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Autore: Imbranata09    16/07/2016    8 recensioni
Dal capitolo 1^
Ho sempre creduto al colpo di fulmine. Quello che ti fa scoprire innamorata di una persona in pochi istanti. In quel momento in cui gli occhi di due innamorati si incontrano e non esiste più nulla intorno a loro. Non ci sono i problemi di lavoro, i colleghi impiccioni, i figli che strepitano per essere ascoltati, le bollette da pagare, … non esiste niente se non la persona amata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cap. 14°
"Pace"


 
Buongiorno a tutte!
Scusate se non sono riuscita a pubblicare prima. Ma, fortunatamente, siamo oberati dal lavoro. Per cui può essere che qualche volta non riesca ad essere puntuali con la pubblicazione.
Spero che la riappacificazione tra Bella e Edward, come l'ho pensata io, piaccia anche a voi!
Vi lascio alla lettura del capitolo e, come al solito attendo i vostri commenti!


Pov Edward

Quando la macchina accosta scendo velocemente. Non ho più alcun dubbio o paure. Sono certo delle mie azioni e so esattamente come mi devo comportare d’ora in avanti.  Non so se riuscirò a farmi perdonare, ma devo provarci. Così, camminando a passo svelto, entro nel vialetto e mi appresto a suonare al citofono di Bella.
Aspetto qualche istante, ma nessuno risponde. Guardo l’ora e mi agito: magari si è già avviata, con la sua famiglia, verso il ristorante che ha scelto e, penso, sia il caso di raggiungerla direttamente lì. Anche se avrei preferito parlare prima con Bella in privato e, solo dopo, affrontare la sua famiglia.

Sto quasi per tornare indietro quando il portone si apre e ne esce una Bella trafelata. Non si accorge immediatamente della mia figura. È intenta a controllare il telefono ma quando alza lo sguardo sgrana gli occhi. Per un attimo vi leggo sorpresa e … gioia! Poi, lo sguardo si fa duro e capisco che è parecchio adirata.

 “Che ci fai qui? Non sei tornato a casa tua?” ripone con calma lo smartphone in borsa e rialza lo sguardo in attesa della mia risposta. Penso che la sua sia solo calma apparente, perchè il tono di voce mi sembra incerto. È bellissima ed ho una voglia pazzesca di baciarla, ma non credo sia il caso in questo momento.
“I tuoi genitori sono in casa? Stai uscendo con loro?” scuote la testa.
“No, sono al ristorante e mi stanno aspettando. Anzi, sono in ritardo per cui , io andrei …”  e fa per andarsene, ma la blocco tenendola per un polso.  Devo chiarire con lei e non voglio rimandare.
“Concedimi solo qualche minuti del tuo tempo e, poi, andremo a cena. Se non mi vorrai con te, andrai da sola. Promesso” mi avvicino e poggio entrambe le mie mani sui suoi fianchi. Non si scosta e lo prendo come un buon segno.
“No, non verrai con me. L’altra sera non mi volevi vicino. Adesso sono io che non ti voglio” sospiro e mi tornano in mente le parole di Jack. Non sarà facile farmi perdonare e non è detto che ci riesca. E, forse, me lo merito pure!
“L’altra sera sono stato un coglione. Anzi, un coglione cretino! Ma non ero pronto ad un no anche se le tue ragioni sono più che valide. E, a pensarci bene, il tuo non è un no definitivo. Solo una richiesta di tempo per conoscerci meglio” me ne accorgo che cerca di sorridere ma non vuole cedere. E penso di avere qualche possibilità …
“Senti, se non ti spaventassi mi inginocchierei qui davanti a te e ti chiederei perdono. Ma tu potresti pensare che ti voglia chiedere altro e scapperesti ….” Cerco di farla sorridere e ci riesco. I suoi occhi e il suo sorriso illuminano tutto il viso e ne approfitto per stringerla a me. E me lo lascia fare, non si allontana! Anzi, il suo corpo è rilassato.

“Quanto sei idiota!” sorrido anche io inspirando dai suoi capelli. La tempesta, forse, è passata ed ho l’occasione per spiegarle il mio punto di vista e colgo l’occasione al volo.
“Hai ragione, non lo posso negare. Però fammi spiegare. Ho comprato l’anello 10 giorni fa. Non era mia intenzione chiederti di sposarmi. Volevo farti capire che, malgrado la distanza e il problema di poterci vedere pochi giorni al mese, tu per me sei importante e con te faccio sul serio. Non sei l’avventura di qualche mese. Non sei la donna di Londra, con cui mi accompagno quando sono qui per lavoro. Sei la persona con la quale voglio costruire il futuro. Ed è per questo che ho portato Erin a Londra ed ho preteso che parli con te tramite skype. Voglio che ti conosca e capisca che sei la mia donna che sei importante per me” si allontana e mi fissa.
“Edward anche io penso queste cose di te e farò di tutto per farmi accettare da tua figlia. E voglio sposarti. Però non mettermi fretta! Non ti dico che dovrai aspettare anni. Solo voglio il tempo per farti conoscere la mia famiglia e farti apprezzare anche da loro. Voglio il tempo per lasciare il lavoro e crearmi altre opportunità a Boston. Magari aiutami in queste cose invece di pensare al peggio!”  sorrido e ammetto che ha ragione. Le accarezzo il viso e mi rendo conto solo ora di quanto mi sia mancato farlo.
“Ci metto tempo, ma alla fine arrivo alle giuste conclusioni! Senti, adesso che ci siamo chiariti, ti posso baciare o rischio che mi mordi?” non mi risponde. Si limita ad alzarsi sulla punta dei piedi e avvicinare le labbra. Non ci penso due volte prima di annullare le distanza fra noi. E, dopo quasi 48 ore, riassaporo il sapore che mi manda sempre in tilt! Ci stacchiamo relativamente presto. Siamo in strada e il miagolare di un gatto ci riporta alla realtà.

“Cavoli, le sorelle zitelle! Entro questa sera l’intero quartiere saprà che abbiamo fatto sesso in strada!” rido di cuore, dopo due giorni, alle parole di Bella.
“Dai, andiamo. Non facciamo aspettare oltre i tuoi genitori” fortunatamente sale in macchina senza fare storie. Mentre tiene aperta la portiera vedo un leggero sorriso sulle labbra di Jack. E capisco che ha approvato la mia scelta di rimanere.
“Cosa hai raccontato ai tuoi genitori della mia assenza?” siamo in viaggio verso il ristorante. Ci vorranno pochi minuti e cerco di capire quale accoglienza avrò.
“Che eri impegnato per lavoro” si accoccola sul mio petto. Mi fa piacere. Vuol dire che lei ha le mie stesse voglie!
“Ma tua cugina sa tutta la storia ed è parecchio agitata con te. E, di conseguenza, anche gli altri a cui ha raccontato tutto!” eccole le parole che mi aspettavo! La abbraccio e le bacio la fronte.
“Non ti preoccupare, con lei me la vedo io. E anche con gli altri saprò farmi valere. Saprò riconquistare la loro fiducia. Tu devi solo stare tranquilla. Capito?”
“Ci proverò!” nel frattempo siamo arrivati al ristorante e mentre ci apprestiamo a scendere mi rivolgo a Jack.
“Trovati un albergo per questi giorni, zona Dulwich. Io starò a casa di Bella” poi mi volto verso di lei “Vero che mi ospiti?” mi guarda senza capire.
“Ho lasciato la suite poco fa. Mi ospiti o devo trovare un altro hotel?” sorride e mi si butta addosso!
“Ne sono onorata, ma dovrai rinunciare alle comodità della tua suite”
“Starò benissimo. Quello che desidero è passare tutto il tempo libero con te. E domani mi accompagnerai a vedere delle case in vendita dalle parti di casa tua” la fisso per vedere la sua reazione. E' ferma e senza parole. Forse, non sa se credermi.
“Bella, faccio sul serio con te” e, al sentire le mie parole, mi bacia dolcemente.
 
Quando raggiungiamo il giardino sul retro del ristorante dove hanno preso posto i familiari di Bella, sono i bambini i primi ad accorgersi di noi. Ci vengono subito incontro e si spupazzano la zia.
“Zia, attenzione quando cammini altrimenti cadi di nuovo!” rimango perplesso alle parole di Lucas e chiedo spiegazioni. Allora i bambini, con il loro fare fanciullesco e il loro continuo gesticolare, mi raccontano e mimano quello che è accaduto poco fa a Bella! Che ridere!
“Mi sono perso una scena esilarante, insomma!” e sbuffa di nuovo!

“Bella, ti stavamo aspettando” un uomo che somiglia molto a Bella si avvicina. Abbraccia la figlia. È serio e mi fissa con attenzione.
“Scusa, papà. Ci ho messo più del tempo necessario a cambiarmi” poi, si volta verso di me e ci presenta.
“Edward, ti presento mio padre, Charlie Swan” ci stringiamo la mano, la sua presa è forte.
“Avevo capito che era impegnato nel lavoro. Cosa l’ha convinta, adesso, ad unirsi a noi?” annuisco e da subito mi è chiaro che non sarà una serata facile.
“Ho fatto di tutto per liberarmi. Anzi, mi spiace se questo vi ha causato disagio. Non era mia intenzione mancare a questo incontro” ci avviciniamo a tavola e conosco anche la madre di Bella che è completamente diversa dal marito!
Per 5 lunghi minuti non parla e ci fissa con attenzione. Nessuno fiata, Vic e James sghignazzano ed io sono molto in imbarazzo. Poi alza entrambe le braccia verso la nostra direzione.
“Le vostre auree sono bellissime insieme. Sono così luminose! Edward secondo me tu sei uno scorpione, vero?  Passionale e geloso! Bella, invece, è un leone. Anche lei è passionale. Farete scintille sotto le lenzuola! Wow!” arrossisco alle parole di Renee mentre Bella si strozza con un bicchiere d’acqua. Come pure Charlie.
“Mamma, per favore! Aspetta almeno che ti conosca prima di partire con le tue conoscenza delle stelle!” osservo Charlie e Renee e non capisco come facciano a stare insieme! Bella assomiglia molto al padre e per nulla alla madre! Bella non è sfrontata come lei!

La cena è lunga e difficile. I bambini si allontanano ben presto per andare a giocare e, quindi non veniamo distratti neanche da loro. Ed a tavola i discorsi sono tutti incentrati su di me. E siamo solo agli antipasti. Peccato mi sia passato l’appetito perché tutto sembra succulento.

Sembra di stare in mezzo al fuoco: da una parte c’è Charlie che m pone numerose domande sulla mia vita e la mia attività mentre Renee mi spiega i punti che hanno in comune il mio segno zodiacale e quello di Bella. Entrambi, poi, si concentrano sulla presenza di una figlia nella mia vita anche se per motivi diversi. Renee è più interessata al rapporto che Bella potrebbe instaurare con lei. Charlie vuol sapere i motivi per cui non è stata affidata alla madre e dei rapporti fra questa e me.

Ed, infine, c’è Alice che con le sue battutine sta aizzando contro Bella i fratelli. Non sono propensi alla nostra relazione e non fanno nulla per nasconderla.
“Edward, non mi hai ancora raccontato cosa ne pensa la zia della vostra relazione” guardo Alice che con voce angelica mi mette per l’ennesima volta in difficoltà.
“Ha piacere di conoscere Bella e non si è potuta fare un’idea su di lei, visto che non l’ha vista neanche in fotografia!” spero di aver chiuso l’argomento e la fisso per farle capire che non gradisco questo suo comportamento.
“Alice, la conoscerò durante le vacanze che passerò in parte a Boston” noto che anche Bella è acida con mia cugina. Evidentemente, il suo comportamento sta infastidendo anche la mia bella fidanzata. La mi fidanzata: mi fa quasi tenerezza definirla così!
“Certo, avrai l’occasione di conoscere tutta la famiglia di Edward!” e ci fissa in modo strano.
“Alice ci ha raccontato dei problemi dei tuoi fratelli. Insomma, tuo fratello ha problemi di alcool e tua sorella non è in buoni rapporti con il padre di tua nipote. Giusto?” mentre James parla fisso intensamente Alice. Come si è permessa di raccontare i fatti della mia famiglia? Mi alzo di scatto.
“Alice, vieni un attimo con me” sono serio e deve accorgersene anche lei perché si limita a seguirmi senza ribattere nulla. E, quando siamo distanti da tutto e da tutti, alzo la voce.

“Come ti sei permessa di spiattellare a tutti i fatti della mia famiglia?” la fisso e si mette subito sulla difensiva.
“Bella deve sapere cosa troverà quando sarà a casa tua. E Jasper è come se fosse mio marito. Gli ho semplicemente raccontato di quella che è anche la mia famiglia”
“Alice, come ti sentiresti se raccontassi in giro i fatti tuoi? Ad esempio, se raccontassi a tutti che sei stata adottata perché tua madre ti ha rifiutata?” adesso spalanca gli occhi ed è offesa. Non sono mai stato così adirato con lei e certe cose non gliele ho mai dette. Ma deve capire cosa sto provando in questo momento.
“Loro lo sanno, non è un segreto!”
“Lo immaginavo. Come io ho raccontato a Bella i rapporti con i miei familiari. La differenza fra me e te è che io non vado in giro a farmi i cazzi tuoi. Invece, per te, è divenuto un hobby! Cosa pensavi, che le avessi raccontato la favoletta della famigliola perfetta?” sta per rispondermi quando arriva Bella e ci interrompe.
“Edward, vi sentite fin al tavolo” mi posa un braccio sulla spalla e mi volto verso di lei. È parecchio preoccupata. La sua vicinanza e il contatto con lei riesce a farmi leggermente calmare.
“Alice, torna dentro. Ti aspettano al tavolo. Finite la cena e godetevi la serata. Noi andiamo via” la guardiamo entrambi senza capire.
“Non è una bella cena. Non avete fatto altro che attaccare Edward da quando è arrivato, senza motivo. E, malgrado tutto, lui si è comportato meravigliosamente con voi. Ha risposto in maniera educata a tutte le vostre accuse, anche a quelle più personali.  Al posto suo io sarei andata via. Forse, ho sbagliato a dirti che avevamo litigato! Ma mi ero fidata di un’amica. Non pensavo che ti saresti comportata in questo modo. In questi mesi quante volte ti ho consolata quando hai avevu dei bisticci con Jasper?” per la prima volta in tutta la sera vedo mia cugina parecchio in difficoltà. Ha la testa china e annuisce ad ogni parola di Bella.
“Non so cosa mi sia preso. Hai perfettamente ragione,  non mi sono comportata da amica. Ma conosco Edward da sempre e so che quando si intestardisce a volere qualcosa, fa sembrare tutto meraviglioso. Ed ora sei tu il suo chiodo fisso” sto quasi per mandarla a quel paese quando Bella, capendo le mie intenzioni, mi anticipa.
“Alice, si chiama amore. Ed anche lui, per dirlo a modo tuo, è il mio chiodo fisso!” annuisce sconsolata.
“Va bene. Ho capito. Vi chiedo scusa. Non interferirò più nella vostra relazione” e si allontana lasciandoci soli.

Andiamo via, a casa sua. In auto Bella non fa altro che scusarsi per il comportamento dei suoi familiari. Le ribadisco che sono io a doverle chiedere scusa. In fondo, è stata mia cugina ad fomentare gli animi dei suoi familiari.
Jack mi avvisa che ha trovato alloggio a poche centinaia di metri da casa di Bella e, se ho necessità, in pochi minuti sarà da me.
“Siamo soli in questo momento. Ma domani ti ritroverai di nuovo con i miei familiari” sono le prime parole che mi rivolge Bella da quando siamo entrati in casa.
“Ce la faremo, amore mio. Ma adesso voglio pensare solo a noi” e ci chiudiamo direttamente in camera. Adesso abbiamo solo voglia di ritrovarci lasciando il mondo con tutti i suoi problemi lontano dalla nostra bolla di felicità.
 
 
  
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