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Autore: Mei91    11/07/2016    6 recensioni
Sasuke Uchiha e Sakura Haruno sono finalmente marito e moglie, ma la giovane sposa ha tenuto nascosto al marito un piccolo dettaglio.
Sakura infatti ha una disfunzione cardiaca e il fatto che ella è anche incinta non aiuta di certo la situazione.
Come reagirà Sasuke alla scoperta della malattia della moglie che che il parto potrebbe ucciderla?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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PARLARE,AFFRONTARE

 

Sakura se ne stava immobilizzata a letto, ad occhi spalancati alle quattro del mattino mentre il marito al suo fianco, ronfava, per modo di dire, perché anche nel sonno Sasuke era di un eleganza inaudita.

 Il sonno quella notte non era stato clemente con Sakura tenendola quindi vigile e furiosa con il marito, migliore amico e cognato, ma doveva ammettere che dopo che Itachi le aveva bloccato, a detta del marito, tutti i punti di chakra, il suo battito cardiaco si era rasserenato e che il suo corpo aveva tirato un mezzo sospiro di sollievo. Non si era nemmeno resa conto dello stato di tensione in cui, in quel periodo, persisteva il suo corpo.

Sakura odiò profondamente constatare quella situazione e quindi di conseguenza dover ammettere che, l’azione fatta contro il suo volere da suo cognato, le aveva giovato parecchio.

Sasuke si mosse lentamente sul letto girandosi verso di lei, sollevando il braccio, quello suo, non quello artificiale fatto con le cellule di Hashirama, e le circondò il ventre gonfio e poggiò il viso sulla sua spalla, sempre continuando a dormire.

Sakura voltò lentamente la testa verso Sasuke e sorrise istintivamente. Sasuke dormiva beatamente e per non percepire il suo stato di nervosismo, doveva essere parecchio stanco e preoccupato e il fatto che lo stesso fratello lo avesse aiutato bloccandole il chakra, lo aveva rilassato parecchio, facendolo riposare serenamente, per la prima volta, dopo aver scoperto la sua malattia.

Sakura si sentì tremendamente in colpa. Non si era resa conto di quanto Sasuke vivesse in allerta in quei giorni, di quanto l’ansia e la preoccupazione, anche se lei aveva cercato di non fargli notare i suoi malesseri, lo stessero divorando dall’interno. Sakura percepì Sasuke stringersi maggiormente a lei, quasi volesse inglobarla dentro di se per poterla proteggere.  La ninja medico era fortemente tentata di sollevare una mano per carezzare il viso del marito e rassicurarlo, ma per colpa di quel dannato di suo cognato e del suo Sharingan, non poteva muovere nemmeno un dito e sinceramente erano quattro ore che stava ferma nella stessa identica posizione e la schiena cominciava a dolerle.

La porta della stanza da letto si aprì lentamente rivelando la figura altra e maestosa di Itachi e la sua testa far capolino dentro prima di tutto il corpo.

“Liberami idiota!” esordì Sakura a denti stretti cercando di trattenere l’urlo di rabbia rivolto a Itachi per rispetto del proprio marito.

“Silenzio signorinella!” esordì Itachi incrociando le braccia al petto. Sakura sbuffò e mise un broncio degno di una bambina di cinque anni.

Itachi si sedette sulla sedia vicino al letto cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliare suo fratello, poi si voltò verso Sakura e la guardò nero di rabbia.

“Ora spiegami a cosa è dovuta questa tua incoscienza!” esclamò Itachi calmo, ma Sakura si trovò a deglutire. Non conosceva Itachi, né i suoi modi di fare, ma percepì che il cognato era furioso.

“Itachi mi fa male la schiena!” sbottò indignata Sakura cercando di sviare la domanda di Itachi, ma non aveva fatto i conti con la cocciutaggine Uchiha. Infatti Itachi scosse la testa in segno di negazione.

“Non ti libererò Sakura, non voglio rischiare la vita di mio fratello. Ho fatto di tutto nella mia esistenza per proteggerlo, non permetterò a te, donna incosciente, di farlo soffrire ancora. Ora spiegami per filo e per segno cos’hai al cuore?” esordì sempre calmo Itachi.

Sakura sbottò e voltò la testa di lato trovandosi a un millimetro di distanza dalle labbra di Sasuke, talmente vicina da percepirne il respiro. Sakura sussultò, il respiro di Sasuke non era proprio rilassato e la sua espressione era eloquente. Sasuke, anche se non voleva mostrarlo, aveva paura.

“E’ spaventato Sakura, ma non te lo dirà mai!” esordì Itachi.

Sakura sospirò e depositò un tenero bacio sulla fronte di Sasuke mentre gli occhi le si inumidivano.

“Perché la vita c’è l’ha con me? Perché?” sussurrò Sakura. Itachi allungò una mano e le toccò una spalla.

“Desidero solo poter vivere con Sasuke e mia figlia!”

“Non penso che questo sia solo il tuo desiderio, o io non sarei qui vivo e vegeto!” sussurrò Itachi.

“Che male c’è a voler stare con la propria famiglia! Che male c’è a portarti in vita avendo la possibilità di farlo!” esordì Sakura.

“Il punto non è questo Sakura, il punto è il tuo stato di salute. Dovresti preservarti e invece…”

“Volevo solo far felice mio marito!” singhiozzò Sakura. Itachi sospirò.

“Sakura al momento non sono io la fonte della felicità di Sasuke, certo mi vuole bene, so che è contento di avermi in vita, ma te ti ama. Adesso sei te la sua famiglia e tu lo stai costringendo a vivere nel terrore di perderti!” esordì Itachi.

Sakura voltò la testa verso Itachi e Itachi chiuse gli occhi ascoltando la sua protesta.

“Ma se non lo avessi fatto e io al parto non sarei sopravvissuta, Sasuke sarebbe rimasto solo e io questo non posso permetterlo.”

Itachi sgranò gli occhi.

“Tu…tu…non credi di riuscire a sopravvivere?” chiese Itachi e Sakura abbassò gli occhi con fare colpevole.

“Allora è questo che spaventa Sasuke. Tu Sakura Haruno, sua moglie, hai rinunciato a lottare!” esclamò allibito Itachi.

“Io…no…ma prevenire è…”

“Non dire cazzate!” esordi Itachi sorprendendo Sakura e facendo sussultare Sasuke. Infatti Sasuke si era svegliato e Itachi se ne era accorto, ma in uno strano modo Itachi aveva capito che il fratello voleva saper il perché Sakura avesse fatto una pazzia del genere e tramite lo Sharingan aveva fatto intendere a Itachi che aveva bisogno che costringesse Sakura a parlare e ci stava riuscendo, solo non si sarebbe mai immaginato da parte di Itachi un imprecazione del genere e ad alta voce.

“Di Sakura, e vedi di essere sincera, pensi sopravvivrai a parto?” chiese ancora Itachi

Sakura s’irrigidì, poi sospirò e scosse la testa in segno di negazione.

“No!” sussurrò la rosa.

Itachi annaspò e così Sasuke.

Sasuke non resistette più e si alzò sorprendendo Sakura.

“Sasuke!” esclamò la rosa

Sasuke mise i piedi giù dal letto, poi esordì.

“Hai passato la vita a venirmi dietro, a dirmi di amarmi, a venirmi dietro, a cercarmi nonostante fossi un traditore e abbia cercato più volte di ucciderti, a non smettere mai di amarmi, ad affrontare qualsiasi pericolo, qualsiasi avversità, per avermi, per farmi capire che tu per me ci saresti stata sempre. Alla fine sei riuscita a farmi innamorare di te, ma mai al mondo mi sarei aspettato in questa tua celata crudeltà. Perché farmi innamorare di te, essere mia moglie se alla prima difficoltà da marito e moglie non lotti per la nostra felicità? Perché farmi innamorare di te se poi vuoi lasciarmi. Pensi che darmi un figlio o mio fratello mi possa far felice tanto da giocarmi la tua vita? Perdonami Itachi, ma preferirei avere te, Sakura, al mio fianco che fratello e figlio. Certo sono contento che Itachi sia vivo, che aspetti un bambino, ma se il prezzo per avere ciò è mia moglie, preferisco rimanere solo. Mi hai deluso Sakura, da oggi, fino a quando non cambierai mentalità, scordati di me. Quando avrai trovato di nuovo il coraggio che ti ha contraddistinta da quando avevamo dodici anni a quando ci siamo sposati, non sei più mia moglie. Quando avrai capito cosa vuoi sul serio, allora torna da me, e affronteremo di nuovo questa conversazione, fino ad allora, stammi lontano. Sei così insopportabile, così noiosa e oggi aggiungo sei dannatamente crudele!” esclamò Sasuke prima di uscire dalla stanza sbattendo la porta.

Sakura era un fiume di lacrime, il suo pianto era disperato.

Itachi si alzò in piedi e sospirò.

“Non è vero che non ti vuole più come moglie, ma Sakura tu oggi lo hai ferito profondamente e ad essere sincero anche io sono profondamente deluso dal tuo comportamento. Il tuo chakra per ora è bloccato e non ho intenzione di sbloccartelo, ma per il momento è meglio che stai lontana da Sasuke se non vuoi costringerlo a lasciare Konoha di nuovo, quindi ti do un consiglio, quando verranno gli Ambu a prenderti, vai con loro senza storie, rifletti su ciò che vuoi e ciò che vuoi fare, solo dopo che hai capito e deciso torna da noi.” Esclamò Itachi alzandosi e uscendo anche lui dalla stanza ma non prima di aver liberato Sakura dalla morsa dello Sharingan, ma la rosa non si mosse, si piegò su se stessa e prese a piangere e versare tutte le lacrime che possedeva.

 

Un bagliore apparve davanti a Sakura, poi esso prese le sembianze di Kaguya.

“Ma allora sei proprio stupida!”

“Kaguya!” singhiozzò Sakura asciugandosi gli occhi.

“Ti ricordo solo una frase: se tu muori, Itachi muore! Che cosa concludi rinunciando a lottare?” esclamò Kaguya.

“Non voglio essere fonte di dolore per nessuno! Se Sasuke vedrà lo stato in cui sarò quando dovrò partorire, starà malissimo!” esclamò Sakura. “Mi sono informata!”

“E tu pensi che comportandoti così come stai facendo tuo marito non soffre? “Chiese Kaguya e Sakura annuì.

“Sei proprio scema!” esordì Kaguya e Sakura sussultò.

“Così facendo stai facendo patire l’inferno a tuo marito!”

“Ma no...”

“Lo farai sentire responsabile della tua morte Sakura e se bene conosco gli Uchiha quando loro amano, amano con l’anima, se tu muori non solo uccidi anche Itachi, non solo uccidi tua figlia, ma uccidi anche tuo marito. A te la scelta.” Esclamò Kaguya

“Ma allora cosa posso fare per evitare tutto questo?” esclamò Sakura.

“Vivere morire fa, e morir la vita da. Il pulito sporco è già, e lo sporco si pulirà. Tanto spesso troppo bene uguale al male è, ed il male tante volte il bene porta in se. “Esclamò Kaguya chiudendo gli occhi.

“Eh? Che significa?” balbettò Sakura prestando la massima attenzione a Kaguya

“Sakura, si stiano agendo credendo di fare il bene, ma troppo spesso vivere è esattamente come morire, e morire, che può essere inteso come rinascita, la vita può dare, ma in questo caso, ora come ora io vedo una donna che sta usando la morte come una scappatoia, come la via più facile da percorrere. A volte crediamo che le nostre intenzioni siano pure, pulite, ma a volte, senza rendercene conto sono più che sporche, esattamente come agivo io ai tempi della guerra. Troppe volte crediamo di fare il bene ma in realtà stiamo facendo il male, e tante altre volte crediamo di fare il male e invece facciamo bene. Tu pensi che sopravvivere alla gravidanza sia un male, perché Sasuke soffrirebbe vedendo lo stato in cui verterai, ma pensi che morire per qualcuno che ami sia davvero il bene? Sasuke se morirai di certo non ti ringrazierà, Itachi morirà con te e pensi davvero che Sasuke, se morirai, vedrà il bene di quello che hai fatto o pensi che ti considererà crudele ed egoista?” spiegò Kaguya.

Sakura sussultò e un singhiozzo la scosse violentemente

“Non voglio perdere Sasuke!”

“Dal tuo atteggiamento nei suoi confronti si direbbe proprio il contrario. È tuo marito, ma tu pare lo vuoi proteggere da qualsiasi cosa, quando in realtà lui vorrebbe solo esserti di un qualche appoggio, ma inconsciamente o consciamente tu lo allontani da te e questo fa soffrire te come fa soffrire lui.

“Nella vita Sasuke ha già sofferto tanto, voglio fare qualcosa per preservarlo!”

“Secondo te morendo lo preservi dal dolore? Pensi che, anche se Itachi restasse in vita, lui potrebbe mai colmare il vuoto che lascerai tu dentro tuo marito, Sakura?” esclamò ancora Kaguya.

Sakura chinò la testa e prese a singhiozzare.

“E a Naruto non pensi?” chiese ancora Kaguya e Sakura sollevò la testa di scatto per guardare negli occhi Kaguya

“Lui ti considera sua sorella, morendo, proveresti Naruto della sua prima famiglia. Una delle persone che lo ha accettato dall’inizio senza problemi sul fatto che lui portasse dentro di se un demone e non un demone qualunque, la volpe a nove code, Kurama.” Continuò Kaguya spietata

“O a Itachi! Ci pensi a lui! È tornato in vita e lo avete spaventato. Per la prima volta da anni lui può tornare a Konoha come l’eroe che è, ma lo stai costringendo a vedere la sua famiglia di nuovo a rischio. Come tu desideravi conoscere Itachi anche lui desidera conoscere te senza paura di affezionarsi a te per poi vederti morire!” esclamò ancora Kaguya lanciando frecciatine a Sakura

“O ai tuoi amici non ci pensi. Amici che dopo aver visto morire molti dei loro amici, parenti e conoscenti sono costretti a vedere morire te per la tua stupidità e il tuo erigerti a falsa eroina.” Accusò Kaguya

“Oppure a Tsunade non ci pensi? La tua maestra che ti considera a pari di una figlia, la costringeresti a veder morire sua figlia sotto i suoi occhi solo perché tu non hai voglia di lottare per restare in vita, per concederti la possibilità di essere felice?” Concluse spietata Kaguya.

“Pensa alle mie parole e…”

Sakura singhiozzò poi urlò.

“Io non sono né Naruto né Sasuke, non ho la forza di affrontare questa cosa! Non ho speranze in quel due per cento!” urlò Sakura.

“Se ragioni così è ovvio che non avrai speranza, ma tu sei una ninja leggendaria, la forza c’è l’hai, solo non la vuoi tirare fuori perché qualcosa ti blocca e quel qualcosa è la paura stessa che tu hai di vivere, di poter essere felice. Sakura se tu lotterai e avrai fiducia nelle persone che ti amano e ti circondano ce la potrai fare anche perché se lo desideri, io potrò darti il mio sostegno in quel giorno, ma per farlo tu devi voler vivere. Tu devi voler rischiare il tutto per tutto fidanti e lasciandoti curare. Se le persone ti dicono che il chakra al momento non lo devi usare, che non ti devi affatica, tu perché diamine fai il contrario di tutto quello che ti dicono?” esclamò Kaguya incrociando le braccia al petto.

“Perché mi stai aiutando?”

“Te l’ho detto l’altra volta, sto ripagando Sasuke e Naruto e voglio che almeno una volta nelle loro vite e reincarnazioni, i miei figli, Indra e Ashura possano essere finalmente felici! “Esclamò Kaguya. Sakura annuì mesta. Kaguya sorrise mite.

“Non è troppo tardi per riprenderti tuo marito, vai da lui e per una volta in vita tua Sakura, dannazione sii sincera con lui, aprigli il tuo cuore. Spogliati davanti tuo marito. Sai Sakura, Sasuke ha le spalle grandi, è perfettamente capace di accogliere anche le tue paure sulle sue spalle, per aiutarti a portare il peso di questa malattia, ma dannazione Sakura ti devi fidare di lui!” esclamò Kaguya mettendo una mano sulla testa di Sakura e carezzandole i capelli come fosse una bambina.

“Non voglio andare con gli Ambu. Non voglio lasciare Sasuke, voglio stare con lui. Ho paura, non voglio dovermi separare da Sasuke!”

“Diglielo bambina, vedrai che ti aiuterà e ti capirà. Tu non sei sola, ricordalo sempre!” esclamò Kaguya prima di sparire nel nulla.

Dopo che Kaguya se ne fu andata, Sakura si mise in ginocchio sul letto, poi balzò a terra in piedi, corse alla porta e la spalancò, poi come una furia scese in cucina facendo sussultare Itachi che era intendo a rigovernare la cucina.

“Sakura!” la chiamò Itachi, ma lei lo ignorò e si diresse in giardino dove era certa che ci fosse suo marito e così infatti fu, corse da lui, che sussultò non appena la vide cadere in ginocchio davanti a sé.

“Non lasciarmi Sasuke. Io non vivo senza di te! Ho solo così tanta paura. Ho paura! Paura, no sono terrorizzata! Aiutami Sasuke ti prego!” singhiozzò Sakura con gli occhi pieni di lacrime.

Sasuke la guardò a lungo, poi allungò una mano e prese Sakura tra le braccia.

“Non voglio lasciarti, non voglio rischiare di farti soffrire ancora, non voglio rinunciare alla nostra bambina, ma nemmeno a vivere, io voglio essere tua moglie, voglio poter vivere e invecchiare con te, ma quel due percento…che possibilità ho di sopravvivere con quel due per cento di possibilità. Perché la vita mi ha fatto questo, perché la vita ci ha fatto questo! È così ingiusto!” urlò piangendo Sakura.

Sasuke la strinse maggiormente a sé facendola sfogare, poi sussurrò.

“Ce la puoi fare Sakura!”

“Cosa te lo fa credere!” balbettò la rosa. Sasuke sorrise.

“Perché se sei riuscita a cambiare me con la tua forza, con la tua anima e con il tuo cuore, quel due per cento è sufficiente a cambiare il mondo così come le tue sorti. Poi se lotti non sei sola! Tu hai me!” esclamò serio Sasuke coccolando Sakura.

Sakura scoppiò a piangere a dirotto aggrappandosi con ogni parte del suo corpo a Sasuke.

“Ti amo…Ti amo Sasuke!”

“Lo so noiosa. Scusami per quello che ti ho detto prima!”

“No, avevi ragione, devo riuscire a far uscire da me la vera Sakura. Io non sono così fifona!” esclamò la rosa risoluta.

“Lo so!” sorrise Sasuke stringendola. Sakura si accucciò a lui mentre alla porta d’ingresso Itachi li osservava con un sorrisone.

“Brava bimba, la forza è dentro di te, devi solo tirarla fuori!” esclamò Itachi avvicinandosi a loro. Sakura annuì stringendosi a Sasuke.

“Mi sblocchi il chakra?” chiese Sakura.

Sasuke ringhiò e Itachi ghignò.

“No!” esclamò l’Uchiha maggiore facendo dietro front.

“Itachi! Uffa.” Sbottò la rosa rassegnata.

“Sasuke!” chiamò Sakura il marito che le presto attenzione.

“Chiami Naruto e gli dici che non fa venire gli Ambu per portarmi da Tsunade!” esclamò la rosa deglutendo al pensiero di dover fare i conti con la propria maestra.

“Sakura!” la richiamò Sasuke e Sakura sussultò e si voltò verso di lui.

“Scusa!” sussurrò la rosa abbassando il viso imbarazzata. Sasuke sospirò e la strinse a sé.

“E’ per il tuo bene Sakura!” esclamò Sasuke.

“Uffa, lo so!” sbottò la rosa rabbrividendo.

“Tsunade mi farà a pezzi!” borbottò la rosa e Sasuke ghignò. Sapeva quanto Sakura rispettasse la propria maestra e l’idea di averla delusa a quel modo non prendendosi cura di se la terrorizzava più di una guerra.

 

 

To be continue

 

Eccomi qua ragazzi con un nuovo aggiornamento di un battito d’amore. Allora che ve ne pare di questo capitolo? Grazie infinite a tutti a chi commenta e recensisce a chi ha messo questa storia tra preferite ricordate e seguite, grazie di cuore. Un Kiss e alla prossima Mei

 

 

 

 

 

Cit. Inuyasha: “Vivere morire fa, e morir la vita da. Il pulito sporco è già, e lo sporco si pulirà. Tanto spesso troppo bene uguale al male è, ed il male tante volte il bene porta in se

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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