lo sguardo preoccupato di Skylar.

Il Cuore comparve sul suo palmo, ed un varco dimensionale si aprì, illuminando la cabina del tipico colore bianco accecante. Prendendo un lungo respiro, saltò oltre il varco.

 

“A che gioco stai giocando?” domandò Lydia, continuando a scrivere con il gesso sulla lavagna, staccando gli occhi solo qualche secondo per studiare il ragazzo che, al suo fianco, stava svolgendo l'equazione.

“Un gioco che include me e te e tanto romanticismo.” sorrise lui, mostrando i denti bianchissimi e perfetti.

“Certo, continua a sognare.” sbottò lei, inviperita per l'evidente doppio gioco che il ragazzo stava facendo con lei e Sydney. Lydia tornò a scrivere con rabbia e sulla lavagna, facendo rimbombare il gesso che collideva con la parete liscia; chissà, forse Nick non sapeva che Sydney e Lydia erano migliori amici, e quindi sperava di fare fessi entrambi con il suo bel faccino e lo sguardo affascinante.

“Non uscirò mai con te.” spiegò, andando a capo.

“Non te l'ho ancora chiesto.” rise lui, guardandola.

“Ma adesso lo sai. Quindi puoi tornare a concentrarti su qualcun altro.” spiegò lei, inclinando la testa e tornando a guardare la lavagna e prendendo a terminare l'operazione.

“Cosa ti ho mai fatto, Lydia?” domandò lui, facendo una foce forzatamente penosa.

“Smettila, mi urti i nervi.” rispose lei, facendolo ridere.

“Se pensi di riuscire ad allontanarmi da te con questo tuo atteggiamento, sbagli di grosso. Mi piacciono le gatte con le unghie sempre pronte a graffiare.” confessò, sorridendole sornione.

“Ascoltami, brutto idiota:- sibilò Lydia, guardando il ragazzo ma senza interrompere il suo braccio destro che continuava a svolgere l'operazione come da solo -non ho alcuna intenzione di avere alcun tipo di rapporto con te, che esso sia vagamente romantico o d'amicizia, visto che io non stringo amicizia né altro con persone viscide come te.”

“Ma di che stai parlando?” domandò il ragazzo, aggrottando la fronte.

“Lo sai di cosa sto parlando! Se vuoi fare il doppio gioco con qualcuno, allora ti consiglio, per il tuo bene, di lasciar perdere me e Sydney; altrimenti, giuro sulle mie unghie, te ne pentirai amaramente.” ringhiò, per poi scrivere il risultato, pulirsi le mani ed allontanarsi con il suo andamento da diva e tornare a sedersi, rallentando per fare solo un sorriso al professore che le fece i complimenti per l'ottimo svolgimento dell'esercizio.

 

La galleria d'arte era gremita di gente, ma la struttura era abbastanza ampia da permettere a tutti di camminare senza sentirsi completamente schiacciati dai movimenti della folla. Dei camerieri andavano in giro a offrire dello champagne in dei flute di vetro, e l'abbigliamento elegante di tutti i presenti, Kyle escluso, non facevano che mettere in imbarazzo il ragazzo, che si era presentato con la solita giacca di pelle, una maglietta semplice e due paia di jeans leggermente strappati sulle ginocchia. Skylar, invece, aveva una bella camicia grigia che metteva in risalto i suoi occhi e s'era spruzzato tanto di quel profumo che a stargli troppo vicino, Kyle sentiva girar la testa.

L'artista, un certo Stefano Pasolli, era un pittore che Kyle giudicò “molto astratto”. Dagli schizzi di colore, dalle pennellate alla rinfusa e dal disordine caotico delle gocce di vernice, spiccava un determinato ordine che, se guardato dalla giusta posizione, rivelava un paesaggio o un volto.

“Secondo te posso fumare?” domandò Kyle, inclinando la testa, visibilmente annoiato.

“Certo. Ma la multa non te la pago io.” rispose Skylar, distante, intento a fissare un quadro. Kyle sbuffò, ed iniziò ad andare a zonzo da solo, non sopportando il distacco del bruno, troppo preso dall'arte per scambiare alcune semplici battute con l'amico. Kyle rifiutò il flute di champagne che una gentile cameriere gli offerse, e si incantò a fissare un quadro, senza davvero vederlo, ma ritrovandosi a pensare a tutt'altro.

“Annoiato?” domandò una voce al suo fianco. Kyle sussultò, risvegliato da quel torpore in cui era caduta, e si schiarì la voce, voltandosi a guardare il suo interlocutore. Era giovane, non avrà avuto più di trent'anni; aveva capelli bruni ed uno sguardo malinconico incastonato da due occhi scuri.

“Già... non mi piacciono le mostre d'arte.” spiegò.

“Ti capisco. Anche io le odio.” mormorò, sorridendogli con complicità.

“Sono Kyle.” disse, allungando il braccio per presentarsi al ragazzo.

“Stefano.” rispose lui, e Kyle sgranò gli occhi, facendo ridere il ragazzo.

“Oh... io... ehm... scusi, non volevo...” mormorò Kyle, grattandosi la testa, imbarazzato.

“Ehi, non darmi del Lei! Mi fa sentire vecchio. E comunque mi piacciono le persone sincere.” rispose “Quindi, caro Kyle, mi farai un favorone. Puoi, vero?”

“Di che si tratta?” domandò il moro.

“Puoi, per favore, andare in giro per la galleria e osservare tutti i quadri, per poi dirmi, a fine serata, quali sono i peggiori?” propose, sorridendogli gentilmente.

“Come?” chiese Kyle, imbarazzato.

“Sì, voglio capire quali quadri scartare per la mostra di Parigi e quali includere. E sai come sono a Parigi! Tutti pronti a distruggerti... per questo chiedo a te!” spiegò.

“Io... io non capisco niente d'arte...” mormorò.

“L'arte non è questione di capire, ma di interpretare; e, bene o male, siamo tutti in grado di interpretare qualcosa. Giusto? Nietzsche disse che non esistono fatti ma solo interpretazioni. Ed io vorrei le tue interpretazioni.”

“O-ok.” annuì Kyle.

“Tieni. L'alcol disinibisce.” disse, porgendogli un flute di champagne.

“Non posso, devo guidare.” rispose.

“Al massimo ti porto a casa io.” spiegò Stefano, allontanandosi.

 

Sydney prese il vassoio del pranzo e si guardò attorno, cercando un tavolo libero a cui sedersi per aspettare Lydia e Lilian. I suoi occhi azzurri vagarono attraverso la mensa, piena di ragazzi allegri e sorridenti che mangiavano, ridevano e si divertivano, eppure, c'era solo qualcuno che non sembrava affatto a suo agio. Seduto da solo ad un tavolo circolare, Dylan stava giocando con il cibo, punzecchiandolo con una forchetta e guardando con i suoi occhi nel vuoto, fortemente malinconico. Sydney si sentì fortemente dispiaciuto per il ragazzo. Forse Dylan non era il migliore quando si trattava di fare amicizia o di sembrare il simpatico, ma questo non voleva dire che gli altri non dovevano dargli un'opportunità; erano tutti guardiani, del resto.

“Posso?” disse il biondo, e Dylan annuì impercettibilmente. “Novità?” domandò.

“Non sappiamo chi abbia evocato Void ad Acantha, ma credo fortemente che una volta trovato il responsabile ed una volta neutralizzato, Void ne sarà indebolito... penso ci sia un legame.” spiegò, sorseggiando il suo succo di frutta.

“Ah....” mormorò Sydney, aggrottando la fronte. Di certo il biondo non intendeva discutere di Void, di Acantha e della missione in generale. Si sentiva in vacanza, si sentiva finalmente leggero e... normale.

“Sydney! Dobbiamo parlare!” irruppe Lydia, sbattendo il vassoio sul tavolo.

“Che succede?”
“Nick è bisessuale!” spiegò, ed il biondo sgranò gli occhi.

“C-come lo sai?” domandò, aggrottando la fronte con sospetto.

“Ci sta provando con me!” guaì la rossa, sbuffando e accasciandosi sullo schienale della sedia.

“Io... oh...” mormorò il biondo, lasciando cadere la forchetta. I due rimasero in silenzio, mentre Dylan lanciava sguardi furtivi ad entrambi. Erano questi i guardiani dell'universo? Erano questi i prescelti? Ragazzini che si preoccupavano più di un ragazzo che del destino di un intero pianeta? Dylan ebbe la nausea per quel comportamento, allora fece di no con la testa, prese il vassoio e lo svuotò, per poi andarsene senza dire nient'altro. Sydney e Lydia si scambiarono uno sguardo interdetto.

“Che maleducato.” mormorò Lydia, facendo scoccare la lingua. Sydney sospirò, storcendo il naso, e poi salutò Lilian, vedendo la bionda arrivare da loro con un paio di fogli e un'aria talmente divertita che, per poco, sperarono in uno scoop scandalistico sul conto di Dylan.

“Ho delle notizie da leccarsi i baffi.” disse Lilian, sogghignando e aprendo un fascicolo, per poi metterlo al centro del tavolo. Lydia e Sydney allungarono il collo e poi guardarono attentamente i due fascicoli fotocopiati che Lilian aveva porto loro.

“Non è possibile...” commentò Lydia, facendo a cambio con i fogli della rossa. Ebbene, i due scoprirono con una leggera sensazione di liberazione che Nick- per quanto ne sapevano -non era bisessuale, né ci stava provando con Lydia e Sydney contemporaneamente.

“GEMELLI?” sbottò Sydney.

“Esatto! Nikholas e Richard Velvet. Chiamati anche Nick e Rick, sono i gemelli più ambiti del campus: uno è gay, l'altro etero... quindi potete dividerveli equamente.” sogghignò Lilian.

“Me la pagheranno...” ringhiò Lydia, arrossendo.

“E tu come hai fatto a trovare certe informazioni?” domandò Sydney, sospettoso.

“Segreti della professione.” sospirò Lilian, facendo loro l'occhiolino.

 

“Amico, andiamocene.” disse Kyle, raggiungendo Skylar. Il bruno era intendo a guardare un quadro che presentava macchie di vernice nera, grigia e avorio, rapito da quello spettacolo di rabbia e tristezza che pervadeva il suo animo.

“Perché?” domandò, senza distogliere lo sguardo.

“Stefano... l'artista... ci stava provando.” spiegò Kyle. Il bruno strabuzzò gli occhi e volse lo sguardo verso Kyle, con un'espressione che il moro non riuscì subito ad inquadrare.

“Tu... ti odio!” sbottò, incrociando le braccia e incamminandosi verso un'altra opera.

“Ma...”
“Pasolli è uno dei miei artisti preferiti! È inavvicinabile, eppure sono solo riuscito a vederlo di sfuggita, e adesso arrivi tu che flirti con il pittore e lo chiami Stefano!?!?!” spiegò, quasi urlando. Kyle balbettò qualche scusa: non era mica stato lui ad iniziare la conversazione, né era stato lui ad avvicinare Stefano con qualche intenzione romantica, era tutto accaduto per il volere del pittore stesso.

“Non capisco cosa possa trovarci in te...” mormorò, invidioso, Skylar, per poi afferrare Kyle per la nuca ed avvicinare i loro volti, finendo per baciarlo con delicatezza sulle labbra. Kyle spalancò gli occhi mentre il suo cervello andava in tilt e non riusciva a mettere a fuoco quello che stava succedendo. Il bacio durò pochi secondi, poi Skylar si scostò e fece di no con il capo.

“Continuo a non capire, infatti...” mormorò, allontanandosi. Incredulo, Kyle vuotò l'intero flute di champagne in un sorso solo.

 

 

Tyler si guardò attorno, ma la camera era completamente vuota, malandata ed in un disordine caotico. Il rosso fece qualche passo, facendo attenzione a dove mettesse i piedi e tendendo le orecchie così da percepire qualsiasi rumore che presagisse la presenza di qualcuno; ma la camera si rivelò ben presto vuota, e, scoraggiato, sospirò. Un piccolo topolino sgattaiolò vicino ai suoi piedi, facendolo sussultare, e Tyler generò un fulmine che danneggiò parte del pavimento, tanta era la tensione che aveva in corpo. Il topolino tornò a saltellare poco dopo, sparendo in una fessura del muro.

Il rosso decise di arrendersi, sarebbe tornato in quella camera un'altra volta, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Una lettera appesa all'armadio, dove al nome del destinatario spiccava il proprio nome, scritto con un'elegante calligrafia piena di ghirigori. Il rosso prese la lettera, la scartò, e lesse attentamente.

 

Caro Tyler,

scusa se non ti ricevo in maniera degna del mio nome, ma ho avuto un sogno così terrificante... ero bellissima, ma senza capelli... neanche un pelo! Neanche un sopracciglio! Ma tante ciglia lunghe e nere che coprivano i miei occhi cerulei e la mia pupilla dilatata. Ero bellissima, però. Damien dice che sarò bellissima per il resto della mia vita, ed io ho riso, sentendo quella parola. So perché sei venuto a cercarmi, Tyler; io so tutto e tu, invece, cosa sai?
Sarò sincera; non ho voglia di incontrarti. Ho fame, devo andare a caccia di qualche trentenne: il loro sangue è perfettamente stagionato! Non è aspro come quello dei bambini, né inacidito come quello dei sessantenni. Ho bisogno di ricostruirmi una famiglia, dopo che tu e i tuoi amichetti m'avete ucciso tutti i miei amanti, e m'avete sottratto Kyle... come sta il mio bambino? ...Scherzo; ovviamente so come sta. Tuttavia, Tyler, ho deciso di aiutarvi. Vuoi sapere chi ha evocato Void? Che odiosa creatura, non è vero? Quei suoi occhi neri, quella sua andatura sgraziata, quella sua pelle secca e tesa! Mi fa passare la fame al sol pensiero! Ma tu non vuoi sapere chi lo sconfiggerà, vero?

...o forse sì?
Solo uno dei guardiani riuscirà a sconfiggerlo, ma non è giusto ch'io ti dica chi. Non va forzato il destino, non si gioca con le Parche e ogni cosa deve andare come io ho visto e come io vedo e come io vedrò ancora ed ancora. Eppure, Tyler, non so chi ha evocato Void. È potente. La sua magia mi offusca la vista, ma non è poi così forte... io sono la Signora della Notte, lui è solo un principiante che s'è trovato a giocare con gli elementi. Vuoi un nome, Tyler? E a cosa ti servirebbe? Non ci sono molte informazioni su di lui, ed io non voglio mica sostituirmi a quella smorfiosa dell'Oracolo. Però una cosa posso dirtela, Tyler. Avete già incontrato una delle sue creazioni. Uno scarabocchio così sgraziato creato da un uomo così avido da farmi storcere il naso! Che maleducato, che egoista! Allora, Tyler... non l'hai ancora capito? Non posso aiutarti più di così, altrimenti non mi divertirei e tu, tesoro, devi dimostrare all'Oracolo di essere un passo avanti ai due fratelli, n'è vero?
Un ultimo consiglio: per uccidere Void, ripiega nella magia.

Ora devo andare: lo stomaco borbotta e Damien è impaziente.

T'abbraccio e ti mordo.

Tua sempre,

Vanessa

 

  
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