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Autore: Tera_Saki    14/07/2016    2 recensioni
Si diresse nella sua stanza, il farmaco era al sicuro, il grande detective Shinichi Kudo non si sarebbe mai immaginato che la sua salvezza dipendesse da qualche piccola innocua caramella. Non lo avrebbe nemmeno sfiorato l'idea, casomai avrebbe classificato i dolci per solamente quello che erano, banalissimi ed insignificanti dolci.
Certamente non l'antidoto che lo avrebbe fatto tornare un adulto.
-Sono solo caramelle!- disse Ayumi
-Allora ci stai?- chiese spazientito Genta.
Il diretto interessato guardò prima Genta poi la caramella, poi Ayumi poi di nuovo la caramella -Ma sì, in fondo...- riflettè -...che male vuoi che faccia?-
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Detective Boys, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAP. 2

-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!-

-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!-

-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!-

 

Ai si preoccupò non poco qiando sentì le grida disumane dei tre Giovani Detective. Ma cosa accidenti stava succedendo? Non erano forse scesi per giocare con qualche nuova invenzione del Dottor Agasa? Forse si erano fatti male... o forse...

Si precipitò fuori dalla stanza ma bastarono appena tre passi e si ritrovò carponi per terra. Stupido capogiro.

--_--_--_--_--

Ayumi guardava basita il riflesso che lo specchio le stava mostrando, c'era qualcosa di sbagliato perchè la persona riflessa non poteva essere lei. Le somigliava molto però.

Dopo le fitte lancinanti si era chiusa in bagno e dopo l'ultima dolorosissima fitta era tutto passato, si era alzata con la strana sensazione che ci fosse qualcosa fuori posto, poi lo aveva visto. Ma certo! Il lavandino si era spostato, o meglio si era abbassato, era convinta che fosse molto più alto. Prima ci arrivava a malapena, adesso invece... ehi, aspetta. Non solo il lavandino era diventato più piccolo, ma anche il resto della stanza, le finestre, gli asciugamani, il mobiletto, la porta.

Alzò una mano per raggiungere la porta ma... la sua mano si era ingrandita! No, impossibile.

Si alzò in piedi e la stanza le apparve ancora più piccola, strano, prima invece era tutto così grande. Anche lei era diversa, era molto più alta di quanto dovrebbe.

A fatica si avvicinò allo specchio e vi studiò il riflesso, si girò un attimo per guardare indietro e si voltò nuovamente verso lo specchio. Mo, non poteva essere lei. Eppure non c'era nessun altro nella stanza. Forse era un fantasma! Fu assalita da un'ondata di panico e scattò indietro, con la coda dell'occhio vide il riflesso fare altrettanto. Impallidì.

Aspetta un attimo... si avvicinò con cautela allo specchio e vi appoggiò una mano sopra, guardò anche lei e... oh dio! Il riflesso! Il riflesso la stava imitando con un espressione di sconcerto sul volto.

Ma... Ma questo... questo voleva dire che... che..

Sullo specchio la mano si ritrasse e la piccola guardò il proprio riflesso con orrore.

... che la figura nello specchio era lei.

-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!-

--_--_--_--_--

-Ciao Ran! Ci vediamo dopo, vado dal Dottor Agasa!-

-Aspetta Conan...!-

Conan si precipitò giù dalle scale dell'agenzia e una volta arrivato in strada cominciò a correre cercando di fare il più in fretta possibile.

Ancora non riusciva a crederci, tre giorni! Sarebbe stato fantastico avere tre giorni a disposizione come Shinichi Kudo certo, Ai aveva detto che tre era il limite massimo e prerbabilmente non sarebbero durate così tanto ma lui era ottimista.

-Ehi, attento a dove vai!-

-Mi scusi!- gridò il bambino senza fermarsi.

-Tks! I giovani d'oggi...-

Mamma mia che permaloso! Si voltò per guardare un'ultima volta il signore ma restò pietrificato. Cappello nero in tinta con il cappotto, sigaretta in bocca e sguardo perforante, al suo fiaco un'Audi nera e ben tenuta faceva sfoggio di sè. L'uomo fece un cenno al conducente, salì in auto e...

-EHI! RAGAZZINO SPOSTATI!!!-

Si sentì tirare indietro da qualcuno e nello stesso istante una folata d'aria lo investì mentre un camion di trasporto merci gli passsava davanti strombettando.

Quando il camion fu passato la macchina nera era sparita.

-Tutto bene piccolo?- gli domandò l'uomo che lo aveva salvato.

-Certamente, grazie mille signore!- disse con la voce da bambino innocente più credibile che gli riuscì.

Lo sconosciuto lo osservò ancora per qualche istante poi annuì. -Molto bene. Ma la prossima volta però fai più attenzione, intesi?-

-Ma certo!- esclamò con eccessivo entusiasmo annuendo -Grazie ancora!-

L'uomo lo salutò poi se ne andò, intanto Conan ripensò all'uomo vestito di nero. Se l'Organizzazione si trovava lì a Tokio forse non era una buona idea ritornare ad essere il detective liceale. Forse però non erano neanche loro e lui si lasciava suggestionare per ogni minima auto nera che vedeva. Sospirò affranto, era troppo paranoico, non doveva farsi tutti questi complessi. Avrebbe preso quell'antidoto, sarebbe finalmente tornato ad essere Shinichi Kudo e avrebbe raccontato anche tutto a Ran.

La casa del Dottore si vedeva in lontananza, le pillole erano già praticamente nelle sue mani.

--_--_--_--_--

Genta non osava muoversi, di fronte a lui, dove qualche secondo prima stava Mithsuiko c'era un alieno. Sì, era per forza un alieno perchè solo gli alieni appaiono dal nulla per spaventare la gente.

Iniziò a indietreggiare lentamente ma sentì che c'era qualcosa che non andava. Sbattè il ginocchio contro la testiera del letto chidendosi distrattamente perchè accidento fosse così basso. Non ebbe il tempo di trovare una risposta perchè si immobilizzò dalla paura. Al rumore del letto che strisciava contro il pavimento l'essere di fronte a lui alzò lo sguardo e rimase anch'esso pietrificato. Ecco, doveva immaginarlo, l'alieno adesso si sarebbe trasformato in un mostruoso essere verde e viscido e gli avrebbe mangiato il cervello. Il solo pensiero lo fece rabbrividire e tremare come una foglia.

 

Mithsuiko era frastornato, ricordava di aver sentito unn lancinante dolore al petto, si era addirittura accasciato a terra per il dolore. Poi era tutto confuso e strano, il suo corpo aveva bruciato come non mai e alla fine il dolore era cessato. Avvertiva qualcosa di strano però, il comodino sul quale era appoggiato se lo ricordava decisamente più alto. Ma che strano, dove erano finiti poi i suoi vestiti?

Un rumore improvviso lo fece voltare, quello che vide lo paralizzò completamente dalla paura. Di fronte a lui si ergeva un omone grande e grosso con un'espressione cattiva e antipatica sul volto. Chi era? Un ladro? Un assassino? Un rapitore?

Una grandissima paura lo assalì, era venuto lì per ammazzarlo!

Il corpo dell'omone fu scosso da tremori come se stesse ridendo. Ma certo, se la rideva perchè sapeva di non avere problemi contro un bambino, ma dove accidenti era finito Genta? Era convinto che si trovasse di fronte a lui. Peccato che di fronte a lui si trovasse l'omone minaccioso, povero Genta! Era già stato catturato e adesso toccava a lui!

Chissà però, magari poteva ancora scappare, lanciò un'occhiata alla porta e fece per scattare.

 

Genta era terrorizzato. E adesso? Come poteva scappare? Di sicuro l'alieno aveva già mangiato il cervello di Mithsuiko, poverino! Adesso però doveva scappare, la porta... buttò un'occhiata all'uscita e vide l'alieno fare altrettanto. Ma perchè? Perchè a lui? Perchè l'alieno doveva accorgersi proprio adesso della sua intenzione di fuggire? Tanto valeva tentate no?

Si buttò contro la porta proprio mentre l'alieno lo faceva. Si scontrtarono e si ritrovarono l'uno di fronte all'altro. Si osservarono qualche istante entrambi troppo spaventati per osare muoversi. Si guardarono. Inorridirono. Indietreggiarono di colpo. Urlarono.

 

L'assassino!

 

L'alieno!

 

-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!-

-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!-

--_--_--_--_--

Le sedie sul tavolo erano spostate, il televisore acceso ma la cucina era deserta, così come la sala e il cortile, Ai aveva cercato d'appertutto ma nonostante le urla dei tre bambini non era ancora riuscita a trovarli, eppure era sicura che si trovassero ancora in casa.

Sentì distintamente dei rumori provenire dal bagno ma non andò a controllare chi fosse, la sua attenzione era stata catturata da qualcosa che si trovava sopra uno scaffale della cucina, o meglio da qualcosa che non si trovava su quel ripiano.

Controllò meglio ma non trovò nulla, perlustrò tutta la cucina e la sala ma niente.

Guardò nuovamente le sedie spostate e la televisione accesa, ripensò all'urlo straziante di qualche minuto fa e ai rumori in bagno. Impallidì sperando con tutta se stessa di sbagliarsi.

-Ehi Ai! Allora, dove sono le pillole?-

Conan spuntò sorridente dietro alle sue spalle, notando la sua faccia sconvolta però si fece subito serio. -Cosa è successo?-

 

-COSA??!-

-Abbassa la voce!-

-Stai scherzando spero!-

-E ti pare che scherzerei su argomenti del genere?-

-Veramente..-

-Non è uno scherzo razza di idiota!-

Pausa.

Sospiro.

-Va bene, spero solo che non se le siano mangiate a questo punto anche se... con Genta...-

-Le avranno sicuramente mangiate, quello che non so sono gli effetti che possano avere sui loro corpi, a giudicare dalle urla forse la quantità di veleno contenuta nell'antidoto gli è stata fatale, se non lo è stata direi che gli rimane ben poco tempo prima che i loro corpi vengano polverizzati o...-

-AI! Ma ti sembrano cose da dire?!-

-Stavo solo valutando le possibili ipotesi...-

-Sadica-

-Realista direi-

-Comunque sia, dovevi per forza fare l'antidoto sotto forma di caramelle?-

-Scusami tanto, sai, ma per lo meno se qualcuno le avesse trovate sarebbero state pressochè insospettabili-

-Ma proprio caramelle?-

-Certamente non avevo previsto l'eventualità che i bambini le mangiassero...-

Un altro sospiro.

-Forza, dai, andiamo a cercarli-

-Ho sentito dei rumori in bagno-

-Perfetto! Spero solo che stiano bene...-

-Non credo-

-Forse non hanno niente, però...-

-Improbabile-

-Magari il veleno non gli ha fatto troppo male...-

-Impossibile-

-Ci sarà pure qualche speranza, no?-

-Ne dubito-

-Allegria portami via-

-Cos'hai detto scusa?-

-Niente, niente-

-Bene, muoviamoci-

--_--_--_--_--

I vestiti che aveva trovato le stavano abbastanza bene, erano abbigliamenti da donna e non aveva idea di cosa ci facessero nel bagno del Dottor Agasa ma sinceramente adesso non le importava. Almeno aveva trovato qualcosa da mettersi, i suoi vestiti non li aveva più trovati.

Aveva indosso una semplice camicetta bianca e un paio di jeans. Ormai erano circa venti minuti che era rinchiusa in quel bagno, si chiese se per caso a Genta e Mithsuiko fosse successa la stessa cosa che era capitata a lei.

Non che sapesse definire cosa le era successo. Tutto quel che sapeva era che il suo corpo era cambiato, o lei era entrata nel corpo di qualcun altro. Voleva chiedere aiuto alla mamma ma non poteva uscire. E poi neanche l'avrebbe riconosciuta.

Sperò che almeno Conan avrebbe saputo cosa fare. Sempre se le avesse creduto.

Ma certo, Conan aveva sempre la soluzione giusta.

Si fidava di lui, l'avrebbe salvata.

--_--_--_--_--

Genta aveva frettolosamente indossato alcuni vestiti che dovevano essere del Dottor Agasa. Erano molto piccoli rispetto a come se li ricordava ma almeno gli andavano. In effetti tutta la stanza era più piccola, questo non era tanto normale.

Era tutta colpa dell'alieno! Aveva fatto un incantesimo con i suoi superpoteri e adesso tutto si era rimpicciolito. Fortuna che adesso se n'era andato. Anche se 'andato' non era esattamente quello che era successo.

Sperò che qualcuno avesse sentito le urla o avesse visto l'alieno entrare in casa.

Qualcuno doveva pur esserci, no? Sperò soltanto che si sbrigassero a salvarlo da lì, ormai non ce la faceva più.

 

Mithsuiko era terrorizzato. L'assassino era ancora nella stanza e non accennava ad andarsene. Preso dal panico si era rifugiato nel primo posto a disposizione e così si era barricato nell'armadio. Lì aveva trovato qualcosa da mettersi visto che, come aveva constatato, era totalmente nudo. Sembravano essere i vestiti del Dottor Agasa e gli stavano un po' larghi, ma era impossibile. Lui era ancora un bambino. Anche se adesso tutto gli sembrava più ristretto era solo un'illusione, si disse. Doveva essere l'adrenalina e la paura che gli giocavano brutti scherzi, sì. Non c'era altra spiegazione.

Adesso doveva solo stare buono e aspettare che qualcuno lo venisse a salvare, Ai era in casa, forse aveva già avvertito la polizia.

O al massimo sarebbe venuto Conan a salvarlo.

Qualcuno sarebbe arrivato di sicuro.

 

La sola idea di dover passare altro tempo con l'alieno lo terrorizzava.

 

La sola idea di dover passare altro tempo con l'assassino lo terrorizzava.

 

Vi prego...

 

Vi prego...

 

...sbrigatevi a

 

salvarmi!

 

Angolo autrice

E questo è il nuovo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate, se trovate degli errori o qualsiasi altra cosa. A presto.

 

  
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