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Autore: Genio95    20/04/2009    2 recensioni
Questa storia comincia all'inizio della storia di Naruto, nei primi capitoli sembrerà uguale al manga, ma andando avanti nella lettura vi accorgerete che questa non è una storia come le altre. Perchè Naruto non passerà da solo la sua infanzia, ma Minato e Kushina moriranno lo stesso...
Genere: Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Yondaime
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

Naruto stava camminando per le strade di Konoha prendendo a calci un sassolino. Era scappato di casa. Non sapeva cosa fare o dove andare. Ad un tratto sentì dei passi dietro di se. Non fece in tempo a girarsi che due mani possenti lo afferrarono, tappandogli la bocca con un fazzoletto umido. Poi più niente.

Tre ore più tardi Naruto si svegliò in una stanza spoglia, seduto sul letto, unico arredo, con un mal di testa impressionate. Si alzò e nel suo campo visivo entrò il viso di Yondaime.

- Ti sei svegliato?  Bene allora chiariamo questa faccenda!- allo sguardo interrogativo di Naruto, Yondaime continuò – e bene che ti spieghi come stanno le cose dall’inizio. Circa cinque anni fa, come sai, il demone della Volpe a Nove Code attaccò il villaggio della foglia. Fu una lunga battaglia in cui persero la vita moltissimi ninja. Durante un attacco del demone fu distrutta una palazzina, dove, come sai, tua madre morì mentre venivi al mondo-

Naruto non capiva perché Yondaime gli stesse raccontando quelle cose, non capiva perché si riferiva a sua moglie con un tono dispregiativo definendola “sua madre” e non capiva cosa ci facesse in quella stanza. Naruto, della notte della sua nascita, sapeva solamente che durante un attacco della Volpe sua madre morì mentre lui veniva al mondo. Non sospettava minimamente che quello che aveva di fronte non era suo padre ma il suo gemello cattivo che aveva accettato di essere il suo tutore solo per arricchirsi e che adesso, non sopportando più la situazione e l’impertinenza del bambino aveva deciso di raccontargli tutto.

- Quello che non sai è che tua madre era la moglie del quarto Hokage e che lui, per vendicare la morte dell’amata moglie, decise di sigillare il demone della Volpe ne tuo corpo!-

- Cosa?-

- Hai sentito bene, quella specie di tatuaggio che hai sulla pancia è il simbolo del Sigillo del Diavolo che tuo padre, il quarto Hokage Minato Namizake, ti ha impresso prima di morire.-

- Questo significa che…-

- Questo significa che io non sono tuo padre, grazie al cielo, sono tuo zio, il fratello gemello di tuo padre, trasferitosi nel paese del vortice, dove viveva tua madre prima di incontrare mio fratello, dopo il loro matrimonio. Il terzo Hokage mi ha supplicato di non dirti niente per paura che lo shock avrebbe rotto il sigillo e riportato Kyubi tra noi.-

Naruto fissava con gli occhi sbarrati Yondaime, lui era figlio del quarto Hokage, ancora stentava a crederci. Suo padre e sua madre erano morti e lui era stato affidato alla crudeltà dell’uomo che aveva di fronte. Ora si spiegava perché tutti al villaggio lo guardavano storto e borbottavano sottovoce ogni volta che lui passavo, ecco perché nessuno voleva mai giocare con lui, perché nessuno gli si avvicinava mai, ecco perché tutti avevano paura. Man mano la consapevolezza gli piombò sulle spalle, che non riuscirono a reggere un tale peso.

- Mi dispiace, ma ora non posso lasciarti continuare a vivere la tua spensierata vita! Ora ti devo uccidere! Ma nessuno lo saprà mai, perché io me ne andrò stanotte stessa e a nessuno importerà se il bambino della Volpe non si trova più, oppure, per la felicità di tutto il villaggio, è morto! MUHAHAHAHHAHAHAHA!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Una sottile aura rossa stava cominciando ad avvolgere l’esile corpicino di Naruto. Yondaime, una volta notata l’aura, decise che era meglio non correre rischi e non permettere a Kyubi di rompere il sigillo. Prese i sottili polsi del bambino e li legò a delle catene appese al muro, che Naruto prima non aveva notato.

- Qui sotto ti portai sfuriare quanto vuoi, mai nessuno ti sentirà, siamo sotto il monte degli Hokage!-

Yondaime, una volta legato il bambino, piazzò una carta bomba.

- Adesso non ti puoi muovere! Se anche riuscissi a slegarti, sei circondato da carta bombe che esploderebbero e tu salteresti in aria! MUHAHAHAHHA!-

L’aura intorno a Naruto aumentò fino a diventare una seconda pelle rossa e incandescente, le pupille si assottigliarono, gli occhi da azzurro cielo divennero rosso sangue e le unghie e i baffi divennero più evidenti. Le braccia e le gambe si ingrossarono e i capelli si alzarono ritti sulla sua testa. Yondaime fissava sconcertato la trasformazione di Naruto e, saggiamente, decise di squagliarsela e di lasciare il piccolo al proprio destino.

Nel momento in cui Yondaime aprì la porta, Naruto ruppe le catene e Kyubi si impossessò del bambino.

 

 

 

 

 

 

Naruto era furioso con Yondaime per averlo maltrattato per cinque anni senza dirgli niente, era furioso con suo padre perché aveva segnato per sempre la sua vita, era furioso con tutto il villaggio per avercela con lui e per averlo smesso di distinguere dal demone. Ma ora non c’era più Naruto, c’era solo Kyubi.

Con un boato e un’esplosione dell’aura rossa Kyubi fece saltare tutte le carta bomba e lentamente uscì da quella tetra stanza e, finalmente, dopo cinque anni di prigionia, tornò libera. Guardò il sole, quanto tempo era che non sentiva il suo calore sulla pelle, quanto tempo era che non vedeva più il cielo. E ora sotto quel bellissimo cielo indaco, mentre cominciava a tramontare il sole, si sarebbe compiuta la sua vendetta. L’avrebbe fatta pagare a tutti quelli che l’avevano imprigionata e costretta ad una misera vita come parassita in un moccioso frignone. Si, quel giorno sarebbe stato il suo giorno. Il giorno di cui tutti si sarebbero ricordati. Il giorno della sua vedetta. E lentamente, barcollando, si avviò verso il villaggio.

 

Il terzo Hokage, nel suo studio, sobbalzò all’improvviso. Aveva sentito una forza enorme, mostruosa che non sentiva da tanto tempo, che non avrebbe mai voluto sentire, che sperava non appartenesse a chi credeva. Pregava con tutto se stesso che Kyubi non avesse rotto il sigillo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scusate per il ritardo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, perché è da qui che la storia comincia a prendere forma e a delineare la trama completa. Mi fa piacere che fino qui vi sia piaciuta e spero vi piacerà ancora in seguito. Sasuke e gli altri compariranno a poco a poco nella storia e aiuteranno il protagonista in molte occasioni.

 

Come andrà a finire? Chi avrà il sopravvento, Naruto o Kyubi? Chi si nasconde dietro Yondaime? E chi è in realtà lo stesso protagonista, Naruto o Kyubi?

Tutte le risposte nella prossima puntata non mancate mi raccomando!

 

A presto!

Genio95

 

 

 

 

  
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