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Autore: Trish96    15/07/2016    1 recensioni
Questa Fanfiction vede come protagonista il giovane Killua 6 anni dopo l'elezione del nuovo presidente degli Hunter.
Il ragazzo è in viaggio con sua sorella.
Nuovi personaggi e nuove emozioni aspettano al nostro Killua. Che segreto si cela dietro all'artista di strada?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alluka Zaoldyeck, Altri, Killua Zaoldyeck
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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Come da programma, si distanziavano nella fila da 20 persone.
La villa era enorme, a tre piani. Il piano terra comprendeva la sala ristorante e 3 stanze da ballo molto ampie. Nel primo piano c’erano i bagni, nel secondo camere da motel per chi fosse stato interessato a passare tutta la notte lì e il terzo era inaccessibile agli invitati. Era ancora in ristrutturazione.
La fila sembrava non avere mai termine, finchè non arrivò finalmente il turno di Misao.
il buttafuori la fermò mettendosi davanti a lei, con fare prepotente. Era un omone vestito di nero. Con la poca luce che c’era si distingueva poco il viso, ma si notavano chiaramente i capelli scuri sbarazzini.
Misao:- Sono in lista.-
-Nome?-
Misao:- Sono nella lista Cornelius.-
-Mmm… aspetta che controllo-
Non le piaceva lo guardo che le posava addosso. La squadrava da capo a piedi con fare allusivo.
Misao:- Allora?- Cominciava a spazientirsi.
-Vai-
Misao:- Bene.-  “ schifoso”
 “è enorme questo locale… come previsto d'altronde”
Appena si metteva piede lì dentro c’era un corridoio che legava le varie stanze. Poi c’erano delle scale a chiocciola che portavano ai piani superiori.
Si cominciò a sentire un mix di canzoni tutte assieme, ma avvicinandosi nelle varie sale si distinguevano perfettamente le diverse tipologie di musica: latino, commerciale e canzoni lente, tipiche del posto.
Misao si diresse subito dove c’era il buffet, con l’occhio sempre vigile e attento, per individuare il motivo per il quale era venuta fin li.
Sotto quella corta gonna indossava una giarrettiera a fascia nera di pizzo, dove nascondeva uno dei suoi migliori amici affilati.
“ forse un pugnale da solo non basta, per questa missione erano meglio due katane”
La tavola della sala ristorante era ricolma di ogni tipo di cibo, qualsiasi cosa che la gola potesse desiderare.
Si limitò a prendere un po’ di pollo e un peperoncino. Adorava il piccante, era in grado di mangiarsi peperoncini interi in gran quantità. La sensazione della gola che andava a fuoco la rilassava.
Poi si mise a sedere ad uno dei tavoli apparecchiati davanti al buffet.
Un tavolo piccolo di plastica bianca, da 4 persone. La sedia scricchiolava un po’, anch’essa dello stesso materiale. Per essere un locale molto lussuoso alcune cose erano molto da rivedere.
C’erano molte persone intorno al buffet e sui tavoli. L’occhio scorse una dopo l’altra, ma del mago non c’era traccia, perlomeno, in quella stanza.
“Quindi… ricapitolando. Ogni 10 minuti in sala ristorazione, se si trova il bersaglio si lascia cadere una qualsiasi cosa… questo è il segnale. Dopodiché si va nella stanza 9 del piano superiore, senza farsi notare, per preparare il piano B di attacco.”
Mentre era immersa nei suoi pensieri entrò Killua. Si avvicinò al buffet e scelse solamente un po’ di verdura,per poi andare nella sua postazione: 3 tavoli più distanti da lei.
L’assassino era solito camminare con le mani sempre dentro le tasche, forse per abitudine. Questo Misao l’aveva ben notato, non perché fosse qualcosa di rilevante importanza, ma ultimamente le capitava di osservarlo in modo più accurato di prima e di far caso a tante piccole accortezze.
Per esempio aveva scoperto che a dispetto del suo fare prepotente e scontroso, dentro aveva un animo gentile e timido e questo le piaceva molto. Certo… se non lo si faceva arrabbiare, altrimenti la sua vecchia personalità violenta e assassina usciva fuori in men che non si dica.
Però come si dice, non è tutto oro quello che luccica. Sapeva essere anche un gran bugiardo capriccioso, ma questo ancora lo doveva sperimentare.
Dalle loro postazioni ogni tanto si mandavano delle occhiate fuggitive, a far capire che per ora tutto andava bene.
“Come avrò l’occasione, voglio assolutamente chiedergli come ha fatto ad entrare… sono troppo curiosa”
Poi fu il momento, si alzarono prima uno, poi l’altro per andare a controllare le varie stanze.
Misao iniziò dalla sala di latino.
Quando era piccola suo padre la portava spesso a ballare questo tipo di musica e aveva imparato molte cose. A lei però non piaceva affatto, lo faceva solo per lui. La musica latina la nauseava, preferiva i balli lenti e romantici. Osservava la pista ricolma di gente che volteggiavano,si strusciavano… la maggior parte anche ubriaca e per un attimo si chiese come era possibile che proprio in quel posto, questa sera, il mago fosse interessato a quel tipo di festa.
“Un Hunter di alta professionalità che frequenta questi posti?”
“Non sono nemmeno le 9… e già le persone stanno ballando come se non ci fosse un domani, io proprio non le capisco”
“Se ballano così adesso non riusciranno a tenere il ritmo fino a tardi”
Ad un certo punto si sentì toccare un fianco e si girò di scatto tenendo la mano sulla gamba destra, dove sapeva tenerci la sua arma.
Falso allarme, era semplicemente un ragazzotto di media statura. Molto carino, questo c’era da dirlo. Capelli color platino sbarazzini con la frangia, occhi nocciola e fisico asciutto. Portava un completo nero aderente.
Esso si avvicinò a suo orecchio.
-Ciao Bellissima, vuoi ballare?-
Misao:- No grazie.-
  • Perché? Non sai ballare?Sono un bravo insegnante-
Misao:- Non so ballare e non mi interessa impararlo.-
  • Okay, ho capito…-
Il ragazzo stava per andarsene quando lei lo fermò, prendendolo per un braccio.
Misao:- Anzi aspetta, balliamo, però per poco eh.-
-Come mai questo ripensamento?-
Misao:- Si ci ho ripensato!-
Il buttafuori dell’entrata di prima, ora stava sulla soglia della porta della sala e la fissava quando lei distoglieva lo sguardo.
Misao non voleva destare sospetti e si sentiva osservata… aveva una strana sensazione di minaccia, così le venne la brillante idea di ballare con qualcuno.
“Se capisce che non sono sola magari mi lascia in pace”
Ma esso non accennava ad andarsene.
“Adesso vado li e gli stacco la testa” Cominciava ad innervosirsi.
-Quanti  anni hai?-
Misao:-Tanti.-
-Cioè?-
Misao:-20... ne ho 20-
-Ok.. io ne ho 27, sent….ti….co….m…-
Misao:- Cosa? -
Si rigirò poi verso la porta per vedere se l’uomo se n’era andato e vide Killua al suo posto.
Che entrò per controllare…
Misao si sentì subito in colpa.
“Adesso penserà che sto solo giocando e non sto pensando seriamente alla missione come dovrei, che lo sto prendendo in giro. Non è vero Killua… avevo una motivazione”
Sentì l’impulso irrefrenabile di corrergli incontro e giustificarsi. Notò nel suo atteggiamento una nota di nervosismo e questo la fece stare ancora più male. Ma rimase lì, a rimuginarci sopra, senza fare mosse azzardate.
“Non posso… non posso”.
Il ragazzo accanto a lei continuava a farfugliare qualcosa, ma Misao lo liquidò in fretta andandosene.
Controllò poi le altre due stanze da ballo… e niente del mago non c’era traccia.
Tornò alla sala ristorazione dopo i 10 minuti, come da programma. Neanche Killua l’aveva individuato evidentemente. Sembrava tornato il ragazzo con l’espressione più impassibile di sempre, ma a Misao questa cosa non convinceva.
Decise di salire le scale a chiocciola ed andare al bagno.
Fece scorrere l’acqua sui polsi per rinfrescarsi un po’ quando sentì un urlo.
Uscì in fretta dal bagno e ne sentì un altro. Proveniva dai piani superiori.
In quel momento la stanza dei bagni era vuota, nessuno poteva averlo sentito apparte lei, ma era convinta che non si stava sbagliando.
Salì ancora le scale e si ritrovò nel piano dedicato alle stanze di motel.
Si avvicinò per origliare, porta dopo porta, ma niente… erano completamente vuote.
Così le venne un dubbio… e se l’urlo provenisse dalla stanza in ristrutturazione? Anche se inaccessibile agli ospiti non è detto che sia vuota.
“Non so se avvisare Killua, ma potrebbe essere un falso allarme e ci farebbe perdere solo tempo, meglio se controllo io la situazione”
Tolse senza far rumore la sbarra che impediva il passaggio sulla scalinata per salire, e quatta quatta proseguì.
Il piano che ne susseguì era uguale a quello antecedente, cambiava il fatto che in alcune stanze le porte ancora non esistevano e dentro erano completamente distrutte.
Al centro però, precisamente nella stanza numero 4 si sentiva il pianto smorzato di una ragazza.
“Avevo sentito giusto allora, ma cosa starà facendo quassù”
Poi un altro pensiero le trapanò la mente.
 “Se questa serata fallisce, cosa dirò al Capo?”  Si girò a destra, e sulla parete c’era uno specchio lungo, rettangolare… tutto sporco di polvere  bianca.
Si mise a fissare la sua immagine riflessa e la tristezza cominciò a fare breccia in lei…e la paura del fallimento che poteva portare ad una nuova punizione la faceva rabbrividire, ma cercò di allontanare il pensiero con tutte le sue forze.
Cercò di aprire la porta ma era chiusa a chiave dall’interno, così urlò:- Ehi?? Tutto bene li dentro?? Apri voglio aiutarti!-
Gesto stupido e avventato da parte sua… la porta si aprì e una forte presa al braccio la trascinò dentro chiudendosi dietro di sé la porta.
Davanti a lei finalmente il mago… o finalmente non era proprio l’aggettivo adatto in quel momento, diciamo che appena il suo sguardo incrociò il suo, vide il piano studiato nei minimi dettagli sgretolarsi completamente. E un pensiero le martellava la testa insistentemente…
“Lui sapeva del mio arrivo? Sapeva di me?”
Il piano a questo punto era decisamente fallito, adesso l’unica cosa veramente importante da fare era trovare un modo per avvertire Killua.
 
Commento dell’autrice:
Questo sarà un capitolo piuttosto lungo…
Spero di non deludervi, la prossima settimana molto probabilmente riuscirò ad aggiornare.
Ringrazio tutti quelli che mi seguono e che con le loro recensioni mi mettono la voglia di scrivere, anche quando non ce l’ho. Un bacio a tuttiii a presto.
  
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