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Autore: Robigna88    20/07/2016    1 recensioni
CROSSOVER TRA The Originals/The Vampire Diaries/Supernatural/Constantine
Terza parte della serie The Family Business, sequel di The Family Business - The coven
Sono passati tre mesi da quando Allison ha preso il comando della Strige, affiancata da Tristan che sembra esserle fedele in tutto e per tutto. Il suo cambiamento e le sue scelte hanno colto alla sprovvista la famiglia Originale che di lei si fidava ciecamente e che ora la considera una nemica. Il più toccato da tutta questa storia sembra essere Elijah che di Allison è innamorato, ricambiato, e che si sente responsabile per il profondo mutamento della bella cacciatrice.
Quanto della vecchia Allison è rimasto dentro la nuova? Basteranno l'amore di Elijah, l'amicizia dei Winchester e di Constatine, dei Salvatore, di Castiel e di chi le vuole bene, a riportare ogni cosa al proprio posto?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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NDA: Buona lettura con questo capitolo di passaggio :D lasciatemi un commento e per favore (e se vi va) passate a leggere le mie nuove storie One more time - Before we goBack to the past - Back to us . Vi giuro che sono belle xD e lasciatemi anche lì un commento :D
In fondo l'outfit di Allison :)

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21.

 

 

 

 

 

“Le polpette sono volgari, mi ha detto proprio così” Allison sospirò bevendo un sorso di vino. “Riesci a crederci? È davvero strano a volte.”

Hope sorrise, non aveva capito assolutamente nulla di quello che la donna aveva appena detto, ma era sempre così con lei. Era la bambina più socievole che Allison avesse mai incontrato; bella e sorridente. Era felice e si vedeva.

Era segno che Hayley e Klaus stavano facendo un ottimo lavoro e che tutti quelli coinvolti nella sua crescita erano devoti e pronti a fare di quella bimba una creatura felice. Anche Camille aveva fatto la sua parte.

“Hey” le disse Freya arrivando e sedendosi accanto a lei dopo aver dato una carezza alla sua nipotina. “Siamo pronti per metterci a tavola. Va tutto bene?”

“Sì” annuì la cacciatrice. “Io e Hope stavamo chiacchierando un po’. E non guardarmi in quel modo” aggiunse mettendosi in piedi quando l’altra le fece uno sguardo perplesso. “So che non mi parla davvero, ma mi fa capire che le sono simpatica e questo è sufficiente.”

“Okay” la strega rise. “Andiamo e lasciamola qui a suoi giochi, dalla tavola possiamo tranquillamente avere una chiara vista di quello che sta facendo.”

Allison la seguì e si mise a sedere accanto ad Elijah sorridendogli quando lui si piegò per darle un bacio leggero. Era bello quello che stavano facendo; una serata tranquilla, una cena in famiglia in onore di una giovane barista che loro tutti ricordavano come molto di più. C’era ancora Finn da sistemare, bisognava scoprire come avesse fatto ad uscire dal ciondolo di Freya e c’era Kol che aveva un atteggiamento alquanto sospetto e c’era Lucien… meglio non pensarci, si disse la donna mentre una bella cameriera dai capelli neri passava a riempire i loro piatti con dell’insalata.

“Attenta!” esclamò Klaus proprio alla giovane donna che quasi aveva rovesciato metà del contenuto del vassoio sulla tavola imbandita invece che nei piatti. “Ti pago anche per non fare errori.”

“Lo siento” la donna abbassò il capo, si spostò una ciocca di capelli da davanti al viso e fece un grosso respiro.

“Perdonarlo, él está siempre de mal humor. Pero es guapo, estás de acuerdo conmigo?”

“Es guapo” confermò la ragazza con un sorriso rilassandosi. “Su vestido es muy lindo, señora”

“Gracias. Mi nombre es Allison.”

“Yo soy Lola.”

“Es un placer conocerlo, Lola.”

La ragazza sorrise ancora una volta, poi finì ciò che doveva fare e se ne andò sparendo dietro la porta della cucina. Allison invece si ritrovò praticamente tutti gli occhi addosso. “Che c’è?” domandò.

“Non sapevo che parlassi spagnolo” le disse Freya con sguardo divertito.

“Neppure io” aggiunse Elijah.

Allison rise. “Ci sono molte cose che non sai di me Mikaelson. Molte...”

“Inizio a credere che sia davvero così” confermò l’Originale elegante sorridendo.

“Parli anche altre lingue? Vorresti magari fare quattro chiacchiere con lo chef? Credo sia francese. E il ragazzo che si è occupato dei fiori? Credo che lui sia italiano.”

“Potrei parlare con entrambi” Allison tagliò un pezzetto del suo filetto e lo mise in bocca prima di continuare. “E potrei anche fare quattro chiacchiere con un russo e cavarmela in Bulgaria in caso di emergenza. Ma per adesso parlerò la mia lingua e farò un brindisi” alzò il bicchiere in alto. “A Camille, che porteremo per sempre nel cuore.”

“A Camille” le fece eco l’Ibrido con un sorriso abbozzato.

Ai loro bicchieri si aggiunsero tutti gli altri.

“Allora” iniziò Hayley dopo un attimo di silenzio. Schiarendosi la voce cercò di iniziare una conversazione anche se la sua mente era da tutt’altra parte. “Tu ed Elijah siete ufficialmente una coppia di nuovo?” chiese rivolta alla cacciatrice.

Lei deglutì prima di risponderle. “Credo che si possa dire così. Tu che ne dici?” chiese ad Elijah.

“Io credo che questo non sia il momento di parlare di questa cosa” cercò di tagliar corto l’Originale bevendo dal suo bicchiere.

“E il matrimonio?” continuò l’Ibrida che nel frattempo aveva preso in braccio Hope. “C’è già una data? Vi conviene pensarci già da ora, ci sono molte cose da organizzare; la festa, il vestito da sposa, i fiori. Dove andrete a vivere dopo?”

“Perchè ti comporti così?” le chiese Elijah scuotendo poco il capo.

Ma Hayley non avrebbe saputo rispondere nemmeno volendo. Forse era gelosa di Elijah e Jackson aveva sempre avuto ragione quando con fervore aveva sostenuto che lei non lo aveva mai amato. Forse era solo gelosa del fatto che sembrassero così belli e felici. Non sapeva cosa fosse ma sapeva che non riusciva a fermarsi.

“Ho già un vestito” intervenne Allison richiamando l’attenzione su di sè, perchè l’ultima cosa che voleva era litigare. O che qualcun altro litigasse.

“Hai già un vestito?” domandò Freya.

“Questa sì che non me la aspettavo” Klaus abbozzò una risata guardando l’espressione smarrita di suo fratello.

“Non l’ho comprato di proposito per il mio... nostro matrimonio. Era di mia madre.”

“Vuoi usare l’abito da sposa di tua madre? È una cosa bellissima Allison” sussurrò Freya allungando la mano per dare una pacca amichevole su quella dell’amica.

“Non proprio” precisò Allison. “Quando avevo quindici anni mia madre ebbe un grave incidente d’auto. Ebbe un malore alla guida e fu portata in terribili condizioni al pronto soccorso dove mio padre fu chiamato non appena la barella varcò la soglia. Era in sala operatoria in quel momento, con le mani dentro il cervello di qualcuno. Non poteva esattamente andarsene, almeno non fino all’arrivo dell’altro neurochirurgo dell’ospedale, così chiese ad un’infermiera di tenerlo aggiornato costantemente e fece chiamare Matt affinchè venisse a prendermi a scuola. Quando io e mio fratello arrivammo lui aveva finito la sua operazione ma mia madre era sotto i ferri. Rimanemmo seduti tutti e tre nella sala d’attesa, in ansia, per ore” raccontò. “Quando l’intervento finì un collega di mio padre venne fuori e lo aggiornò usando paroloni da dottore nella speranza che io e mio fratello non capissimo cosa stesse dicendo. Non voleva spaventarci ma lo sguardo di mio padre era così... chiaro. Era smarrito e capimmo che la situazione era grave. Mia madre rimase un mese in coma con una macchina che respirava al posto suo, poi ci rimase respirando da sola per un’altra settimana e infine aprì gli occhi.”

Si fermò e calò il silenzio per un lungo istante. Poi continuò.

“I medici furono sorpresi di vedere che si era ripresa; alcuni di loro dissero che era un miracolo della scienza, altri tirarono semplicemente un sospiro di sollievo. Molte infermiere ringraziarono Dio, io seppi anni dopo che invece era Castiel la persona che dovevo ringraziare.”

“Il tuo amico Angelo ha salvato tua madre” Klaus si mise comodo sulla sedia. “Hai delle ottime conoscenze tesoro, lasciatelo dire.”

Allison sorrise. “Sì beh, ad ogni modo quando si riprese lei e mio padre decisero di rinnovare i voti nuziali e fare un matrimonio come si deve. Durante il primo, nel bel mezzo dei festeggiamenti mio padre era stato chiamato in ospedale per una emergenza quindi decisero di fare le cose in grande. Organizzammo una magnifica festa, la casa era addobbata e mia madre aveva un abito meraviglioso. Quel giorno decisi che se mi fossi mai sposata avrei indossato quell’abito... lo considero un simbolo di speranza e di amore. E, ho già detto che è meraviglioso?”

“Sì l’hai fatto” mormorò Elijah allungando la mano per accarezzarle dolcemente i capelli.

“Scusatemi. Ho bisogno di una boccata d’aria.” disse Hayley alzandosi. Ma nessuno la seguì.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Avevano già finito il dolce, cheescake ai frutti di bosco, quando Will fece il suo ingresso nella tenuta; dietro di lui una dozzina di poliziotti. Camminavano tutti insieme come in uno dei quei film d’azione in cui il colpevole viene finalmente preso e metà delle guardie che lo stavano cercando fa irruzione con le armi spianate.

“Scusate” disse loro Klaus raggiungendoli. “Ma questa è proprietà privata.”

“Ho un mandato di arresto” gli fece sapere Will.

“Per chi?” Elijah si mise accanto a suo fratello e prese il figlio di carta che il detective gli porse. “Deve esserci un malinteso” mormorò leggendo.

“Che succede?” chiese Allison arrivando dal piano di sopra. “Klaus” lo richiamò scuotendo il capo quando lo vide avvicinarsi minaccioso a Will.

“Allison Marie Morgan” disse il detective avvicinandosi a lei. “Lei è in arresto per omicidio.”

“Cosa?” la donna guardò Will dritto negli occhi; le pupille dilatate erano un chiaro segno che era stato soggiogato. Non oppose resistenza quando un poliziotto le mise le manette.

“È ridicolo” Elijah appallottolò il mandato. “Detective...”

“Elijah no” Allison lo fermò prima che iniziasse a soggiogarlo. “Credo che qualcuno abbia già giocato con la sua mente” mormorò. “Mi viene in mente solo una persona...”

“Lucien” ragionò Klaus.

“Cosa vuoi che faccia?” le domandò Elijah.

“Trova quel bastardo e fallo fuori” disse lei mentre un poliziotto la tirava piano. “Io me la cavo da sola.”

“Allison...”

“Sul serio Elijah” la donna si fermò facendo resistenza per un istante. “Solo, manda Matt alla centrale. Del resto mi occupo io.”

“Ti prego non rendere le cose più difficili” le disse Will mettendosi di fronte a lei, impedendole di parlare ancora con l’uomo.

“Will, tutto questo è assurdo e tu lo sai.”

“Smetti di parlare” disse ancora lui, ma sembrava più un consiglio.

Allison decise di seguirlo.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Lucien fece un grosso respiro mentre si sistemava la camicia davanti allo specchio della sua grande suite. Era pronto per quello che doveva fare ed era certo che agli Originali non sarebbe piaciuto.

Poco male, farli arrabbiare era esattamente quello che voleva. Il diversivo era perfettamente riuscito, Vincent Griffith era alla sua mercé e lui sentiva una scarica di adrenalina invaderlo completamente ogni volta che pensava a chi avrebbe ucciso prima. Avrebbe iniziato da Freya, il piano era già iniziato, poi avrebbe minacciato Allison perchè era certo che quel folle di Tristan sarebbe corso ad aiutarla. Proprio dal caro Lord si sarebbe fatto dire dove trovare Aurora, e dopo avrebbe ucciso Elijah uccidendo così quella intera organizzazione di folli.

Poi sarebbe stato il turno di Klaus e poi di Hayley... Quanto alla bimba, beh magari avrebbe potuto crescerla insieme alla sua amata Aurora. Avrebbero potuto essere una famiglia.

Ogni cosa sarebbe andata per il meglio, ne era certo. “Che lo spettacolo abbia inizio!” esclamò al suo riflesso prima di uscire dalla stanza.


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